PARTE TERZA

Prima di passare alla Terza Parte, ci tengo a spendere qualche parolina in merito ai recenti avvenimenti degli ultimi capitoli.

...

Innanzitutto... mi dispiace. Scusate, davvero con il massimo del cuore, se vi ho fatti soffrire (spero?) ma vi posso assicurare che anche io ho sofferto parecchio in certi momenti. Tuttavia... lo so che può sembrare una frase fatta, però... fa parte della vita. E lo so che vi potrà essere sembrato inutile, un po' di tragedie tanto per torturare i lettori, ma non è così.

Soffrire significa anche provare fortissime emozioni e, come dice Petar, il dolore è una stupenda opera d'arte. Per questo, spero di avergli conferito la giusta importanza. I Grigorov che, per la cronaca, sono tra i miei personaggi preferiti dell'intero universo di Cerebrum (non ce l'ho con loro, lo giuro 😢), non sarebbero gli stessi senza tutto quello che hanno passato e non potrebbero altrimenti intraprendere la strada che percorreranno nella trilogia principale.

Inoltre, per certi versi, non poteva esserci finale alternativo in particolare per Violeta e Petar, i quali, ognuno a modo l'oro, si portavano la morte addosso da troppi anni. Almeno così hanno smesso di soffrire.

Dato che in alcuni capitoli ho preferito rimanere in silenzio per darvi il tempo di metabolizzare l'accaduto, ve ne parlerò ora.

Petar. Tutto il personaggio, fin dall'inizio, era stato costruito con la consapevolezza che sarebbe morto suicidandosi. Poi, scrivendo, questa cosa è cambiata, per questioni tecniche, e ho trovato più azzeccata la morte per crepacuore, che esiste davvero e colpisce generalmente, tramite una scarica di ormoni che danneggiano il cuore, le persone più fragili (in particolare anziani). Di solito è seguita dalla perdita della persona amata, che nel caso di Petar si è estesa anche a tutto ciò che ha passato nella vita. In un certo senso... ha avuto esattamente quello che voleva, perché non c'era più nulla che lo attaccasse alla vita ed era stanco, tanto stanco, che in fin dei conti è stata la soluzione migliore.

Violeta. Se ce l'avete con lei, vi capisco, ne avete tutto il diritto. Però tenete conto che le sue azioni sono state mosse dalla disperazione. È stata stupida, sciocca e avventata? Sì, assolutamente. Però l'ha fatto solo perché desiderava volare. Nel suo agire in modalità opposta al fratello, ovvero non arrendendosi, è infine andata incontro alla sua stessa fine.

Sisi e Sasho. Entrambi personaggi quasi improvvisati, nati come semplici nomi nell'albero genealogico, personcine a caso che mi servivano per generarne alcune altre importanti. Poi però... si sono sviluppati come personaggi e anche a loro, mannaggia a me, è stato difficile dire addio. Sisi, da "quella che muore partorendo" è diventata il cuore e la dolcezza della famiglia, e Sasho... cavolo, Sasho lo amo più di quanto lo ami Yordanka 😭 La sua storia, almeno, avrà una sorta di lieto fine, anche se non posso dirvi perché.

Konstantin e Hristo. Tizi a caso che hanno continuato a essere tizi a caso, inseriti giusto per aggiungere un po' più di drama 💀... Scherzo, anche a loro ci tengo. Anche se hanno fatto una piccola parte c'è una cosa che devo rivelare sul loro passato che gli dà un piccolo valore aggiunto, ma per farlo devo aspettare di scrivere alcune cose nel 2 di Cerebrum.

Vladimir. (Sì, qualche parolina anche per lui). È una persona orribile e questo non lo può negare nessuno ecc... Però cercate di vederlo nel suo contesto. Come tutti i figli di Maksim (... e come Maksim stesso... ) è stato cresciuto per diventare esattamente quello che è diventato. Non ha mai conosciuto nulla di diverso, non ha mai avuto una vita come gli altri. Venire plasmati in un certa forma fin da una così tenera età segna nel profondo, ed è davvero difficile riuscire a uscire dal globo in cui rinchiude, anche dopo aver visto cosa c'è oltre. Essersi legato in questo modo a Sasho è stato per lui una sorta di prova di passaggio, che da giovane ha affrontato anche Mak, superata la quale non è più possibile tornare indietro. Quando ci si arrende a ciò che sembra sia stato previsto per noi, e come gettare via la chiave della propria prigione personale. In fin dei conti, Vladimir stesso (e Maksim stesso) è una vittima tanto quanto Petar. Per questo, quando Aleksander l'ha pugnlalato, ha sorriso: anche per lui, la morte è stata una liberazione.

È tutto. Ho preferito parlarne ora e non nei ringraziamenti finali perché già quelli saranno parecchio lunghetti dato che c'è tanto da ringraziare, e perché andava fatto quando le ferite sono ancora aperte.

In ogni caso, in vista della Terza Parte, ci tengo a informarvi che:

- Per ovvie ragioni, dato che la maggior parte dei protagonisti della prima e seconda parte sono caduti dall'albero la storia si incentrerà soprattutto sulla nuova generazione, che verrà mostrata fino a poco prima del 2010, quindi vi consiglio di prestare attenzione, perché anche Liv & Company avranno a che fare con loro😏

- Potete evitare di acquistare nuove confezioni di fazzoletti (o di carta igienica 🧻) perché nella terza parte non morirà nessun personaggio importante - le comparse non contano. Ha un clima molto più fiorito e leggero, non mancherà però la sofferenza, un pizzico di ansia, e ci saranno anche discorsi filosopsicologici.

- Finalmente si apriranno gli occhi della società Umanente, in un certo senso, perché il mondo si accorgerà delle ingiustizie subìte dai Grigorov. Il castello di carte costruito da Maksim non poteva reggere ancora a lungo, anche e soprattutto per via delle sue ultime azioni avventate spinte da dolore e rabbia. (Come Violeta aveva percepito/intuito in punto di morte)

-Preparatevi psicologicamente, perché ci sarà un pov un po' strano ⚪⚫🙃 (ovviamente il mio preferito🥴)

E detto questo... buona lettura!
(Non spaventatevi dal titolo, è meno peggio di quel che sembra)

Dalla prossima settimana riprendono gli aggiornamenti 🥰🌹

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