54.

HUGO 

"Se sbuffi un'altra volta me ne vado" disse Hugo guardando fuori dal finestrino del taxi.

Zac si passò una mano tra i capelli, poi guardò l'amico, colpevole.

"Mi dispiace... so che sbaglio, non devo farmi prendere dalle ansie, ma...sono fatto così. Mi preoccupo subito.. temo sempre possa capitare qualcosa di brutto" disse Zac. "Sono apprensivo da morire. Vorrei essere tutto il giorno in compagnia di Nika, ma so che non è possibile. Pensa che ci sono giorni che invidio da morire James..." disse.

Hugo ridacchiò.

"Dio sei messo male. Se divento come te con Thor uccidimi prima..." disse il rosso scoppiando poi a ridere.

"Ma io ti ammazzerei per molto meno" disse ridendo Zac ricevendo un'occhiataccia dall'amico.

"Tu sei lo psicopatico ed io devo essere ucciso?!"

Hugo era scioccato.

"Non sono psicopatico. Mi preoccupo per le persone a cui voglio bene. Anche tu rientri in questo gruppo. Mi fa male non riuscire ad aiutarti... tu per me ci sei stato sempre... mi sento così in colpa.." disse Zac guardandolo.

Hugo sorrise e allungò una mano verso quella dell'amico per stringerla nella sua.

"Non devi... so che per me ci sei. Ti ho chiamato perché sei l'unico con cui posso confidarmi, so che tu non mi giudicherai mai. E sono felice di essere tuo amico.." disse Hugo con sincerità.

Zac deglutì il groppo che aveva in gola.

Hugo lo fissò e cercò di non ridacchiare. Zac era uno spasso, la sua vita sarebbe stata davvero vuota senza di lui.

Quando raggiunsero la caffetteria dove Nika e James lavoravano, lo sguardo di Zac si fece immediatamente cupo.

Hugo gli diede una gomitata.

"Mi hai trascinato dall'altra parte della città e ora ti caghi addosso? Dai, entriamo..." Disse Hugo con un sorriso.

Zac lo seguì in silenzio, aveva lo stomaco chiuso.

Adesso avrebbe visto Nika fare il coglione con altri uomini...

Aveva il capo abbassato mentre si faceva strada tra i tavoli.

"Hugo! Che ci fai da queste parti?" Chiese James con un sorriso mentre si avvicinava ai due.

Zac a quel punto sollevò lo sguardo e fissò il collega del suo ragazzo, cercando poi Nika dietro il bancone, ma non c'era.

"Siamo venuti a bere qualcosa" disse Hugo con un sorriso indicando poi Zac dietro di lui.

James lo fissò e poi ridacchiò.

"Ho capito.. beh, c'è quel tavolo... Da lì si può vedere benissimo il bancone..." disse il barista ricevendo un'occhiataccia da parte di Zac.

I due amici andarono a sedersi al tavolo, Zac lanciò un'occhiata al bancone e quando vide comparire Nika, il suo cuore schizzò nel petto.

Hugo lo vide avvampare e poi distogliere lo sguardo e scoppiò a ridere.

"Madonna come sei imbarazzante! E state insieme eh? Non eri così prima di fidanzarti con lui..." Disse il rosso allungando una mano verso quella dell'amico.

"Non è colpa mia se reagisco così. Mi faccio prendere dalle paranoie..." Disse Zac sospirando.

"Ora va meglio?" Chiese Hugo fissandolo.

"Credo di sì..." Disse Zac fissando Nika dietro il bancone parlare con dei clienti e sorridere. "Anche se vorrei tagliare la gola a tutti quelli che lo guardano oppure gli parlano.. lui deve avere occhi solo per me..."

"Cazzo se sei inquietante. Che intenzioni hai? Mettergli un guinzaglio la prossima volta?" Chiese Hugo scoppiando a ridere.

Zac guardò in silenzio l'amico e si fermò a pensare a Nika con un collare al collo... O... Magari lo aveva lui addosso e Nika glielo strattonava mentre lo scopava...

Zac deglutì e Hugo fece una smorfia disgustata.

"Non dirmi che ci stai pensando e ti stai eccitando perché io me ne torno a casa..." borbottò Weasley.

"Ti faccio tornare io a casa a suon di calci se non allontani la tua mano da quella del mio ragazzo" disse la voce di Nika che fulminò con lo sguardo Hugo.

Il rosso allontanò di scatto la mano e vide Zac fissare Nika con sguardo offeso.

"È questo tutto quello che sai dire? È tutto il giorno che aspetto un tuo dannato messaggio..."

Nika, che era in piedi davanti a loro in attesa di prendere le ordinazioni, lo guardò e poi sorrise colpevole.

"Ho dimenticato il cellulare a casa..."

Zac aprì e chiuse la bocca.

"Ma sei cretino?! Cioè... Se non fossi venuto qui io avrei atteso invano fino a stasera? Vuoi farmi morire?"

