65| Anything for our Moony

Remus Lupin detestava le notti di luna piena, detestava Fenrir Greyback, detestava la sua vita segreta, detestava il suo essere un lupo mannaro, detestava la solitudine che sentiva costantemente.

Era solo, nonostante fosse circondato di persone che gli volevano bene. Nessuno capiva veramente come si sentisse, come fosse orribile l'essere costretto a starsene per conto suo una volta al mese per diventare una creatura mostruosa e terribile.

Era felice da un lato che nessuno dei suoi amici fosse costretto a vivere ciò che viveva lui, ma... dall'altro li detestava tutti. Li detestava per essere così perfetti, per non avere problemi di quel tipo, per poter rimanere sempre l'uno con l'altra senza rischiare la morte.

Quella sera, di sabato 20 settembre, ci sarebbe stata la prima luna piena del suo anno scolastico e Remus era più irascibile che mai. Ecco un altro aspetto che sopportava a malapena, doveva ricordarsi di aggiungerlo alla sua lista di punti negativi: soffriva di maledetti sbalzi d'umore.

Un minuto poteva essere incredibilmente felice e quello dopo rischiava di sbranare anche il ragazzino che passandogli accanto gli diceva 'Ciao' per cortesia.

Si chiedeva come facessero i suoi amici a sopportarlo. Come potessero volergli bene nonostante fosse una persona terribile, un maledetto mostro.

Quella mattina Remus non parlò con nessuno, nemmeno con Liz, che di solito era l'unica che gli dava tranquillità durante le giornate di luna piena. Rimase da solo per tutto il tempo e i ragazzi non lo disturbarono, sapevano perfettamente come si sentisse.

Proprio per quel motivo i Malandrini decisero che quello sarebbe stato il giorno della sorpresa. Avrebbero trasformato una maledetta luna in un momento felice, sì. Bastò loro uno sguardo per mettersi d'accordo.

Madame Pomfrey avrebbe scortato Remus alla Stamberga Strillante e solo dopo che lei se ne sarebbe andata i tre ragazzi avrebbero rivelato il loro "regalo". Le trasformazioni di ognuno erano perfette: avere Liz come insegnante aveva dato i suoi frutti. I minimi errori che commettevano erano stati facilmente risolti e la ragazza aveva anche dato loro dei consigli su come dispendere meno energia possibile.

Erano pronti, se lo sentivano!

Moony non sarebbe mai più stato da solo!

La giornata trascorse abbastanza normalmente, con le solite lezioni ed i soliti luoghi visitati. Remus non sospettava nulla, anzi. Era solamente più convinto del fatto che i suoi compagni di stanza fossero per la maggior parte del tempo degli idioti patentati.

In generale, Lupin parlò pochissimo. Pronunciò soltanto le solite parole necessarie. "Buongiorno" ad un insegnante. "Arrivederci". Qualsiasi fosse la risposta ad una domanda che lui sapeva.

Ben presto però arrivò la sera e Remus riuscì a cenare per miracolo. La luna piena sarebbe sorta più tardi quel giorno e quindi ebbe anche il tempo di pungolare del cibo. Si spicciò a finire ed aspettò che anche gli altri avessero terminato.

Giusto in tempo.

Madame Pomfrey arrivò da lui pochi minuti dopo la fine della cena ed insieme si diressero alla Stamberga Strillante. Gli fece assumere alcuni medicinali per alleviargli il dolore e gli fece le solite raccomandazioni. Lo lasciò con uno sguardo di pietà e di affetto.

<<Buona fortuna anche questa volta, Remus>> gli disse <<Sei forte, ricordatelo>>

Il mago rimase da solo, almeno fino a quando in un lampo di luce comparvero davanti a lui Liz ed i ragazzi. Sui loro volti troneggiavano dei sorrisi luminosi.

<<Che ci fate qui?>> chiese, scattando subito. Tese le orecchie <<La luna piena sta per sorgere. È troppo pericoloso per voi, dovete andarvene!>>

<<Oh, Moony>> fece Peter <<Noi siamo venuti per restare!>>

<<Che vorreste dire con questo?>>

<<Pronti?>> domandò James, scambiandosi uno sguardo con gli altri due amici. Liz si tenne leggermente in disparte <<Al tre. Uno. Due...>>

<<Tre!>> affermarono insieme e poi mormorarono qualcosa che Remus non riuscì a capire. La sua bocca si spalancò e per poco la sua mascella non toccò terra quando vide la nuova forma dei ragazzi.

