72| Lizzie, James & their first time
<<Ti amo>> sussurrò James Potter, con il cuore che rischiava di implodere nel petto. Incrociò lo sguardo luccicante di Lizzie Greenway e si sentì in pace. Le spostò i capelli dal viso con delicatezza e le sfiorò le spalle nude.
Poi un pensiero lo colpì veloce. E lo costrinse a reprimere qualsiasi istinto naturale avesse pervaso il suo corpo. Quindi aggiunse un'altra frase, seppur con l'amaro in bocca <<Ma tempo fa ti ho promesso che non ti avrei mai costretta a fare qualcosa che non vuoi. E dunque, ti dico di no, ti dico di riprendere quella camicia. Perché non voglio che succeda così, Lizzie>>
La strega, che aveva ancora le mani del ragazzo ferme sul viso, chinò leggermente la testa in avanti e lasciò che le loro fronti poggiassero una contro l'altra. Chiuse gli occhi, deglutendo. Le parole parevano esserle morte in gola nell'esatto istante in cui lui le aveva risposto.
<<Non sarebbe una costrizione>> sussurrò piano, prendendo coraggio <<Non sarebbe qualcosa che mi hai costretta a fare. No. Sarebbe la dimostrazione di ciò che provo per te>>
<<Non voglio avere una dimostrazione, Lizzie. Non dopo quello che mi hai detto. Non ne ho mai avuto bisogno e sono stato uno stupido a pensare il contrario. So di averti ferita. Ed è per questo che non accetterò, perché non sarebbe giusto>>
<<Non devi sentirti in colpa>>
<<Devo, invece. Ho dubitato di te, Lizzie. Dell'amore che provi per me. E soprattutto ho dubitato di me stesso. Ho pensato e continuo a pensare di non essere abbastanza, di non essere adatto a te. Ci sono milioni di migliaia di persone a questo mondo e tu... tu hai preso proprio l'unica persona che con te non c'entra niente. Non sono intelligente come te, non sono potente come te, eccetto il Quidditch non abbiamo praticamente niente in comune... e... e ho avuto paura. Paura che tu potessi trovare qualcuno meglio di me, qualcuno a sostituirmi. Sarei morto, Lizzie. Sarei morto dal dolore>>
<<È qui che ti sbagli. Dici che io e te non abbiamo niente in comune, forse è vero. Ma non ho bisogno di vederti avere il massimo dei voti in tutte le materie per sapere che sei intelligente. Non ho bisogno di vederti combattere e stracciare i tuoi avversari per sapere che sei un mago straordinario. Non ho bisogno di vederti adorare ogni cosa che adoro io per sapere che ti amo. Per sapere che siamo fatti l'uno per l'altra! Siamo fatti per stare insieme, James. E non ho intenzione di perderti>>
<<Mi dispiace>> mormorò il Grifondoro e Liz poté giurare di aver sentito il rumore dello schianto degli occhi di James sul pavimento. Vedeva quanto si sentisse in colpa e questo faceva stare male anche lei.
<<Posso chiederti una cosa?>>
<<Sì>>
<<Perché?>> domandò la strega, delicatamente <<Perché continui a pensare di non essere abbastanza per me? Perché continui ad aver paura che io possa lasciarti? Io ti amo, ti amo. Capisci? Sei il mio primo amore e spero anche l'ultimo. Non ho motivo di lasciarti andare! L'unica cosa che voglio è che tu continui a stare con me!>>
<<Io... potresti trovare molto meglio, Lizzie. Potresti essere felice>>
<<Ma io SONO felice. Lo sono davvero, James. Non c'è nessuno che riesca a riempirmi il cuore tanto quanto fai tu! Nessuno! Non hai idea di... tu sei la mia medicina, va bene? Sei il rimedio a tutti i miei problemi, a tutto il mio dolore. Sei quello che ha lenito le mie ferite, quello che mi ha curato senza pretendere nulla in cambio! Non potrei mai amare altra persona!>>
Notando come il mago fosse rimasto in silenzio, Liz riprese a parlare <<Tu e solo tu sei il custode delle chiavi del mio cuore. Tu, che hai disegnato stelle intorno alle mie cicatrici. Tu, che ogni giorno mi doni amore e affetto. Tu, che mi tendi la mano senza nemmeno rendertene conto...>> fece, un'altra lacrima le scivolò per la guancia <<Preferirei morire adesso, James, che non averti più. E so che non è... che non è da me essere così, che di solito non piango per queste cose, ma... ma voglio davvero che tu sappia che... che tu non sei e non sarai mai come gli altri>>
<<Grazie>> bisbigliò James, annuendo piano. Carezzò la guancia di Liz con dolcezza, accennando un sorriso che bastò per riscaldarle l'animo <<Grazie per tutto quello che hai detto per me>>
<<Non avrei mai potuto stare zitta, James. Mai. Perché tu non l'hai fatto quando ne avevo bisogno io, perché hai insistito. E quindi voglio farlo anche io, voglio esserti accanto>>
Le strinse la mano, sporgendosi in avanti e posandole le labbra sulla guancia <<Grazie>> disse ancora. Sembrava non riuscire a stancarsi di quella parola.
