PROLOGO
«Sua Maestà! La prego, la mia famiglia muore di fame, abbiamo bisogno di aiuto! Parlerà con il re per chiedergli di abbassare le tasse da lui imposte?» chiese un umile contadino con voce roca, inginocchiandosi al mio cospetto.
«Ma certo!» assicurai come mi era sempre stato insegnato.
La Sala del Trono quel giorno era particolarmente affollata, c'erano persone in ogni angolo e ovviamente mia madre e mio padre mi avevano lasciata sola, in un giorno importante come quello dei Lamenti, dove il Palazzo sembrava un mercato nell'ora di punta.
Per fortuna le persone avevano avuto la cortesia di formare una coda quasi ordinata in modo tale da poter portare i loro Lamenti uno alla volta.
Io me ne stavo seduta sul Trono, inizialmente avevo davvero avuto l'intenzione di ascoltare attentamente tutti, ma dopo un'ora ininterrotta avevo perso le speranze. Sorridevo cordialmente e annuivo, infine mormoravo un “ma certo” oppure “non si preoccupi” o, se proprio avevo voglia di essere originale, mi esibivo in un “prenderemo dei seri provvedimenti”, ma era ovvio che non lo avremmo fatto.
Mio padre aveva istituito il Giorno dei Lamenti per mostrarsi gentile e premuroso nei confronti del popolo, ma naturalmente non avrebbe ascoltato né tantomeno esaudito i desideri e le richieste delle persone.
Potevo vedere i loro visi carichi di speranza fare richieste, che però sarebbero state nulle. Mi faceva male al cuore, specialmente perché erano tutti contadini o povera gente a cui erano stati rubati i risparmi oppure che avevano perso la propria terra o la propria casa e avrebbero dovuto mantenere la propria famiglia. Ma il sistema del Re, mio padre, non mi lasciava scelta. Io, in quanto Principessa, non avevo abbastanza potere per fare qualcosa di concreto.
A volte disprezzavo persino mia madre, la Regina, per il fatto che seguiva mio padre come un cagnolino.
Non capivo perché gli uomini si ostinassero a trattare le donne come oggetti, buone solo per fare figli. Secondo me le donne erano come gli uomini. Avrebbero potuto lavorare come loro, e non solo stare a casa a badare ai figli, e avrebbero potuto avere tutti i diritti che avevano loro.
La donna è sempre stata vista come un essere fragile e sottomesso. Alcune accettano questo abominio, ma io no.
Sono una ragazza, molto giovane, e sono anche convinta di poter fare tutto quello che fanno gli uomini, anche di più.
Ho perso il conto di quante volte mio padre abbia tradito mia madre e lei, invece di arrabbiarsi come avrei fatto io, lo ha accettato, a testa bassa.
Sono stanca di questo Regno, ci sono troppe ingiustizie.
Mio padre lo ha condotto alla povertà, la gente muore di fame. I poveri diventano ogni giorno più poveri mentre i ricchi diventano sempre più ricchi.
Di notte non si può girare, i pazzi che lo fanno li ritroviamo in un vicolo, il giorno dopo, derubati e con la gola squarciata.
Le terre dei contadini più umili vengono saccheggiate ogni giorno e mio padre non fa niente.
Lui è il Re, la persona più potente e influente dell'intero Regno di Kahan, ma non fa niente quando invece avrebbe il potere di cambiare tutto.
E ovviamente, mia madre lo accetta.
Io ho da poco raggiunto la maggiore età, ma dato che sono donna dovrò sposarmi con un perfetto sconosciuto, scelto da mio padre, per salire al trono e prendere il posto di Regina, quando in realtà il vero potere sarà nelle mani del nuovo Re.
Non posso accettarlo, per il mio bene e per il bene del popolo.
Sono consapevole di essere per tutti solo una misera e patetica donna, ma ho deciso di sfruttare la cosa a mio vantaggio.
Nessuno ha mai sospettato di me e delle mie concezioni e pensieri solo perché sono stata brava a nasconderlo, e il mio sesso ha contribuito.
Ultimamente ho preso un'importante decisione.
Tempo fa avevo pianificato di fuggire ma poi ho realizzato che sarebbe stato inutile, oltre al fatto che non avrei aiutato nessuno.
Per questo ho deciso che salirò al Trono, diventerò Regina e sposerò anche il futuro Re, facendo falsi sorrisini come mi è stato insegnato.
Ma prenderò il controllo del Regno, non mi importa cosa dovrò fare.
Kahan ha bisogno di aiuto e io glielo posso dare.
