10.
James aprì gli occhi e si accorse che stava ancora fissando la porta, come la sera prima.
Alla fine non avevano mangiato, pensò mentre notava la luce provenire dalla finestra. Si sentivano le onde del mare in lontananza.
Sospirò.
Era il suo compleanno. Aveva vent'anni. E non era più vergine.
Si voltò verso Teddy che stava ancora dormendo.
Aveva i capelli castani in quel momento.
Mentre lo fissava, la non risposta del giorno prima alla sua richiesta di non frequentare nessuno lo travolse e ferito, si alzò dal letto. In silenzio.
Raggiunse la cucina al piano inferiore e scese le scale.
Afferrò il cellulare che aveva lasciato sul tavolo il giorno prima e notò il led verde lampeggiare.
Si accorse che c'erano delle notifiche di messaggi.
Il primo era Nika, che gli faceva gli auguri e aveva riempito la chat di gif sul compleanno.
James sorrise mentre rispondeva all'amico e accendeva la macchina del caffè.
Andò a sedersi al tavolo ma una leggera fitta al fondoschiena lo fece sussultare.
Così era vero.
Sospirò. Aveva sognato a lungo quel momento. Perché allora non si sentiva felice?
Chiuse gli occhi e si portò entrambe le mani sul viso mentre il rumore del caffè versato nella tazza cominciava a riempire la stanza vuota.
James si alzò per afferrare la tazza e stava per sedersi quando sentì dei passi veloci sulle scale.
Il suo stomaco ebbe un sussulto e lo sentì rivoltarsi non appena lo sguardo confuso del maggiore si posò su di lui.
"Jamie!" Disse con un sorriso e poi un sospiro felice.
James sentì gli occhi pizzicare.
Cazzo se era bello.
"Buon compleanno" sentì sussurrare all'orecchio dal tatuatore e James rabbrividì mentre osservava la pelle colorata del maggiore sul suo ventre.
"Mi hai lasciato da solo... Non si fa così... Avevo in mente delle cose da farti"
James si morse il labbro inferiore, chiudendo gli occhi.
Aveva già un'erezione e sapeva che Teddy se ne era accorto da come le sue labbra si chiusero attorno al lobo del suo orecchio. Lo sentiva respirare e il solo gesto lo faceva andare su di giri.
"Jamie..." Sussurrò al suo orecchio il maggiore, sollevando la mano sotto la maglietta bianca a maniche corte indossata dal barista per accarezzargli il petto.
James gettò la testa all'indietro e socchiuse le gambe, ormai la sua erezione completamente visibile.
"Eddie" sospirò il giovane sentendo le dita del maggiore pizzicargli un capezzolo che si fece subito turgido sotto quelle attenzioni.
"Ti voglio così tanto" sospirò Teddy al suo orecchio per poi assalire di baci e leccate il suo collo.
James sentiva gli occhi pizzicare per la delusione.
Sarebbe durata solo quel giorno e poi si sarebbe dovuto dimenticare di Teddy e fare finta che tutto quello non fosse mai successo.
Teddy non sembrò intuire il suo stato d'animo, mentre allungava la mano verso la sua erezione e prese a stimolarla nella mano, continuando a baciare e leccare il collo. James portò un braccio all'indietro e Teddy si premette contro di lui, era eccitato a sua volta.
"Eddie..." lo supplicò James.
Magari se si fosse fatto prendere un'altra volta li, in quella cucina avrebbe smesso di pensare. Faceva così male....
Teddy si allontanò da lui, gli fece sollevare le braccia verso l'alto e gettò via la maglia. Sul suo viso era dipinta la voglia e il desiderio che aveva per lui.
Perchè non voleva continuare tutto quello?
James si trovò improvvisamente seduto sul tavolo della cucina, Teddy tra le sue gambe che lo guardava con adorazione. James lo fissò a sua volta e poi urlò quando le labbra del maggiore si chiusero attorno a lui.
James singhiozzò e si portò una mano alla bocca per non urlare.
"Non tapparti la bocca. Voglio sentirti..." disse Teddy per poi tornare a leccare e succhiare il suo membro duro.
James sospirò mentre allontanava la mano e la portava sul petto ad accarezzarsi. Gli occhi di Teddy brillavano, le sue guance rosse così come i capelli.
"Per favore" disse James, per poi restare soffocato dalla sua stessa saliva quando sentì le dita di Teddy entrare dentro il suo corpo, allargandolo, James era scioccato,
"Qui?!" chiese con gli occhi sbarrati.
"Si, ti voglio troppo per portarti di sopra.."
"Ma..." stava dicendo James quando vide Teddy allungarsi verso il mobile, aprire un cassetto e tirare fuori una scatola di preservativi.
"Teddy!" lo sgridò James imbarazzato e Teddy si limitò ad aprire l'involucro e a proteggersi.
"Cosa?" chiese il maggiore, strofinando la punta contro la sua entrata.
"Ma.. in cucina?" chiese James mentre osservava il maggiore puntellarsi con le mani sul tavolo.
