68| Lizzie, James & Wolfstar's first step
Anche quell'anno i Serpeverde parevano indomabili a Quidditch. Non c'era verso di fermarli. Avevano messo a punto delle tecniche di volo sopraffine e ciascuno dei giocatori aveva della caratteristiche così specifiche da renderlo minuzioso e preciso.
I Grifondoro li avevano visti allenarsi ed avevano temuto di non riuscire a far niente, nonostante James Potter si fosse messo alla prova per giorni e giorni senza mai fermarsi.
Tuttavia gli studenti in verde avevano un grande grande problema quel giorno. L'assenza di Eliza Greenway. La giovane strega si era "ammalata" a seguito di un esperimento con Lumacorno durante le lezioni del pomeriggio precedente. Il professore aveva insistito affinché lei lo affiancasse e, tentata, non aveva saputo dir di no.
Il problema era che la pozione che stavano preparando richiedeva una precisione assoluta e Lumacorno era stato distratto dalla domanda di una dei Grifondoro. Liz aveva tentato di risolvere il problema il più in fretta possibile ma non c'era stato verso di recuperare. Le more presenti avevano scatenato una nuova reazione allergica istantanea alla Serpeverde ed il vapore aveva cominciato a farla starnutire.
Per quanto veloce, Liz non aveva idea di che cosa sarebbe successo e non era riuscita a creare una barriera che bloccasse la pozione in tempo. Per sua sfortuna, aveva involontariamente ingerito uno degli schizzi dal calderone e il suo viso si era di nuovo riempito di chiazze rosse.
James aveva mollato subito la lezione per accompagnare la sua ragazza da Madame Pomfrey ed Alex era andato con loro, recuperando le borse ed i libri che avevano lasciato indietro.
<<Maledizione>> aveva borbottato Liz, respirando affannosamente <<È già la seconda volta>>
Poi aveva dovuto tenere la bocca chiusa, altrimenti non avrebbe più avuto respiro per arrivare dall'infermiera di Hogwarts.
Il "colpo" era stato così importante che Madame Pomfrey aveva fatto ingerire alla strega una specie di tintura soporifera, affinché gli effetti della reazione allergica passassero senza che lei sentisse nulla. Sarebbe stato doloroso, altrimenti, rimuovere i residui della pozione dal suo viso - soprattutto considerando che si erano solidificati ed avevano assunto un colore più simile al nero che ad altro.
James le si era seduto vicino e le aveva tenuto la mano per tutto il tempo, Alex invece aveva fatto più compagnia a lui che vegliato sull'amica. Più passavano i giorni e più Potter non poteva fare a meno di trovare il Serpeverde simpatico: era una brava persona, nonostante l'immensa gelosia che provava nei suoi confronti.
Forse l'aveva già detto, ma... ma Alex era perfetto per Lizzie, più di quanto lo fosse lui. Non importava che Marlene l'avesse rassicurato, ne era comunque convinto.
E così si arrivava a quel momento, nel bel mezzo della partita di Quidditch. I Serpeverde persero di pochissimo il loro incontro, dando tutta via il meglio. Era difficile coordinarsi con un membro della squadra che di solito non giocava mai. Liz Greenway era sveglia e arguta, riusciva a capire una mossa ancora prima che questa venisse fatta - semplicemente studiando l'orientazione del corpo -, il suo sostituto no.
<<Accidenti>> sbuffò il Capitano <<Ma perché proprio alla Greenway doveva capitare?!>> imprecò, alzando gli occhi al cielo. Sirius Black e Marlene McKinnon avevano appena spazzato via i bolidi e James Potter aveva strada libera. Non riuscirono ad impedirgli di segnare.
L'incontro terminò poco dopo e tutti si strinsero la mano. I Grifoni erano gioiosi e strillavano per l'allegria. Per rispetto, però, nessuno osò esultare per via della mancanza di Eliza Greenway, anche considerando che James si sarebbe infuriato immediatamente.
