Capitolo 1º

Io : Wake me up, Wake me up inside,I can't wake up, Wake me up inside, Save me, Call my name and save me from the dark, Wake me up, Bid my blood to run, I can't wake up, Before I come undone, Save me, Save me from the nothing I've become.

Mi chiamo Violet Rose, ho 18 anni, sono alta un metro e cinquanta e abbastanza magra, mi vesto quasi sempre in nero, i miei capelli sono interamente argentati con le punte colorate di nero, ho un piercing sul labbro superiore dalla parte sinistra del viso, i miei occhi sono verdi e sono una pittrice e soffro di Agorafobia, non sonora uscita di casa da quando mia madre è morta, vivo con mio padre Michele Rose, è diabetico ed è sulla sedia a rotelle, adesso vi racconterò meglio.

Era il 4 ottobre del 2015 e me ne stavo in camera a dipingere il panorama che vedevo dalla finestra, canticchiavo la mia canzone preferita degli Evanescence, bussarono alla mia porta

Io : avanti
Lion : ciao cara, pronta per studiare ?

Era il mio professore privato, avevo troppa paura di uscire di casa per andare a scuola, posai il pennello e gli acrilici sul letto che era ricoperto di macchie di colore, mi sedetti alla scrivania

Lion : il tuo dipinto è bellissimo, hai pensato di portare un tuo dipinto ad una mostra ?
Io : no, lo sai che .. Ho paura di uscire per fare qualsiasi cosa ..
Lion : allora se ti dicessi che ti ho trovato io un artista che vuole un tuo dipinto ad una mostra il prossimo sabato
Io : non ci credo

Abbracciai Lion e iniziammo a studiare storia. Arrivarono le 18 e Lion se ne andò ed io mi rimisi a dipingere, in certi casi mentre dipingevo dicevo sempre

" avrò mai il coraggio di uscire per creare un dipinto diverso dal solito ? "

Mi uscirono delle lacrime

Io : maledizione, l'eye-liner

Mi alzai ed andai nel bagno e sistemarmi il trucco, poco dopo sentii un tonfo provenire dal salotto

Papà : VIOLET !!!

Corsi giù e vidi mio padre che era caduto dalla sedia a rotelle, lo aiutai

Papà : ho finito l'insulina ..
Io : merda

Non potevo far morire mio padre

Io : esco
Papà : no ferma ! Vado io !
Io : come pensi di fare che piove a dirotto !

Mi infilai il giacchetto che non avevo mai indossato, presi i soldi, la ricetta e aprii la porta, il vento mi spostò i capelli, avevo paura, era la prima volta che uscivo di casa e non ne ero entusiasta, feci un respiro profondo e uscii di casa ma mi fermai subito sullo scalino a guardare la gente con gli ombrelli, mi misi il cappuccio e iniziai a correre a cercare una farmacia.
Non conoscevo nemmeno una strada ma riuscii finalmente a trovare una farmacia, attraversai la strada ricoperta dalle buche e una macchina si fermò di botto davanti a me suonando

?? : idiota ! Usa le strisce !
Io : cosa sono le strisce !?

Mi levai dalla strada e entrai nella farmacia

?? : che vuole ?

Guardai la donna con gli occhiali

Io : v .. Vorrei .. D... Dell'insulina

Le porsi la ricetta

?? : sei la figlia di Michele ?

Annuii

?? : non ci credo, sei uscita di casa ... Tieni ! Corri a casa !

Ringraziai la donna uscii correndo, rifeci la stessa che avevo percorso, tremavo dalla paura, vidi poi le luci di casa mia, il cuore cominciò a battere più forte, iniziai a correre, ero così felice che mi accordi troppo tardi che un ragazzo mi arrivò a dosso facendomi cadere, il ragazzo si appoggiò al muro

Io : sta più attento ! Potevi ..

Feci caso che si teneva la spalla con la mano che era ricoperta di sangue mista all'acqua, il ragazzo si sedette a terra emanando leggeri gemiti di dolore

Io : vieni, metti il braccio sulle mie spalle

Fece come gli dissi e arrivammo in pochi secondi davanti casa, aprii la porta e feci sedere io ragazzo a terra e portai l'insulina a mio padre che stava in cucina, glielo porsi, non dissi nulla a mio padre del ragazzo e corsi subito da lui, lo portai in camera e lo feci sdraiare, non riuscivo a vedere il suo viso perché era nascosto dai suoi capelli lunghi e neri come il carbone ed in più aveva sempre il cappuccio

Io : adesso leviamo questo cappuccio
?? : ferma !

Mi urlò contro ma lo abbassai comunque spostandogli i capelli, feci un piccolo salto non appena vidi il suo volto stragiato, aveva delle enormi cicatrici sul viso, partivano da entrambe le parti della bocca e finivano sulle guance, sembrava un enorme sorriso, i suoi occhi non avevano le palpebre, erano come se fossero state bruciate e erano neri, era bianco cadaverico

?? : che hai da guardare !?
Io : scusami .. Come ti chiami ?

Non appena gli chiesi il suo nome iniziò a ridere

?? : io sono Jeff e tu ?
Io : mi chiamo Violet .. Perché il tuo viso è.. Ridotto così ?
Jeff : non sono bello ?

Indietreggiai non appena disse quella frase

Io : s.. Si certo ..
Jeff : ahahah io adoro il mio viso ahahah è perfetto ahah

- ma chi cazzo ho portato a casa !? Un pazzo di un manicomio !

Io : mi fa .. Piacere che ti piaccia il tuo viso ..
Jeff : perché sei triste ? Mettiamo un bel sorriso in quel facciano

Tirò fuori dalla tasca un coltello da cucina, si alzò, cercai di andarmene ma mi afferrò per i capelli facendomi cadere, venne sopra di me

Jeff : apri la boccuccia ihihih

Appoggio l'arma sulla mia bocca

Jeff : avresti dovuto lasciarmi sulla strada mia cara

Mi ricordai della sua ferita, mi feci coraggio e infilai il pollice nella ferita

Jeff : maledetta !!

Mi bloccò le mani, il suo sangue schizzò sul mio viso e macchiò i miei capelli argentati, avrei dovuto non aiutarlo

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