66| Lizzie, James & that big research

Non appena Lizzie Greenway aveva fatto sentire il suono che aveva intrappolato a James Potter, il Grifondoro l'aveva subito riconosciuto per quello che lo aveva fatto uscire dal Castello quasi un anno prima.

<<Sì, è questo il grido. Ne sono certo. E tu l'hai sentito ieri sera?>>

<<Mh mh, per questo sono uscita a controllare. Temevo che ti fosse successo qualcosa e così sono andata a verificare il prima possibile>> spiegò la ragazza, incrociando le braccia al petto e sospirando <<Cosa credi che sia?>>

Se ne stavano seduti da soli ad un tavolo in fondo alla Biblioteca, senza nessuno a disturbarli. Avevano bisogno di pensare e soprattutto di cercare di capire cosa diamine quella creatura fosse evitando le distrazioni.

<<Non ne ho idea, ma belle. So soltanto che se quella sera io non fossi uscito tu ti saresti risparmiata quella brutta cicatrice sulla schiena>> ribadì James, appoggiandosi al legno bucherellato del tavolo e sospirando sconfortato.

Liz gli passò amorevolmente una mano tra i capelli scompigliati <<Non è stata colpa tua, James. Anche io sono uscita ieri sera. Sarebbe potuto succedere a chiunque>>

<<Continuo a sentirmi estremamente in colpa>>

<<Va tutto bene, patatino pistacchioso>> gli disse, ridacchiando e lasciando cadere lo sguardo sull'elastico che James indossava al polso da ormai diversi mesi. Più lo vedeva e più si sentiva in grado di volare.

<<Patatino pistacchioso? Nuovo soprannome?>>

<<Perfetto, no?>>

<<Perfettamente orribile, sì>> James si sollevò, passandosi le mani in faccia e sbadigliando. Era stanco da morire: l'aver corso tutta la notte con Remus e l'essersi allenato a Quidditch in mattinata non avevano giovato per niente al ragazzo. Anzi.

<<Vuoi che ti lanci un incantesimo ristoratore addosso? Posso farti sparire tutta la stanchezza>> si offrì la Serpeverde, sporgendosi e poggiandogli le labbra sulla guancia, lasciando un flebile segno roseo che spazzò via con le dita.

<<No tranquilla>> il mago scosse il capo, gli occhi che gli si chiudevano <<Adesso mi sa proprio che vado a farmi una dormita, mon amour>>

<<Ti ricordi vero che più tardi c'è quella sottospecie di incontro, vero?>>

<<Il circo, dici?>>

<<Circo?>>

<<Sì, tu che fai l'animazione principale e tutti che ti guardano. Non è un circo, quello?>>

<<In effetti>> concordò la ragazza, alzandosi dal tavolo e sollevando tutti i libri che lei e James avevano preso con la magia <<Ci vediamo dopo, allora. Buona dormita, ti adoro!>>

<<Grazie nana>> mormorò James prima di andarsene e scomparire dietro la porta <<Ti adoro anche io!!>>


<<Beh, possiamo iniziare, no?>> sussurrò sottovoce Liz a Marlene, che annuì <<Ciao a tutti!>> fece, seria <<Mi ripresento per i ragazzi del primo anno che forse non mi conoscono. Io sono Eliza Greenway e sono un'Incantatrice, la prima da secoli e la più potente che abbia mai camminato su questa Terra. Se sono qui non è per mia volontà ma perché mi è stato chiesto. Volevate tutti vedere il mio potere all'opera. Così sia allora. Spero comunque di esservi d'aiuto>>

La sala dedita al Club dei Duellanti era diventata il luogo di incontro di tutti i ragazzi. Appoggiate una contro l'altra sopra alla pedana c'erano Liz e Marlene e gli altri se ne stavano davanti a loro. James, Sirius e Remus erano fissi contro la parete alla destra delle loro amiche e Liz e Peter erano seduti tra la folla a fare degli applausi "all'oste". Alex era l'unico a non essere presente dato che era stato convocato da qualche professore per discutere di una specie di lavoro di recupero (che doveva consegnare al più presto).

