76| Lizzie, James & that unbeatable barrier

Erano passati diversi giorni dallo scandalo Greenway-Potter, come tutti l'avevano rinominato, e i due protagonisti si divertivano sempre di più ad ascoltare i pettegolezzi che Marlene riportava loro. 

Si erano 'lasciati', eppure molto spesso le persone li vedevano camminare insieme nei corridoi. Certo, c'era sempre qualcuno con loro, ma ogni volta sembrava di vedere una sfilata. Erano così belli insieme, emanavano così tanta potenza, che era impossibile non essere magneticamente attratti. 

Anche al Club dei Duellanti, quando tutti si aspettavano di vedere Liz distruggere James per la rabbia, la sorpresa fu il sentimento predominante. Perché non solo la giovane strega non aveva accettato di combattere contro di lui ma aveva anche riservato all'ex fidanzato uno sguardo, che sembrava volergli dire stai attento

James salì sulla pedana con la bacchetta ben salda nella mano, pronto a scontrarsi contro il suo avversario, un Corvonero molto ma molto bravo del settimo anno. Un ragazzo molto ma molto bravo che pareva avercela con lui per qualche motivo. Molto ma molto bravo, nel caso non fosse già stato detto. 

Ah, beh, certo, come dimenticare questa sua qualità? Era anche molto ma molto bravo

<<Potete cominciare>> fece Lumacorno, dando il via al duello. A quanto sembrava, toccava a lui quel giorno essere confinato al Club. 

Lizzie se ne stava appoggiata alla colonna marmorea con il piede destro contro il fusto e le braccia incrociate al petto. La testa inclinata verso destra e gli occhi gelidi nella stessa direzione ciondolarono velocemente dall'altra parte, non appena il primo incantesimo venne scagliato. 

Non-verbale, il colpo esplose in direzione di James. Conjuctivitis. Lei lo riconobbe subito. Banale, no? Persino per uno molto ma molto bravo come lui. Le parve abbastanza strano. Ed infatti era troppo semplice. 

Un secondo colpo, subdolo, venne scagliato sulla barriera leggera eretta da James. Qualcosa scattò nel petto di Liz, costringendola ad irrigidirsi. Sapeva che quello scudo di primo genere non avrebbe retto quell'incantesimo, una maledizione della frusta. 

NO, urlò interiormente, quando vide l'espressione di James. Era così sicuro di poterci riuscire, di potersi difendere, che Lizzie non ebbe cuore di agire visibilmente. 

Le sue iridi divennero azzurre immediatamente, il suo potere si scatenò, pronto a mietere vittorie. Rafforzò con il solo ausilio degli occhi l'incantesimo di difesa di James, potenziandolo. In quel modo, nemmeno un Crucio avrebbe potuto oltrepassarlo. 

A dirla tutta, forse nemmeno un Avada Kedavra

Il Corvonero rimase sorpreso dalla potenza della difesa. Anche lui doveva essersi sicuramente accorto del livello del primo scudo, era molto ma molto bravo e quelle cose non erano difficili da notare. 

Così iniziò a scagliare colpi a raffica, deciso a, probabilmente, sfigurare il viso del Grifondoro per il resto dell'anno. Magari anche per il resto della vita.

A Lizzie però qualcosa non tornava, perché mai avrebbe voluto vedere James a terra? Che gli aveva fatto di male, quell'idiota? Ohh, un'altra cosa da scoprire! 

Stufa di dover innalzare ogni volta una barriera diversa, aspettò che toccasse al suo ragazzo per attaccare. Potenziò con molta forza il colpo e il Corvonero cadde a sedere per terra, fissando James Potter con l'aria di uno che voleva ucciderlo a mani nude e poi seppellire il cadavere. 

Tuttavia, il Capitano dei Grifoni l'aveva notato. Il colore degli occhi di Lizzie. Era una cosa che faceva sempre ultimamente, prima di attaccare un avversario. Guardare la sua ragazza, intendeva. La scrutava per un solo secondo e quello bastava a dargli la carica. 

E l'aveva visto, l'azzurro delle iridi. 

Qualcosa gli si spezzò nel petto, non riuscì a capire se quello che provava fosse un senso di vuoto o di delusione. Strinse i pugni, accorgendosi di essere stato visto.

Scese in fretta dalla pedana e prese a camminare velocemente in direzione dell'uscita. Si scontrò con la strega, tirandole quasi una spallata pur di allontanarsi. Gli pareva di soffocare. 

Da... da quando? Da quando era così debole da aver bisogno di Eliza per difendersi? Da quando era uno di quegli idioti che non riuscivano a proteggersi?

