87| Lizzie, James & the time they came back

James Potter non avrebbe scommesso nemmeno un galeone sul piano di Sirius, ma nemmeno mezzo. Anzi! Era piuttosto sicuro che il suo amico sarebbe tornato in stanza con il sedere mezzo fulminato dalla magia dell'Incantatrice!

<<Pensavi che mi avrebbe ucciso, eh, vecchia spugna?!>> trillò Sirius, spalancando la porta della sua stanza con fare trionfante e piantando gli occhi su James <<E invece no!>>

<<Serio?!>>

<<No, Sirius!>> lo corresse l'amico, beccandosi un cuscino in faccia <<Hey! Non essere così molesto nei miei confronti!>> lo redarguì <<Ti ho pure portato un regalo! E tu mi tratti così! Accidenti, è proprio vero che tutti amici amici e poi non ti si cagano mentre vanno in bici!>>

<<Ma che cazzo stai dicendo?>> chiese James, con una smorfia di evidente pietà sul viso <<Che ti sei fumato?>>

<<Ohhh, che palle che fai, Prongs! Lo vuoi o no il tuo regalo?>> sbuffò Sirius, tirando indietro il cuscino e colpendo l'amico.

<<Dipende, è una bomba?>>

<<Sexy? Boh sì. Sono un tipo piuttosto fedele e quindi Moony in questo momento è la mia unica religione ma sì... sempre detto che è una strafiga, solo che...>> qualcosa pizzicò il fianco di Sirius, che saltò in avanti. James lo fissava sconvolto.

Ma poi i suoi occhi vennero magneticamente attratti dalla ragazza che si era appena appoggiata sullo stipite della porta.

Lizzie.

James si alzò in piedi, scivolando giù dal suo letto.

<<Ciao...>> mormorò lei, accennando un sorriso gentile <<Penso che ci sia bisogno di una bella chiacchierata tra noi...>>

<<Allora io vi lascio>> fece Sirius, impalato lì <<No?>>

Nessuno dei due gli rispose, entrambi troppo impegnati a perdersi negli occhi dell'altro. Sembrava di essere tornati ai vecchi tempi, e per fortuna!

<<Quindi... vi lascio chiacchierare?>>

Ancora una volta nessuna risposta.

<<Siete due idioti!>>

Nemmeno in quell'occasione volò una parola.

<<Bene, mi avete rotto il cazzo. Addio!>> fece, fintamente offeso, iniziando a sculettare per uscire dalla sua stanza. Prima di chiudere la porta, comunque, sorrise a James, che ricambiò il gesto.

E Sirius poté andarsene con la consapevolezza di aver riportato la felicità negli occhi di suo fratello.

Una volta 'mandato Sirius fuori dai giochi', Lizzie fece un respiro profondo. Si rivolse a James con tutta la delicatezza che aveva in corpo <<Hai una sigaretta, per favore? Devo scaricare un po' la tensione e vorrei evitare di farlo con la magia, visto che Hogwarts esploderebbe, probabilmente!>>

Lui sorrise e si affrettò a porgergliene una. Lizzie non fece in tempo a momenti nemmeno a portarsela alle labbra che James gliela aveva già accesa <<Ecco, tieni. Anche se non dovresti fumare troppo, ti fa male>>

<<Grazie>> sussurrò lei, mentre lui finiva di parlare <<Io non fumo tanto, quello sei tu. Anzi, tu, Sirius e Remus!>>

<<Okay, lo ammetto>> alzò le mani il mago <<Però... non voglio che tu ti faccia male con il fumo...>>

La Serpeverde non riuscì a nascondere il rossore che le era comparso sulle guance di fronte a quelle parole gentili <<Non preoccuparti per il fumo, ho superato di peggio>>

<<Già>> sussurrò lui, respirando un po' più rumorosamente del solito <<Allora noi...>>

<<Sono una codarda>> lo interruppe lei, scusandosi con lo sguardo e chiedendo al tempo stesso il permesso di poter continuare.

