21.

James si staccò da Teddy e lo guardò come in imbarazzo per quel gesto improvviso.

Che diavolo gli diceva il cervello? Era impazzito?!

Teddy lo fissò e poi lo spinse con forza contro il lavandino, baciandolo con foga mentre le sue mani vagavano sul suo corpo.

James sussultò appena quando sentì le dita del maggiore accarezzargli i fianchi.

"Prendimi" disse, le guance rosse.

Teddy lo fissò intensamente e invece di spogliarlo o baciarlo abbassò la testa sul suo collo, mordendolo.

James sentì una fitta e si lasciò andare ad un gemito mentre lo stringeva tra le braccia.

Teddy sollevò la testa e il suo cuore cominciò a battere furioso nel petto. Perché doveva fissarlo in quel modo?! Si chiese.

I capelli divennero immediatamente rossi e James capì che non sarebbe uscito tanto presto da quel bagno, ma lo voleva, non aspettava altro.

Teddy fece per sfilargli il maglione dalla testa, ma James lo bloccò stringendogli i polsi con entrambe le mani.

"No. Non abbiamo tempo..." sussurrò Potter guardandolo negli occhi.

Non voleva mostrare a nessuno i suoi lividi. Non voleva soprattutto doverli spiegare a Teddy. Se gli avesse detto chi glieli aveva procurati, Teddy avrebbe sicuramente fatto qualcosa di sciocco e non poteva permetterglielo.

Teddy a quel punto portò entrambe le mani ai suoi pantaloni e glieli abbassò insieme ai boxer rivelando il membro già duro del compagno.

Cadde in ginocchio mentre James si portava una mano alla bocca per non urlare dall'emozione.

Teddy gli sfilò i pantaloni dalle gambe dopo avergli tolto le scarpe e poi accolse l'erezione tra le labbra, succhiando con passione.

James gettò la testa all'indietro, le labbra socchiuse mentre le sopracciglia si aggrottavano per l'intensità del momento.

Aveva cercato di stare zitto, ma più Teddy muoveva la lingua sulla sua punta sensibile e più i gemiti uscivano sempre più acuti e spezzati dalle labbra.

"Prendimi, Eddie, per favore" lo supplicò il giovane mentre Lupin si alzava e si guardava attorno.

Notò il sapone sul lavandino. Non andava affatto bene ma non poteva usare altro. Dubitava che Arthur Weasley usasse il lubrificante per fare sesso con Molly.

Il pensiero dei signori Weasley fare sesso alla loro età gli fece fare una smorfia schifata. Afferrò il sapone e fece voltare James verso il lavandino.

Il barista strinse le dita attorno al marmo mentre fissava eccitato il maggiore prepararlo.

"Non è la preparazione migliore del mondo" gli disse Teddy all'orecchio, "ma almeno non rischio di prenderti totalmente a secco"

James sospirò chiudendo gli occhi.

Adorava sentire la voce calda di Teddy al suo orecchio.

Sentiva le dita del compagno prepararlo e si morse il labbro, poi il suo sguardo cadde sullo specchio e restò in silenzio a guardarsi.

Notò il viso di Teddy concentrato sul suo fondoschiena e lo spinse all'indietro. Teddy sollevò la testa e lo guardò attraverso lo specchio.

"Merda, mi fai impazzire" si lasciò sfuggire dalle labbra.

James sorrise e portò un braccio all'indietro per accarezzarlo.

"Anche tu" disse e Teddy a quel punto unì le loro labbra, baciandolo con passione crescente.

Portò la mano libera verso una coscia del più giovane e gli diede un colpetto.

"Sollevala sul lavandino" disse mentre sentiva il rumore umido alle sue spalle.

Teddy si stava accarezzando con la stessa mano che gli aveva toccato la coscia mentre continuava ad allargarlo con le dita.

James gemette mordendosi poi il labbro.

"Ahhh" disse Teddy al suo orecchio, poi prese a giocherellare con il lobo, succhiandolo tra le labbra.

James rabbrividì.

"Prendimi. Ora!" Mugolò James che stava ormai impazzendo di desiderio.

"Non sarà piacevole. Prometti di non gridare?" Chiese Teddy mentre avvicinava il membro alla sua apertura.

James annuì.

Teddy spinse con i fianchi verso James e il più piccolo boccheggiò, irrigidendosi tutto.

"No. Rilassati, Jamie... Guarda lo specchio..." Disse Teddy posando le labbra sulla schiena coperta con il maglione man mano che spingeva verso il barista.

James quasi gridò quando entrò tutto dentro.

"Non mi muovo" lo tranquillizzò il maggiore, guardandolo attraverso lo specchio.

Aveva le guance rosso fuoco e gli occhi erano chiusi per il dolore.

Anche lui non se la passava benissimo. Faceva male, ma il desiderio di essere di nuovo un tutt'uno con James era troppo forte.