"In realtà oggi finisco alle sei. Quindi non manca molto... Se vuoi perdonarmi, puoi venire a cena da me... Mia madre lavora..." Disse Nika con un sorriso.

Hugo guardò Zac che avvampò.

"Oh ti prego, non pensare al guinzaglio ora!" Disse Hugo disperato.

"Guinzaglio?" Chiese Nika sollevando un sopracciglio.

"Si, quello di un cane che è passato poco fa..."

"In realtà vuole metterti un guinzaglio così non ti perde..." Disse Hugo ricevendo un'occhiataccia da parte dell'amico.

"Non ho bisogno di qualcosa che mi ricordi che sono fidanzato. Ti penso ogni secondo. E... Ti volevo chiamare, ma sai che non conosco il numero a memoria..."

Zac sbuffò.

"Dammi la penna e un foglio, avanti..." Disse Zac tendendo la mano davanti a sé, scocciato.

Nika gli consegnò un foglietto e la penna. Zac scrisse il suo numero di cellulare e lo consegnò al ragazzo.

"Così la prossima volta mi chiami direttamente ed eviterò di stare tutto il giorno in pensiero" Zac parlò fissando però Hugo che lo stava fissando divertito.

"Cosa vi porto da bere?"

"Un the va bene" disse Hugo con un sorriso.

"Un cappuccino..." Disse Zac.

"Alle sei del pomeriggio? Tua madre ti uccide.."

"Fortunatamente mia madre non è qui, per cui posso bere tutti i cappuccini del mondo..." Disse Zac sorridendo al suo ragazzo che scrollò la testa prima di andarsene e lasciare i due giovani da soli.

"Stasera a cena eh? Mi sa che ha trovato il modo per farsi perdonare... beato te"

Zac sorrise mentre osservava Nika andare dietro il bancone.

"Oh ma io l'ho già perdonato... solo non lo sa ancora..." disse Zac facendo una linguaccia all'amico.

James raggiunse il loro tavolo qualche minuto dopo con le loro ordinazioni.

"Hugo..."

La voce di James fece voltare il rosso verso il cugino.

"Si?"

"Sabato prossimo io e Teddy festeggiamo un anno che stiamo insieme ed è anche il mio compleanno... venite? Sicuramente la nonna vorrà fare la torta a tutti i costi...." Disse James.

Hugo guardò il cugino.

"Non lo so... mio padre... non andiamo d'accordo ultimamente..." disse.

"Perchè?" Chiese il castano guardandolo confuso.

"Perché non accetta che ho una relazione con Thorfinn..." disse Hugo.

"Ah! Finalmente lo hai ammesso! Era una vita che vi osservavo e mi chiedevo quando avreste avuto le palle per dirlo..."

Hugo sbarrò gli occhi.

"Cosa? Mio padre è incazzato marcio. Non si parla nemmeno con lo zio Charlie e tra l'altro la sua adozione è compromessa.." disse Hugo amareggiato.

"Ma non siete imparentati, puoi fare ciò che vuoi..."

"Vallo a spiegare a mio padre" borbottò Hugo.

"Ne parlo con la mamma. Lei sa come tenere testa a suo fratello. Vedrai che cambierà idea..."

"È omofobo..." disse tra i denti Hugo.

James lo fissò.

"Se così fosse avrebbe dato problemi anche a me e Teddy. Invece non ha detto nulla. Non credo sia per quello che non lo accetta...."

"Allora è perché siamo parenti...." Disse Hugo.

James rimase in silenzio a pensarci.

"Non ti preoccupare... Una soluzione si trova" disse James prima che la sua attenzione venisse catturata da dei clienti che entravano. "Ah Zac, io non te l'ho detto, ma sei automaticamente invitato anche tu. Nika viene sicuro... ti aspetto"

Zac sorrise.

"Ah, grazie!" Disse il castano sorridendo felice per poi rivolgersi ad Hugo che stava bevendo il suo the. "E tu che volevi vivere la tua storia con Thor di nascosto. Ora lo sanno tutti. Dovete tornare insieme, non c'è motivo per stare separati..."

Hugo sospirò.

"Già... ora bisognerà solamente far cambiare idea a mio padre...." Disse Hugo.

"La cambierà in fretta. Hai tutta la famiglia dalla tua parte..." disse Zac.

Hugo sospirò.

"Tempo fa Thor mi aveva detto che avrebbe frequentato l'università a Liverpool. Io pensavo di seguirlo dopo il mio diploma..." disse.

Zac sollevò un sopracciglio.

"Sei sicuro?"

Hugo annuì.

"Si. Così non dovrò stare a sentire mio padre ancora per molto. Non ce la faccio più..."

Zac sorrise all'amico.

"Devi fare ciò che ti fa star bene..."

"Potrai venirmi a trovare quando vorrai, lo sai, vero?"

Zac sorrise.

"Venirti a trovare dove?" Chiese la voce di Nika, che si era tolto il completo da lavoro e si era avvicinato ai due.

"A Liverpool..." 

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