Al posto di Sirius, James e Peter ora c'erano un grosso cane nero, un cervo ed un topo.

Liz sorrise, battendo le mani <<Sì! Bravi ragazzi!>> poi si rivolse a Remus <<Questo è per te, Moony. Non avevano più intenzione di lasciarti soffrire da solo. E così si sono impegnanti. Abbiamo lavorato per gran parte dell'anno scorso per riuscire a farli trasfigurare completamente. Sono stati bravi>> disse, carezzando la nuca di James <<Ti vogliono bene, loro così come anche io>>

Il lupo mannaro non riuscì a sopprimere la lacrima appena spuntata, che gli scivolò per la guancia. Liz ed i Malandrini trattennero il fiato, non avevano mai visto Remus piangere. Immediatamente, i tre maghi si ritrasformarono in esseri umani e corsero incontro all'amico, gettandoglisi addosso e stringendolo.

<<OH DIO, COPRITEVI>> urlò Liz, coprendosi in fretta gli occhi con le mani quando si accorse dello stato dei ragazzi.

<<Che abbiamo... OH>>

<<Beh>>

<<Ammetti che ti piacerebbe guardare, Greenway!>>

<<SIETE NUDI!>> trillò <<Pensavo di avervi insegnato a ritrasformarvi con i vestiti!>>

<<Ci siamo dimenticati di pensarlo. Volevamo abbracciare Moony!>> si difese James, usando la propria bacchetta per farsi apparire qualcosa addosso. Si diresse verso Liz, agguantandola e stritolandola <<Che mini che sei, Liza Minelli>>

<<Ragazzi? Vorrei dirvi grazie e farvi tutto il bel discorso ma...>> li interruppe Remus, deglutendo rumorosamente ed indicando il soffitto con un dito <<Credo che...>> il sudore cominciò a segnargli il viso <<La luna stia per... sorgere>>

Guardandosi allarmati e agitati, James, Sirius e Peter riassunsero le loro forme da Animagus e Liz invece si rese invisibile a Remus. Avrebbe aperto la porta non appena il lupo si fosse trasformato, poi se ne sarebbe andata e avrebbe lasciato campo libero ai ragazzi. Era giusto che stessero loro con Moony. Lei non c'entrava niente, alla fine aveva scoperto il segreto dell'amico soltanto perché era una strega brillante.

La trasformazione per Remus fu dolorosa ma meno del solito. Era come se in lui si fosse acceso un lume di gioia, come se la sorpresa dei suoi amici lo avesse reso immensamente felice. In fondo, così era.

James, Sirius e Peter - Prongs, Padfoot e Wormtail - scapparono via non appena la magia di Liz aprì loro la porta. Moony partì subito al loro inseguimento. E corsero, corsero, corsero. Liberi, scatenati, euforici.

Finalmente anche loro potevano essere utili alla causa del loro migliore amico, di quel ragazzo che era diventato talmente importante da essere un fratello. E ne erano orgogliosi.

Prima di sgusciare via sotto forma di Cobra e tornarsene al Castello, Liz comunicò mentalmente con James.

Sta attento, gli disse, Mi raccomando. Ricordati che anche se è Moony, è comunque accecato dal suo lato mannaro. Non fermarti mai e tieni sempre gli occhi aperti, va bene?

Sta tranquilla, patata, la confortò James, Io sto sempre attento.

Sì, come quando in allenamento quella volta le tue corna si sono incastrate su quel ramo! Ci hai messo cinque minuti per liberarti!

Non rivangare cose passate, mon cœur, ribadì il mago, A parte gli scherzi, andrà tutto bene. Fidati di me.

Buona fortuna, brutto idiota, fu l'ultima cosa che Liz gli disse, prima di lasciarlo andare insieme alla sua famiglia. Perché alla fine era quello che Sirius, Remus e Peter erano per lui: il posto sicuro in cui rifugiarsi, i suoi fratelli.

Ci vediamo dopo, nana.


Più il tempo passava e più Liz non riusciva a riposare. Era tremendamente in ansia per James. Aveva sul serio paura: temeva che qualcosa potesse andare male, che la trasformazione dei ragazzi si fosse sciolta, che si fossero fatti male.

