Non dormo per nemmeno un'ora

ANNABETH POV
Era l'ultimo giorno di maggio, finalmente sarebbe stato giugno. Finalmente averi rivisto Percy; mi era mancato un sacco. Lo so, era stata una mia scelta non richiamarlo anche se non avevo nulla da fare, ma era stupendo vedere quanto si preoccupava per me, lo amavo.

Ero sul mio letto, a sfogliare libri d'università, quando il mio telefono iniziò a squillare.
"Sally", era la madre di Percy. Ebbene sì, avevo avuto il permesso dalla madre del mio ragazzo di poterla chiamare per nome, ma non era questo l'importante.
Non potevo rispondere nella capanna, no. Assolutamente no. Così presi il telefono e corsi al Poligono di tiro con l'arco, che verso quell'ora era sempre vuoto. Dovetti passare da dietro la capanna ed attraversare tutto il bosco per non farmi vedere. Appena arrivata risposi, con tutto il fiatone per la lunga corsa.
A-Sally? pronto?-
S-Ciao Annabeth, come stai?- Aveva un tono di voce preoccupato, quasi triste.
A-Tutto bene, tu? Ti sento un po' strana.-
S-Tranquilla, senti Percy è con te?-
A-No, Percy torna domani, come avevamo stabilito. Perché?-
Ci mise un po' prima di rispondere, ma quando decise di farlo prese un bel respiro, ed in fine parlò.
S-Percy è scomparso, non lo trovo più. L'ho chiamato io 15 volte e Paul 5, gli abbiamo mandato numerosi messaggi, ma non risponde.-
Mi iniziò a battere il cuore all'impazzata, il fiato mi si spezzò, mi vennero brividi lungo tutto il corpo e molto probabilmente ero diventata pallida.
Rimasi zitta per almeno un minuto, non potevo crederci.
A-Provo a chiamarlo, magari ho fortuna. Grazie per avermi informato, spero di vederti presto.-
Riuscii a dire solo quello, poi attaccai.
Stavo morendo dentro, ogni piccola parte di me si stava sfracellando in mille pezzi.
Mi prese una fitta al petto e con gli occhi pieni di lacrime mi accasciai a terra.
Provai a richiamarlo 3 volte, ma non rispose.
Rimasi un po' li al Poligono; anche perché non potevo tornare alla capanna in questo stato.
Alla fine andai al lago, uno dei luoghi del campo preferiti mio e di Percy; sarei anche potuta andare alla spiaggia, si, ma era troppo affollata, mentre al lago non c'era nessuno.
Dopo circa una mezz'oretta tornai alla cabina.

Una volta aperta la porta della capanna, incontrai Malcolm.
Cercai di essere il più naturale possibile, ma ero sicura che si vedeva che stavo uno schifo.
M-Annabeth dove sei stata? Che hai? Sei pallida.-
L'avevo detto che ero pallida.
A-Tranquillo, ero al lago. Non è successo nulla.-
M-Ok... Senti io vado al poligono a fare due tiri, vuoi venire?-
A-No grazie, devo studiare.-

Era tardi e non riuscivo a dormire; non riuscivo a non pensare alla telefonata di Sally e tremavo dall'ansia.
Alla fine riuscii ad addormentarmi all'01:45, non l'avessi mai fatto.

Sognai Percy, ma non in buono stato. Era in un corridoio dell'università, con le tre furie davanti. Non riuscivo a sentire bene i discorsi, capivo solo che parlavano di me e Percy; e sentì benissimo Tisifone dire "il nostro ordine è quello di prendere te, i tuoi amici e la tua fidanzatina."ma mi bastò vedere cosa stessero facendo. Percy solo contro tre furie, non si metteva bene. Diventò rosso dalla rabbia dopo quelle parole; e senza ragionare attaccò. Alecto lo sbatté contro il muro. Poi per un po' non vidi più nulla.
Quando tornai di nuovo a vedere, c'erano Percy e Alecto nell'aula magna, credo. Alecto lo preso, e lo scaraventò sul muro spaccando i muri. Di nuovo non vidi più nulla.
Dopo circa 2 minuti di buio totale, ritornai a vedere. Percy aveva sbattuto Alecto in un'altra aula con l'acqua credo del bagno. Poi cadde a terra, quasi come se fosse morto.

