«Perdonami... Bakugou.»

Aprii gli occhi debolmente.

È tutto un sogno.

Delle lacrime gli solcarono il viso, prima piccoli ruscelli, poi fiumi.

«E-Eijirou...»

I singhiozzi rendevano la parola inutilizzabile.

Sentii una mano accarezzarmi il viso.

«È colpa mia se piangi, vero...?»

Un piccolo sorriso mi comparve sul volto.

Gli alzai il capo.

I suoi occhi si collegano ai miei. Entrambi rossi, come il sangue che mi circondava quella sera in cui corse in mio soccorso più preoccupato che mai.

Ero felice, felice perché era lì con me, a soffrire.

Le sue braccia mi circondarono il corpo coperto dal camice azzurrino che avevo indosso.

Quanto avevo desiderato quell'abbraccio.

Quanto avevo desiderato stare con lui.

«Volevo vederti sorridere, volevo averti affianco a me, volevo sentire la tua risata, volevo vivere fra le tue forti braccia, volevo sentire il tuo calore...»

Iniziò, singhiozzando più forte.

«Solo dopo quella notte me ne sono accorto... Eijirou.»

Era bellissimo sentire il mio nome pronunciato da lui.

Non mi aveva detto di amarmi, ma ero comunque felice.

«Ti amo anche io, Katsuki.»