<<C'è qualcosa in particolare che vorreste chiedere? Risponderò a tutte le domande, quindi vediamo cosa viene fuori. Ricordo sempre che la magia non ha regole fisse, quindi non c'è una spiegazione a tutto. Ma prego...>>

<<Come hai capito di essere un'Incantatrice?>>

<<Beh, non l'ho capito io. Sono stati i miei genitori a realizzare la mia natura speciale. Non è stato difficile, il mio potere mi circondava già non appena sono nata>>

<<È vero che il tuo potere non ha limiti?>>

<<Dipende da che tipo di limite tu intenda>> rispose Liz, scambiandosi un'occhiata veloce con James e sorridendogli <<Comunque, per ciò che io stessa ho analizzato, non ne ha. Certo, è possibile che ci sia quella piccola caratteristica che io non ho che la natura ha usato per controbilanciare tutto>>

<<Che vuoi dire?>>

<<Beh, immagino sappiate tutti quali sono le leggi di Gamp, no? Un esempio è che non si può far comparire il cibo dal nulla ma si può solo moltiplicare, far sparire... bene, per me non funziona così>> la strega generò una sfera di potere tra le dita e la modellò con il pensiero. Pochi istanti dopo nel suo palmo comparve un panino ben farcito. Giusto per non sprecarlo, lo lanciò a Sirius, che lo afferrò al volo ed iniziò a mangiarlo <<Vedete? Io non rispetto queste leggi>>

<<Come fai a controllare tutto il tuo potere?>>

<<Non lo controllo totalmente infatti, lo lascio libero. Controllarlo tutto significherebbe solo farmi male, perché un semplice corpo mortale come il mio non riuscirebbe mai a sostenere il peso di tale magia. Dovrei amplificare me stessa con degli incantesimi ma rischierei soltanto di farmi male inutilmente>>

<<Sei mai esplosa? Voglio dire, è successo che tu perdessi il controllo?>>

<<Sì, certo. È successo. Si tratta di magia esplosiva sul serio. Voi sapete che ogni mago ha un'aura intorno, no? È quella che lascia quel tipico flebile profumo quando si lancia un incantesimo. Di solito è trasparente, bene, la mia invece è azzurra. Quando perdo il controllo, succede in modo disastroso. Quell'alone avvolge tutto quanto e rischia di portare distruzione>>

<<Ma in generale i tuoi incantesimi senza bacchetta sono "azzurri">>

<<Ripeto, non a tutto esiste una spiegazione>> affermò Liz, facendo schioccare la lingua contro il palato <<Conosco molte cose, questo lo sapete tutti. Ma ciò non vuol dire che la conoscenza eterna sia mia. Non so perché io abbia questo potere, non so se ci sia un motivo dietro il mio essere la prima Incantatrice da tanto tempo, purtroppo questi sono quei particolari di cui non ho spiegazioni. Mi piacerebbe saperlo ma...>>

<<Eliza, una cosa. Quanto a lungo puoi resistere a controllare senza la bacchetta o le mani o qualsiasi cosa un incantesimo?>>

<<Beh, dipende sicuramente dal tipo di incantesimo>> fece la strega, che si sentiva quasi la professoressa McGranitt <<Lily, lanciami qualcosa contro>>

<<Va bene>> annuì l'amica, estraendo la bacchetta <<Qualche preferenza?>>

<<Scegli tu>>

La ragazza, che aveva imparato perfettamente ad usare gli incantesimi non-verbali, le scagliò addosso un semplice Glacius, che avrebbe dovuto congelare la Serpeverde. Liz però non si mosse, anzi. Iniziò a stiracchiarsi mentre la magia si volgeva verso di lei.

Il colpo di Lily schizzò contro la barriera protettiva che l'Incantatrice teneva sollevata giorno e notte. Tutti trattennero il fiato e spalancarono la bocca.

<<Vedete? Questo è un incantesimo che ho intorno tutto il giorno>>

<<Ma l'anno scorso mi ricordo che James ti aveva lanciato contro un incantesimo di confusione mentale, come mai non ti eri difesa?>>

<<Perché questo stupido...>> asserì Liz, scoccando un'occhiataccia al fidanzato <<Mi ha colto di sorpresa. Quando combatto nei duelli abbasso sempre le difese, altrimenti nessuno di voi avrebbe scampo contro di me. Certo è che quell'incantesimo era anche ben studiato, quindi ancora congratulazioni al signor Potter>>

