Partenza
Il mattino arrivò troppo presto, aveva voglia di giocare anche lui ai salvatori di bimbe.
Hope Stevens spalancò di malavoglia le iridi ghiacciate, lasciando che la forza di volontà la strappasse dal comodo divano dove si era addormentata.
Intanto Alessio era steso su un letto in ospedale, ignaro della pazzia che stava per fare.
Ma questa era la sua prima avventura dopo il coma, non poteva lasciarla scappare.
Si tirò a sedere con gli occhi che chiedevano pietà per tornare a chiudersi senza aprirsi per molte ore.
Una forza superiore la fece alzare, afferrando la fodera della spada che aveva ottenuto dopo un estenuante lotta contro Robert, guadagnandosi un labbro quasi sanguinante.
Poteva andare molto peggio: l'amante delle arti marziali è lui.
Assicurò la spada alla cintura e afferrò la faretra ricolma di frecce, mettendola dietro la schiena con arco compreso.
Aveva preparato tutto la notte scorsa, come le gite scolastiche.
-Vedo che sei già pronta.
La sua squadra la fissava intensamente, brandendo le proprie armi come bimbi il giorno di Natale.
-Un buongiorno poteva bastarmi.
Ribatté lei, stiracchiandosi mentre sentiva tutti i nervi distendersi.
-Io ho fatto degli zaini con provviste e qualche aiutino in più.
Susan lanciò ad ognuno gli zaini e inserì un auricolare nell'orecchio dei presenti.
-Ecco perché sei la moglie di Tony Stark.
Sembrerà una pazzia: andare in una foresta a L.A armati di spade e frecce, accamparsi in una foresta quando si è circondati dalla civiltà. Ma sono proprio le cose pazze che misurano il valore di una persona. Le cose che nessuno osa fare e che tu fai perché senti che è la cosa giusta. Vi dicono che nella vita tutto può succedere, iniziate a credere in quella frase.
Ryan intanto aveva stampato a colori un bacio sulle labbra di Hope che, lentamente, si stava risvegliando.
Zaini in spalla, spade a portata di mano, frecce incoccate, la squadra di recupero più improbabile d'America poteva iniziare la sua missione.
La colazione non serve quando hai lo stomaco chiuso per l'emozione.
Non vi sto a dire che durante il tragitto verso la staccionata che difendeva il limitare con la foresta sue di loro avevano continuato a tirarsi frecciatine senza usare le armi, si è fatta una certa e io voglio dormire.
Quindi si, entrarono nel bosco governato da alberi alti e onnipotenti, quindi niente rami e niente rami uguale a niente appigli per scrutare tutto dall'alto.
La spada pesava e sbatteva sul terreno, ma era il prezzo per aver lottato contro Robert.
Improvvisamente sentì la parte ragionevole di lei che le sussurrava quanto fosse irreale quella situazione, ma la testardaggine del brivido della caccia offuscavano la sua vista e nessuno, tranne lei, poteva vedere ciò che le serviva.
Camminarono per due ore, finché il primo problema arrivò repertorio.
Susan urlò dallo spavento, scivolando improvvisamente in una buca il cui fondo rimaneva un mistero.
*ho sonno quindi lascio stare la mia parte esibizionista e non vi tormento, per oggi. Ritenetevi fortunati perché non capiterà mai più. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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