Cap. 8: Rifornimento

Per quanto attento e scrupoloso fosse stato Jessie, c'era una cosa che aveva trascurato nella fretta, sconvolto, spaventato e preoccupato com'era: non aveva guardato quanto carburante fosse rimasto nel serbatoio del Transit.

Certo, considerata la situazione del momento non avrebbe potuto rimediare neanche se ci avesse fatto caso, ma ora che rimaneva meno di un quarto di serbatoio la cosa si era fatta urgente, e il viaggio era ancora lungo, soprattutto per Jessie.

La maggior parte delle persone che, come loro, stavano viaggiando sulla SD–44 sembravano non aver problemi di rifornimento, e tendevano a passare oltre senza nemmeno fermarsi, ma lui e Ben, d'altra parte, si erano accostati al lato della strada per osservare un ranch apparentemente vuoto in fondo a un sentiero sterrato, dove quasi sicuramente avrebbero trovato il carburante e, forse, qualcosa di utile.

- Dici che può andare?- chiese Ben.

- Lo chiedi a me?-

- Beh, sei tu l'esperto di zombie. Il comando spetta a te.-

- Certe decisioni si prendono in gruppo.-

Nessuno dei due disse altro per qualche secondo, riflettendo sulle possibilità: nei ranch c'era sempre una riserva di carburante per i mezzi agricoli, i contadini le tenevano vicino alle rimesse, e avevano anche attrezzi d'ogni tipo, che nel loro caso potevano diventare ottime armi di fortuna, senza contare le possibili scorte di cibo e acqua potabile, sempre bene accette. Questo, beninteso, se i proprietari o altri fuggiaschi come loro non avevano già svaligiato tutto. Ma nemmeno questa era l'ipotesi peggiore, perché se avessero trovato tutto lì dov'era allora, quasi certamente si sarebbero dovuti aspettare dei morti viventi in agguato.

- Per caso sai chi ci viveva?- chiese Ben dopo qualche secondo.

- No, sono sempre stato un po' solitario. A malapena frequentavo i miei vicini, e quasi sempre perché ero troppo gentile per dirgli di no.- ammise Jessie - Non mi sono mai spinto così in là, non ho mai avuto motivo di tornare a Sioux Falls dopo aver litigato con Maddie. Lascio Rapid City solo per lavoro.-

- Beh, il carburante comunque ci serve, a prescindere da tutto.- disse Ben - E in questi casi i distributori di benzina sono i bersagli più quotati, fin lì ci arrivo anch'io.-

Jessie trasse un profondo respiro e riavviò il motore, ingranando la prima.

- Occhi aperti.- si raccomandò - E armi in mano.-

Infilò il furgone nella strada sterrata, procedendo lentamente verso il cancello di accesso. Davanti a loro c'erano solo pochi edifici in legno in un campo, una casa a tre piani, un granaio e una vecchia rimessa aperta, al cui interno era visibile un trattore un po' malmesso. La porta dell'abitazione era socchiusa, e c'era una sedia a dondolo sotto il portico, ma non c'era traccia di persone, così come il cane la cui cuccia, non molto lontana dal granaio, era totalmente vuota. Il bagagliaio aperto di un'auto faceva capolino da dietro la casa, con un borsone parzialmente infilato al suo interno.

Una bicicletta giaceva abbandonata per terra, una ruota che girava pigramente, sospinta da un alito di vento, proprio accanto a una zappa insanguinata.

- Non incoraggiante.- commentò Ben, mentre si fermavano e scendevano.

- Mi sembra secco.- osservò Jessie - Qualunque cosa sia successa, forse risale a ieri, o anche prima.-

Jessie serrò la presa sul piede di porco, mentre il collega sceglieva un'arma dal retro del furgone. Riemerse con la sparachiodi e l'altro piede di porco infilato nella cintura, con aria evidentemente soddisfatta.

- Non mi avevi detto di aver preso tutta questa roba.-

- Beh, pensavo che avessimo cose più importanti di cui parlare...- osservò Jessie - Pensi di avere una buona mira con quella?-

- Sai perché ero dentro?- chiese Ben, il sorriso che si faceva appena un po' più amaro.

- No, ovviamente.-

- Beh, diciamo che non sono un cecchino, ma ho maneggiato cose migliori di questa.-

Jessie non commentò, mentre Ben apriva la strada puntando la sparachiodi davanti a sé, nonostante il peso dell'attrezzo.

- Da che parte?-

- La rimessa.- disse Jessie, facendo un cenno col piede di porco - Cerchiamo prima il carburante.-

Aggirarono la rimessa fino a trovare una grossa cisterna color piombo circondata da una rete metallica di sicurezza. Si infilarono nel cancello con una tanica presa dal garage e aprirono il rubinetto, facendo scorrere il gasolio.

- Sembra quasi piena.- disse Jessie, osservando l'indicatore sul serbatoio - Siamo fortunati. Possiamo riempire tutte le taniche che troviamo.-

- Ottimo. Allora portiamo qui il furgone e facciamo il pieno.- disse Ben, prendendo un tubo di gomma poco lontano - Io attacco questo.-

- D'accordo, ma stai attento.- disse Jessie, uscendo dal recinto.