Rimasero in silenzio qualche secondo poi Teddy allungò una mano tra le cosce di James stupendosi di sentirlo ancora eretto.

"Stai meglio?" Gli chiese all'orecchio e James annuì.

"Bene" disse Teddy per poi cominciare a spingere dentro il suo corpo.

Le prime spinte furono dolorose e James gemette di dolore, mordendosi il labbro, poi grazie alla stimolazione del suo membro i suoi gemiti aumentarono di intensità e il suo corpo venne pervaso ben presto dal piacere.

"Eddie" gemette James mentre cercava di non cadere. Tenere la gamba ferma sul lavandino era un'impresa.

Teddy gli afferrò il mento con una mano e continuò a scoparlo mentre entrambi si guardavano attraverso lo specchio.

"Guarda che meraviglia sei" gli gemette all'orecchio il maggiore, il rumore delle loro pelli che sbattevano presero a mescolarsi con i loro gemiti eccitati.

Se qualcuno fosse salito per sapere se stessero bene li avrebbero scoperti.

James boccheggiò eccitato al pensiero e mentre guardava il compagno dritto negli occhi sentì il desiderio e la voglia di urlare "ti amo" ma l'orgasmo lo colse improvvisamente sporcando il marmo del lavandino sotto di lui.

Sì liberò con un gemito e Teddy lo raggiunse poco dopo, strattonandoli i fianchi con entrambe le mani.

I due amanti cercarono di respirare normalmente mentre si sorridevano attraverso lo specchio.

James aveva un aspetto tremendo.

Come avrebbe fatto a non farsi beccare?

Sentì Teddy uscire dal suo corpo e poi gli lasciò un bacio.

"Stai bene?" Gli chiese.

James annuì, ma non si voltò. Continuò a restare con entrambe le mani sul lavandino. Sentiva le gambe tremare per l'emozione.

James e Teddy si rivestirono, poi dopo essersi scambiati un bacio dolce, Teddy consegnò al moro una busta.

"Scusa, non è molto..." disse mentre James afferrava la busta bianca e poi l'apriva.

Tirò fuori un biglietto del treno. Aggrottò le sopracciglia. Era un viaggio per Londra a Febbraio, dal 13 al 14.

Sollevò la testa confuso sul tatuatore.

"Ho una specie di corso per tatuatori e non mi andava di andarci da solo. Mi manca passare il tempo con te, mi sei mancato da morire, voglio risolvere e voglio passare due giorni io e te lontani da tutti e tutto, come abbiamo fatto a Paradise, che ne dici?" chiese Teddy accarezzandogli le braccia.

James deglutì.

"Vedrò come mettermi d'accordo con Nika. Non so se sarà felice di lavorare il giorno di San Valentino, sai?" chiese sarcastico James e Teddy rise, accarezzandogli una guancia.

"Beh, tu fammi sapere, per l'albergo e tutto... intesi?" chiese il maggiore per poi lasciargli un altro tenero bacio sulle labbra.

James annuì, ancora sopraffatto dalle emozioni.

"Esco per primo io, poi tu scendi dopo qualche minuto o se ne accorgeranno. Anche se dopo il modo in cui mi hai implorato dubito servano spiegazioni" disse Teddy avvampando, i capelli che diventavano rosa. Si fissò terrorizzato allo specchio e il massimo che riuscì a fare fu cambiare i capelli in castani.

Con un sospiro uscì dal bagno e James rimase in piedi accanto al lavandino.

Si stava fissando in silenzio quando sentì il campanello suonare.

A quel punto decise di scendere al piano di sotto e si accorse dell'arrivo di Bill, Fleur e i suoi cugini. Fu stupito di vedere anche Victoire.

La ragazza salutò tutti mentre Teddy si avvicinava a lei e scherzava con Bill.

James aveva terminato di scendere le scale quando Victoire si spogliò consegnando il cappotto a sua madre. Solo a quel punto James si accorse della pancia ingrossata della bionda francese e i suoi occhi si sbarrarono, guardando sconvolto Teddy che nemmeno lo stava guardando.

Gli era passata la fame e corse in giardino.

"Bene bene, qualcuno qui ha un segretuccio fratellino"

James si voltò verso la persona che aveva parlato, guardando sconvolto gli zii Fred e George avvicinarsi a lui con un sorriso malizioso impresso sul volto.

JAMES

James si irrigidì quando i suoi zii gemelli si avvicinarono a lui.

Sentì una mano di George accarezzargli la schiena mentre la mano dello zio Fred si posava sulla sua spalla.

"Bel concerto di Natale..." disse George facendogli l'occhiolino.

James sbarrò gli occhi nocciola avvampando.

"I-in c-che senso?" Chiese.

"Piano con le domande Georgie, che imbarazziamo il bambino" disse Fred sorridendo malizioso al fratello che sbuffò incrociando poi le braccia al petto.

"Non sono un bambino!" Disse James stringendo i pugni.