La strega sussultò quando l'anello freddo al dito del ragazzo le sfiorò le scapole nude e scelse di prendere una decisione ancora una volta. Afferrò le mani di lui e se le portò ai fianchi, cercando di non divincolarsi a causa della differenza di temperatura tra le loro pelli.
<<Lizzie...>>
<<Sta zitto per una volta e baciami>> ordinò, infilando le mani tra i suoi capelli e arrotolandoseli intorno alle dita, in un gesto quasi di necessità.
Il Grifondoro, che stava cercando - miracolo - di essere razionale, dovette interrompere la loro serie di baci, che si alternavano sporadicamente a carezze sul viso <<Non...>>
<<Voglio che questa sera le uniche cose importanti siano due: tu ed io. Non mi importa di altro, James>> bisbigliò l'Incantatrice, socchiudendo le palpebre <<Quindi te lo ripeto, sta zitto>>
James sorrise sulle sue labbra, divertito <<Non mi dispiace baciarti, ma chérie, ma... Alex?>>
<<Mh?>> mugugnò lei, infastidita dal fatto che Potter continuasse a schivare i suoi baci per prenderla in giro <<Alex è a casa mia. Ora baciami, dai!>>
<<Non dovresti avvisarlo?>>
<<Oh!>> sbuffò lei, allontanandosi con la nuca. I suoi occhi divennero azzurri per qualche secondo ed una specie di pergamena infuocata le comparve fluttuando accanto <<Alex, sono Lizzie. Sto sistemando le cose con James, quindi farò tardi. Va a casa, non preoccuparti di chiudere niente. Ci pensa la mia magia a proteggere tutto! Ciao e scusami! Ci vediamo domani>> dettò, osservando poi il foglio dissolversi <<Sei contento ora? Adesso puoi baciarmi? O dobbiamo scrivere anche a Moony?>>
<<Spiritosa>> ridacchiò James, accontentando finalmente la Serpeverde. La baciò e per la prima volta si rese conto di come le loro labbra si incastonassero perfettamente insieme. Sembravano gli ultimi due pezzi del puzzle più bello del mondo <<Adesso posso farlo>>
<<Sei un idiota>>
<<Un idiota che ti ama>>
<<Il tuo unico lato positivo>> commentò ironicamente lei, prendendolo in giro. Troppo impegnata a discutere, non si rese nemmeno conto di quello che il Malandrino stesse per fare. Infatti, cacciò un urletto quando il mago la sollevò di peso improvvisamente, passandole un braccio sotto le ginocchia e ruotando distrattamente su sé stesso.
Le dita di lui scottavano contro la pelle gelida di lei ma quello non importava a nessuno dei due. Perché fino a quando i loro sguardi rimasero incastonati, il mondo sembrò sparire.
Risero di cuore e Liz giurò a sé stessa che non avrebbe mai dimenticato quel giorno, giurò che sarebbe per sempre stato impresso nella sua memoria. Che il momento in cui la sua anima e quella di James Potter si fusero non sarebbe mai stato solamente un ricordo.
<<Comunque...>> gli disse, interrompendo la lunga sequenza di baci <<Ti facevo un po' più sveglio...>>
<<Prego?>> ribatté l'altro, quasi stizzito.
<<Voglio dire. Hai una ragazza... anzi no, hai la TUA ragazza davanti mezza nuda e non fai niente. Mi sorprendi, James Potter>>
<<Ti sorprende sapere che non sono un maniaco e né tantomeno il maiale che il caro Severus Piton continua a sostenere che sia?>> rispose sarcasticamente il Grifondoro, accennando un sorrisetto <<Io invece facevo te un po' meno molesta...>>
<<Molesta? Ha parlato quello che ha la mano ferma sul mio fondoschiena da venti minuti!>>
<<Pensavo che fossi tu quella a volercela!>>
<<Oh andiamo, io non sono molesta!>>
<<Ed io non sono un maniaco!>>
Zittendosi dopo quello scambio di risposte, James e Liz scoppiarono nuovamente a ridere, ma quella volta il proseguimento fu diverso. Quella volta bastò un'occhiata per capire che non si sarebbero fermati, che avrebbero fatto tutto ciò che il cuore dettava loro.
Salirono le scale che portavano alla stanza di James piano, alternando ad ogni gradino almeno due baci. Finalmente, riuscirono ad arrivare in cima, senza nemmeno inciampare in qualche parte.
