69| Lizzie, James & that remarkable rain

<<Bene>> concluse Lizzie Greenway, sorridendo davanti all'enorme mucchio di studenti che la stava ascoltando <<Abbiamo finito ciò che dovevamo fare. Prego, siete liberi di andare>>

La giovane strega, come la chiamava Nimue, aveva tenuto un'altra "lezione" sugli Incantatori ed i loro poteri particolari e nel frattempo aveva ripassato in breve il programma di terzo, quanto e quinto anno di Antiche Rune.

Non le dispiaceva più di tanto dare consigli, solo che non sopportava la pressione. Non intendeva la tanta gente, anzi, c'era qualcosa di più profondo, di più viscerale. Detestava l'essere considerata come l'attrazione principale di quel circo - per citare il suo fidanzato - e non come una persona.

Per fortuna, non ebbe tempo di pensarci più di tanto, James infatti le si avvicinò e le buttò il braccio sopra le spalle. Le sorrise, rivolgendole un'occhiata complice.

Metà degli studenti presenti si fermò a guardarli, a studiarli, l'altra parte buttò l'occhio solo per un istante e poi si dileguò. Era incredibile come non avessero nemmeno un momento di pace quei due: c'era sempre qualcuno ad osservarli.

La cosa peggiore? Le ragazzine che avevano progettato quell'orribile spettacolo teatrale durante il terzo anno - spettacolo che, tra l'altro, Liz e Marlene ancora si sognavano, traumatizzate - erano sempre in prima fila, ad attendere un dissapore in quella coppia apparentemente perfetta per mettersi in mezzo.

"Eliza Greenway non è l'anima gemella di Jay-jay!" affermavano sicure "Sono troppo diversi!"

Più di una volta, Remus e Sirius avevano zittito i pettegolezzi su una eventuale crisi dei loro amici soltanto con delle occhiatacce. Quei due, insieme, mentre camminavano per i corridoi sembravano una coppia reale: erano carismatici, chi più chi meno, erano belli, erano tra le personalità più conosciute di Hogwarts e nella lista dei maghi più capaci del momento di tutto il Castello.

Non c'era nessuno che ribatteva, quando toccava a loro rispondere a tono.
Liz sarebbe stata immensamente grata ai suoi amici per tutta la vita, ne era certa. Lei invece non rispondeva mai, glielo avevano categoricamente vietato.

<<Non vogliamo delle braciole alla griglia, Lizzie>> aveva risposto Sirius quando lei aveva chiesto il motivo <<Se chiedono a te se vi siete lasciati, tu li disintegri>>

<<Bah>> era stata la sua reazione <<Lo chiedono come se non andassimo insieme in classe tutte le mattine, come se il pomeriggio non fossimo sempre vicini, come se nessuno ci vedesse mai ad Hogsmeade!>>

James si era limitato a sorridere <<Che dire, mon amour. Mi considerano un gran figo, io ne sono onorato>>

<<Sarai ugualmente onorato quando ti avrò staccato la lingua e l'avrò utilizzata come zerbino? No perché, sai, se non la smetti di sparare cazzate lo scopriremo presto>>

<<UH UH>> Lily e Marlene avevano battuto le mani contemporaneamente <<Cotto e mangiato, Potter!>>

<<Mi togliete un dubbio, Mimì e Cocò?>> aveva domandato James alle due streghe di Grifondoro <<Voi due siete anche amiche mie e dei ragazzi oppure semplicemente volete stare con Lizzie e vi siete dovute adattare a noi? Perché, sapete, sembra proprio che non ci sopportiate!>>

<<Sembra?>>

<<Marlene!>>

<<Che c'è? È vero!>> la Battitrice era scoppiata a ridere <<Okay, bisogna dire le cose come stanno, non ha senso mentirvi, no?>>

<<Che vuoi dire, Marlene?>>

<<Beh>> la strega gesticolò teatralmente <<Non vorrei dirlo così, per non spezzarvi il cuore...>>

<<Parla>>

<<Okay okay>> fece, prendendo un respiro <<A Lily state sul cazzo>>

A quelle parole sia Lily che tutti i presenti si strozzarono, Alex addirittura dovette battersi con forza il pugno sullo sterno per non soffocare. L'attenzione si focalizzò sulla Grifondoro nata-babbana, in attesa di risposte sensate.

<<Sta zitta, Marlene!>> la rimbeccò la rossa, con le guance completamente colorate per l'imbarazzo <<Non mi state... lì>> bisbigliò.