<<Ma perché gliele ricordate certe cose?>> domandò James, facendo ridere tutti quanti <<Ancora premedita di uccidermi. E vorrei morire in un altro modo, magari eroico, piuttosto che farmi ammazzare dalla mia meravigliosa, incredibile, spaventosamente superba, brillante, amorevole, tenera... ehm... graziosa, speciale... rara, immensa, grandiosa ragazza>>

Liz lo guardò con un sopracciglio alzato <<Idiota>> commentò, con Marlene che le borbottò qualcosa all'orecchio facendola ridere <<Bene, altre domande? Sennò vi mostro qualcosa io>>

<<No, nessuna>>

<<Bene>> la ragazza allora schioccò le dita e nel palmo chiuso le comparve la sfera con il suono preso la sera prima <<Questo è un suono che ho racchiuso nei dintorni di Hogwarts. Questo incontro si baserà sulle creature magiche. Volete imparare qualcosa da me? Cercate di quale creatura si tratta e fatemi sentire il suo verso>>

<<A cosa ci servirà cercare la creatura?>>

<<Chi troverà la creatura per primo potrà avere un vantaggio in Cura delle Creature Magiche. Gli esami di tutti si avvicinano, in particolare per coloro che hanno i G.U.F.O e i M.A.G.O. Potrebbe sempre esservi utile. Io conosco già la risposta, ma voglio che siate voi a portarla a me>> dichiarò, ma non era vero. Né lei né James avevano la minima idea sulla provenienza di quel suono, più occhi li avrebbero aiutati di sicuro nella loro folle ricerca.

James sorrise soddisfatto, sistemandosi gli occhiali sul naso. Sei proprio un genio, ragazza mia. Liz aveva detto di avere qualcosa in mente ma lui non immaginava che ciò includesse coinvolgere quel gruppo di studenti.

Ben presto la strega decretò l'incontro finito e si avvicinò a James, tirandolo a lato <<Allora>> gli disse <<Che ne pensi del mio piano?>>

<<Furbo ma folle>>

<<Perché folle?>>

<<Non hai pensato che potrebbe trattarsi di qualcosa di pericoloso per quei ragazzi? Ci sono tanti idioti del primo anno, Lizzie>>

<<Ah, se intendi questo, certo che ci ho pensato. Mentre tutti parlottavano ho esteso la mia barriera protettiva anche su di loro. Non si faranno niente di male, nemmeno se si gettassero dal ponte più alto d'Inghilterra. Non ci tengo a farmi maledire dai genitori di questi idioti>> sentenziò seria <<Anche perché non so nemmeno se quell'animale esista sul serio>>

<<Ho un'idea folle, Lizzie>>

<<Ossia?>>

<<Nimue>>

<<Vuoi chiedere alla dama del lago, a lei, che cosa sia questo suono?>> la risposta della strega suonò incredula <<E pensi che ci aiuterà a scoprirlo?>>

<<Beh, alla fine della fiera ti ha detto che puoi tornare da lei quando vuoi. Falle visita, falle sentire il suono. Conobbe Merlino, nana, sicuramente sa più cose di quante noi potremmo mai scoprire in cento anni>>

<<Hai ragione>> riconobbe Liz, mordendosi il labbro e riflettendo <<Credo proprio che ci andrò ora, così poi se ti va possiamo andare a farci una passeggiata da soli>>

<<Mh, mi piace questo piano>> James si sporse, baciandole la guancia <<Però penso che la Sharp ti si avvicinerà>>

Liz sbuffò <<Che vuoi dire?>>

<<Sei ancora arrabbiata dall'inizio dell'estate? Wow, porti rancore, nana!>>

<<Fai la persona seria!>>

<<L'ho sentita dire prima ad una delle sue compagne che sarebbe venuta a parlarti. Forse vuole risolvere le cose. È abbastanza delusa dal tuo ignorarla per tutto questo tempo e credo voglia capirne il motivo>>

<<Poi vedremo, a quanto pare...>>

<<Vuoi sapere cosa ne penso io?>>

<<Coraggio, illuminami>>

<<Per quanto io ritenga la Sharp una completa palla al piede, una di quelle persone che sta sempre in mezzo anche quando vuoi andare in bagno, penso che sia un po' esagerato non volerle parlare, soprattutto considerando che lei ti adora>>

<<Tu lo sai cos'ha detto!>>

<<Lo so, amore, lo so, ma anche lei ha perso sua madre, Lizzie. Il tono che ha usato quella volta sicuramente si riferiva alla sorpresa, probabilmente pensava che saremmo andati tutti in vacanza insieme. Certo, l'abbiamo fatto, ma nessuno sapeva ancora con certezza del piano di tuo papà!>>

