21- La pace fatta

Michael

Non volevo stare ancora un minuto di piu su questa isola. Non potevo piu vederla in faccia, sentirla, toccarla, pronunciare il suo dannato nome.
Mi misi subito all'opera a costruire una zattera. Scappiamo al piu presto da questo inferno.

René

Usci per la millesima volta da quella tenda,dove mi mettevo all'opera per elaborare il piano.
Presi una liana e nell'intento di tornare a casa. Ma scorsi tra i cespugli e gli alberi Michael sulla spiaggia. Curiosa andai a vedere.
"Michael" lo chiamai, lui si volta.
Aspettavo che mi salutasse pure lui ma ricevetti solo un broncio.
"Ma cosa stai facendo?"
"Non lo vedi? Mi costruisco una zattera, cosi me ne vado per sempre"
"Ma...senti sei strano sti giorni. Mi vuoi dire che ti succede?"
"Che succede a me? Piuttosto quello che accade a te!"
"Non ti seguo Michael"
"Perche cazzo vai a letto con un bracconiere, e hai tutte quelle foto?" un tono aggressivo uso, mai usato prima.
"Mi hai seguita?" domandai perplessa.
"Si. Lo fatto perche tu non mi dicevi nulla! E se eri in pericolo?"
"Ti avevo detto di fidarti di me!" si stava creando una discussione.
"Qui non si parla di fiducia! René tu sei un leone, ma talvolta anche il piu forte dei leoni ha bisogno di aiuto! Che ne sapevo che....?"
Sospirai "Quello che hai visto non e per niente quello che sembra. Fidati di me, ti dirò tutto poi il prima possibile"
Ad un tratto venni colta da un'improvvisa scossa, non so spiegare ma era piacevole.
Posai le mie labbra su quelle di Michael, li immobile.
"Questo era per fidarti di me" li sussurrai. Nessuna risposta da lui. 
Poi passai a baciarle il collo, e morsi un pezzo di pelle facendole diventare involontariarmente una macchia viola.
Pero il risultato mi piaceva abbastanza.
"E questo per farti capire che sono solo tua" li sussurrai di nuovo. 
"Io mi fido di te" rispose infine lui.

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