"Ci vengo solo io qui, e poi mia nonna è troppo vecchia per queste cose..." disse il tatuatore affondando dentro di lui.
James urlò per la fitta di dolore e gli strinse con una mano il braccio, mentre tutto attorno a lui prendeva il colore del fuoco.
"Non ti muovere!" strillò e Teddy si bloccò, metà erezione dentro il suo corpo.
"Madonna come sei delicato" sbuffò Teddy, guardandolo intensamente.
James vide il sudore imperlargli la fronte.
"Sono vergine se non te lo sei dimenticato!" disse tra i denti il più giovane, per poi prendere una boccata d'aria dalla bocca.
"Non lo sei più, me ne sono assicurato io ieri..." disse Teddy e James volle tirargli un pugno in faccia.
"Fottiti, stronzo!" disse e Teddy spinse i fianchi contro di lui, affondando completamente.
"Qui l'unico fottuto sei tu... Respira o svieni" gli disse il maggiore sollevando una mano per accarezzargli la fronte sudata e allontanare le ciocche che si erano incollate.
"Fa male, cazzo!" disse James tra i denti.
"Non ti ho preparato a sufficienza, scusa..." mormorò il maggiore e poi tornò a tormentargli con la lingua l'orecchio.
James era in una bolla di dolore e anche se quelle attenzioni gli piacevano, stava troppo male. Il dolore era accecante.
"Non muoverti, per cortesia" disse James con un sospiro.
Teddy sospirò.
"Ti do un minuto, poi riprendo a muovermi. Sto impazzendo a sentirti contrarti..." mormorò.
"Lo dici come se fosse un fastidio. Vuoi provare quello che sento io?!" disse.
Teddy lo fissò, il suo sguardo si rabbuiò appena.
"No.. Non ci tengo. Mi dispiace... Adesso migliora" disse allungando la mano verso il suo sesso duro che prese a stimolare nel pugno.
James stava guardando il soffitto, gli occhi di Teddy puntati sul suo viso.
"Va meglio, ora?" chiese il maggiore, ma non aveva bisogno di chiederlo. Sentiva James più rilassato.
"Baciami" disse il più piccolo, fissandolo con gli occhi lucidi.
Teddy si sporse verso le sue labbra e accolse il suo gemito nella sua bocca non appena prese a muovere i fianchi.
James gli strinse le braccia attorno alle spalle mentre Teddy continuava a spingere e a baciarlo.
Fu costretto a prendere un respiro ad una spinta profonda.
Una scarica di piacere lo aveva travolto improvvisamente e Teddy lo fissò.
"Tutto bene?" chiese mentre usciva per poi rientrare.
James sussultò e sentì un'altra ondata di piacere.
"Bene." mormorò James affondando una mano nei capelli di Teddy che chiuse gli occhi mentre le sue spinte cominciavano a diventare più veloci e secche.
James urlò e gli strinse le cosce attorno ai fianchi, il tavolo prese a muoversi sotto le spinte possenti del giovane. Il barista fu costretto a reggersi al bordo con una mano per non cadere.
Ad un tratto Teddy lo fissò con uno sguardo talmente intenso che le parole gli uscirono da sole.
"Tuo"
Lo aveva solo boccheggiato ma lo sguardo di Teddy era improvvisamente cambiato, così come le sue spinte che si fecero più violente e secche nel suo corpo.
James urlò e senza nemmeno toccarsi venne sporcandosi il ventre, Teddy lo seguì poco dopo, riempiendo il preservativo e crollandogli sfinito addosso. Sentiva le gambe tremare.
James accarezzò i capelli di Teddy che stavano tornando al castano. Erano morbidi.
Teddy sospirò e si alzò dal suo corpo.
"Scusa se ti ho fatto male... Non... sei il primo vergine con cui vado a letto. I miei partners sono tutta gente esperta..." disse il maggiore mentre gli voltava le spalle per buttare via il preservativo nella spazzatura.
A quelle parole James sgranò gli occhi, mentre sentiva il cuore spezzarsi.
"Vado a fare una passeggiata, ok?" disse Teddy mentre si rivestiva e guardava il giovane che era ancora nudo e tremante sul tavolo.
Teddy si rivestì di fretta, James si accorse che non indossò intimo sotto i pantaloncini e lo vide infilarsi una canottiera prima di afferrare le chiavi di casa e il pacchetto di sigarette.
"A dopo" disse con un sorriso Teddy, uscendo di casa come se nulla fosse successo.
James fissò in silenzio la porta che si era appena chiusa e Teddy scendere i gradini del portico prima di sparire alla sua vista.
I suoi occhi si riempirono di lacrime. Con fatica scese dal tavolo e i suoi occhi si posarono nuovamente sulla porta.
Perchè diavolo se n'era andato così? si chiese James mentre la sua vista si annebbiava e poi si portò entrambe le mani sulla faccia, scoppiando in lacrime.
Si ritrovò a terra senza nemmeno rendersene conto. Portò le ginocchia al petto e scoppiò in un pianto disperato. Si sentiva distrutto come mai nella sua vita.
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