<<Ripeto, hai ragione, ma... ma mi ha dato fastidio>>

<<Facciamo un patto... tu ora vai a parlare con Nimue, ti fai spiegare ciò che vuoi sapere e poi torni qui. Io ti aspetterò con la mia divisa da Quidditch, bello pronto, in campo. Mentre giochiamo un po' mi racconti cos'hai scoperto e poi "affronti" la Sharp>>

<<Perché ho il sospetto che tu abbia detto Quidditch di proposito e non abbia suggerito una camminata?>>

<<Perché voglio evitare che tu decida di scagliarle contro qualche maledizione?>> rispose James retoricamente, facendola sorridere <<No, a parte gli scherzi, seriamente. Dovete risolvere, per quanto lei contribuisca alla crescita spropositata dei miei cogl...>>

<<JAMES>>

<<Scusa, scusa!>> il mago alzò le mani, poi fece un sorrisetto <<Dovresti esserne contenta in realtà>>

<<Di cosa?>>

<<Della crescita dei miei cogl...>>

<<JAMES>>

<<Dico che quando ipoteticamente succederà quello tu potresti approfittarne!>>

<<Sei un maiale, lo sai?>>

<<Me lo dice sempre anche Piton>>

<<Ha ragione>>

<<Cattiva!>>


Liz respirò profondamente prima di materializzarsi davanti a Dozmary Pool. Era nervosa, doveva riconoscerlo. Voleva davvero tornare ad Hogwarts con delle risposte e così si fece coraggio.

<<Nimue>> chiamò a gran voce, fermandosi esattamente di fronte lago ed inginocchiandosi. Infilò la mano in acqua, chiudendo gli occhi e sentendo il proprio corpo riempirsi di brividi a causa della sua freddezza.

<<Giovane strega, ci rivediamo>> la voce della dama del lago la fece rialzare immediatamente.

Liz le sorrise <<Come va?>>

<<Bene, molto bene. Cosa ti porta da me oggi?>>

<<Volevo chiederti se conoscessi questa creatura magica... ecco...>> fece, mentre la sfera con il suono le appariva nel palmo <<Ne ho intrappolato il verso, però non riesco a capire di cosa si tratti. Puoi aiutarmi?>>

<<Lasciami ascoltare, giovane strega, vedrò cosa posso fare per te>> Nimue chiuse gli occhi e Liz notò le sue lunghe ciglia muoversi leggermente mentre il suono vibrava nell'aria. Qualche istante dopo, le sue iridi chiare si fermarono nuovamente sulla Serpeverde.

<<Sai niente, Nimue?>>

La dama del lago annuì <<Non si tratta di una creatura comune>>

<<Cos'è allora?>>

<<Ti mostrerò una cosa...>> la donna agitò lentamente la mano sopra le acque del suo lago ed improvvisamente una piccola fatina dalle ali dorate si innalzò <<Queste sono ninfee, sono delle piccole fate che nascono dalle piante omonime. Questa creatura è la soluzione alla domanda di cui cerchi risposta>>

<<Ma che ci faceva una ninfea ad Hogwarts? Nel Lago Nero non sopravviverebbe!>>

<<Nel Lago Nero no, nella vostra Foresta sì. Queste ninfee compaiono raramente e non c'è una motivazione specifica. Si sa solo che sono legate ai lupi mannari>>

<<Nello specifico?>>

<<I lupi mannari sono considerati maledetti ma anche loro hanno una specie di creatura protettrice. Queste ninfee, appunto. In presenza di un lupo mannaro si materializzano in modo invisibile, succede raramente che siano visibili o che emettano un suono>>

<<Capisco. Quindi sono innocue?>>

<<Totalmente>>

<<Bene>> Liz sorrise <<Grazie Nimue, davvero. Non sapevo dove mettere le mani sinceramente. Hai risolto un grande problema>>

<<Quando vuoi, giovane strega. Sono sempre disponibile>>

<<Un'ultima cosa, qui non c'è un lupo mannaro. Come mai allora c'è una ninfea?>>

<<Come mai ad Hogwarts ce n'era una?>> fu la risposta con sorriso di Nimue, che fece capire ad Eliza di non dover continuare quella conversazione <<A presto, giovane strega>>