Le nostre terre sono in pace da secoli, di conseguenza i nostri soldati, oltre al non essere sufficientemente addestrati, passano le loro giornate a divertirsi con donne dai facili costumi e a bere.
Ora, io penso che abbiamo un esercito e dobbiamo sfruttarlo.
Non per fare la guerra con i popoli vicini ma solo per mettere fine alle ingiustizie che pullulano all'interno del Regno, a partire dallo sterminare tutti i criminali, per dare un po' di pace a chi se lo merita.
Non sono un'eroina, e non voglio che gli altri pensino che lo sia, sono solo stanca di tutti gli abusi che ha subito il Regno da parte di mio padre e dei Re precedenti.
Non sono un'eroina, e non voglio diventarlo. Farò quello che è necessario, cose che per una donna, per di più una Principessa, sono inaudite.
Ma non mi importa, cambierò le cose, so che posso farlo.
Gli eroi non uccidono, io lo farò.
Gli eroi non mentono, io mentirò.
Gli eroi sono amati da tutti, io mi farò dei nemici, nemici potenti, i nobili, i signori, ma non me curerò.
Sacrificherò me stessa per la causa, non mi importa delle conseguenze.
Ammetto però di non essere sola.
Hanno sempre messo a badarmi, sin da bambina, un ragazzo che aveva pochi anni in più di me, Charles Murray.
Ho imparato ad amarlo come un fratello, adesso lui ha venticinque anni e si spacca la schiena nei campi per quasi niente.
Non si è ancora spostato, e circa ogni giorno verso sera andiamo al nostro posto. É un bellissimo giardino che si trova dietro al castello, non sorvegliato.
Parliamo tutte le notti, parliamo della cattiveria di mio padre, della codardia di mia madre e dello scempio che è il Regno.
Rubo sempre da mangiare nelle cucine per darglielo, non riesce nemmeno a permettersi di mangiare tutti i giorni con la miseria che gli danno.
Lui badava a me quando i miei genitori avevano di meglio da fare, quasi sempre quindi, e lo hanno mandato via da circa tre anni, quando hanno visto che sarei stata in grado di badare a me stessa da sola, in attesa di sposarmi.
Ma io e lui non ci siamo mai veramente allontanati, vedo in lui la figura paterna che non ho mai avuto, lo chiamo fratello, perché per me è quello il suo posto.
Ci ho messo diverso tempo per far sì che si fidasse di me completamente, purtroppo era impensabile anche per lui, all'inizio, vedersi con una donna di notte, senza l'autorizzazione di nessuno. Ma quando l'ho convinto ci siamo visti ogni sera fino ad oggi. Insieme ridiamo e io sto bene.
Solo dopo avere ascoltato le mie ragioni, lui si è convinto come me che le donne sono come gli uomini, niente di più e niente di meno.
Pianifichiamo come fare per cambiare le cose, e vedo nei suoi occhi che crede in quello che diciamo, vedo inoltre il bene che mi vuole. É l'unica persona di cui mi posso fidare.
Un'altra cosa che l'ho convinto a fare, anche se ci ho messo del tempo, è stata insegnarmi ad usare la spada.
Sono tre anni che mi alleno ogni notte, instancabile, perché ci credo.
E sono diventata brava, anche nel mentire. Quando mia madre mi domanda dove e come mi sono procurata un taglio o un livido, le mento dicendo che sono caduta.
Non so quanto mi creda ma non mi importa, io e Charles non siamo ancora stati scoperti, quindi non mi preoccupo.
Non rinuncerò mai alla mia spada.
Non rinuncerò mai alla mia libertà come donna indipendente.
La calca di gente andava man mano scemando, quando vidi in fondo Charles, che mi lanciò di nascosto un sorrisino colpevole. La notte prima gli avevo detto che quel giorno i miei non ci sarebbero stati e così lui mi aveva promesso che sarebbe venuto a trovarmi, allo scoperto, tanto teoricamente era un contadino come un altro, non sarebbe sembrato strano che fosse venuto a portare le sue lamentele.
Gli feci cenno di stare lì.
Quando tutti se ne fossero andati, mi sarei potuta avvicinare a lui, ignorando il fatto che non era consono né a una donna né tanto meno a una Principessa.
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SPAZIO AUTRICE
{- ultima revisione 24/02/2017 -}
Ciao ragazzi!
Prima cosa, chiedo immensamente perdono per non aver rispettato la data di pubblicazione!
Ma per colpa di Capodanno, il primo gennaio ho dormito tutto il giorno :'(
Detto questo, ringrazio ProvehitoInAltum6277
che mi aiuterà a correggere e perfezionare la storia ^^
P.s.
Andate a guardare il trailer se ancora non lo avete visto!
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