James chiuse la porta aiutandosi con la punta delle scarpe e nel frattempo Liz lo aiutò a togliersi gli occhiali dal viso, appoggiandoli sopra al comodino di fianco al letto.
Prima di fare qualsiasi altra cosa, prima di muoversi, il mago chiese ancora <<Sei sicura, mon cœur?>>
La risposta della ragazza non si fece attendere <<Mai stata più sicura di qualcosa>> bisbigliò, slacciando la cerniera della felpa del ragazzo e accompagnandolo con lo sguardo mentre se la sfilava.
La vista degli addominali di James la fece arrossire e tuttavia il suo tentativo di nasconderlo fu vano, soprattutto considerando che lui se ne accorse neanche dieci secondi dopo.
<<Mh>> le disse all'orecchio, ghignando divertito <<A quanto pare, l'unico maniaco qui sei tu>>
La fulminata che lei gli rifilò gli fece drizzare i peli delle braccia <<Io non sono una maniaca!>>
<<Sì sì>>
<<Tu...>>
<<Io, sì sì>>
<<Mi stai prendendo in giro?>>
<<Non stavamo facendo altro?>>
<<Ora mi incazzo>>
<<Shhh bimba, vieni da papà>>
<<Che immagine orripilante>>
<<Vieni dal tuo papino>>
<<È ancora peggio>>
<<Oh coraggio...>> sentenziò lui, fermo sulle sue labbra <<Non perdiamo tempo con cose inutili, ma belle. Ci sono tante altre attività che potremmo fare...>>
<<Sì, insultarti, per esempio>>
Il sorriso da diavolo di James comparve sul suo viso mentre questi si piegava in direzione dell'orecchio della Serpeverde <<La voce potrebbe servirti per altro, ma chérie, io non la sprecherei per insultarmi>>
<<E dopo dici a me che sono un maniaco!>>
Lui rise ancora, afferrando le mani di Lizzie ed allacciandosele dietro la schiena nuda. Cinse a sua volta la vita dell'Incantatrice e poi le fece un occhiolino <<Sei bella>> le bisbigliò all'orecchio, facendole riempire la schiena di brividi.
<<Lo so>>
<<E sei anche modesta>>
<<Ma mi ami anche per questo>>
<<Ma ti amo anche per questo>>
Toccò a lei chinarsi in avanti <<Sei bello>>
<<Lo so>>
<<E sei modesto>>
<<So anche questo>>
Liz rise e James ne approfittò per baciarla, come se volesse catturare quel sorriso per averne sempre il ricordo fermo nella mente. Le sue mani vagarono, carezzandole la schiena e lasciandole in ogni punto la pelle d'oca.
E poi i baci non furono più soltanto baci.
<<Senza protezioni non mi tocchi, sappilo!>> sentenziò lei, seria, indicando il proprio ragazzo <<E soprattutto, lavati le mani>>
<<Sissignora>>
<<Muoviti>>
<<Hai così tanta fretta, dolce Eliza?>>
<<Sta zitto, cretino che non sei altro>>
Esausta, Liz se ne stava sdraiata sopra al letto del suo mago preferito.
Aveva la testa poggiata sul petto del ragazzo e con un braccio gli cingeva la vita. Gli occhi le si chiudevano per la stanchezza, eppure avrebbe voluto godersi ogni più piccolo secondo di quella giornata.
Era felice, tanto, ed il cuore pareva esploderle nel petto per via della forte frequenza dei battiti. Mai avrebbe detto che un giorno, dalla morte di sua madre, sarebbe stata tanto allegra e gioiosa. James l'aveva cambiata. E l'aveva salvata.
Le stava disegnando dei cerchi con le dita sulla spalla sinistra, James. Le faceva il solletico, ma al tempo stesso Liz vedeva quel gesto come il più bello del mondo. Non c'era niente di sessuale, non c'erano tantomeno le parole, però spiccava l'amore, spiccava la delicatezza con cui lui le toccava la pelle.
E quello era il gesto più intimo che James potesse mai fare. Mostrarle rispetto.