<<Detta così sembra che in realtà ci detesti, Lils>> scherzò Peter, facendo scappare un sorriso all'Incantatrice <<Ferisci i nostri sentimenti in questo modo!>>

<<Ci siamo dovute adattare>> dichiarò la McKinnon, strappando Liz dalla presa di James ed aggrappandosi al suo braccio <<Però per l'amore della mia vita farei questo ed altro!>>

Liz sorrise di cuore, circondando il busto dell'amica con entrambe le braccia e stringendola forte <<Siete incredibili, ragazze!>> sentenziò <<Anche se mi sa che non vi siete dovute adattare più di tanto... o mi sbaglio?>>

<<Shut up, bitch>>

<<Ma...>>

<<Just shut up>>


Quando James le aveva proposto un appuntamento romantico, quindi per la prima volta da settimane soltanto loro due, Lizzie aveva subito accettato. Era contentissima, non aveva smesso di saltellare per tutta la mattinata. Le ragazze non l'avevano mai vista così euforica!

Era bello vedere come, man mano che i giorni passavano, il sentimento che la legava al Malandrino quattrocchi si rafforzasse sempre di più. Non ci avrebbe scommesso neppure lei: se all'inizio del suo terzo anno le avessero detto che si sarebbe innamorata in un modo così puro e profondo di James Potter, lei probabilmente sarebbe scoppiata a ridere e non si sarebbe più fermata.

Erano proprio cambiati i tempi!

James le aveva detto di presentarsi fuori dalla Sala Grande alle sette in punto e lei era stata precisa come un orologio svizzero. Non voleva sprecare nemmeno un secondo di quello che riteneva sarebbe stato uno dei momenti più belli della sua vita: quasi sicuramente, il loro album di ricordi avrebbe immagazzinato qualsiasi cosa avrebbero fatto quel giorno!

<<Wow, che precisione!>> la voce del mago la fece scattare, aumentando i battiti del suo cuore in maniera involontaria <<Ti ho fatto venire un infarto?>> scherzò, avvicinandosi e prendendole la mano. Le stampò un bacio veloce sulle labbra e le fece un sorriso immenso.

<<Più o meno>> confessò la strega, ridacchiando e facendo una piroetta su sé stessa, mettendo in mostra il proprio abbigliamento <<Allora? Che ne pensi? Ho fatto impazzire Lily, Marlene e Moony per un'ora buona!>>

<<Moony?>> ripeté James sorpreso, sul suo viso un'espressione a metà tra il comico e l'ironico <<Non sapevo si interessasse anche di moda!>>

<<Non lo fa, infatti, non si interessa!>> rispose Liz, sorridendo al ricordo del suo amico sbuffante <<Però è questo il divertente, quando Moony tenta di farti piacere e risulta il triplo più ilare del normale!>>

<<Oh, capisco. Capisco>> affermò il mago, facendole l'occhiolino. Si chinò e le sussurrò all'orecchio <<Sei bellissima, mon cœur. Anche se ripeto che tu staresti benissimo ugualmente anche con un sacchetto dell'immondizia addosso a mo di costume da bagno!>>

<<Perché proprio costume da bagno?>>

<<Perché soddisfa le mie fantasie perverse?>>

<<Mh ci sta. Ora però arriva la parte in cui tu ti metti a ridere ed io ti do del maiale!>>

<<Quello dopo, adesso andiamo!>>

<<Dove, scusa? Ti ricordo che non puoi materializzarti da nessuna parte, quindi dubito che qualsiasi cosa tu abbia preparato sia così distante da metterci diciotto ore ad arrivarci. Giusto?>>

<<Precisina>>

<<Maiale>>

<<Forza streghetta da quattro galeoni! Muoviti e cammina!>>


Lizzie si lasciò cadere sull'erba, avvolta da un incantesimo che le impediva di assorbire umidità dal terreno, e allargò le braccia. Lo sguardo era rivolto al manto stellato che riempiva il cielo scuro.

James la raggiunse subito dopo, intrecciando le dita alle sue e sorridendole. Aveva organizzato un picnic romantico coordinandosi perfettamente con il tramonto del sole. Non a caso, i calcoli che aveva fatto con gli altri Malandrini erano stati efficaci! Voleva mangiare osservando quell'enorme stella scomparire sempre di più e soprattutto voleva vedere l'espressione luminosa della sua streghetta preferita: ci avevano azzeccato alla perfezione!

<<Sai...>> gli disse la Serpeverde, sospirando allegramente <<Sono felice>>

<<Ah sì?>> replicò James, accennando un sorrisetto malizioso.

<<Stupido>> borbottò lei, lanciandogli un'occhiata veloce.

Il mago si lasciò scappare una risatina <<Ne sono consapevole, ma bébé. Solo non mi aspettavo me lo dicessi così dolorosamente!>>

Quella volta fu il turno di Liz di ridere. Accentuò la propria presa sulla mano del fidanzato e tornò a guardare le stelle <<Prima che iniziassi a fare il cretino, ti stavo dicendo che sono felice. Sì, lo sono davvero. Sarà che stasera sono di buonumore ma... ma oggi è meglio del solito>>

James le scivolò ancora più vicino, passandole il braccio sotto la schiena e riuscendo ad abbracciarla. Lei gli si accoccolò sul petto, con il viso rivolto comunque verso l'alto.

