39.
APRILE
THOR
Thor stava fissando per l'ennesima volta il suo cellulare. Come ormai capitava da tempo, non aveva più ricevuto messaggi da Hugo e quella sera aveva saputo dai suoi genitori che sarebbero andati a cena alla Tana dove Molly aveva preparato una festa di compleanno per Teddy.
Non aveva chiesto direttamente ai suoi genitori se avrebbe trovato Hugo alla festa, sapeva già la risposta.
Con un peso sul cuore, andò a lavarsi e quando fu pronto attese i suoi genitori stando seduto sul divano.
Cosa doveva fare adesso con Hugo? Affrontarlo una volta per tutte?
Il sol pensiero di finire per litigare con lui gli fece stringere lo stomaco in una morsa tremenda. Però al tempo stesso era stanco di vivere in quel modo. Voleva risolvere le cose una volta per tutte.
Dopo un tempo infinito anche i suoi genitori furono pronti e tutti insieme si recarono alla Tana.
Thor trattenne il fiato mentre entrava dalla porta di ingresso, per poi rilasciare il fiato quando si accorse che erano presenti solo i Potter James e Albus insieme a Scorpius e Teddy, il festeggiato.
Thor sorrise ai quattro e rispose alle domande sulla scuola che James e Teddy gli fecero.
"Tu come va il lavoro?" Chiese Thor guardando il castano.
Potter guardò Teddy e sorrise.
"Ora decisamente meglio. Lavoro nel bar di fronte al negozio di tatuaggi di Teddy... mi sono trasferito da lui da qualche settimana. Ho scoperto che è più semplice..." disse James guardando con le guance rosse Teddy che gli strinse la mano nella propria prima di sollevarla, portarsela alla bocca e baciargli il dorso con fare dolce.
Thor restò qualche altro minuto e poi si voltò verso Albus che lo stava fissando.
"Allora come va?" Gli chiese Albus posandogli una mano sulla spalla.
Thor stava per rispondere quando il campanello di casa suonò all'improvviso e Thor si tese come una corda di violino.
Fu Arthur ad andare ad aprire e i gemelli Fred e George entrarono ridendo e scherzando come erano soliti fare.
Thor lo fissò con un sorriso, gli stavano simpatici quei due, soprattutto lo zio Fred che era molto divertente. Lo zio George invece aveva un qualcosa che lo attirava molto, anche se non capiva cosa di preciso.
Stava per salutarli quando il campanello suonò un'altra volta e questa volta non c'erano più dubbi su chi si nascondesse dietro quella porta.
Senza farsi vedere si nascose dietro la colonna del salotto e osservò in silenzio l'entrata dei Granger Weasley.
La prima ad entrare fu Rose, accompagnata dal figlio Ethan e dal ragazzo Max, la quale corse incontro ad Albus che stava abbracciato a Scorpius.
Thor spostò lo sguardo sulla porta e vide Arthur abbracciare Hermione e dietro di lei c'era suo marito Ron. Il suo cuore prese a martellare furioso nel petto mentre si aggrappava alla colonna con entrambe le braccia.
Arthur stava per chiudere la porta quando Hugo comparve sulla soglia con il cellulare attaccato all'orecchio.
Thor si morse il labbro, fissandolo con sguardo intenso.
Sì sarebbe avvicinato a lui? O lo avrebbe evitato come sempre?
Stava per avvicinarsi per parlargli quando venne bloccato dai gemelli Weasley.
"Thor! Che ci fai aggrappato alla colonna? Hai intenzione di buttare giù la casa dei miei?" Gli chiese Fred sorridendo e posandogli una mano sulla spalla.
"N-nono... non... non ci stavo facendo caso" disse Thor avvampando.
"Che ci fai qui?" Chiese Fred sollevando un sopracciglio.
Thor deglutì.
"Nulla. Sono appena arrivato..." disse il ragazzo forzando un sorriso.