<<Sai...>> gli disse, sbattendo le palpebre lentamente <<È strano pensare a come è cominciata la nostra storia, vedendo dove siamo ora>>
James si lasciò scappare un accenno di risata <<Non c'è cosa su cui io sia più d'accordo, ma... ma penso anche che se non fosse cominciata così, tra noi, forse adesso non ci staremmo facendo le coccole, non staremmo discutendo sulla nostra relazione, tutto... sarebbe tutto diverso>>
<<Tu dici?>>
<<Beh, secondo me, sì>> confermò James, sicuro di ciò che stava dicendo <<Se io non avessi distrutto quella lettera, cosa di cui ancora mi pento da morire, tu non mi avresti odiato. Ti sarei stato indifferente>>
<<È un modo per dirmi che non saresti stato attirato da me se non ti avessi odiato?>>
<<In modo brutale, ma sì. Il concetto è quello. Il motivo per cui ho cominciato a parlare con te all'inizio del terzo anno, prima di Lumacorno, era perché volevo capire come mai mi odiassi>>
<<Non avevi mai pensato che... che fosse per la lettera? Voglio dire, non mi avevi mai fatto nessun torto, eccetto degli scherzi idioti>>
<<Sinceramente? Ci ho pensato, ma... ma non sapendo di tua madre, io... mi dispiace>>
<<Pensavo avessimo finito con questa fase, tesoro!>> esclamò Liz, staccando il viso dal petto di James e piantando gli occhioni lucenti in quelli del fidanzato <<Mi hai permesso di leggere parte della lettera, mi hai permesso di leggere l'ultimo addio di mia madre. Credo di avertelo già detto una volta, ma... il passato ormai è passato. Non possiamo rivangare le cose, quindi... smetti di sentirti in colpa>>
<<Ci provo, però poi torno sempre a pensarci>>
<<E allora facciamo così... ogni volta che penserai alla lettera che va in fiamme, ogni volta che ripenserai alla cenere, pensa alla gioia nei miei occhi quando me l'hai consegnata ricostruita. Vedrai che il senso di colpa sparirà!>>
<<Ancora non ho capito come mai, considerando il tuo potere, tu non l'abbia aggiustata. Voglio dire, per prendere il bracciale di Morgana hai sconfitto, letteralmente, la dama del lago! Non mi pare che ti manchi il potere...>>
<<Vedi...>> rispose a bassa voce la ragazza <<Avrei potuto. Avrei potuto riportare quella lettera al suo stato originale, ma... credo di non averlo voluto fare>>
<<Cosa? Tu hai...>>
<<Ho sempre detto di volerla leggere, ma forse aveva paura. Avevo paura di quello che avrei potuto leggere e quindi mi sono sempre detta che, siccome non ce l'avevo tra le mani, non valeva la pena tentare di salvarla. E ho odiato te. Ho incolpato te per avermela portata via, quando avrei potuto semplicemente annullarne l'effetto>>
Per la prima volta, Lizzie Greenway ammise di aver avuto paura di quella lettera. Ammise che tutto quello che si era limitata a fare era stato odiare una persona che non poteva sapere ciò che aveva fatto e che era diventata il bersaglio del suo dolore.
Se solo fosse potuta tornare indietro nel tempo, le cose sarebbero andate in maniera molto, molto diversa.
<<È normale avere paura, amore mio>> la confortò James, carezzandole il braccio e baciandole la nuca con fare affettuoso <<Non incolparti>>
<<Non farlo nemmeno tu, allora>>
<<Smettiamo insieme, va bene?>>
<<Sì, smettiamo insieme>>
Non passò molto tempo che la porta di casa Potter emise un suono, segno che stava venendo aperta. L'udito sopraffino di Eliza riuscì a captarlo per miracolo e così la strega fece sparire la sua camicia dal soggiorno e i vari vestiti sparsi per la stanza.
James, che dormiva, era incurante di tutto. Aveva preso sonno con la testa posata contro quella della sua ragazza e le stringeva la vita, nuda, in un modo così delicato che lei non ebbe cuore di svegliarlo.
Si lanciò un incantesimo di invisibilità addosso e trattenne il fiato. Le opzioni erano due: o i coniugi Potter erano tornati oppure si trattava di Sirius e Remus. Nel secondo caso, sarebbe stato abbastanza difficile spiegare al lupo mannaro il perché di quell'odore mischiato. Non avrebbe potuto coprire quello di James senza destare sospetti!
Si lasciò scappare un sospiro di sollievo quando vide che si trattava di Euphemia e Fleamont. Ruotò la testa e posò le labbra contro quelle di James, lasciandogli un bacio lieve e tenero, quasi come a ricompensarlo per quel colpo di fortuna.
I suoi occhi si illuminarono e lei si ritrovò fuori dal letto, con indosso già il suo pigiama e con tutto il resto dei suoi abiti tra le mani. Doveva tornare a casa, non poteva rischiare così tanto.
Incantò una pergamena affinché comparisse accanto a James nel momento esatto in cui questo si sarebbe svegliato e scrisse: "Ciao mio bell'addormentato, sono dovuta andare a casa. Noi ci vediamo oggi pomeriggio, tanto! Non vedo l'ora di vederti, mi manchi già! Ti amo <3"
Il cuore perse un colpo mentre i suoi occhi indugiavano sul Ti amo appena scritto.
Ancora non riusciva a crederci, eppure era così.
Eppure, per una volta, era felice.
E le cose non sarebbero potute andare meglio!
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