<<Sì, è vero. Oggi sei più patatina del solito>> commentò il Grifondoro, lasciandole un bacio sulla nuca <<Strano, vero?>>

<<Sta zitto>>

<<Uhh, non ferire così i miei sentimenti!>>

Liz lo ignorò, per poi sentire le guance andarle a fuoco mentre il ragazzo le carezzava la schiena con la punta delle dita. Cercò di non mostrare più di tanto il proprio imbarazzo, consapevole che altrimenti lui l'avrebbe presa in giro fino a quando lei non avrebbe ammesso il motivo e allora sarebbe scoppiato a ridere.

<<James?>> pigolò piano, afferrando il tessuto della sua giacca e stringendolo delicatamente <<Posso chiederti una cosa?>>

<<Certo, tutto quello che vuoi>>

<<Ecco... è da un po' che me lo stavo chiedendo e... ecco, credo di dovertelo chiedere e...>>

<<Hey hey hey!>> la interruppe subito lui, sorridendole <<Non preoccuparti! Dimmi che succede, ma belle>>

<<Vedi... Marlene stava dicendo una cosa stamattina ed ovviamente stava scherzando, però... non so, mi ha fatto pensare>>

<<Marlene dice tante stronzate, mon amour, non penso che questa sia tanto meglio>> rispose James, facendo ridere Liz <<Però su, dimmi>>

<<Lei stava parlando di due Corvonero del sesto anno che sono stati beccati a... beh insomma, stavano facendo cose. E poi ha detto che... tutti i maschi pensano soltanto a quello. E... cioè, non è che io pensi che tu... però non ho...>>

James si tirò su, costringendo Liz a fare lo stesso, e la fissò con fare divertito ed intenerito al tempo stesso <<Stai cercando di chiedermi se voglio...>>

<<Sì? È troppo strano? Scusa, non volevo metterti in imb...>>

<<No, non è strano, Lizzie>> fece James, cercando di mediare la situazione più gentilmente possibile <<È assolutamente normale parlarne e ci tengo a rassicurarti su questo, ma belle. Certo, credo che sia ovvio pensare a quello ad un certo punto e non nego di averlo fatto anche io. Però in una coppia si è in due e non mi azzarderò mai, mai, mai a fare qualcosa senza il tuo permesso o senza aver ascoltato la tua opinione>>

<<Grazie per aver capito, James>>

<<Non devi ringraziarmi. Io e te siamo un duo adesso, Lizzie. Adesso, beh... sono undici mesi domani che lo siamo, però capisci cosa intendo? Dobbiamo fidarci l'uno dell'altro e non farci problemi a dirci le cose>>

<<Questo lo so, ma... è un po' imbarazzante, no? Non parlare di sesso in quanto tale, ma proprio doverti chiederti se tu vuoi... ehm...>>

<<Pensavi che ti avrei preso in giro?>> le domandò il ragazzo, trattenendo una risata. Gli occhi scintillavano dietro le lenti tonde dei suoi occhiali <<Ouch my love, così ferisci i miei sentimenti!>>

<<Oh! Lo sai anche tu che l'avresti fatto!>>

<<Beh sì, l'avrei fatto. E lo farei anche adesso, ma sei così tenera mentre balbetti che voglio continuare a godermi lo spettacolo>>

La strega si fece ancora più rossa che dovette coprirsi il viso con le mani o James l'avrebbe scambiata per un peperone <<Sei un brutto stupido, sai?>>

<<Mh mh?>> mugugnò l'altro, ghignando divertito e agguantando la Serpeverde, posandole le labbra all'inizio della mandibola e lasciandole tanti piccoli baci <<La mia tenerona preferita!>>

<<Se non la smetti di prendermi in giro giuro che ti schianto dentro al Lago Nero>>

<<Ma non ti sto prendendo in giro, ma belle>>

<<Ah no?>>

<<No>> affermò il mago, alzando le mani <<Sì, va bene, forse un po'. Però non stavo scherzando prima. Intendevo davvero ciò che ho detto>>

<<Lo so>>

Liz si chinò e gettò le braccia intorno alla vita del fidanzato, posando la testa contro il suo petto e chiudendo gli occhi. Si rilassò, distendendo i muscoli e sentendosi di nuovo a casa. Respirò profondamente, percependo la mano di James correrle delicatamente lungo la schiena. Esattamente come poco prima.

<<Sai, ci sono tante cose che vorrei fare con te prima o poi>> le sussurrò piano.

