🔞 F*ck your fave: Sukuna - wanna be your slave 🔞
ATTENZIONE: Siete pregati di non leggere questa oneshot se siete facilmente impressionabili o se vi dà fastidio un linguaggio VOLGARE ESPLICITO.
P.s. Per gli altri che leggeranno: fatemi sapere cosa ne pensate di questa seconda oneshot a tema "F*ck your fave" con Ryomen Sukuna come protagonista! 😂
[Canzone di riferimento: I wanna be your slave, dei Maneskin]
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Diversi anni erano passati da quando Y/n e i suoi compagni avevano completato il loro percorso di studi presso l'Istituto di arti occulte di Tokyo intraprendendo ufficialmente la carriera di stregoni.
Qualche giorno prima aveva ricevuto una telefonata da parte di Nobara, la sua migliore amica ai tempi del liceo, che le chiedeva di partecipare ad una specie di riunione con tutti gli ex alunni. Lei aveva accettato e così ora si ritrovava a dormire insieme a tutti gli altri in una tenda in campeggio in mezzo al nulla.
Era stata una bella giornata, c'erano state risate e memorie dei tempi passati ed ora era tempo di dormire e riposarsi per il rientro previsto per la giornata successiva. Erano crollati praticamente subito tutti quanti, troppo stanchi dalla giornata. Y/n non fece eccezione. Era raggomitolata nella sua solita posizione e dormiva beatamente vicino a Nobara e Maki.
Il suo sonno privo di sogni, però, si trasformò ben presto in qualcosa di estremamente strano.
Y/n aprì gli occhi confusa, non capendo dove si trovava visto che fino a qualche secondo prima era in campeggio ed ora si ritrovava in una specie di... Gabbia toracica? Ma che diavolo stava succedendo?
Si guardò attorno confusa e alquanto disgustata quando si accorse che era immersa fino alle caviglie in un liquido rosso pallido non identificato. Un conato di vomito minacciava di scombussolarle lo stomaco ma subito la sensazione di malessere venne scacciata, rimpiazzata presto da una di stupore e timore quando una voce profonda e roca alle sue spalle la fece sobbalzare.
"Y/n, che scoperta interessante" disse la voce alle sue spalle.
Lei si girò confusa e sgranò gli occhi quando riconobbe la persona che troneggiava su di lei seduta di un mucchio di teschi di quelli che una volta erano animali.
Ryomen Sukuna.
Ma che diavolo ci faceva Sukuna nel suo sogno?
"Che cosa ci faccio qua?" Chiese Y/n perplessa corrugando la fronte. Doveva stare attenta. Sapeva che Sukuna aveva la cattiva abitudine di giocare con le sue prede ed affettarle come carpaccio, e se si fosse lasciata scappare qualcosa di troppo sarebbe finita male. "Ma soprattutto, dove diavolo siamo?" Chiese.
Però alla fine era un sogno... Non poteva farle nulla, no?
"Quante domande, sei già noiosa.... Che delusione, credevo fossi diversa dalle altre e invece sei inutile come tutte" rispose l'uomo dai capelli rosa e i tatuaggi tribali, scendendo dalla sua specie di trono ossuto. "Siamo nel mio dominio innato, come se fossimo nella mia coscienza. O anima, come ti pare." Le disse portandosi al suo livello guardandola con sufficienza, come se stesse guardando uno scarafaggio.
Y/n rimase in silenzio, già stanca di quello strano e stupido sogno.
"Ma toh, dunque hai anche tu un'anima ? Non credevo... E come faccio ad andarmene?" Chiese lei sfidando la sorte e guardandolo negli occhi per abbassarli subito dopo intimorita dallo sguardo di pietra dell'uomo.
Sukuna si fece una grassa e grossa risata che le fece tremare le ossa all'interno del suo corpo. "Ingenua, stupida e sfacciata ragazzina. Te ne andrai solo quando lo deciderò io~" le rispose lui con il suo caratteristico ghigno sadico, come se avesse in mente qualcosa. "Prima ho intenzione di giocare un po' con te~"
Giocare? Cosa aveva in mente quel pazzo sadico?