Oltrepassò la rimessa in direzione del Transit, camminando a passo spedito. Oltrepassò l'angolo e sentì un odore nauseabondo, mentre una mano lo afferrava per il braccio con forza, trascinandolo a terra.

Era una mano fredda, molliccia, ma sorprendentemente ferma. Un lamento lugubre gli giunse alle orecchie mentre cadeva, e all'improvviso si ritrovò sotto a un uomo anziano e quasi calvo, con una grossa ferita a forma di morso sul collo. I suoi occhi spenti lo fissavano senza vederlo, coperti da una patina lattiginosa.

- Cazzo... BEN!- gridò, mettendo di traverso il piede di porco sotto al mento del vecchio per fermarlo.

L'impresa si rivelò sorprendentemente difficile: malgrado la figura esile e il fatto che fosse già morto, era incredibilmente forte e pesante. Le sue dita gli affondavano nelle spalle al punto tale che le sentiva quasi sulle ossa, e tirava con tanta energia da fargli protestare i muscoli dopo appena tre secondi di sforzo.

Apriva e chiudeva la bocca a scatti, mordendo l'aria nel tentativo di affondare i denti nella sua faccia. Zaffate del suo fiato unito all'odore nauseabondo della decomposizione gli invasero le narici, portandolo quasi a vomitare. Il che vista la situazione, non era certo la cosa migliore da fare.

Ma dove casso è finito Ben? Pensò Jessie, lottando per tenere lo zombie lontano.

Quando il grido di Jessie lo raggiunse, Ben si voltò all'istante, serrando la presa sul piede di porco, solo per scoprire che era assediato anche lui.

Una donna anziana si era avvicinata alla recinzione senza che lui se ne rendesse conto, e se non era ancora entrata lo doveva solo al fatto che il cancello si apriva tirandolo verso l'esterno. Indossava vestiti da campagna, stracciati e insanguinati, che la identificavano come una dei vecchi inquilini del ranch. Era pallida, con due occhi spenti e lattiginosi, ed emetteva un lamento da film horror che gli fece drizzare i peli del collo.

Si affrettò a far scorrere il chiavistello, bloccandola fuori, e sbirciando appena oltre il suo corpo vide Jessie steso a terra, intento a lottare per non farsi sbranare dal marito della morta.

- Jessie, tieni duro!- gridò.

- Ah, certo, sarà una passeggiata!- sbottò lui in risposta, furioso.

Ben non replicò, alzando la sparachiodi. Puntò con attenzione in mezzo agli occhi contornati da occhiali rotti e le sparò un chiodo proprio in mezzo alla fronte. La testa le scattò indietro, mentre l'asticella di ferro le si conficcava per metà nel cranio. Non la uccise, ma parve stordirla, perché mollò la presa e indietreggiò di un passo, barcollando come un'ubriaca. La sparachiodi non aveva abbastanza potenza da uccidere a quella distanza.

Senza esitare, Ben sparò ancora un paio di volte, prendendola a una spalla e al petto, ma mai alla testa: Jessie aveva avuto ragione, era più facile a dirsi che a farsi.

Lui, intanto, sembrava essersi arrangiato come poteva, dando una testata allo zombie che lo aveva aggredito. Quello non parve essersi accorto granché del tentativo della sua preda, ma quando lui diede un colpo di bacino e lo fece rotolare di lato, scambiando i loro posti, si ritrovò ugualmente sotto di lui, col piede di porco che gli schiacciava la gola.

Rassicurato dall'iniziativa del compagno, Ben sparò per l'ennesima volta, ma non partì più alcun chiodo: guardando l'indicatore vide che la batteria era scarica. Qualche idiota l'aveva usata e messa via senza collegarla alla corrente. Come al solito, del resto.

- MA CHE CAZZO!- sbottò, gettandola a terra e prendendo il piede di porco.

Aprì il chiavistello e calciò il cancello di metallo, spalancandolo così violentemente da sbilanciare la vecchia, che barcollò di nuovo e cadde a terra. Ben le salì sopra col piede, schiacciandola al suolo, e sollevò l'arma sopra la testa, calandola con tutta la sua forza sul chiodo che le sporgeva dalla fronte.

Il colpo lo fece affondare al massimo, ma anche se era entrato del tutto la colpì un altro paio di volte prima di allontanarsi e correre da Jessie, che era stato finalmente vinto dall'inesauribile insistenza dello zombie e, di nuovo a terra, resisteva solo tenendolo per la gola e una spalla, il piede di porco abbandonato lì accanto.

Colpì con una sferzata degna del migliore dei golfisti la tempia dello zombie, scrollandolo di dosso all'amico, che si afflosciò a terra ansimante, per poi finirlo con un ultimo colpo nello stesso punto, aprendogli la testa così come alla moglie.

Finalmente libero, Jessie si prese un momento per recuperare le forze e riprendere fiato, le braccia doloranti e le spalle che minacciavano di ostentare nuovi lividi.

Ben, sopra di lui, gli tese la mano per aiutarlo. Accettandola, Jessie si rimise in piedi e raccolse l'arma, asciugandosi il sudore.

- Grazie, Ben.- disse.

Il collega si strinse nelle spalle.

- Siamo pari, adesso.-

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