Pill n.203 (speciale 16 gennaio)
Ore 19:34 giorno 15 gennaio 1989
Il bambino cercava di raggiungere la riva del Nilo: il cane sembrava leggero, ma per uno come lui...
-A...Aiuto!-
Gridò, quasi privo di fiato. Ci provò altre due volte finché inaspettatamente due uomini si buttarono in acqua e lo trasportarono a riva.
-Tutto a posto? Che ci facevi in acqua?-
-Io... Che freddo...-
Uno dei due corse verso il loro camion per prendere una coperta.
-Sentite... Dovete aiutarmi... Siete voi i padroni di questo cane?-
Quello stava lentamente riprendendo i sensi, la zampa mozzata che ancora sanguinava.
-Si è ferito per salvarmi! Dobbiamo avvisare il padrone oppure...-
-Questo cane non ha un padrone.-
Un ragazzo vestito di verde, i capelli rosso ciliegia e gli occhiali da sole uscì dal camion e li raggiunse. Il bambino trovò strano che uno studente viaggiasse con quei due uomini.
-Appartiene alla strada. Però se proprio dobbiamo insistere, lo prenderemo noi.-
-Signor Kakyoin; non dovrebbe ancora uscire dal camion... I suoi occhi sono ancora piuttosto sensibili alla luce del sole.-
-Ah. Non si preoccupi, sto già molto meglio. Guardi.-
Disse il ragazzo togliendosi gli occhiali: aveva due occhi viola che sembravano tagliati, però le ferite erano cicatrizzate. Solo, forse leggermente violacee. Finalmente coprirono il bambino con la coperta e il cane riprese del tutto i sensi. La prima cosa che fece fu ringhiare.
-Puoi andare a casa, piccoletto. Di lui ci occupiamo noi...-
Iggy saltò giù dalle braccia del ragazzino e guaì, atterrando sulla zampa mancante. Sembrava si fosse dimenticato di averla persa.
-Siete sicuri? Non sembra un cane molto amichevole...-
-Non ti preoccupare. Grazie per il tuo salvataggio, ma chiedi ad un adulto la prossima volta.-
Il bambino annuì e se ne andò, portandosi dietro anche la coperta. Kakyoin lo guardò andarsene e poi tornò a guardare il cane.
-Ciao. È un po' che non ci vediamo. Dove sono gli altri?-
Iggy abbaiò e poi gli diede le spalle.
-Fai l'offeso, eh? So che sono stati quelli della Speedwagon a portarti qui, ma abbiamo anche intenzione di curarti.-
Iggy continuò ad abbaiare, e nella sua lingua stava dicendo:
-Stammi lontano! Non ho bisogno di voi, devo andare a nascondermi il prima possibile! Andateci voi a rischiare la vita contro quel DIO, io me ne vado!-
Fece per andarsene e poggiò di nuovo la zampa.
-AHI!-
Kakyoin lo prese per la collottola, tentando di non mollare la presa mentre si divincolava.
-Amico mio, hai bisogno di cure. Hai fasciato questa zampa un po' a caso, no?-
-Mettimi giù!-
-Basta abbaiare. Forza. Potete prepararci delle bende?-
I due annuirono e presero il cane, che ormai era troppo debole per cercare di scappare. Tolsero le bende sporche di sangue e disinfettarono la ferita. Uno di loro dovette tenerlo fermo, perché guaì e cercò di mordere l'altro più volte dal dolore. Sostituirono le fasciature e poi lo lasciarono nel retro, mettendosi alla radio a parlare forse con altri membri. Il cane ne approfittò per fare un pisolino pensando:
"Appena mi sveglierò, sarà notte. E mentre loro dormono, me la filo."
Invece quando si svegliò era sì buio, ma le luci erano accese. C'era odore di pesce e di carne insieme, il che fece storcere il naso ad Iggy.
"Svegliarsi così... Ma che diavolo stanno facendo?"
Tentò di tirarsi su, di nuovo poggiando la zampa mozzata e cadendo di nuovo pancia a terra.
-Sei sveglio! Menomale.-
L'odore di carne si avvicinò, mentre Kakyoin gli metteva sotto il naso una ciotola di cibo. Sembrava carne rossa... Non identificabile.
-Ho trovato solo questo. Niente croccantini. Spero ti vada bene comunque.-
Iggy guardò il ragazzo e poi ringhiò di nuovo, girandosi di schiena.
-Non hai fame? Hai perso troppo sangue... Dovresti recuperare ferro e la carne rossa è l'ideale, non credi? Io invece sto mangiando pesce e carote...-
Il cane avrebbe voluto ancora far finta di niente, ma il ragazzo aveva ragione. La fame lo stava divorando. Usò la zampa sana per spostare la ciotola e mangiò, con la faccia rivolta dalla parte opposta di quella di Kakyoin. Questi sorrise, senza dire nulla. Proseguirono a mangiare in silenzio finché uno degli uomini davanti aprì la porta dietro.
-Ho parlato con il quartier generale. Sembra che se ci si mettono subito, avremo una zampa artificiale per la prossima settimana.-
-Hai sentito, Iggy? Ti faranno una zampa nuova! E non ci vorrà nemmeno molto.-
Il cane non disse nulla, ma pensò:
"Che palle... Non posso scappare ora. Devo aspettare che mi mettano la zampa..."
-Non sembra, ma la sta ringraziando.-
Fece Kakyoin, finendo di mangiare. L'uomo guardò il cane, ma non commentò.
-Se lo dice lei...-
E tornò davanti.
-Bene. Da domani mattina, andremo a cercare Jotaro e gli altri e chissà che non abbiano trovato l'edificio in cui si trova DIO...-
Kakyoin guardò fuori dalla finestra, improvvisamente serio.