"Pazzo e sadico?" Chiese lui leggendole nella mente. Il suo ghigno allargandosi ancora di più alla vista dell'espressione terrorizzata di lei. "Sei ancora più sfacciata di quanto immaginassi. Mi piace, mi eccita."
Y/n deglutì impietrita. Merda. Come faceva a leggere nella mente? Una cosa era certa. Quello non era un sogno, era un incubo.
Sukuna si avvicinò ancora più a lei e si slacciò la cintura che teneva la sua veste legata attorno al suo corpo e la lasciò ricadere nel liquido rossastro poi le alzò il mento mantenendo intatto il suo sorrisetto deviato e stringendo le guance di Y/n con la mano destra portò la sua bocca sulla sua, premendo rozzamente le labbra contro quelle morbide e carnose di lei.
La sua lingua svelta e avida si fece strada aprendole le labbra senza preoccuparsi di "chiederle" il permesso come facevano tutte le persone normali.
Y/n sentì una specie di scossa elettrica scorrerle in tutto il corpo quando la lingua di lui entrò nella sua bocca andando a ravanare a destra e sinistra. Quando le loro lingue si toccarono, però, per qualche strano motivo che Y/n preferí ignorare, si sentì invadere da una sensazione di piacevole eccitazione e brama.
Sensazione presto spazzata via dal dolore quando il suo labbro inferiore venne morso dai canini di lui che le fecero uscire persino del sangue.
Y/n lasciò andare un gridolino di dolore e sorpresa, indietreggiando e portandosi una mano sul labbro sanguinante toccando leggermente con le dita.
Sukuna si avvicinò di nuovo a lei premendola contro la parete umida con tutto il suo corpo per poi prendere la sua mano piccola e delicata come un giglio e portandola verso la sua bocca. Le sue labbra si avvolsero sensualmente attorno alle sue dita, succhiandole e leccando il sangue con cui si erano sporcate. "Hmm~ così fottutamente sexy~" grugnì mordendosi la lingua mentre la fissava.
I suoi occhi rossi scintillavano di perversione e sadismo. Una mano si chiuse a pugno sui suoi capelli tirandoli verso il basso per alzarle il mento verso l'alto mentre il dito indice della mano destra premette contro la pelle morbida. L'unghia tagliò inspiegabilmente la sua carne come se fosse burro e immediatamente il sangue iniziò a colarle lento lungo la ferita superficiale.
Sukuna lasciò uscire dalla sua gola una risatina profonda e divertita mentre la sua lingua passò lungo la linea di sangue, stuzzicando la ferita per farla soffrire.
"Smettila, non è divertente" mugugnò Y/n divincolandosi cercando di liberarsi dalla sua presa.
La lingua della maledizione si fermò e la guardò con sguardo interrogativo. "Nessuno ha chiesto il tuo parere e nessuno ha detto che ti saresti divertita" ghignò lui alzando la gonna dell'uniforme della ragazza prima di strappare i collant neri e i suoi slip, infilando due dita all'interno dell'intimità di Y/n che raddrizzò la schiena mentre il suo respiro venne tagliato dalla sensazione di bruciore causata dall'improvvisa irruzione al suo interno. "Hai visto Y/n? Qualcosa qua sotto mi sta dicendo proprio il contrario, sei già una fontana qua in mezzo. Siete tutte uguali. Sotto sotto siete tutte delle sgualdrinelle, basta toccarvi un po' e vi bagnate~"
Y/n grugnì mordendosi il labbro. La sensazione di bruciore si era presto trasformata in piacere quando le dita di Sukuna iniziarono a muoversi raschiando contro la parete superiore senza pietà.
"Senti come ti stai stirando per bene? Brava cosina... Ora voglio sentirti ansimare e gridare chiedendo pietà~" le sussurrò lui all'orecchio prima di morderle il collo spingendo le dita ancora di più provocandole un gemito. "Così~... Brava.... Ora dimmi che vuoi essere la mia schiava. Voglio sentirti urlare il mio nome mente ti faccio venire" aggiunse strappandosi frettolosamente i vestiti di dosso rivelando la sua gloriosa erezione in tutto il suo splendore.
