Capitolo 7
Leggete al fondo please. È importante per capire il resto della FF❤
Al Seminole Ritz Hotel era quasi sera, e una fila di vecchissimi miliardari in villeggiatura si dondolava sulle sedie poste in veranda, leggendo la cronaca quotidiana.
-Guarda lì, Harry,- disse un bell'uomo biondo all'amico che gli sedeva vicino, un tipo con gli occhiali e capelli bruni dall'aria disinteressata.
-Guardo cosa?-
-Tutte quelle mummie sulle sedie a dondolo. Penso che mio padre mi abbia intimato di andare in vacanza qui per vedere come sarà il mio futuro.-
Harry ridacchiò, sorseggiando un caffè e riponendo la tazza sul suo vassoio. –Insiste ancora perché tu ti sposi?-
-Naturale. Lui vuole eredi, una nuora da sfoggiare alle feste di gala, ma soprattutto vuole che suddetta nuora sia una brava ragazza, delicata... magari appena uscita dall'oratorio. Io sono un tipo avventuroso, frequento splendide donne di mondo.-
-Sarà per questo che lui vuole che sposi una signorina perbene. Potrebbe farti mettere la testa a posto.-
-Semmai succederà dovrà essere una donna davvero speciale. Le brave ragazze sono noiose, il più delle volte. Senza contare il fatto che appena sentono che mi chiamo John H. Watson i loro occhi si spostano subito sul mio portafogli.-
-Coraggio,- lo rassicurò Harry, -Se vuoi ti presento io qualcuna. Sei tu il miliardario, io sono solo un maestro, posso conoscere gente disinteressata al patrimonio.-
-Ti prego. Ti invito in questo posto per farti fare una vacanza, non per essere il mio chaperon. –
-John, guarda un po' là- gli disse, e indicò un pullmino carico di ragazze che aveva appena parcheggiato. Le passeggere stavano scendendo una dietro l'altra, e John adocchiò un curioso gruppetto: una donna mora e alta, con delle brutte gambe, che parlottava con una ragazza rossa, una piccoletta bruna che le seguiva a ruota imbracciando una chitarra, e una ricciolina in abito chiaro che era rimasta indietro, carica di custodie di strumenti musicali e di un enorme contrabbasso.
-Perché non ti dimostri cavaliere e dai una mano a quella ragazza? E' un sistema collaudato per rompere il ghiaccio- propose Harry.
John la vide avanzare con rassegnata costanza, sotto il peso del suo bagaglio, con sfavillanti occhi azzurri che brillavano di indipendenza e di orgoglio mentre rifiutava l'aiuto del facchino. I capelli ricci ondeggiavano ad ogni suo passo.
-Perché no...- disse, attirato dall'atteggiamento della fanciulla.
Al loro passaggio, tutti i vecchi sulle sedie a dondolo si tolsero il cappello ossequiosi, e le accolsero con frasi tipo "Benvenute signorine", oppure "Siete libere stasera?", e altre cavolate.
Sherlock, che malediceva Greg per avergli mollato tutti gli strumenti per poter stare solo con Anthea, si trovò di fronte un giovanotto di servizio.
-Salve cocca. Ti do una mano con le valige?- chiese, facendo rimbalzare le sopracciglia su e giù in un gesto lascivo.
-No grazie, ce la faccio da sola- rispose seccato.
-Caspita, sei una tosta, eh? Perché una di queste sere non ci beviamo qualcosa insieme? Ho da parte una bella bottiglia di vino di quello buono da consumare soli soletti vicino alla piscina.-
-Sparisci- disse il riccio, stufo marcio di tutti quelli che ci provavano con lui.
-Conto di farti cambiare idea. Comunque, sappi che ho il passepartout- ammiccò, e si allontanò trotterellando.
Non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo che qualcun altro si mise sulla sua strada. Questo era un uomo affascinante, con due magnifici occhi chiari, un vestito elegante (e quindi costoso) e il sorriso più seducente che Sherlock avesse mai visto.
Il suo charme iniziale sparì agli occhi del biondo quando anche lui si propose di aiutarlo con i bagagli.
-Permette che l'aiuti, signorina? Sembrano custodie molto pesanti.-
Steve ne aveva davvero le palle piene di quelli che lo trattavano come se fosse un impedito. Supponeva che per le donne quello significasse essere gentili, ma lui non era una donna, e ci teneva a fare le sue cose da solo.
Comunque ipotizzò che per levarselo di torno, avrebbe dovuto accontentare quel tipo, che era sempre meglio del facchino maniaco.
-Grazie, molto gentile,- disse sbrigativo, e mollò in mano a John il sax e il violino, insistendo per tenere il suo strumento.
-Lei quale suona tra questi?- chiese lo sconosciuto.
-Il contrabbasso- rispose spiccio.
Il suddetto contrabbasso dovette essersi offeso per le poche parole di presentazione di Sherlock, perché a causa sua accadde quello che non sarebbe dovuto accadere.
John, che seguiva la scontrosa signorina, inciampò per caso nella custodia che Sherlock si trascinava dietro, e perse l'equilibrio.
Lasciò andare gli strumenti per avere le mani libere di aggrapparsi a qualcosa, ma cadendo in avanti, l'unica "cosa" a disposizione era il corpo della ragazza di fronte a lui.
Non sarebbe stato neppure tanto grave se non le avesse poggiato le mani, e con una certa forza anche, proprio sul sedere.
Sherlock fece un salto, e girò su sé stesso portandosi istintivamente una mano dietro.
Notò l'uomo chino dietro di lui, e lo fissò con la bocca spalancata in segno di vera indignazione, gli occhi sbarrati e l'espressione di chi era pronto a scoppiare per l'affronto subito. Il suo viso divenne viola.
-Mi... mi scusi, signorina. Posso spiegare...- balbettò imbarazzato.
Non riuscì a dire altro, perché Sherlock, fremente di collera, gli rifilò un violentissimo schiaffo, che fece voltare i presenti nella hall e riempì l'ambiente di rumore.
-Non si azzardi mai più a mettermi le mani addosso! E soprattutto non si avvicini a me un'altra volta!- gridò Sherlock. Incredibile a dirsi, lo fece in falsetto.
Raccattò tutti gli strumenti, e superò Greg, Anthea e Irene, pestando i piedi sul pavimento come un toro inferocito e salendo le scale verso le camere, anche se non sapeva ancora quale fosse la sua.
Nel mentre John, che era finito seduto per terra a causa del precario equilibrio in cui si trovava e del ceffone ricevuto, venne raggiunto da Harry.
-Fai un effetto intenso alle donne- commentò il suo amico.
Il miliardario si portò una mano sulla guancia, e ve la tenne per un bel po', osservando le scale con occhi indecifrabili.
-Harry... Hai visto che sventola?-
-La sberla o la ragazza?-
John sorrise sotto i baffi. –Tutte e due, amico. Tutte e due.-
Siccome John è un donnaiolo ma non un vecchio sporcaccione, ho fatto in modo che non toccasse Sherlock volontariamente e vedremo come andrà❤....Devo ammettere che ne faccio passare veramente tante a questi poveretti, ma il fine giustifica i mezzi, no?😂Da qui in poi inizieranno capitoli in cui mixerò situazioni presenti nel film con altre inventate da me, così da rendere un po' più piena la fic e dare ai personaggi il tempo di conoscersi meglio .✌
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top