Non si sarebbe mai perdonata il vedere i suoi migliori amici feriti, né tantomeno avrebbe sopportato il senso di colpa di Remus. Non sarebbe mai stata colpa sua ma il lupo non avrebbe potuto fare a meno di sentirsi responsabile.

Ferma a fissare la luna piena ben visibile dalla finestra della sua stanza, Liz si rigirò tra le coperte nel suo letto. Non riusciva a chiudere occhio. Le sue compagne di stanza, invece, dormivano profondamente e sembrava che nemmeno un missile le avrebbe svegliate.

Improvvisamente, percepì una specie di urlo e il sangue le si ghiacciò nelle vene. Anche la volta in cui lei era stata ferita da Remus James aveva detto di aver sentito un urlo. Non gli era successo niente, vero?

Non poteva restare così, senza sapere. Si alzò dal letto e schioccò le dita, lanciandosi addosso nuovi incantesimi protettivi e rendendosi totalmente invisibile. Saltò giù dalla sua finestra, attenuando l'impatto a terra con la magia. Si guardò intorno per diversi secondi, poi ci fu un altro urlo.

Quella volta la strega fu più attenta e riuscì a catturare in una sfera di potere quel suono. Era certa che quella sera non avrebbe capito di cosa si trattasse, quindi aveva preso una precauzione.

L'incantesimo di udito sopraffino che aveva indosso riuscì a captare il rumore della corsa sfrenata nella Foresta Nera dei quattro Malandrini e Liz tirò un sospiro di sollievo. Decisa a capire, si promise che l'indomani avrebbe fatto ricerche. E avrebbe risolto il problema.


Remus si risvegliò nella Stamberga Strillante, con la testa che pulsava ed il cuore che batteva fortissimo. Faticò ad aprire gli occhi, si sentiva le palpebre pesanti. Era stanco, ma si sentiva stranamente in forma.

Si tirò su ed i suoi occhi caddero sul proprio torace nudo, non c'erano ferite. Da nessuna parte. Non c'era sangue. Dio, non c'era sangue per una volta!

Sul suo viso si aprì un sorriso spontaneo e gli scappò una risata. Rise e si liberò di tutto il peso che si portava appresso da così tanti anni!

<<Moony maledizione, non ridere di prima mattina>> si lamentò la voce di Peter, dietro di lui. Remus si voltò di scatto e trovò i suoi amici stesi per terra, a dormire accucciati uno sopra l'altro in posizioni strane.

<<Alzatevi, presto, Madame Pomfrey sarà qui tra pochi minuti!>>

<<Non so nemmeno come mi chiamo>> ribatté James, sbracciandosi e appoggiandosi a Sirius, che sembrava quello più sveglio.

I suoi occhi si incantrastarono a quelli del giovane Black e fu come tornare a vedere il sole dopo una tempesta lunga un anno.

<<Forza...>> borbottò Peter, cercando di tirarsi su e dondolando assonnatto <<Andiamo. Se ci beccano qui siamo morti>>

<<Mh>> confermò Potter, annuendo piano e sbadigliando <<Andiamo Padfoot>>

Sirius sorrise e si alzò da terra, spolverandosi i vestiti sporchi di terra <<Ci vediamo dopo, Moony. Tanto Madame Pomfrey ti farà restare in Infermeria sicuramente, passiamo a trovarti!>>

<<Aspettate>> li richiamò Remus all'ultimo, appena prima che James estraesse la bacchetta e lanciasse un incantesimo che sicuramente gli aveva insegnato Liz <<Io... grazie... davvero, ragazzi. Non avete idea di quanto... di quanto questo sia importante per me>>

<<Non devi ringraziarci, l'abbiamo fatto perché non volevamo più che soffrissi da solo. Siamo amici, è nostro compito sostenerti sempre>> affermò il Malandrino occhialuto, sorridendo.

<<Prongs ha ragione, amico!>> confermò Peter, sollevando la mano a pugno e fingendo di batterlo da lontano a Remus <<Noi siamo sempre qui per te, vero Sirius?>>

Sirius annuì. Remus credette che il mago se ne sarebbe stato in silenzio per sempre, che non avrebbe parlato fino a quel pomeriggio. Ma gli sarebbe andato bene, se lo sarebbe fatto bastare.

Alla fine, aveva soltanto bisogno di vederlo per sentirsi finalmente in pace.

Poi però Sirius parlò.

E il cuore di Remus perse un battito. O forse due.

<<Anything for our Moony>>

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