Y/n sobbalzò nel vedere la scena davanti a sé. La sua bocca era semi aperta a causa dei gemiti che uscivano di tanto in tanto e quando i suoi occhi si posarono sul grosso membro di Sukuna rabbrividì. Con un movimento improvviso lui la sollevò contro al muro e senza troppe carinerie si buttò dentro di lei facendo scivolare la spessa lunghezza dentro l'intimità di Y/n e iniziò a spingere con forza contro le sue pareti. La sua povera cervice ripetutamente percossa in modo grezzo la faceva urlare in un mix di dolore e piacere mentre liquidi trasparenti le colavano lungo l'interno delle cosce tenute aperte dalle forti mani di lui.
La stava scopando senza pietà contro al muro e Y/n non avrebbe mai immaginato che avrebbe provato così tanto piacere da un rapporto non consenziente e soprattutto così grezzo. Si sentiva veramente come una sorta di schiava e non poteva ignorare il fatto che, in fondo in fondo, la cosa le stava piacendo.
"Heh~ come immaginavo.... Sei così facile" le disse lui senza nemmeno un po' di tatto per poi premerle una mano sulla gola stringendo al limite dello strangolamento.
Quel bastardo non aveva un briciolo di pietà. Si aspettava una cosa del genere dal "Re delle maledizioni" ma non immaginava fosse COSÌ sadico. Le sue lacrime e le sue grida lo eccitavano e quello non faceva altro che fomentare la sua eccitazione distruttiva. Se quello non fosse stato un sogno, o meglio, un incubo, Y/n era certa che non ne sarebbe mai uscita viva.
Proprio quando era sull'orlo del "baratro" Sukuna si fermò per non farla venire. Un sorriso sadico che andava da guancia a guancia mentre la guardava contorcersi e ansimare quasi disperatamente cercando nuovamente attenzioni.
Senza preavviso la sollevò di peso per spostarla in un'altra posizione.
Si sedette li vicino e poi la afferrò bruscamente posizionandola sopra di lui per poi farla ricadere pesantemente su di lui causando un sussulto e un lamento a Y/n che era ormai praticamente una specie di marionetta nelle sue mani.
Le braccia forti di Sukuna si avvolsero attorno alle sue cosce sollevandola e muovendola a suo piacere. Le spinte erano talmente forti che ad ogni colpo un brivido di dolore misto ad eccitazione le attraversava il corpo. Y/n non aveva nemmeno la soddisfazione di sentirlo gemere perché quella specie di mostro non si lasciava sfuggire nemmeno il minimo verso di piacere mentre lei gemeva in continuazione aumentando solamente il suo ego.
Ancora una volta Y/n si sentì al limite dal raggiungimento del suo piacere ma ovviamente Sukuna aveva altri piani. Le sue mani erano ancorate saldamente ai suoi glutei sotto alla sua honna, le unghie conficcate nella pelle morbida mentre con una spinta decisa e in modo del tutto inaspettato raggiunse l'orgasmo esplodendo copiosamente dentro di lei. La testa reclinata all'indietro mentre un lungo grugnito uscì dalla profondità della sua gola.
Y/n si morse il labbro sentendo le scariche del suo seme caldo colpirla ma quando cercò di muoversi in autonomia per poter finalmente venire anche lei, il re delle maledizioni la sollevò di peso ancora una volta mettendola in piedi.
"Cosa pensi di fare piccola stronzetta?" Le disse dandole una pacca sulla natica che non lasciò il segno solo grazie alla gonna che ancora la copriva in qualche modo. "Mi sembrava di aver già chiarito il punto dove dicevo che sei la mia schiava~" aggiunse poi strappandole di dosso la gonna esponendo completamente la sua intimità ai suoi occhi.
"Ti prego non ne posso più... Fammi venire" lo supplicò Y/n con gli occhi mezzi chiusi per il piacere e l'eccitazione che ancora non avevano lasciato il suo corpo.