<<Lizzie, tu non...>>

<<No, aspetta. Tu e Sirius avete sempre avuto ragione. Vedi... non è mai stato facile per me esternare i miei sentimenti, soprattutto da dopo la morte di mamma. E... dopo esserci riuscita una volta, ho avuto paura di non riuscirci più. Ho temuto che mi avresti odiata, James, dopo aver visto quello che sono diventata!>>

<<Io non potrei odiarti mai, nemmeno se mi ci mettessi d'impegno, Lizzie>> le disse James, allungandosi ed afferrandole la mano. Prima di portarsela al petto, sopra al cuore, vi lasciò un leggero bacio <<Lo senti come batte il mio cuore? Non è tachicardia, sei tu. Solo tu>>

<<Tachicardia>> ripeté lei, in un sussurro, scuotendo il capo. Lanciando una sola occhiata alla sigaretta che teneva nella mano, questa scomparve <<Sei sempre stato gentile con me, nonostante avessi tutto il diritto di smettere anche di guardarmi in faccia>>

James sorrise <<Io ti amo, e lo farò per sempre>>

Le lacrime riempirono per la quarta volta quella serata gli occhi della ragazza, che si affrettò ad asciugarle per evitare di rovinarsi il trucco perfetto <<Mi spiace per aver tentato di... nascondere quello che provo>>

<<Va bene così. Basta solo che... beh, tu non lo faccia più. Ci stai?>>

<<Ci sto>> mormorò Lizzie, mordendosi il labbro inferiore <<Dio James, ti amo>>

L'Incantatrice poté giurare che il sorriso che comparve sul viso di James fosse il più grande e luminoso che il ragazzo avesse mai fatto in tutta la sua vita.

<<Scusa se sono una codarda, se tendo a scappare di fronte alle difficoltà, se ho tentato di... distruggere questo con tutte le mie forze. Scusa se non sono la ragazza che ti meriteresti, ma... sappi che se mi darai un'altra possibilità, cercherò di essere migliore!>> esclamò lei, con il respiro affannato. Sembrava profondamente ansiosa, anzi. Probabilmente lo era sul serio.

<<Io non voglio che tu sia perfetta>> le spiegò James, continuando a tenere premuta la mano della strega contro il proprio petto <<Né voglio che tu ti sforzi di essere qualcuno che non sei. Mi sono innamorato di te quando mi odiavi, e allora ti assicuro che non eri per niente facile da capire. Non ho bisogno di una bambola vicino, io voglio te. Mi basti tu per essere felice>>

<<Grazie...>> bisbigliò l'altra <<Davvero, per tutto quanto>>

Il mago le fece un occhiolino, afferrandole delicatamente il gomito e tirandosela addosso. I loro petti combaciarono, formando un incastro perfetto. Come se fossero destinati per sempre all'altro.

<<Quindi...>> incominciò James <<Che si fa, adesso? Vai via o...?>> la stava palesemente prendendo in giro, eppure Liz, così in ansia, non se ne accorse.

<<Vuoi che... oh, scusa, io...>> solo quando vide il sorriso di James allargarsi di nuovo capì. Allungò la mano, piantando l'indice nella guancia del ragazzo e spingendo delicatamente <<Se mi prendi in giro di nuovo, questo buco diventerà realtà, sappilo!>>

La risata del mago riempì la stanza <<Me ne ricorderò>>

<<No, sul serio, che si fa? Credi che io possa...>>

<<Sta zitta, una buona volta!>> affermò James, piantando le mani sul viso di Lizzie ed affrettandosi a posare le labbra sulle sue, desideroso di quel bacio da fin troppo tempo. Quando quelle si scontrarono, ci furono scintille a destra e a manca.

Fu allora, in quel preciso frangente, che Lizzie Greenway riuscì a sentire il proprio cuore battere nuovamente per James Potter. E la sensazione le vibrò nelle ossa come la migliore melodia che potesse mai ascoltare.

La strega si staccò, ansimando senza più ossigeno nei polmoni <<James...>>

<<Che c'è? Pensavo avessimo risolto!>>

<<Dimmi che mi perdoni, ti prego. O giuro che muoio dal nervosismo!>>

<<Non si era capito?>>

<<James!>>

<<Okay, okay. Ti perdono, Eliza Seshat Greenway in Potter!>>

<<In Potter?>>

<<Che c'è? Prima mi baci e poi rifiuti il mio cognome? Ti avviso, mi piace troppo per fare come Romeo eh! Io non rinnego niente!>> la battutaccia di James fece scoppiare a ridere Liz, che scivolò nell'abbraccio del mago e appoggiò la testa contro il suo petto.

