CHAPTER 13-The crush
Canzone del capitolo: Sign of the time -Harry Stiles
È passata più di una settimana da quando Seth è sparito, non capisco dove possa essere andato e l'unico a saperlo sembra essere Sean, vorrei avere qualche informazione in più su di lui, ma non me la sento di chiedergliele, penso che se lo facessi comincerebbe a farmi domande a cui non mi andrebbe di rispondere, perciò lascio stare cercando di concentrarmi sullo studio. È da una settimana a questa parte che non faccio altro che studiare, anche se ogni volta che cerco di disegnare qualcosa, la matita sembra avere volontà propria, perché in un modo o nell'altro mi ritrovo sempre a disegnare un paio di splendidi occhi celesti incorniciati da soffici nuvole bianche. E grazie a tutto ciò questa settimana è stata uno schifo, sono viva solo grazie ai ragazzi che hanno fatto di tutto per risollervarmi il morale, Ashley sembrava capire di che umore fosse la mia giornata e cercava in ogni modo di migliorarla riuscendoci la maggior parte delle volte, mentre Frederic dal canto suo cercava di farmi ridere il più possibile e mi accompagnava alle lezioni anche se avevo ormai imparato la posizione delle classi, per di più sabato siamo usciti a cena come promesso e mi sono divertita davvero, mi trovo bene con lui. Anche Marco ha contribuito a risollevarmi il morale per tutta la settimana senza fare domande, veniva nella mia stanza un pomeriggio si è uno no con una vaschetta di gelato alla stracciatella e insieme parlavamo di quello che avevamo fatto durante le lezioni o nei pomeriggi.
Per cambiare invece domenica sera sono andata ad una festa con Ashley, ma a differenza della scorsa questa volta ho cercato di divertirmi il più possibile finendo però solo per ubriacarmi da schifo, scoppiare a piangere per tutta la notte e svegliarmi il giorno dopo con gli occhi gonfi di pianto e la testa che pulsava così forte da sembrare che il cervello dovesse uscire da un momento all'altro per fare una passeggiata.
Oggi...
Apro gli occhi per la troppa luce nella stanza, non dovrebbe esserci il sole quando mi sveglio così preoccupata guardo l'ora sulla sveglia e noto che sono le otto e trentacinque e ciò vuol dire che ho saltato la prima ora e sono in ritardo per la seconda. Mi vesto alla velocità della luce e non vado neanche al chiosco a fare colazione come le altre mattine, una volta che mi sono chiusa la porta della camera alle spalle comincio a correre per raggiungere l'edificio scolastico quando, svoltando all'angolo, sovrappensiero vado a scontrarmi contro qualcuno che per la violenza dell'impatto finisce per terra e visto che io ho l'equilibrio di un bradipo finisco sopra di lui sbattendo la fronte contro il suo naso.
<<Ahia!>> Esclama il malcapitato, toccandosi il punto di impatto.
<<Dio mio! Che ho fatto!? Perdonami, stavo pensando e non ho guardato avanti>> Strillo in preda all'ansia portando lo sguardo sui suoi occhi.
<<Ah Caterina>> Dice sorpreso, e un sorriso gigantesco si apre sul suo viso.
Appena mi accorgo che il ragazzo sotto di me è Seth, cerco subito di rialzarmi in piedi, ma a metà dell'impresa perdo l'equilibrio e ricado come un'imbecille finendo sdraiata di nuovo su di lui, sta volta però per evitare un'altro impatto con il suo naso, amortizzo la caduta con i gomiti finendo con il mio viso a qualche centimetro da quello di lui, che sorride soddisfatto. Ci guardiamo negli occhi per un tempo che a me sembra non finire più, ma una ragazza dall'aspetto alquanto discutibile ci passa accanto ed accorgendosi della presenza di Seth ci interrompe decidendo di non farselo scappare.
<<Seth? Sei tu giusto?>> Chiede con la voce più stridula che io abbia mai sentito e facendogli gli occhi dolci, mentre io sono ancora su di lui.
Seth non sembra voler alzarsi perciò decido di prendere in mano la situazione rimettendomi sulle mie gambe e sta volta facendo molta attenzione a non cadere di nuovo, Seth mi segue a ruota non smettendo di guardarmi. La moretta con la minigonna e le ciglia finte invece gli si appiccica subito addosso cercando di baciarlo, lui dal canto suo sta al gioco lasciandola fare. Per qualche minuto resto lì a fissarli schifata poi però mi rompo i coglioni e mi ricordo di essere in ritardo per la mia lezione così mi giro e me ne vado urlando un "arrivederci" e salutando con la mano. Ho fatto solo una cinquantina di metri quando vengo afferrata per il bacino e senza avere la possibilità di liberarmi la persona mi attira al suo petto per poi strofinare il suo naso sulla mia guancia, e quando riesco a sentire il profumo lieve di fragole in qualche modo riesco a capire di chi si tratta ancor prima di sentire la sua voce.
<<Dove pensavi di andare, Caterina?>> Sussurra Seth con le labbra a pochi centimetri dalla mia pelle. Un brivido mi trapassa da cima a fondo e le mie guance arrossiscono quasi immediatamente, poi però ripenso alle labbra della moretta su di lui poco prima e mi sale un conato di vomito.
<<In classe>> Rispondo il più acidamente possibile.
<<Sei arrabbiata?>> Mi domanda con la voce da cucciolo.
<<Dovrei?>> Chiedo facendo finta di non capire a cosa fosse riferita la domanda di poco prima.
<<Non saprei, dipende da te>> Gli sento dire, ma questa volta davvero non capisco cosa intenda affermare.
<<Che stai insinuando Seth?>> Sussurro tra i denti, mi sta facendo incazzare.