I festeggiamenti iniziarono subito, ma né James né Sirius e né tantomeno Marlene si presentarono. Anzi. Il gruppo si era riunito per andare a trovare Liz. Solo dopo si sarebbero aggregati alla festa e si sarebbero presi i giusti riconoscimenti.
La cosa più importante era la salute della loro migliore amica, non contava altro.
I maghi raggiunsero velocemente (ma comunque con un giusto rispetto) il letto dove riposava l'Incantatrice e la trovarono semi-sveglia. Era cosciente ora ma comunque intontita.
<<Ciao amore mio>> la salutò James delicatamente, chinandosi e posandole le labbra sulla fronte, spostandole i capelli con la mano <<Come stai?>>
<<Come se centomila cavalli mi fossero passati sopra dieci volte tutti insieme>> rispose la strega, stringendo gli occhi <<James, luce dei miei occhi, amore della mia vita...>>
<<Abbiamo vinto noi>> la precedette il ragazzo, intuendo dove lei volesse andare a parare. La osservò sbuffare con fastidio e scoppiò a ridere, trascinandosi dietro anche i suoi amici <<Mi spiace, ma chérie, sarà per la prossima volta!>>
<<Chi mi ha sostituito?>>
<<Kit Harrington>> rispose Alex sospirando <<Non ti ho mai vista giocare, Lizzie, ma mi auguro che tu almeno sappia quali sono i membri della tua squadra!>>
<<No, aspetta, che vuol dire?>> la Greenway si tirò su piano, appoggiandosi ai cuscini con la schiena. Trattenne una smorfia di dolore <<In che senso speri che io... oh no>>
<<Oh sì>>
<<Mi ha passato la pluffa due volte prima di rendersi conto di aver sbagliato!>> affermò Marlene ridacchiando e sedendosi sul letto di Liz. Si allungò, afferrandole la mano <<Per quanto tu mi voglia bene, non penso che lo avresti mai fatto>>
<<Le amicizie sempre fuori dal campo!>> la prese in giro la ragazza <<Oh cielo, pensavo che Harrington almeno un po' di cervello lo avesse!>>
<<Eh, mi sa tanto di no!>>
<<Ragazzi, ho lasciato la bacchetta da Lizzie!>> si accorse Remus improvvisamente, tastandosi le tasche della divisa una volta usciti tutti dall'Infermeria <<Voi andate intanto, ci vediamo alla festa tra un po'! Vado a recuperarla>> disse.
Rientrò velocemente nell'enorme stanza e rivolse un sorriso a trentadue denti alla sua migliore amica quando questa gli lanciò la banchetta addosso. La afferrò al volo, facendole un occhiolino <<Ti adoro, Lizzie!>> le gridò, mandandole un finto bacio volante <<Sei sempre la migliore!>>
<<Vai, va! Goditi i festeggiamenti!>> lo spedì via l'altra, divertita <<Festeggia anche per me!>>
<<Sì, capo! Vengo a trovarti dopo!>>
Remus accelerò il passo per raggiungere più velocemente la Sala Comune di Grifondoro ma subito i suoi sensi da lupo mannaro scattarono. Percepì la presenza di un'altra persona dietro di sé. Non dovette neanche sforzarsi troppo per capire di chi si trattasse.
<<Hey Moony>> fece la voce di Sirius, che se ne stava appoggiato alla parete con le mani nelle tasche dei pantaloni.