<<Mi sei mancato tanto>> gli confessò, aggrappandosi con le dita al retro della sua maglietta <<Da morire>>

Lui la avvolse ancora di più nella sua stretta, circonandola <<Mi sei mancata tanto anche tu>>

<<È tutto come prima?>>

<<Tutto come prima>> confermò James, chinando la testa e lasciando un bacio sulla testa della sua streghetta <<Persino le virgole più insignificanti>>

<<Hey, le virgole sono sempre importanti!>>

<<Ora cominci anche tu con le battute?>>

<<Scusa eh, ma il ragionamento di Sirius sulle virgole non fa una piega!>>

<<No? Coraggio, illustramelo!>>

<<Bene, allora...>>


Era impossibile descrivere la gioia che tutti i ragazzi provarono quando dopo mesi e mesi finalmente rividero James e Lizzie mano nella mano. Marlene si era stretta a Dorcas, con l'espressione di una che stava per piangere, e Remus aveva lanciato uno sguardo indagatore a Sirius, come se avesse realizzato solo in quel momento che lo zampino del suo ragazzo c'era sul serio.

Persino Alex e Lily, quelli che forse avrebbero gioito un po' di meno al ritorno della coppia reale di Hogwarts, erano felicissimi! Quello che contava, alla fine, era vedere chi amavano stare bene. E sapevano bene entrambi che contro rispettivamente James e Lizzie non avrebbero mai avuto speranze!

E poi, beh... a Lily quasi non dispiacque così tanto il ritorno delle anime gemelle in pista, dato che praticamente passava metà del suo tempo a chiacchierare con Alex! Parlare con lui era bello, non sapeva spiegarlo in un modo migliore.

Solo... si sentiva come se fosse giusto.

James fece scorrere le braccia intorno alla vita della sua streghetta, abbracciandola da dietro ed appoggiando il mento sulla sua spalla. Si scambiarono un sorriso veloce, i loro occhi erano tornati finalmente a brillare.

Dorcas nell'arco di quella settimana aveva avuto il piacere di fare amicizia sul serio con Lizzie e l'Incantatrice si era scusata almeno sedici volte per come aveva reagito quando aveva scoperto di lei e Marlene. Era una persona straordinaria, Eliza Greenway: possedeva conoscenze immense e qualsiasi cosa le si chiedeva, lei sapeva rispondere. Inoltre, era divertente e mai, mai, mai goffa. Aveva un portamento elegante e sarebbe potuta tranquillamente essere scambiata per una regina.

E poi, beh, il modo in cui quella ragazza guardava James era da brividi. Dorcas era sicura che mai nella vita avrebbe visto uno sguardo come quello. C'era qualcosa di diverso negli occhi della strega. Era come se fosse totalmente aggrappata a quell'amore, come se fosse l'unico motivo per cui continuava a resistere.

Lei non sapeva che cosa fosse successo ad Eliza Greenway quell'estate, Marlene le aveva riferito unicamente che la sua amica non voleva farsi trovare. Non aveva fatto domande, ovviamente, non erano affari suoi e non voleva sembrare un'impicciona nei confronti della sua ragazza.

E dunque non sapeva nemmeno che quell'amore era stato proprio il motivo per cui era tornata. Perché James Potter non si era arreso, mai. Perché aveva fatto di tutto pur di salvarla. E ci era riuscito.

Non era solo amore, quello della strega in verde. C'era molto di più. C'era amicizia, c'era felicità, c'era emozione, c'era un pizzico di gelosia ed addirittura c'era anche gratitudine.

<<Ma belle, sai cos'ho letto l'altro giorno?>> James attirò l'attenzione su di sé e sulla ragazza che teneva stretta.