<<Nulla solo che te ne sei andata quando quella ha cominciato a mettermi le mani addosso>> Dice cercando di spiegare al meglio i suoi ragionamenti contorti.
<<Quindi hai pensato fossi gelosa?>> Chiedo.
<<In effetti si, l'ho pensato>> Ammette con tranquillità.
<<Allora non preoccuparti e torna pure dalla tua moretta, ma questa volta mi raccomando di scopartela perché poverina l'ho vista un po in astinenza>> Esclamo sorridendo vittoriosa per aver avuto, anche questa volta, l'ultima parola.
<<Non posso andarmene>> Afferma serio cingendomi il fianco con una mano mentre l'altra la fa passare sotto le gambe, per poi alzarmi da terra e premermi contro il suo petto.
<<Che fai? Oddio Seth mettimi subito giù>> Grido in preda all'imbarazzo. Che gli è preso adesso?
<<Ti sei graffiata>> Spiega indicando le mie braccia con il mento.
Guardo il punto in questione e noto che in effetti il maglioncino grigio che ho indossato questa mattina sopra la camicia della divisa si è macchiato di rosso.
<<E quindi?>> Domando scocciata, ma che cazzo di spiegazione è?
<<Hai bisogno di essere medicata, quindi ti sto portando in infermeria>> Dice con tono neutro, non riesco a capire se gli importi o meno.
<<E non potevo andarci camminando?>> Ribadisco al limite della pazienza.
<<Dì la verità, se ti avessi solo detto di andarci ci saresti venuta?>> Chiede ed io ammutolisco, perché è vero, non ci sarei andata.
Seth sorride soddisfatto <<Avevo ragione giusto?>>
<<Oh ma stai zitto!>> Urlo arrabbiata girando il viso dall'altro lato, per non fargli vedere il rossore che si sta probabilmente propagando sulle mie guance. Mi infastidisce come riesce a leggermi dentro, come riesce a prevedere quello che farò pur non conoscendomi, mi da così sui nervi, eppure non riesco a torgliermelo dalla testa. La sua sfrontatezza, il saper essere crudele e allo stesso tempo così gentile tutti i suoi repentini cambiamenti d'umore mi fanno venire l'emicrania.
Seth continua imperterrito la strada verso l'infermiera con me tra le braccia, il continuo ondeggiare della sua camminata mi tranquillizza così finisco per appoggiare il viso sulla sua spalla e chiudere gli occhi ascoltando il battito veloce del suo cuore.
<<Hei signorina, siamo arrivati>> Sussurra qualcuno al mio orecchio.
<<Mmh?>> Mugolo stroppicciandomi gli occhi.
Seth mi adagia gentilmente su un lettino bianco come quelli degli ospedali.
<<Ti sei addormentata per qualche minuto>> Spiega sedendosi accanto a me <<Sembrava ne avessi bisogno>> Prosegue guardandomi negli occhi.
<<Può darsi>> Dichiaro con indifferenza, non voglio che capisca che è la sua vicinanza il motivo per il quale ho preso sonno.
<<Va bene, qui comunque non c'è nessuno perciò puoi medicarti tranquillamente>> Dice sorridendomi teneramente.
Subito dopo si alza per prendere qualcosa da un armadietto e quando torna al letto mi posa accanto del disinfettante con un po di cotone.
<<Puoi usare questo>> Dichiara per poi girarsi per procurarmi della garza, nel frattempo mi levo il maglioncino e la camicia, non più bianca, restando in canottiera.
<<Oh>> Dice Seth con un sospiro, quando si gira.
<<Lo so, sono brutti. Non li devi guardare per forza>> Gli faccio sapere, mentre cerco faticosamente di tamponare il graffio sul mio gomito.
<<Lascia, faccio io>> Esclama ad un certo punto togliendomi il cotone dalle mani e cominciando a pichiettare delicatamente sulla ferita.
<<Caterina?>> Chiede quando ha quasi finito.
<<Che c'è?>> Rispondo senza guardarlo.
<<Sei bellissima>> Afferma passando le dita su una delle tante cicatrici bianche che mi ricoprono la pelle.
Mi giro di scatto verso di lui, incrociando il suo sguardo.
<<Cosa?>> Domando arrossendo fino alla radice dei capelli.
<<Ho detto che sei bellissima>> Ripete con un sorriso strafottente stampato in faccia.
<<Ti prenderei quel bel faccino a schiaffi pur di toglierti quel sorriso dal volto, ma sei fortunato, perché pare che io sia contro la violenza>> Dico tra i denti.
<<Tranne che su te stessa però>> Ribatte sospirando.
<<Che c'entra ora? Il corpo è mio e ci faccio quel che voglio. Chi sei tu per venirmi a fare la ramanzina?>> Sto digrignando.
<<Non è questo quello che volevo dire, era solo un'osservazione>> Spiega rassegnato <<Non volevo finisse così, ho esagerato>> Dice alzandosi ed andando verso la porta.
Come siamo arrivati a questo? Com'è possibile che io finisca sempre per farmi odiare da chiunque? Non voglio che se ne vada, voglio che resti ancora con me.
<<Scusa, non volevo reagire così. Sono una stupida>> Sussurro prima che esca.
Seth sembra avermi sentito, perché si ferma e torna verso di me.
<<Non sei una stupida, hai solo paura>> Mi dice ad un orecchio quando si piega su di me.
Angolo Autrice
Ciao ragazzi, come state?
Spero che tutti voi abbiate capito a cosa è riferito il fatto che lei disegni sempre due occhi celesti incorniciati da soffici nuvole bianche. Se non lo avete capito non esitate a chiedere.
Grazie a tutti voi che seguite la mia storia, e vi invito inoltre a darmi una stellina se il capitolo è stato di vostro gradimento.
Grazie e alla prossima.🌸
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