-Mancano solamente due giorni. Se non battiamo DIO entro domani o dopodomani... La signora Holly morirà. E non possiamo permetterlo.-
Iggy stava tremando. Abbaiò, anche sesembrava più un guaito.
-Che ti prende, Iggy?-
-Io mi sono ferito per aiutarvi! Dannato uccellaccio... Non vengo a rischiare di nuovo la pelle! Rimango qui e arrivederci!-
Ovviamente tutto ciò che Kakyoin sentì furono abbai. Però, l'espressione e il corpo del cane bastarono a fargli capire tutto.
-Non vuoi venire, vero?-
Iggy ringhiò e mosse la testa quasi ad annuire.
-È comprensibile. Non ne ricavi nulla da questa guerra. Non conosci la signora Holly... Non ti piacciamo noi... E non sai nemmeno chi sia DIO. Se non vuoi accompagnarci, capirò.-
Iggy tirò un sospiro di sollievo.
-Ma resterai qui solo. Io vado.-
Il cane lo guardò incredulo.
-So che non capisci. E forse nemmeno io. Ma sento che questa battaglia non riguarda solo i Joestar... DIO è riuscito a battermi psicologicamente. Io ho ceduto al suo germoglio di carne. Ha calpestato il mio onore... Inoltre...-
Kakyoin fece un sorriso amaro.
-Questa è la prima volta che io abbia mai avuto degli amici.-
Iggy lo fissò. Chi? Lui? Non era possibile. Bluffava, vero?
-E lo so che non te ne può fregar di meno, ma di questa cerchia fai parte anche tu. Dopo 17 anni di completa solitudine, ho finalmente degli amici che mi capiscono e mi vedono per chi sono veramente. Cinque. Potranno non sembrare molti. Ma per me... Condividere con loro un obiettivo, scambiarci le battute, combattere fianco a fianco... Jotaro... Polnareff... Il signor Joestar... Avdol... E tu. Questa battaglia mi appartiene. Voglio aiutarli a vincere, per me stesso e per le prime persone che non siano i miei genitori di cui mi sia mai importato in vita mia.-
Iggy rimase ad ascoltare quasi ammaliato, poi distolse gli occhi.
-La decisione è tua. Puoi restare qui al sicuro e aspettare la tua nuova zampa. Anzi, sarebbe anche meglio. Sia mai in battaglia perdi anche l'altra.-
Poi Kakyoin andò dai due davanti per parlare, comunicando parte del discorso e dicendo che avrebbero entrambi dormito nel camion. Iggy ci pensò su. Lui non voleva far parte di quella guerra... L'amore era stupido e se n'era accorto per via di quel balordo del suo padrone, che lo soffocava di bocconcini e lo mostrava a tutti quasi fosse stato un trofeo. Lui voleva vivere a modo suo e grazie a The Fool poteva farlo senza nessun problema. Però... Le attenzioni che davano Jotaro e il resto del gruppo erano diverse da quelle che gli dava Terry a Manhattan. Avdol gli dava sempre una gomma quando la chiedeva, Joseph pagava gli extra per far stare anche lui in albergo, nonostante non sarebbe stato possibile tenere un cane, Polnareff si comportava come se non gli importasse ma era stato lui il primo a fargli una cuccia nella sua stanza con i cuscini, Jotaro lo trattava con abbastanza riguardo dopo averlo lanciato e non cercava mai di coinvolgerlo nei loro combattimenti e Kakyoin era sempre gentile. Facevano tutto questo nonostante Iggy li mordeva, abbaiava e li ignorava. Perché? Stava facendo di tutto per farsi detestare, e allora perché non funzionava?
-Buonanotte Iggy. Domani potrebbe essere l'ultimo giorno che ci vediamo... Tornerai a New York a vivere da randagio. A meno che tu non voglia una famiglia! Io non posso prenderti e Jotaro non ti vuole, ma Polnareff ed Avdol sono abbastanza soli... Magari potresti andare con uno di...-
Iggy abbaiò.
-Oppure no. Dimentica ciò che ho detto.-
Kakyoin si sdraiò sul sedile con una maschera da notte (probabilmente per proteggersi gli occhi) e si addormentò. Dopo un po' di tempo, anche Iggy riuscì a prendere sonno.
Ore 9:10 giorno 16 gennaio 1989
Kakyoin uscì dal furgone e fece per chiudere la porta, ma Iggy zompò fuori.
-Ah.-
Kakyoin lo guardò.
-Hai capito come camminare senza poggiare la zampa? Sono contento per te.-
Iggy cominciò ad allontanarsi.
-Dove vai? Dovresti stare a riposo.-
Il cane si fermò e si voltò per guardarlo, abbaiando.
-Mh? Vuoi che ti segua? In effetti, col tuo fiuto, trovare Jotaro e gli altri non dovrebbe essere difficile. Ma quindi hai deciso di venire?-
Iggy abbaiò di nuovo:
-Bada che non lo faccio per voi! Solo perché quel cavolo di falco mi ha provocato... Vengo solo ed esclusivamente per vendicarmi della zampa! NON FARTI IDEE!-
E continuò a camminare. Kakyoin sorrise e lo seguì.
.....
Eeeee chi ha ordinato la depressione per pranzo?
Voi!
Ecco un piccolo speciale di come penso sia andato l'incontro tra Iggy e Kakyoin dopo la battaglia contro Pet Shop. Alcuni parti del discorso di Kakyoin sono stati praticamente riciclati dal discorso che fa Avdol ad Iggy fuori dal palazzo di DIO nell'OAV (vi consiglio di guardarlo, perché il doppiaggio è fatto davvero bene)
E quindi nulla
Buon 16
*piange*
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