Un sorriso sghembo e traviato apparve di nuovo sul volto di Sukuna. "Pregami.... Dimmi che sei la mia schiava" le disse prendendole il mento con due dita in modo quasi delicato.
Y/n storse il naso ma non aveva altra scelta... Il suo cervello aveva smesso di funzionare correttamente e lei voleva così tanto raggiungere il piacere.... Era così vicino, poteva praticamente già sentirlo. E quello la faceva impazzire.
"Ti prego Sukuna... Fammi venire" le disse lei guardandolo quasi supplicante.
A quelle parole lui ridacchiò compiaciuto. "Credo che manchi qualcosa... Rifallo~" le disse infilando un dito nella sua bocca che Y/n prontamente leccò con occhi languidi.
"Sono la tua schiava" sussurrò lei arrossendo imbarazzata per l'umiliazione. Il pollice di Sukuna ancora contro le sue labbra.
"Brava cosina~" disse lui voltandola di schiena e piegandola a novanta. "Hai visto? Non ci voleva tanto.... Ora Sukuna ti dà la sua parola che ti farà venire come una cascata" rise infilandosi per l'ennesima volta dentro di lei e spingendo rapidamente.
Il suo pene toccava i punti giusti con forza e presto Y/n si ritrovò nuovamente ansimante sotto al suo controllo lasciandosi andare a gemiti indecenti quando le spinte erano più forti e profonde.
Come se non bastasse Sukuna portò una mano sulla bocca tappandola e impedendole di gemere mentre il palmo della mano sinistra si posò sul suo clitoride per stimolarlo.
All'improvviso però su entrambe le mani dell'energumeno spuntò una lingua. Quella che premeva contro la sua bocca di infilò al suo interno intrecciandosi alla lingua di Y/n mentre l'altra... Bhe, l'altra iniziò a leccare e mordicchiare la sua zona più sensibile facendola tremare in tutto il corpo.
Y/n sentiva le ginocchia cedere sempre di più mentre gemiti di piacere lasciavano ovattati le sue labbra mescolandosi al rumore dei fianchi di Sukuna che sbattevano incessantemente contro le sue natiche. Se non fosse stato per la sua presa salda probabilmente Y/n sarebbe già caduta a terra in preda dai tremori.
Un grugnito scappò dalle labbra di Sukuna che nel frattempo aveva aumentato il ritmo e le sue spinte iniziavano ad essere possibilmente ancora più animalesche man mano che si avvicinava all'orgasmo. "Cosina, sei così lasciva~" grugnì lui nel suo orecchio spingendosi con forza dentro di lei mentre il suo piacere esplose ancora una volta facendo finalmente raggiungere il picco anche a Y/n che aveva tirato indietro la testa e la bocca era aperta per lasciarsi andare a dolci gemiti di piacere dopo così tanta tortura.
Sukuna si tirò fuori ansimante e osservò il suo sperma colare fuori dall'intimità di Y/n che nel frattempo era ancora piegata in avanti tremante, reggendosi con le mani sulle ginocchia mentre ansimava pesantemente.
Quello era l'ultimo ricordo che aveva Y/n di quello strano, stranissimo sogno.
Quando il mattino dopo si alzò, avvertì una strana sensazione di dolore in tutto il corpo. Le faceva male il bacino, per non parlare del bruciore che sentiva in mezzo alle gambe. Possibile che il sogno della scorsa notte avesse avuto ripercussioni anche sul suo corpo?
Y/n scosse la testa scacciando quel pensiero ma quando per sbaglio si toccò il collo notò una cosa che era impossibile da mal interpretare.
Sul suo collo c'era una specie di lungo graffio. Lo stesso graffio che le avevano causato le unghie di Sukuna nel suo sogno.
Gli occhi le si spalancarono quando la consapevolezza di quanto accaduto la colpì come un treno in corsa. Si voltò immediatamente verso Yuji che prontamente distolse imbarazzato lo sguardo diventando rosso come un peperone.
Non le serviva altro... La sua reazione era la conferma dei suoi sospetti.
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