60| Lizzie, James & the Wedding

C'erano volute ore e ore di compromessi per convincere Lizzie Greenway a presentarsi al matrimonio di sua cugina Alicia. Quella volta, nemmeno Simon era riuscito a farla ragionare: solo gli interventi di Aimee e James le avevano fatto cambiare idea.

La strega era ancora infastidita dalla presenza della zia in casa sua e soprattutto detestava il fatto che fosse stato proprio suo padre a portarcela. Lui, che più di tutti sapeva quanto la odiasse...

Per fortuna, Alicia era stata così gentile da permetterle di portare qualcuno con sé come accompagnatore e lei non aveva esitato nemmeno per un istante a proporlo a James. Il mago, seppur titubante all'idea di incontrare tutto il resto dei parenti della sua ragazza, aveva subito risposto di sì. Non avrebbe mai lasciato Liz da sola a quel matrimonio, a costo di presentarsi lì strisciando.

Il sorriso che era comparso sul dolce viso di lei alla sua risposta era bastato a placare ogni sua minima paura. Avrebbe dato tutto per continuare a vederla con quell'espressione angelica.

E così aveva fatto l'unica cosa che aveva giurato a sé stesso non avrebbe mai più permesso. Era andato a fare acquisti con sua madre. Euphemia infatti, una volta saputo dell'invito, aveva insistito per comprare al figlio un nuovo completo elegante e non era stata contenta fino a quando non avevano trovato tutto il necessario.

Quando quella mattina Liz l'aveva visto prima era scoppiata a ridere e l'aveva preso in giro sul fatto che assomigliasse di più ad un pinguino che ad un essere umano e poi lo aveva abbracciato; mentre si lasciava cullare gli aveva persino sussurrato che in realtà stava benissimo.

Era convinto di essere arrossito anche abbastanza vistosamente, seppur avesse cercato di nasconderlo al meglio.

Aveva la mano destra intrecciata alla sinistra di Lizzie, a penzoloni tra entrambi, e cercava di capire che cosa lei stesse facendo. In effetti, l'Incantatrice era distratta. Continuava a fissare il proprio polso vuoto nella speranza di veder comparire il bracciale di Morgana, che aveva restituito a Marlene.

Il caos era immenso, c'erano rumori ovunque. Detestava i matrimoni, sia babbani che dei maghi, che cosa c'era di bello ed entusiasmante nel vedere due persone amarsi? Visto che potevano farlo persino normalmente. Bah, non lo capiva.

Forse un giorno avrebbe realizzato quale fosse il suo problema ma quella non pareva essere l'occasione giusta per intuirlo.

Liz sbadigliò, appoggiando il viso contro il pugno della sua mano destra e ruotando la testa in direzione di James. Scoprì che osservarlo in quella giornata era molto più piacevole del normale.

Rimase a fissarlo per qualche istante, fino a quando lui non si accorse di avere gli occhi della strega addosso. Le sorrise ed il cuore di Liz parve esplodere. Era incredibile come, nonostante fossero passati mesi e mesi da quando stavano insieme, lei non riuscisse ancora a smettere di sorprendersi quando sentiva i propri battiti mancare.

L'amore era stato una cosa nuova per lei, almeno fino a quando non si era innamorata di lui. Erano stati conoscenti, nemici, conoscenti di nuovo, amici, migliori amici e poi... poi erano diventati l'uno il pilastro fondamentale dell'altra.

Quella specie di pista da ballo al centro della sala si era svuotata e così James si alzò in piedi. In qualche modo l'attenzione di tutti si posò su di lui, esattamente come quando l'avevano presentato.

<<E tu sei...?>> gli avevano chiesto, con quell'aria a metà tra lo snob e lo schizzinoso.

<<James Potter, piacere>> aveva detto e poi aveva indicato la Serpeverde al suo fianco <<Sono il suo ragazzo>>

Ecco, era esattamente come in quel momento.

<<Che vuoi fare?>> domandò Liz, confusa. Solo quando vide l'espressione maliziosa di James capì. Scosse il capo ma lui annuì lo stesso a contrastare.

<<No>>

<<Hai paura, Greenway?>> la stuzzicò, tendendole la mano ed aspettando che lei la afferrasse <<Voglio dire, sei sempre stata una pappamolla, solo non pensavo che ti vergognassi anche>> la fulminata che Liz gli lanciò gli fece venire i brividi in tutto il corpo ma cercò di non darlo a vedere più di tanto.

Però la provocazione doveva aver sortito l'effetto necessario perché l'Incantatrice si sollevò dalla sua sedia e piantò gli occhi in quelli del suo ragazzo <<Io. non. sono. una. pappamolla>> scandì, facendogli scappare un sorriso.