Mi svegliai di soprassalto in un bagno di sudore freddo alle 02:00, mi mancava l'aria da ciò che avevo visto.
Provai a respirare, ma sembrava proprio non arrivarmi l'aria in corpo. Decisi di aprire la finestra per affacciarmi e prendere aria e stavolta riuscivo a respirare meglio, o almeno così è sembrato per poco.
Scoppiai in lacrime e di nuovo mi mancò il respiro.
X-Annabeth? Che succede?-
Mi girai e trovai Sophie sveglia che mi guardava.
A-Niente tranquilla, torna a dormire, sto bene.-
Non potevo dirle la verità, questo perché non avevo ancora detto a nessuno di me e Percy. Avevo paura del giudizio delle persone, così mentii.
Ar-Non è vero, incubo?-
Mi voltai di nuovo per pochissimo e con gli occhi pieni zeppi di lacrime annuii.
Ar-Dai forza, andiamo fuori e raccontami cosa hai visto.-
Merda.
Mi misi al volo una felpa sopra la maglia del pigiama, perché essendo notte fonda del primo giugno, c'era molta umidità.

Andammo alla spiaggia ed una volta lì ci sedemmo e le raccontai tutto e lei mi guardò storta, come se non capisse.
Ar-Ti sei ridotta così per Percy Jackson? Il figlio di Poseidone? Sta tranquilla, era solo un sogno.-
Sophie aveva 14 anni, era arrivata quest'inverno, a gennaio. Vide percy un paio di volte, ma le avevo detto che stavamo insieme?
A-Soph, Percy è il mio ragazzo, è normale che io mi riduca così.-
Ar-Ora ha più senso. E da quanto state insieme?-
A-Il 18 agosto sono 3 anni- Avevo di nuovo gli occhi pieni di lacrime, il pensiero che forse non saremmo arrivati a quel giorno insieme mi devastò.
Mi guardò dritta negli occhi per qualche secondo, finché non mi strinse a se, ed io tornai a piangere.
Ar-Lui è vivo, fidati di me. Ora ti va di tornare dentro e provare a dormire?-
Annuii, mi asciugai le lacrime con la manica della felpa e tornammo dentro.

Provai a dormire, ma non ce la feci. Ormai erano le 03:45, ma comunque non mi addormentavo. Iniziai a muovermi senza pensare; presi un foglio A1, una penna ed un righello e mi diressi verso non so dove.
Arrivai al lago e mi misi a disegnare un piano architettonico di una casa, o meglio la casa che avevo sempre sognato.
Una volta finito di disegnarlo, capii tutto. Era un piano per me e Percy. Quella sarebbe stata la nostra casa.
Scrissi in cima al foglio "A & P", raccolsi le miei cose e ritornai alla cabina.

Quando tornai vidi che avevo 4 notifiche che illuminavano il telefono. Tre messaggi ed una chiamata per essere precisi.
"Ei Annie, mamma mi ha detto che ti ha chiamato e che hai dato cenni di vita."
"Ti spiegherò tutto domani, al campo. Ora devo andare."
"Ti amo."
Erano messaggi di Percy. Avrei voluto richiamarlo con tutto il cuore, ma non potevo, ormai erano le 05:30, e alcuni erano già svegli. Cazzo stavo facendo notte in bianco.
Però solo nel leggere quei messaggi mi calmai; e finalmente riuscii ad addormentarmi.

Spazio autrice🏛️📑🎀
Eiiii, vi è piaciuto?
Il prossimo pov su chi sarà?😏
Indovinate!

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