1- L'abbandono
È nata una bambina, la futura principessa è nata!
...sei mesi dopo...
Giselle (mamma di Renè)
"Max, sei proprio sicuro che dobbiamo abbandonare nostra figlia"
"Si tesoro, il regno ormai è a pezzi e il castello sta per essere preso di soprassalto"
Mio marito e io eravamo due sovrani di questo regno. Il popolo si sta ribellando perché ho concepito una femmina.
E non potendo più concepire figli, il regno non avrà mai e poi mai un erede maschio.
"Ma è solo una bambina appena nata" dissi prendendola in braccio.
"Giselle, ormai e troppo tardi per ripensarci, la bambina sarà più al sicuro lontano dalla civiltà. E poi dopo questa situazione cadremo in povertà e non avremo garanzie di mantenere una bambina.
Quindi dobbiamo lasciarla andare"
Tutto sta andando in fumo, e vogliono uccidere la mia piccola; ecco perché avevamo deciso di abbandonarla il più lontano da tutti dalla gente. Forse in qualche posto abbandonato.
E poi si, saremo caduti in miseria non abbiamo certezze di poterla mantenere. Quindi meglio farlo ora che dopo, cosicché il distacco sarà meno doloroso.
Partimmo con una nave, non sapevamo ancora cosa fare ma dovevamo trovare un posto dove non possano mai raggiungere Renè.
Navigammo per giorni interi vestiti rovinato e la scorta di cibo e acqua si stava facendo scarsa.
"Dobbiamo abbandonarla al più presto. Prima che la vediamo morire di fame davanti hai nostri occhi"
Non risposi, ancora non mi capacitavo che dovevo stare lontano dalla creatura che avevo concepito.
"Giselle! Amore la c'è un isola. Il posto perfetto" gridó mio marito. Io cominciai a piangere.
"Amore, so che è difficile ma doppiano farlo"
Mi abbracciò e diede un leggero bacio in fronte alla piccola.
Gettammo l'ancora e sbarcammo dall'imbarcazione.
"Ora poggiala per terra"
"Aspetta! Qua c'è un sole rovente morirà di insolazione voglio...voglio portarla dove sia all'ombra" risposi
"Ok..."
E ci addentrammo in una foresta, una giungla con grandi alberi e liane. Questi grandi alberi coprono del tutto il cielo è fanno filtrare poco i raggi del sole.
"Ciao amore mio" dissi alla bambina, la posai a terra e la guardai per un secondo piangendo.
"Andiamo ora" disse mio marito e ci allontanammo lenti e io guardandomi indietro.
Amelia
Sono su questa isola non so più da quanto tempo e nessuno è mai venuto a riprendermi, penso che nemmeno mi cercano.
Ero una scienziata venuta qua con il mio gruppo per studiare le piante e le creature che ci vivevano, un giorno non so come sono riuscita a perdermi e ora sono qua da parecchi anni.
Sento piangere...sembra un neonato. Devo andare a vedere.
Seguo il pianto fino ad arrivare, Oddio, è davvero un bambino, anzi una bambina è avvolta con una coperta ricamata dove si legge il nome 'Renè' la prendo in braccio e la porto dentro alla mia capanna.
"Non piangere piccola. Mi prenderò cura io di te"
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