Incominciarono a ballare insieme non appena la musica partì e subito il malumore di Liz sparì.  La melodia era lenta, quella tipica dei balli nuziali degli sposi, ma in pista c'erano soltanto loro. E si aggrapparono l'uno all'altro quasi in maniera disperata.

<<Ci stanno fissando tutti>> borbottò la strega, sentendosi gli sguardi addosso.

James però le fece fare una piroetta e riportò l'attenzione di lei su di sé <<Continua a guardarmi. Nessun altro ha importanza>> disse piano. Liz annuì, senza quasi farsi vedere, e ballarono. Ballarono insieme, con i loro respiri che si fondevano e l'amore per l'altro che cresceva sempre di più.

Ballarono completamente e reciprocamente assorbiti. I loro occhi intrecciati gridavano invocazioni al dio Amore e non sembravano disposti ad allontanarsi tanto presto.

<<Di solito non sono gli sposi a ballare su queste note?>> chiese Liz, sorridendo <<Mi sa tanto che stiamo rubando il posto a qualcuno>>

<<Nah>> rispose James, chinandosi per poterle parlare all'orecchio <<Alla fine... beh... potremmo sempre fare una fuga d'amore e sposarci adesso. Che te ne pare del mio piano?>>

<<Mh>> bisbigliò l'altra <<Non mi dispiace come idea>>

<<Ah no?>>

<<No>> confermò <<Voglio dire, se le cose procedessero sempre in questo modo, perché no?>>

<<Devo confessare che sto seriamente pensando di inginocchiarmi qui davanti a tutti e chiederti di sposarmi, ma belle>> dichiarò James <<E non sto nemmeno scherzando questa volta, mia cara>>

Liz accennò una lieve risata <<Siamo troppo giovani per sposarci, non credi?>>

<<Questo vuol dire che se non fossimo "giovani" mi diresti di sì?>> incalzò il mago, alzando un sopracciglio e guardando la sua metà con fare malizioso ed accattivante.

La Serpeverde ruotò su sé stessa e si fermò a pochi centimetri di distanza da lui <<>> disse sottovoce <<Ti direi di sì>>

James sentì il cuore morirgli nel petto, resuscitare, morire ancora, resuscitare e poi suicidarsi per la gioia <<Beh allora mi sa che ti farò promettere che ci sposeremo, un giorno>>

<<Cos'è, non ti fidi?>>

Potter non rispose a quello ma si chinò ancora di più per riuscire a farle sentire con precisione ciò che stava per dire. Le guance gli divennero un po' rosse mentre pronunciava <<Eliza Greenway, vorresti sposarmi?>>

Lizzie lo guardò per un solo istante, gli occhi lucidi <<Sì>> le loro labbra erano così vicine che se non si toccavano era soltanto per una questione di pochi millimetri <<Sì, voglio sposarti>>

<<Mh... Madame Eliza Potter suona bene>>

<<Non prendermi in giro, idiota>>

<<Non ti sto prendendo in giro, amore! È una cosa seria!>>

Liz ci rimase per un attimo e sbatté le palpebre incredula <<Tu... tu non scherzavi. Dicevi sul serio quando... io ti ho risposto davvero ma non pensavo che...>>

James scosse il capo, divertito <<Miscredente>> sussurrò, ridendo <<Certo che dicevo sul serio, idiota>> le fece il verso, in imbarazzo <<Voglio dire, non pensare che non ci abbia riflettuto sopra almeno una volta>>

La ragazza gli sorrise <<Che ne pensi invece di James Fleamont Greenway?>>

<<Non suona benissimo... meh>>

<<Nemmeno Eliza Potter se è per questo. Meglio... ah sì, Liz Potter>> dichiarò, soddisfatta per la trovata <<Alla fine, mi chiamano tutti così>>

<<Mh, mi piace. Ci sta. Liz Potter. O anche Lizzie Potter. Così sia allora>>

I due maghi terminarono di ballare con due sorrisi in volto così luminosi da fare invidia persino agli sposi. Non smisero di guardarsi per un momento nemmeno da seduti, forse rivivendo tutto il dialogo che avevano avuto in pista.

Avvicinarono le loro sedie così tanto che alla fine Liz riuscì a poggiare la testa contro la spalla di James, che nel frattempo l'aveva abbracciata. Le lasciò un bacio veloce sulla tempia sinistra, socchiudendo gli occhi per un istante.

Seduti al tavolo con Simon, Aimee, Mike e Rory - che aveva intorno un incantesimo protettivo per evitare il rumore -, i due studenti di Hogwarts si stavano annoiando in una maniera incredibile nonostante il ballo che avevano fatto.

Si rianimarono dal loro torpore solo quando Alicia e il suo fidanz... marito, marito, certo, doveva ricordarselo, si avvicinarono a quel gruppo per ringraziarli della presenza. Nel suo vestito bianco ampiamente decorato era bellissima, bisognava ammetterlo.