<<Hey, che ci fai qui?>>
<<Ti stavo aspettando>>
<<E gli altri?>>
<<Sono andati tutti a festeggiare, tranne Alex che è tornato dai suoi>> gli spiegò <<Però volevo parlare con te prima di fare qualsiasi cosa, possiamo?>>
<<Sì, certo>> acconsentì Lupin <<C'è qualche problema?>>
<<Andiamo in un posto riservato>> fece Sirius, anziché rispondere, trascinando l'amico in una della aule vuote di Hogwarts. Chiuse la porta, sigillandola con la magia e rendendola insonorizzata <<Ecco, qui possiamo parlare con tranquillità>>
<<È successo qualcosa?>> domandò ancora Remus, confuso. Non aveva idea di che cosa Sirius gli avrebbe detto, sapeva soltanto che il suo cuore stava morendo ogni attimo di più. Era talmente bello e attraente che si sentiva morire. L'avrebbe riempito di baci, davvero. L'avrebbe fatto, ma...
Ma c'era sempre la paura a bloccarlo.
<<No. Cioè sì... beh, non è che sia proprio successo...>> rispose Sirius, il tono che suonava così strano da farlo addirittura ingarbugliare <<Tu sei un prefetto...>>
<<Sì? Te ne sei accorto tardi, mi sa>>
<<Dimmi soltanto una cosa. Regulus... lui ha davvero... ha davvero minacciato un nato-babbano?>> la voce spezzata del mago fece stringere lo stomaco a Remus <<Io... è vero?>>
Il lupo non riuscì a mantenere il contatto visivo con l'amico, per cui abbassò lo sguardo e lo trattenne sulle proprie scarpe mentre rispondeva <<Sì>> disse in un sussurro. L'aria della stanza sembrò congelarsi all'istante <<Sì, è vero>>
<<Perché non me l'hai detto subito? L'ho saputo da Dorcas>>
<<Perché non volevo che lo sapessi>> rispose il Grifondoro, deglutendo e sollevando piano le spalle <<Perché sapevo che ci saresti stato male>>
<<Dovevo saperlo, Moony. È mio fratello>>
<<Lo so>>
<<Siamo cresciuti insieme>>
<<Lo so>>
<<Avrei dovuto proteggerlo da quella maledetta famiglia>>
<<Hai fatto quello che dovevi, Sirius>>
<<Sono andato via. L'ho lasciato da solo>>
La schiettezza con cui il mago parlò fece sentire Remus estremamente vulnerabile. Riusciva a tastare il dolore dell'amico, riusciva a percepirlo e sapeva che se solo lui avesse detto una parola negativa nei suoi confronti sarebbe morto all'istante.
<<Non potevi continuare a stare in quella casa e lo sai anche tu>>
<<Me ne sono andato, Moony. Avrei potuto resistere. Sarei potuto rimanere>>
<<Non come avrebbero voluto i tuoi genitori, Sirius. Tu non sei così. Avevi bisogno di andartene, o saresti soffocato>>
<<Ma non avrei perso Regulus>>
<<Mi spiace Sirius, davvero>>
Il mago annuì e mascherò tutta la sofferenza che stava provando, togliendola dal proprio viso per nasconderla nel proprio cuore. Non avrebbe mai permesso al mondo di vedere ciò che stava patendo, non era così coraggioso da esporsi...
<<Dai, andiamo alla festa>> borbottò Black, schiarendosi la voce e battendo le palpebre <<Ci... ci stanno aspettando tutti>>
Fece per uscire, per riaprire la porta, quando Remus gli afferrò il braccio di scatto e lo trattenne. I loro sguardi si incrociarono ed entrambi riuscirono a percepire le scintille provenienti da quel contatto.
<<Aspetta>> gli disse piano <<Hai bisogno di parlare con qualcuno. So di non essere James, né tantomeno ho la stessa faccia tosta di Lizzie, che riesce a farsi dire tutto da tutti, però sono qui. E se vuoi parlare, se vuoi sfogarti, fallo con me>>
<<Remus...>>
<<Sono tuo amico>> proseguì il lupo mannaro, parlando con il cuore <<Potrai sempre contare su di me, sempre>>
<<Grazie... davvero. Grazie>>
Remus non si aspettava niente, anzi, era convinto che Sirius sarebbe uscito da quella porta continuando a mantenere un sorriso finto e quando lo vide sedersi a terra per poco non ebbe un colpo.