"A me sembra che ti stia allontanando da qualcuno..." disse Fred con un sorriso malizioso.
Thor avvampò e distolse lo sguardo.
"Assolutamente no!" Disse ridacchiando in modo nervoso e Fred sollevò un sopracciglio sospettoso.
Il rosso spostò lo sguardo e quando si accorse di Hugo passare con il cellulare attaccato all'orecchio.
Abbassò lo sguardo su Thor che stava fissando il cugino con occhi tristi.
"Che succede? Perché questa faccia da depresso?!" Chiese Fred guardandolo confuso.
Thor sospirò.
"È un casino..." disse guardando il maggiore prima di cominciare a raccontare.
HUGO
"Tu non capisci!" Disse Hugo con tono lamentoso a Zac che era dall'altra parte.
"No, sei tu che non capisci! Ti ho detto che mi ha fermato, che voleva chiedermi perché lo evitavi! Ora che lo incontri mettetevi da una parte e parlare!" Disse Zac con tono stanco.
Hugo alzò gli occhi al cielo mentre osservava i suoi genitori insieme a Rose entrare dentro La Tana.
"Non so cosa fare..." disse Hugo bloccandosi davanti alla porta. Voleva scappare.
"Vai e parlate. Digli quello che provi!" Disse Zac.
"Non posso farlo! Gli rovinerei la vita! Mi ammazzano se lo scoprissero!" Disse Hugo stringendo il cellulare contro l'orecchio mentre entrava dentro casa cercando di non farsi notare.
"Io ho lottato per Nika. L'ho voluto e l'ho ottenuto! Non rimpiango nulla! Tu cosa hai intenzione di fare? Vivere per sempre con il rimpianto?" Chiese Zac.
Hugo fece per aprire la bocca ma sentì una mano posata sulla spalla.
Sì voltò e riconobbe suo zio George che gli sorrideva.
"Devo andare adesso. Ci sentiamo per messaggi" disse Hugo prima di chiudere la chiamata.
Sì voltò verso George che gli strinse un braccio attorno alle spalle e lo portò al piano superiore.
"Dove mi stai portando?" Chiese Hugo guardandolo confuso. "Non dobbiamo mangiare?"
"Non si accorgeranno di noi" disse George con tono allegro, poi si chiusero in quella che un tempo era la camera che divideva con suo fratello Fred.
Hugo lo guardò scettico.
"Che ci facciamo qui?" Chiese.
"Con chi eri al telefono?" Chiese George sedendosi sul letto.
Hugo sollevò un sopracciglio.
"Che te ne frega?"
"Il tuo ragazzo?" Chiese George con sguardo malizioso, ignorando la rispostaccia del nipote.
"N-no. N-non era il mio ragazzo... solo il mio amico..." disse Hugo sentendo le guance avvampare.
"Nessun amore all'orizzonte? Sai che con me puoi parlare, si?"
Hugo si morse il labbro inferiore e poi si voltò per dare le spalle allo zio e guardare fuori dalla finestra.
"Io... è una situazione complicata..." disse stringendo tra le dita la tenda che si trovava alla finestra.
"Io amo le situazioni complicate! Sapessi quante ne ho io di situazioni complicate!" Disse George con un sorriso.
"Questo è peggio. Rovinerei la famiglia se uscisse fuori!" Disse impanicato Hugo.
"Addirittura! E cosa sarà mai?" Chiese George guardandolo.
Hugo lo guardò in silenzio e poi lo ammise:
"Sono innamorato perso di Thorfinn!"
George lo guardò un po' stupito e poi sorrise.
"Non devi dirlo a nessuno! Tanto meno a lui!" Disse impanicato.
"Ma come? Deve saperlo!" Disse George e Hugo si portò entrambe le mani tra i capelli.
"No, ti scongiuro! Scoppierebbe un casino!"
"Raccontami tutto. Poi ti dirò io cosa ne penso..." disse George facendogli cenno con la testa di sedersi accanto a lui sul letto.
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