Si slacciò la cravatta, allargandola per riuscire a respirare. Il peso del suo ego gli cadde addosso, costringendolo ad una tortura peggiore del dolore. Il confronto con la realtà. 

Era davvero così scarso? Era davvero così negato per la magia? Aveva davvero avuto il bisogno di farsi aiutare? Liz era dovuta veramente intervenire per proteggerlo? 

<<James>> la voce della ragazza gli arrivò alle orecchie.

<<Pensi al diavolo e spuntano le corna>> commentò, serrando lo sguardo <<Guarda chi si vede. Hai paura che vada a sbattere? Vuoi far scomparire le pareti?>>

<<Ma che...>>

<<Ti ho visto>> la interruppe <<Ti ho visto usare la magia per potenziare la mia>>

Lizzie, che stava per dire qualcosa, richiuse la bocca all'istante, dandosi mentalmente della stupida per essere stata scoperta così facilmente. 

<<Perché?>>

<<James...>>

<<Rispondimi>>

<<Perché quel secondo colpo ti avrebbe fatto male. Era una Maledizione della frusta, avrebbe potuto causarti delle gravi lesioni interne!>>

<<Mi sarei difeso!>>

<<No, non l'avresti fatto. È stato furbo, Marcel Baker, ha lanciato il primo incantesimo e ti ha lasciato reagire, poi, quando ha visto la portata del tuo scudo, ha scagliato l'arma segreta. Voleva che ti facessi male, James!>>

<<E mi sarei fatto male, allora!>>

<<Ma sei scemo?>>

<<Non dovevi difendermi! Potevo farlo da solo!>> 

<<Potevi, ma non l'hai fatto! Non ci saresti mai riuscito, stavi già parando un colpo. Due insieme sarebbe stato troppo pesante! Il tuo scudo avrebbe ceduto!>>

<<E così hai pensato di aiutarmi>>

<<Sì, l'ho fatto per te! Perché sei così arrabbiato?>>

<<Non sono arrabbiato, sono deluso. Dimmi la verità: quante volte l'hai fatto o hai pensato di farlo? Quante volte hai creduto che non fossi in grado di difendermi? Eh?! Quante?!>>

Lizzie incassò i colpi, realizzando. Aveva ferito l'ego di James. Perché alla fine, quello era il difetto fatale del suo ragazzo, quella maledetta auto-considerazione che aveva di sé. Era convinto di poter far tutto! 

Alla fine, un po' di autostima non faceva male. No. Ma... James... James peccava tanto di orgoglio.

<<Senti>> gli disse <<Mi dispiace, davvero tanto. Non volevo farti sembrare debole, è solo che...>>

<<È solo che, cosa?>>

<<Non avrei sopportato di vederti ferito, va bene? Baker ti avrebbe fatto male ed io non me lo sarei mai perdonato. Non se potevo aiutarti. E così ho fatto. Ma non c'entra la malizia, o qualche pensiero strano, l'ho fatto solo per te. Perché ti amo>>

James sospirò, rendendosi conto delle motivazioni. Aveva ragione, non poteva negarlo <<Lo so>> fece, infatti <<Ma... ma mi dà fastidio lo stesso. L'hai fatto per me e lo apprezzo, però non riesco a non essere deluso da me stesso>>

<<James...>>

<<Voglio diventare più forte, Lizzie>> esclamò <<E tu mi aiuterai>>

<<In che modo?>>

<<Dandomi una mano a perfezionare le mie qualità magiche. Ci stai? Come ai vecchi tempi, quando mi hai insegnato a diventare Animagus, quando ancora non stavamo insieme>>

<<Ci sto>> replicò lei subito, annuendo <<Ma promettimi una cosa>>

<<Ossia?>>

<<La prossima volta che ti salvo l'intestino da una lacerazione... dimmi grazie>>

James sorrise di fronte al sarcasmo della sua streghetta <<Mi dispiace>> si scusò <<Per averti risposto male e per non aver capito subito perché l'hai fatto. Ma soprattutto, grazie>>

<<Sei perdonato>> mormorò Eliza, sorridendo <<Però voglio un bacio>>

Il mago non se lo fece ripetere due volte e le piantò le mani sul viso, scoccandole un bacio a stampo sulle labbra soffici. 

<<Va bene? O ne vogliamo un altro?>>

<<Direi che altri due andranno bene per far smaltire completamente questo misero dissapore tra di noi, no?>>

<<Tentare per credere>>

Le loro labbra si scontrarono un'altra volta, mentre Liz faceva passare le braccia intorno alla vita del Grifondoro e lo abbracciava. 