<<A presto, Nimue>>


<<Una ninfa? Che diamine è?>> gridò James dall'altra parte del campo, sfrecciando a bordo della sua scopa per lanciare negli anelli la pluffa <<Non ne ho mai sentito parlare!>>

<<Nemmeno io!>> replicò Liz, fermandosi a mezz'aria e asciugandosi il sudore dalla fronte. Il vento era talmente atroce che quasi le loro scope si muovevano da sole <<Ma Nimue dice che sono innocue e voglio credere che sia così>>

<<Perché compaiono?>> chiese Potter, volandole vicino e respirando affannosamente. Il suo petto si alzava e si abbassava velocemente, segno della sua fatica.

<<Si sa che la loro presenza è legata ai lupi mannari>> spiegò l'Incantatrice, scrollando le spalle <<E noi sappiamo cosa questo significhi>>

<<Sì, lo sappiamo. Ma l'anno scorso tu ti sei fatta male per colpa mia e per colpa di queste ninfee maledette. Per fortuna adesso sappiamo cosa fanno e cosa sono soprattutto>>

<<Ancora? Mon cœur, è acqua passata per l'anno scorso. Ho solo una cicatrice sulla schiena, tutte le ferite sono andate via>> lo confortò lei, sporgendosi e posandogli la mano sulla guancia. Gli carezzò la pelle facendogli un occhiolino <<Mi è rimasta solo una piaga...>>

<<Perché ho il sospetto che tu sia per dire che la tua piaga sono io?>>

<<Perché mi conosci troppo bene, forse!>>

James sorrise, sentendo subito dopo una gocciolina di pioggia precipitargli sugli occhiali tondi <<Accidenti>> sbuffò <<Non c'è niente di peggio di dover pulire le lenti quando piove!>>

<<Non pulisci quegli occhiali dal 20 avanti Cristo, tesoro!>>

<<Sta zitta, nana! Non è vero! Li ho puliti anche stamattina!>>

<<C'è talmente tanta polvere che la montatura è passata da nera a bianca>> gli fece notare Liz, incrociando le braccia al petto <<Allora, vuoi continuare a lamentarti della pioggia o preferisci giocare? Sai, ho davvero voglia di stracciarti!>>

<<Sei tu che stai perdendo, bambola>>

<<Chiamami un'altra volta bambola e l'unica cosa che perderai tu saranno i denti, tesoro>> lo minacciò la Serpeverde, lanciandogli un'occhiata di sfida <<Vogliamo vedere?>>

<<Non mi faresti mai del male>>

<<No?>>

<<No. Mai. Perché sei troppo innamorata di me per farmi qualsiasi cosa>>

<<Potrei farti cadere dalla scopa>>

<<E mi riafferreresti subito dopo>>

<<No>>

<<Sì, lo faresti. Perché non sopporteresti il vivere senza di me>>

<<Sei un egocentrico>>

<<Oh lo so>> confermò il Malandrino, accennando un sorriso malizioso <<Ed è proprio questo il bello. Sai qual è il tuo problema, amore?>>

<<Quale, sentiamo?>>

<<Che faresti di tutto per me>>

<<Ora non esageriamo>>

<<Ah no? Dimmi che se fossi morto tu non daresti tutta te stessa per salvarmi la vita!>> la indicò il mago. Stava chiaramente scherzando, ma ancora non sapeva che cosa sarebbe successo anni dopo <<Forza, amore, nega>>

<<Sei un maledetto spocchioso>>

<<Pff, e non ho ancora dato il meglio di me!>>

<<Accidenti, preghiamo Dio e tutti i santi affinché ti prenda un mal di gola improvviso allora!>>


Liz e James avevano continuato a punzecchiarsi, giocare e baciarsi sotto la pioggia per due ore. Non si erano mai fermati, nemmeno quando le loro braccia avevano iniziato a cedere alla stanchezza, nemmeno quando i loro vestiti erano talmente zuppi da contenere l'acqua che era caduta in tutto l'acquazzone.

Amavano troppo sfidarsi e prendersi in giro. Avrebbero venduto la loro anima pur di continuare a farlo in eterno.

E così un altro momento si era aggiunto al loro libro dei ricordi. Ogni volta che lo guardavano e sfogliavano le pagine si stupivano di quanti momenti felici avessero vissuto insieme. Ciascuno di essi era speciale ed occupava un posto preciso nel loro cuore.