"Oh, ma questo ormai lo sappiamo..." disse Fred con un sorriso.

"Cosi.... Il caro vecchio Teddy, eh?!" Chiese George guardandolo malizioso.

"Teddy? Che c'entra lui?!" Chiese il più giovane con il cuore che scoppiava nel petto.

Fred e George si guardarono in silenzio e poi George si mise ad urlare:

"Oh sì, ti prego! Più forte, li! Oddio mi fai impazzire!"

James sbarrò gli occhi e gli tappò la bocca con la mano, sentendo la barba prudere sotto il palmo.

James era sconvolto mentre fissava lo zio che ricambiava l'occhiata, lo sguardo malizioso.

Gli occhi di James si spostarono verso l'ingresso della Tana, fortunatamente i presenti all'interno non si erano accorti di nulla, complice anche la musica natalizia che risuonava ovunque.

Fred alle sue spalle scoppiò in una risata sguaiata, facendolo irrigidire.

"Stai tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con noi.... siamo i re dei segreti..." disse Fred guardando intensamente George che gli strinse la mano nella propria, guardandolo con amore.

James boccheggiò.

"C-cosa?"

"Io e George stiamo insieme e... si. In quel senso. Siamo amanti..." disse Fred con un sorriso, per poi sporgersi verso le labbra del fratello per lasciargli un bacio inizialmente casto, poi infilò anche la lingua.

James gemette disgustato.

George si voltò verso di lui.

"Non fare l'innocentino con noi..." disse Fred con un sorriso.

"Da quanto va avanti?" Chiese James che non credeva ai suoi occhi.

George guardò il fratello e gli accarezzò il petto coperto dal maglione con una mano.

"Direi da... sempre" disse sorridendo dolcemente al fratello il quale gli accarezzò i capelli ordinati in una coda bassa.

"Ma... i nonni?!"

"Non sanno nulla. Tu sei l'unico a sapere il nostro segreto..." disse Fred, questa volta ogni scherzo o felicità spazzata via dalla serietà assoluta.

James si sentiva strano.

"State tranquilli, non dirò nulla.. Ve lo giuro" disse il barista, serio quanto gli zii.

George annuì e poi sorrise.

"Allora. Voi due invece? Da quanto va avanti?" Chiese il rosso guardandolo.

James si voltò verso la casa e sospirò. Teddy teneva un braccio attorno alle spalle di Victoire. Sembravano cosi maledettamente felici. Eppure gli aveva chiesto di partire con lui per due giorni. Insieme.

"Dal mio compleanno" disse James.

"Wow. Cavolo" disse Fred voltandosi verso casa.

"Come farete con Vicky?" Chiese George a bassa voce.

"Non mi interessa. Voglio Teddy e niente e nessuno potrà farmi cambiare idea" disse.

"Beh... nel caso le cose dovessero andare male..." cominciò George e James lo fulminò con lo sguardo, facendolo ridacchiare. "nel caso le cose dovessero andare male io e lo zio Fred sappiamo come tirare su il morale... sai... in tre ci si diverte molto.." disse con sguardo lascivo.

James sorrise e annuì poi, quando si rese conto di quello che gli aveva appena proposto, il suo sguardo cambiò rapidamente, tramutandosi in schifato.

"Cazzo no. Vi adoro, ma non riuscirei mai a fare..." disse muovendo le braccia agitato.

Fred si avvicinò al fratello e lo rimproverò con lo sguardo.

"Tranquillo, stavamo scherzando..." disse.

George lo fissò.

"Amore, una cosa a quattro però non l'abbiamo mai fatta, ora che ci penso...." Disse George, ricevendo un'occhiata confusa dal fratello.

"A quattro?"

"Sì. Io, te, lui e Teddy caro" disse scoppiando poi in una risata sguaiata quando si accorse delle occhiate omicide dei due insieme a lui.

Non riuscirono a saltargli al collo perché un rumore di passi alle loro spalle li fece voltare.

Charlie e Oliver Wood erano arrivati e non erano da soli. Accanto a loro, vestito completamente di nero, c'era Thorfinn.

James a quel punto decise di entrare insieme agli zii e si accorse immediatamente degli occhi azzurri di Teddy su di lui.

Thor entrò in casa subito accolto da nonna Molly che gli strinse il viso tra le mani e poi gli baciò le guance.

"Come sei cresciuto!" Sentì dire dalla donna e poi l'attenzione di James venne catturata da suo cugino Hugo.

Il rosso era vicino ad una colonna che fissava con gli occhi sbarrati il figlio di Charlie e Oliver.

Non appena il moro si staccò dall'abbraccio della nonna si avvicinò a lui, in silenzio, entrambe le mani nelle tasche. James riuscì a vedere Hugo letteralmente scappare via prima che la sua attenzione venne catturata da suo padre che gli indicava il posto dove sedersi a tavola. 

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