Gli fece cenno di raggiungerlo e lui non esitò ad eseguire. Appoggiò la nuca contro la parete fredda, piegando un ginocchio e lasciando libera l'altra gamba.
<<Sai... ho sempre creduto che Regulus fosse il figlio perfetto, il fratello migliore, quello davvero degno di nota tra noi due, quello che pur seguendo gli ideali di famiglia non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma... ma forse mi sbagliavo. Ha minacciato un nato-babbano, Remus. E chissà che altro potrebbe fare>>
<<Sono sicuro che Regulus non sia così, Sirius. È stato persuaso. È stato plasmato per tutta la sua vita>>
<<Anche io>>
<<Tu non hai mai creduto a quello che ti dicevano i tuoi genitori, Regulus sì. E questo per me è il suo unico peccato. Commettiamo tutti degli sbagli, abbiamo tutti uno scheletro nell'armadio di cui ci pentiamo>>
Sirius rimase in silenzio per qualche istante <<Qual è il tuo?>> chiese alla fine <<Qual è il tuo scheletro?>>
<<Se te lo dicessi non sarebbe più uno scheletro, no?>> rispose Remus, accennando un lieve sorriso.
<<Sarebbe un fardello di meno da portare>>
<<Non mi farebbe sentire meno in colpa>>
<<Che cos'hai fatto?>>
<<Durante le... beh, durante le notti di luna piena sono molto... più irascibile del solito. Lo sappiamo tutti, no?>>
<<Sì...?>>
<<È questo il mio scheletro, Sirius. La luna stava sorgendo e Madame Pomfrey era stata trattenuta, dovevo pur raggiungere la Stamberga Strillante. Così sono uscito da solo e sono corso lì. Ho incontrato una coppietta che si era appena salutando, lei era già entrata, lui no. Mi ha detto qualcosa di traverso ed io non mi sono trattenuto. L'ho picchiato, e gli ho fatto male... molto. Non ricordo di preciso come... ma sanguinava, Sirius>>
<<Non ho mai saputo di...>>
<<Nessuno l'ha mai saputo. Era lo scorso semestre, la luna piena di maggio. Per fortuna, prima che voi vi trasformaste, c'era sempre Lizzie con me. Quella maledetta strega ha sempre saputo il mio segreto, fin dai primi giorni, e mi ha seguito sotto forma di Animagus. Mi ha salvato, quel giorno. O altrimenti tutti avrebbero scoperto tutto>>
<<Non era colpa tua, Moony>>
<<Sono stato io a pestare quel ragazzo. E Liz gli ha modificato i ricordi e guarito le ferite. Avrei potuto ucciderlo, l'avrei fatto se non fosse stato per lei. Capisci ora perché ogni volta che mi trasformo sono terrorizzato per voi? Non tanto per me, io ormai so a cosa vado incontro, ma mi odierei in eterno se vi succedesse qualcosa>>
Sirius passò il braccio attorno alle spalle dell'amico e lo strinse, confortando contemporaneamente entrambi <<Noi siamo protetti, amico mio>>
<<Protetti?>>
<<Anche se non ce lo dirà mai, pensi davvero che Lizzie lascerebbe James senza una minima protezione pur sapendo che corre un rischio ogni volta? Non lo ammetterà, ripeto, ma so che c'è. Soprattutto da quando si è presa uno spavento a settembre>>
<<Abbiamo cambiato discorso, comunque. Dovevamo parlare di te, siamo finiti a raccontare uno dei miei segreti>>
<<Vuoi saperne te uno dei miei?>>
<<Racconta quello che vuoi>>
<<Quando eravamo piccoli, io e Regulus adoravamo giocare a nascondino. Ogni occasione era buona. Bastavamo soltanto noi due alla fine. Un giorno ruppe per sbaglio uno dei vasi più antichi della collezione di nostra madre e lui si mise a piangere, convinto che lei lo avrebbe punito. Mi sono preso la colpa io. Sono andato da lei e le ho detto che avevo rotto il vaso da solo, mentre tentavo di andare a sgraffignare del cibo. Ci ha creduto. Poche delle punizioni che ho ricevuto sono state dolorose come quella. Regulus non seppe più nulla, non ha mai scoperto che sono stato io a proteggerlo>>
Remus trattenne il respiro, notando come Sirius si fosse improvvisamente circondato il polso sinistro. Lo sguardo gli cadde sulla pelle, lasciata scoperta dal bottone del polsino aperto, e non poté evitare di vedere la cicatrice circolare fargli da marchio permanente.