Ora però, James era finalmente riuscito a convincere la sua ragazza a parlare con Emily Sharp. E così l'Incantatrice aveva dato appuntamento alla strega del secondo anno. Un tempo Sirius la chiamava "primina", ora doveva cambiarle nome.

Ci scommetto l'anima, si ritrovò a pensare Liz con un sorriso, che se gli chiedo di trovarle un nuovo nome mi tira fuori "secondina"!

Il suo flusso di pensieri si interruppe quando la diretta interessata si fece viva. Emily quasi le corse addosso, troppo felice di aver ricevuto un invito dopo così tanto tempo proprio da Liz.

<<Ciao>> la salutò quest'ultima <<Come va?>>

<<Ciao! Bene, grazie. Tu?>>

<<Bene>> replicò la "giovane strega", accennando un lieve sorriso <<Immagino che tu sappia perché ho voluto parlare con te>>

<<Riguarda quello che ho detto quest'estate? Io davvero... non pensavo che te la saresti presa!>>

<<Non me la sono presa, però la tua piazzata mi ha infastidita. Tu più di tutti sai cosa significa crescere con soltanto un genitore, Emily. E... mio padre per me è tutto. Ci sono poche persone, arriviamo a dieci precise, per cui darei la vita senza esitazione. Lui è una di quelle. Io capisco che tu non l'abbia detto con cattiveria, però comprenderai perfettamente che mi ha dato enormemente fastidio>>

Mentre Liz continuava a parlare, Emily non poté fare a meno di elencare mentalmente i nomi delle persone che la strega aveva citato come "coloro per cui si sarebbe sacrificata". Potter, Black, Lupin e Minus sicuramente, beh poi come dimenticare la McKinnon e la Evans. Ultimamente al gruppo si era aggiunto spesso Alex... non aveva idea di quale fosse il suo cognome in realtà. Suo padre e sua sorella. Forse anche il marito della sorella.

Ecco che erano dieci. E lei ne rimaneva esclusa.

<<Ho capito>> mormorò la più piccola, annuendo <<Mi dispiace>>

<<Va bene, Emily. Per me è tutto apposto, però ci tengo lo stesso a scusarmi per averti praticamente ignorata. So di aver reagito molto male ma non era giornata ed ero piuttosto nervosa. Quindi chiedo a te se va tutto bene... va tutto bene?>>

<<Sì, certo che va bene. E... non avresti neanche dovuto chiedermi scusa, sono io ad essere stata scortese. Capisco cosa hai voluto dirmi, davvero>>

<<No>> la corresse Liz delicatamente <<Abbiamo sbagliato entrambe nei modi, mettiamola così. Adesso è tutto apposto, quindi chiudiamo la questione. Va bene così>>

Emily le sorrise e le tese la mano, aspettando che lei la afferrasse. La Serpeverde ricambiò il gesto, contenta di aver risolto. James aveva ragione: per quanto la Sharp a volte fosse fastidiosa, rimaneva sempre una sua amica.

Liz doveva ancora imparare che non sempre con gli amici si poteva andare d'accordo. C'erano anche situazioni in cui bisognava discutere e poi chiedere scusa: l'amicizia era un rapporto che si basava sulla fiducia reciproca e sulla stima e affetto. Senza quelli, si rimaneva senza niente in mano.

Era ancora una "cosa nuova" per la strega. Non aveva mai litigato con i suoi amici, per fortuna, e prima di loro non ne aveva neanche avuti. Ciò significava che non aveva appreso l'arte dell'umiltà affettiva. Stava capendo giorno dopo giorno cosa doveva cambiare nei suoi modi di fare, stava imparando ad essere la versione migliore di sé.

C'era una frase da un libro di filosofia che a Marlene piaceva tanto. "Non disse nulla il peccatore, parlò cieli il colpevole". Liz non ne aveva mai capito il senso, almeno fino a quel momento: stette zitto colui che non provava niente. Parlò tanto l'individuo che si sentiva in colpa, quello che aveva commesso uno sbaglio ma si era pentito.

Liz si era pentita tanto in vita sua ed era cambiata. Da peccatrice era diventata colpevole e per ora le andava bene così.

Ahh, sospirò mentalmente la strega, ridacchiando all'espressione buffa di Emily, Ci sono ancora tante cose che devo capire sull'affetto!

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