<<Sono felice che siate venuti, tutti. Anche tu, Liz. So che mandare mamma non era è stata un'ottima idea, me ne rendo conto... scusami>> la cugina le parlò con il cuore e lei annuì.

<<Non importa. È il tuo giorno, non sentirti in colpa per questo. Tu non mi hai fatto niente di male, Ali, sei mia cugina. Non mi sarei persa il tuo matrimonio per niente al mondo!>> sentenziò Lizzie, anche se in cuor suo sapeva che non era la verità. Se non fosse stato per James ed Aimee probabilmente non ci sarebbe nemmeno andata.

<<Grazie Lizzie>> le disse, poi si rivolse a James <<E so che tu hai contribuito alla presenza di mia cugina. Grazie anche a te>>

Il mago chinò la testa, sorridendo leggermente <<Non ho fatto niente di che>>

Alicia però proseguì <<Mi sa che abbiamo due concetti di aiuto differenti, signor...>>

<<Potter, James Potter>> si presentò, tendendo la mano alla sposa <<Forse sì>>

Liz rimase a guardare la scena con il cuore che batteva forte, si sporse soltanto per afferrare tra le dita il tessuto della giacca nera di James. Lui incrociò il suo sguardo e le sorrise, facendola sentire immediatamente al sicuro.

Alicia fece per dire qualcosa quando sia Liz che James percepirono qualcosa di strano. Come una voce familiare. Drizzarono le orecchie ed il Grifondoro sentì un calore anomalo all'altezza del cuore.

Si portò la mano alla tasca sinistra della sua giacca e toccò con le dita il frammento di specchio che usava per comunicare con Sirius: era caldo. Ecco chi stava parlando, allora!

<<Tutto bene, ragazzi?>> chiese Aimee, notando le loro espressioni sconvolte <<Avete una faccia strana>>

<<Sì, però mi sa che vado a farmi due passi. Sento molto caldo adesso>> borbottò Liz, facendosi aria con la mano <<Mi accompagni?>> chiese a James, che annuì e si alzò, afferrandole la mano.

Si affrettarono ad uscire, nonostante avessero gli occhi della famiglia Greenway puntati addosso. Si sistemarono in un posto sicuro e James estrasse dalla tasca lo specchietto.

<<Sirius>> chiamò <<Sirius, hey>>

Ben presto la figura di Sirius Black comparve e i due maghi tirarono un sospiro di sollievo quando lui parlò <<Ciao ragazzi, vi ho disturbato?>>

<<No no, che succede?>>

<<Me ne sono andato, James>> mormorò l'altro Grifondoro <<Sono ufficialmente ripudiato dalla famiglia Black, sono riuscito a liberarmi>> cercò di mascherare la sofferenza che purtroppo provava con un sorriso ma non ci riuscì.

<<Dove sei adesso?>> domandò subito Liz, preoccupata <<Stai bene?>>

<<Islington. Non sapevo dove andare. Sono nei dintorni di Grimmauld Place con metà della mia roba>>

<<Rimani lì>> affermò la ragazza, seria.

<<Perché?>>

<<Perché veniamo a prenderti, Sirius>> rispose, scambiandosi uno sguardo con James <<Non pensare che ti lasceremo da solo, idiota. Riesci a darmi un'indicazione precisa di dove ti trovi? Altrimenti rimani in quella zona lì e vedrò di materializzarci quanto più vicino possibile>>

<<No, non vedo niente. So solo che non mi sono spostato più di trecento metri da Grimmauld Place>>

<<Va bene, va bene. Stiamo arrivando>>

Chiusa la comunicazione con Sirius, Liz allargò le braccia ed aspettò che James si aggrappasse a lei: il mago le cinse delicatamente il polso sinistro e lei iniziò con il suo incantesimo. Batté il pugno destro chiuso contro il palmo sinistro e richiuse la mano su di esso. Quando poi le separò, si generò una scarica azzurra di potere che li trasportò entrambi dal loro amico.

Sirius si alzò in piedi, seduto sul marciapiede, non appena li vide. Corse da loro, stringendoli in un abbraccio che lasciava trasparire tutta la sua gratitudine. Era così felice di avere amici come loro!

<<Scusate se vi ho fatto lasciare il matrimonio...>>

<<Tu sei più importante di una stupida festa>> dichiarò Liz, annuendo per rafforzare le proprie parole <<Se vuoi, puoi stare da me>>

<<O da me>> si unì James <<Si dai, vieni da me. Mamma e papà saranno felici di averti con noi, ti adorano!>>

<<Beh, non è una cattiva idea. Ma pensi che sarebbe opportuno? Voglio dire, forse dovresti chiederglielo e...>>

<<Chiediamoglielo ora>>

<<Che vuoi fare James?>>

<<Beh, mi pare ovvio... andare a casa mia!>>

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