Senza nemmeno farlo di proposito, la sua mano andò a poggiarsi sul segno bianco. L'altro mago si irrigidì ma non si ritrasse nemmeno per un istante. Come se bastasse il lupo mannaro a rimuovere le cicatrici dalla sua mente e dal suo cuore.
<<Scusa>> mormorò Remus <<Non...>>
<<Va bene>> lo interruppe Sirius, sorridendogli tristemente <<Ormai ci sono abituato. A parlare della mia famiglia dico. Anzi no, non sono la mia famiglia. James lo è, i Potter lo sono. E Pete, e Marlene, e Lily, e Lizzie, persino Alex>> fece un attimo di pausa <<Tu lo sei>>
<<Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare, Sirius. Ma l'essere andato via non ti rende una brutta persona. Dimmi, perché sei rimasto prima?>>
<<Io... io non volevo lasciare Regulus da solo>>
<<Vedi? Non sei un egoista>>
<<Sono andato via. Lo sono, invece. Avrei dovuto proteggerlo, Remus>>
Il lupo mannaro si alzò in piedi, tendendo la mano all'amico ed aiutandolo a rialzarsi <<Hai fatto quello che potevi. Non è colpa tua, Sirius. Sei stato un bravo fratello, l'hai protetto, ora è giusto che lui scelga con la sua testa, per quanto sbagliato questo sia>>
Sirius non rispose, abbassando la testa. Del suo solito ego e del suo solito carattere peperino non c'erano tracce.
Remus sospirò <<Andrà tutto bene, Sirius. Un giorno Regulus capirà che quello che sta facendo è sbagliato. Un giorno si renderà conto di quanto queste idee siano meschine, di quanto male provochino>>
<<Ne sei così convinto?>>
<<Sì>> asserì deciso <<Ne sono convinto>>
Sirius non riuscì a trattenersi e si gettò in avanti, buttandosi addosso all'amico e tirandolo in un abbraccio. Il lupo mannaro sentì il proprio stomaco stringersi in un attimo: ricambiò la stretta senza pensarci, senza esitazioni.
<<Grazie per tutto quello che hai detto per me, Moony>> gli bisbigliò all'orecchio, Remus lo sentì persino sorridere <<Grazie>>
<<È questo che fanno gli amici, giusto?>>
<<Sì... sì, gli amici>>
Separandosi dall'abbraccio, Remus e Sirius rimasero comunque molto vicini. Mantennero il contatto visivo, fecero in modo che i loro respiri si coordinassero. Erano come vittime di un incantesimo potentissimo, solo che quella volta non c'era Liz a salvare la situazione.
C'era un solo mago al mondo più potente della brillante Serpeverde.
L'amore.
E i due Grifondoro erano stati colpiti dalle frecce di quest'ultimo. Non c'era via di scampo per loro. Non c'era verso di evitarlo.
<<Remus?>> mormorò Sirius dopo qualche secondo.
<<Dimmi>> replicò Lupin velocemente e con fare amorevole.
<<Siamo solo amici, io e te?>>
Il prefetto di Grifondoro esitò per qualche millesimo di secondo. Dovette impiegare tutto sé stesso per far sì che le sue gambe non cedessero all'istante,
Deglutì. E poi rispose.
<<No, non siamo solo amici>>
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