<<Tipo?>>

<<Tipo ballare sotto la pioggia>>

<<Uh, sei un romanticone!>>

James sorrise <<È vero>> confermò <<Oppure una volta vorrei addormentarmi in spiaggia con te e poi svegliarti la mattina dopo con una secchiata d'acqua in faccia!>>

<<Tu fallo e ti ritrovi senza i gioielli di famiglia>>

<<Oh, vuoi dire quelle fantastiche cosine di cui mi hai chiesto poco fa?>>

<<È possibile che ogni discorso per te debba andare a parare su quello? Sei un maiale!>>

<<Hey! Ti ricordo che sei tu quella che ha intavolato il discorso!>>

<<Sì ma non volevo che finisse così!>>

<<Allora cambiamo discorso!>>

<<Mi prendi in giro, vero? Dimmi di sì, ti prego, dimmi che mi prendi in giro. Sennò ti uccido!>>

Il Grifondoro chinò la testa, nascondendo il proprio ghigno <<Beh, allora direi che potresti finalmente renderti utile oggi>>

La strega incrociò le braccia al petto <<Prego?>>

<<Forza, su, fa piovere>>

<<Ti sembro una che ha voglia di stare in mezzo alla pioggia?>>

<<No, mi sembri una che ha voglia di ballare con me in mezzo alla pioggia>>

<<Ohhh, che carino! Patatino! Stai cercando di realizzare una delle tue perversioni?>>

La faccia che James fece in quel momento Lizzie era certa che non se la sarebbe mai e poi mai dimenticata <<Okay, ora basta. Tra noi due? Finita. Caput. Game over, bella. Ti mollo>>

Quella volta fu il turno della Serpeverde di ghignare maliziosamente <<Come se potessi davvero sopravvivere senza di me, piccolino>>

<<Stiamo degenerando, lo sai, no?>>

<<Beh, chi se ne infischia del degenero fin quando stiamo bene insieme?>> fu la risposta di lei, che alzò gli occhi e fissò il cielo notturno. Le sue iridi si colorarono di azzurro, spiccando nel buio di ciò che li circondava.

Una piccola nuvola di pioggia si generò sopra di loro, unicamente sopra di loro. Le goccioline cadevano fitte e veloci, iniziando già ad inzupparli. I vestiti di entrambi si appiccicarono ai loro corpi, trasudando acqua da tutte le parti. Sembravano due pulcini.

I capelli di James, sempre scompigliati, quella volta si afflosciarono sulla sua nuca e formarono una forma strana, quasi simile ad una palma rovesciata. Quelli di Lizzie, invece, rimasero più o meno uguali, considerando la loro lunghezza ed il fatto che fino a poco prima erano stati intrappolati in una treccia scomposta.

Il mago si allungò, afferrando le mani della strega ed allacciandosele dietro al collo. Posò le proprie sui suoi fianchi ed incrociò il suo sguardo. Gli parve di sentire il cuore fermarsi improvvisamente: come se gli fosse scappato dal petto per gettarsi tra le dita esili di lei.

Non c'era rimedio a quella sensazione.

Chinò la testa, arrivando a sfiorare la fronte di Lizzie con la propria. Chiuse gli occhi, respirando profondamente. Sentì l'Incantatrice tirare indietro una mano per appoggiargliela delicatamente sul viso e fargli delle carezze.

<<Sai...>> le disse, sorridendo piano <<A breve sarà mezzanotte>>

<<Wow, bravo. Sai leggere l'orologio!>>

<<Pff>> sbuffò <<Sai cosa voglio dire>>

<<No, non ne ho idea>>

<<Mi stai prendendo in giro?>>

<<No? Cosa te lo fa credere?>>

<<Ah ah ah, sempre simpatica>> sentenziò il mago, alzando un sopracciglio <<Beh dato che tu non lo sai... fra meno di cinque minuti saranno undici mesi che stiamo insieme. Fra trenta giorni sarà un anno. Vuoi sapere che cosa ho capito in questo meraviglioso periodo?>>

<<Hai finalmente realizzato di essere un idiota?>>

<<No, di essere un fidanzato migliore di quanto tutti credano>>

<<Bah>>

<<Cos'hai da ribattere?>>

<<Secondo me, no. Voglio dire... quale fidanzato non bacerebbe la propria signora sotto la pioggia?! Su forza, spicciati e baciami!>>

<<Sissignora>>

James fece scontrare le loro labbra, gustandosi a pieno quel gesto colmo d'amore. La strinse, venerandola in ogni più piccolo istante. Eliza Greenway era la cosa più bella che gli fosse mai capitata, insieme ai suoi migliori amici, ed aveva intenzione di permetterle di comportarsi come tale ancora a lungo.

<<Sei un idiota>> mormorò lei sulle sue labbra <<Però sei il mio idiota>>

<<Uhh, possessiva. Mi piace>

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