<<Hai finalmente capito come risolvere tutti i problemi neurologici che ti affliggono?>>

<<No, chérie, riguardava la nostra affinità astrologica!>>

Lizzie roteò la testa a sufficienza per riuscire a fissare James, che teneva ancora il mento sulla sua spalla <<Tu hai qualche problema serio, eh!>>

<<Non offendere così la mia intelligenza! Ma... aspetta, tu sei pesci, no?>>

<<Sì? Ho paura di scoprire dove tu voglia andare a parare!>>

<<Perfetto! Ma che timore e timore! Ho letto che io e te siamo estremamente compatibili! Non sei felice, mon amour? Possiamo stare insieme per tutta la vita! Non è una bellissima notizia?>>

<<Più che altro>> si intromise Marlene, ghignando di già <<Mi pare una maledizione. Con te, Potter, specialmente!>>

<<Ah ah, che simpatica, McKinnon!>>

<<Solo ed esclusivamente per te, Potter!>>

Subito, Sirius pestò i piedi ed incrociò le braccia al petto <<Hey Marls, così non va bene, eh! Hai detto la stessa cosa anche a me! Ed io sono persino meglio del nostro Prongs, sono anche più simpatico!!!!>>

<<Oh sicuro>> borbottò Remus, mascherando le parole con un colpo di tosse.

Black però spalancò la bocca, incredulo di fronte a quell'affermazione del suo ragazzo. Gli tirò uno scappellotto dietro la nuca e subito rabbrividì quando vide l'occhiataccia che Remus gli aveva rifilato.

<<Che vorresti dire con questo, Moony?>>

<<Niente, niente!>>

<<Stai sul serio dicendo che preferiresti lui, senza offesa fratello ovviamente, a me?>>

<<No?>>

<<Oh sì che lo stai dicendo!>>

<<Secondo me, tu ti fai troppe seghe mentali!>> lo rimbeccò Remus, sorridendo.

Sirius, che non aveva intenzione di lasciar perdere quella specie di presa in giro, mise su la sua miglior espressione provvista di ghigno <<No, tesoro, mentali no. A quelle fisiche ci pensi tu, tanto!>>

<<ODDIO>> Alex e Marlene scoppiarono a ridere, mentre Lily e Dorcas arrossirono. Peter si coprì gli occhi con la mano.

James fece scivolare via le mani dalla vita di Liz per andare a posarle sulle sue orecchie, provocandole un sorrisetto <<Ma ti pare una cosa normale da dire?>>

<<Zitto tu, che ci hai raccontato per filo e per segno com'è andata quanto tu e madamigella Greenw...>>

James scattò in avanti, tappando la bocca del suo migliore amico e fulminandolo con lo sguardo <<Hai davvero intenzione di continuare, Sirius? Visto che potremmo andare avanti per ore con tutto quello che sappiamo!>>

Il mago fece finta di pensarci su ma poi scosse la testa. James finalmente tolse la mano dalla sua bocca e Sirius gli balzò addosso, buttandolo per terra ed iniziando a scompigliarsi i capelli.

<<Hey!>> si lamentava il Malandrino, tentando di evitare la rottura dei suoi occhiali! <<Sirius, togliti, che pesi!>>

<<Oh sentitelo, povero piccolo! Gli peso!>>

Lizzie si era aggrappata al tessuto della felpa di Peter e ad aveva nascosto la testa dietro la sua schiena, intanto che piangeva per le troppe risate.

Cielo, se quel gruppo le era mancato! Aveva tentato così tanto di negare l'evidenza che si era quasi dimenticata che cosa volesse dire essere felici sul serio. Si rese conto con orrore di aver voluto cancellare da sé stessa quell'amicizia che per lei contava tantissimo.

Aveva commesso un errore madornale in quel dì di giugno.

Ma ora stava tentando di mettere una pezza dovunque il suo cuore si fosse squarciato e ci stava riuscendo egegriamente. Aveva di nuovo il suo gruppo di amici, aveva di nuovo James, aveva di nuovo l'amore incondizionato di Mike e di sua sorella.

Sapeva che non sarebbe stato facile tornare ad avere un equilibrio mentale stabile, o per lo meno, che non ci sarebbe riuscita nell'arco di una settimana, ma era disposta a lavorare sodo pur di rendersi migliore.

Migliore per tutti coloro che la amavano e che confidavano in lei.

Migliore per quelli che sarebbero venuti.

Migliore per sé stessa, soprattutto, che era la cosa veramente importante.

<<Lizzie, vuoi aiutarmi sì o no?!>>

<<Sì sì, mon bébé, ti aiuto!>>

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