12- Difenderla
Michael
Erano passati tre giorni da quell'incidente. La febbre per fortuna era calata e il respiro le era ritornato normale, ma la ferita era ancora aperta e fresca. Le cambiavo le bende ogni giorno strappando un po di qua e un po di la pezzi di vestiti o stracci. Imparai a cacciare ed a ogni pranzo e cena le preparo qualcosa e ogni notte dormivo accanto a lei.
Si era risvegliata per fortuna ma era molto molto debole e le gambe ancora non la reggevano in piedi. Ma la cosa peggiore e che lei non parla, e rimasta di sicuro scioccata e questo mi da un colpo al cuore non sentire la sua voce.
"Hey vuoi un po di carne?" le domandai.
Fece no con la testa.
"non puoi continuare a non mangiare!"
Fece spallucce.
"ok, non sei di molte parole anche oggi! Su rimettiti a letto e dormi io vado a fare un giro cosicché puoi riposare in pace"
Si alzo dal tavolo e si distese sul nostro letto. Che ora mai era diventato uno solo, perché come ho gia detto prima, in queste condizioni non voglio lasciarla da sola un secondo.
Sistemai un po la capanna, nel frattempo lei si era addormentata, cosi prima di andare a perlustrare l'isola la copri bene e le diedi un bacio sulla fronte.
Chiusi la porta incostrando un asse di legno e cominciai a camminare.
Stranamente oggi la giungla pareva piu vuota e tranquilla di sempre. Molto strano,eppure il tempo promette bene.
Andai sulla spiaggia e mi sedetti li per avere un po di tranquillita.
"Sei sicuro che non ci siano selvaggi?"
"Jan sono sicuro! Ma abbassa la voce!"
Sento delle voci provenire in mezzi agli alberia. Voci mai sentite.
Decisi di andare a vedere cosa stava capitando,nella speranza che non sia quello che penso. Sali su un albero,anche se non ero ancora molto esperto, con molta cautela guardai cio che era sotto di me!
Due uomini equipaggiati da espolarzione e armati di fucile, come pensavo! Bracconieri!
Ne avevo sentito parlare prima di imbarcarmi, girava la voce che due uomini si erano arricchiti vendendo pelli di animali e bestiole assai rare.
Ecco perché oggi e così tutto calmo.
"aspetta hai sentito?"
Disse uno degli uomini, poi punto il fucile e sparo. Beccando un pappagallo.
"ah bene! Caro mio con queste belle piume guarda che bel ventaglio potremo farci. Le dame sgancerebbero fior di quattrini per averlo"
Dio! Quello sparo mi aveva quasi preso! E troppo pericoloso ora stare qui.
Renè! Devo portarla in salvo.
Presi una scorciatoia e arrivai alla casetta. In una borsa misi un po di provviste, una boccetta d'acqua, e qualche straccio.
Presi René in braccio con la coperta addosso e la portai fuori.
"René andiamo in un posto piu sicuro. Ci sono dei bracconieri e per poco non mi colpivano. A est dell'isola mi sembra che ci sia una grotta ci nasconderemo li per un po" le spiegai mentre camminavo.
Lei mi guardava con aria di rabbia e consapevolezza, sono sicuro che se non stesse in queste condizioni quei mostri li avrebbe gia fatti tornare da dove sono venuti.
Arrivammo nella grotta! Lo so era frerra e scomoda, ma prima che calerà la notte provvederò ad accendere un fuoco e preparare un letto con rami di palma.
Posai delicatamente Rene per terra e le sistemai meglio la coperta sue spalle. Volevo andare a controllare la situazione fuori ma venni bloccato da lei che mi teneva il polso e squoteva la testa con aria impaurita.
"ok, staro qui" mi sedetti accanto a lei e subito dopo si accocolo sul mio braccio stringendolo.
Un altro sparo rimbombo e questa volta la sua faccia cadde sul mio petto nudo, tremava! La ricindai con un abbraccio.
"Sta tranquilla scimmietta, ti difendo io"
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