<<Scusa di nuovo>> gli sussurrò all'orecchio, nascondendo il viso contro il suo petto <<Sul serio>>

<<Pensavo avessimo risolto, ma belle>> 

<<Sì, ma... più ci penso e più mi sembra di non capire se ho fatto bene o male ad aiutarti. Certo, non volevo farti sembrare debole, per nessun motivo al mondo, però sapevo che se non fossi intervenuta tu ti saresti fatto male e...>>

James la interruppe, chinando la testa per poggiare la fronte contro quella di Lizzie <<Sta buona, piccoletta>> le disse <<Mi hai spiegato le tue motivazioni ed io ti ho spiegato le mie. Va bene così, adesso>>

<<Ne sei sicuro?>>

<<Non è che sei arrabbiato?>>

<<Poco, poco, poco. Ma con me, ripeto, non con te>> 

<<Sicuro?>>

<<Me l'hai già chiesto>>

<<Te lo richiedo>>

<<Sì, sono sicuro>> rispose, sorridendole con dolcezza e lasciandole un altro bacio. Rimase in silenzio per qualche secondo e poi tornò a parlare, pronto a proporre un'idea <<Senti, ti va di aiutarmi?>>

<<A fare cosa?>>

<<A scoprire perché Marcus Baker vuole uccidermi>> 

<<Marcel>> lo corresse lei, scuotendo il capo <<Si chiama Marcel>>

<<Può anche chiamarsi Ermenegildo, amore, ma finché vuole ammazzarmi credo sia meglio risolvere la questione, no?>>

<<Perché sei sempre così maledettamente convincente?>>

<<Forse è perché mi ami>>

<<Sì, probabilmente è per quello>> Liz sbuffò, guardandosi intorno e controllando che non ci fosse nessuno <<Forza, illustrami il tuo piano geniale, signor Potter. Vediamo cosa possiamo fare>>


C'erano centinaia di idee che avrebbero funzionato in maniera più brillante del piano di James, eppure pareva non importare a nessuno dei due. Né Eliza né il diretto interessato parevano dispiacersi di dover faticare un po'.

L'obiettivo era scoprire che cosa avesse combinato James a Marcel Baker. E come avrebbero fatto? Beh, Liz avrebbe usato la magia di trasfigurazione corporea (che le riusciva sempre da Dio, come tutto in realtà) e si sarebbe infiltrata nel dormitorio di Corvonero. Lì avrebbe usato un incantesimo per spingere Baker a dire la verità, con James che le sarebbe stato accanto nascosto dal suo Mantello dell'Invisibilità

Dovevano provarci, no?

<<Sei sicuro che funzionerà, James?>> domandò Liz, estraendo dal proprio bracciale la sua bacchetta <<Non è che ti farai beccare?>>

<<Dai, non sono così stupido>>

<<Ah no?>>

<<Divertente>> replicò lui <<Dai forza, trasfigurati>>

<<Signorsì, mio signore>>

<<È un po' che non ti vedo usare la bacchetta, di solito non ne hai bisogno. Come mai oggi la usi?>>

<<Perché sennò si impolvera troppo sul mio braccialetto>> fu la risposta ironica <<La uso perché così riesco a concentrare meglio il potere sul mio viso. L'incantesimo non si scioglierà mai, semplicemente perché l'ho lanciato io, ma se per qualche strano motivo dovesse farlo preferisco avere una doppia protezione in faccia>> poi toccò alla vera spiegazione. 

<<Intelligente>>

<<Ricordati con chi stai parlando>>

<<Anche quello è vero>> annuì lui, chinandosi e lasciandole un bacio veloce. Le guance gli divennero leggermente rosse quando lei si voltò a guardarlo stupita <<V-volevo baciare te, per... non lei...>> si giustificò, balbettando e passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

Liz sorrise <<Dimmi buona fortuna>>

<<Non ne hai bisogno>>

<<Tu dimmelo lo stesso>> gli fece un occhiolino e le gambe gli si sciolsero <<Sia mai che porti bene davvero>>


<<Amelia>> chiamò Marcel Baker, portando Liz ad esultare mentalmente. La sua trasfigurazione era riuscita alla perfezione, a quanto sembrava <<Bellissima>> le disse, curvandosi e baciandola. 

L'Incantatrice percepì un fremito dietro di sé, James non doveva essere proprio contento di quel saluto.

<<Hey bellissimo>> replicò Liz, cercando di imitare al meglio la solita sicurezza che Amelia Smith ostentava. Solo... non pensava di aver beccato l'unica persona con la quale Baker si sentiva. Beh, per lo meno non sapeva se fosse l'unica... avrebbe potuto avere tranquillamente un'amante! 

James si chinò e le sussurrò all'orecchio, facendole riempire il corpo di brividi. Per fortuna che Baker si era abbastanza distanziato da non sentirlo <<Se dopo non ti sciacqui la bocca con acqua e sapone giuro che non ti bacio più>>

E cosa ti fa pensare che io voglia baciarti ancora?, gli rispose mentalmente, comunicando tramite la magia. 

Lo sappiamo entrambi, ma belle

Che cosa? 

Che ci baceremmo fino a star male. Ogni giorno. Ogni ora. Lo sappiamo che cosa ci facciamo, Eliza

Il solo suono del suo nome pronunciato dalla voce di James le percosse il cuore, rischiando di farle venire un colpo. Oh se lo amava. Maledizione. Avrebbe patito tutti i dolori di quel mondo per lui. 

<<Stai bene?>> le chiese Baker <<Amore, mi sembri strana>>

<<No, no, sto bene. Ma dimmi una cosa... è vero che ti sei fatto fregare da Potter al Club?>>

<<Cosa?! E chi te l'avrebbe detto questo?>>

<<Si è diffusa la notizia. Voglio dire, per farti battere da Potter...>> Liz cercò di dirlo nel modo più ironico e convincente possibile, eppure la sua voce ebbe comunque un piccolo fremito. Tuttavia il suo timore di offendere James svanì nell'esatto momento in cui lui le piantò una mano sulla schiena. 

<<Sono sicuro che ci sia lo zampino di quella ficcanaso di Eliza Greenway. Potter non sarebbe riuscito a difendersi, il mio colpo era perfetto. Eppure è riuscito a vincere. Guarda caso, quella ragazza era lì>>

<<Magari era lì per seguire il duello, alla fine si sa che si sono lasciati>>

<<Da quando difendi Eliza Greenway, amore? Non ti è mai piaciuta!>>

La faccia di Liz, o meglio di Amelia, James l'avrebbe incorniciata. Oh, se solo avesse potuto farle una foto! 

<<Non la difendo, è che sto cercando di capire chi ti piace di meno tra quei due>>

<<Devi anche capirlo? La Greenway è una maledetta ficcanaso che l'unica cosa che ha di bello è il potere, Potter invece è un idiota che ha rovinato il mio primo appuntamento con te!>> 

<<Rovinato... beh dai...>>

<<Hai perso la memoria per caso? Lui e Black sono riusciti a distruggere la torta che avevamo preparato di nascosto e non ci hanno lasciato un momento di pausa!>>

Okay, era ufficialmente il turno di ricorrere alla magia. I suoi occhi si schiantarono in quelli di Baker, in quel modo non avrebbe ricordato nulla di quella domanda <<Quando è successo questo?>>

<<Prima delle vacanze>> fu la risposta <<Quei due stavano giocando a Quidditch a terra e la loro pluffa maledetta è finita sulla nostra torta. Inoltre, non ci hanno nemmeno chiesto scusa, continuando a starnazzare come oche nei dintorni>>

Bastava così. 

Liz lasciò che il suo incantesimo decadesse e che le sue iridi tornassero normali. Poi sparì insieme a James nell'oscurità causata dal suo potere. Baker avrebbe creduto di essersi sognato quella chiacchierata, nient'altro. 

Quando riapparvero nella stanza dei Malandrini, Liz fissò il suo ragazzo con le mani ben salde sui fianchi e un'espressione che non lasciava trasparire niente se non delusione.

<<So quello che vuoi dirmi...>>

<<Avreste dovuto scusarvi, ragazzi!>>

<<Lo so, lo so>> James congiunse la mani <<Ma ti giuro che pensavo l'avesse fatto Sirius, ci è andato lui a recuperare la pluffa!>>

<<Non importa chi ci è andato, dovevate scusarvi>>

<<Lo riconosco>>

<<Allora fallo, alla prima occasione che hai. Va bene? Me lo prometti?>>

James annuì piano, storcendo le labbra <<Te lo prometto. Te lo giuro su...>>

<<Su cosa? Ora sono curiosa, di solito te ne inventi sempre una nuova>>

<<Ci sto pensando infatti>>

<<Perché, ne sei in grado?>>

<<Ah ah, simpatica>>

<<Lo so, lo riconosco>>

<<Ehm... ah ah! Ci sono: te lo giuro per Arturo!>>

<<Chi è Arturo ora?>>

<<Boh, uno>>

<<Sirius ti ha dato una canna?>>

<<Si vede così tanto?>>

<<Nooo, tu dici?>> 

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