59| Lizzie, James & the summer holidays

Finalmente l'anno scolastico si era concluso e gli esami erano terminati. I ragazzi non potevano essere più che contenti! Avevano superato un altro step della loro vita e non vedevano l'ora di godersi le meritate vacanze.

Stranamente, salutare gli studenti di Durmstrang fu più doloroso del previsto. Alla fine, avevano passato gran parte del tempo insieme, era normale che ci fosse un minimo di affetto.

Lizzie Greenway si era concessa anche il permesso di fare un regalo ad Adrian. Gli aveva regalato una piuma ed un calamaio che aveva creato personalmente, il tutto era incantato. Ogni volta che l'avrebbe usata, la piuma avrebbe scritto da sola ogni suo pensiero. Era il minimo, soprattutto dopo avergli provocato una delusione d'amore!

James non era stato proprio felice vedendo la consegna del dono in diretta ma non erano fatti suoi. Liz era libera di fare regali a chiunque, lui non aveva il permesso di intromettersi ed era giusto così. Lui era il suo ragazzo, non il suo padrone.

Che poi, conoscendo Liz, se si fosse azzardato a darle anche solo un ordine la strega avrebbe assunto la sua forma da Animagus e poi lo avrebbe fatto a pezzi. Anzi, prima lo avrebbe strangolato e solo dopo se lo sarebbe mangiata.

L'Hogwarts Express non era ancora arrivato e tutti i ragazzi attendevano alla stazione l'arrivo del treno. Era incredibile pensare a quanto velocemente quell'anno fosse passato. Settembre pareva essere soltanto il giorno prima ed invece era giugno, era incredibile.

James fece correre il braccio attorno alle spalle di Liz senza nemmeno accorgersene, tirandola a sé in un gesto spontaneo ma involontario. Era quasi normale, per loro, starsene abbracciati ma faceva ancora strano quando si ritrovavano avvinghiati senza farci caso.

Ben presto l'incubo incarnato da Emily Sharp si fece vivo e si avvicinò ad Eliza. Sarebbe stato troppo bello riuscire ad evitare la strega, invece no! Il Grifondoro si scambiò un'occhiata infastidita con Sirius, che capì al volo.

<<Auguri>> gli sussurrò infatti, prendendolo in giro.

La fulminata che James lanciò al suo migliore amico fu talmente violenta che se avesse potuto avrebbe tagliuzzato lo scheletro di Sirius in tanti piccoli frammenti sbriciolati.

<<Lizzie!>> esclamò Emily, avvinghiandosi al braccio della ragazza <<Quest'estate verrai a trovarmi, vero?>>

<<Non so, Em. Credo proprio che prima andrò in vacanza con mio padre, sono mesi che ci organizziamo insieme, poi si vedrà!>>

<<Vai davvero in vacanza con tuo padre?>> il modo in cui Emily lo chiese fece ribollire il sangue nelle vene dell'Incantatrice all'istante. Non l'aveva detto con cattiveria ma sembrava... sembrava quasi incredula da quella scelta.

<<Sì?>> fu la risposta di Liz, più secca del solito <<C'è qualche problema con quello?>> Liz e Marlene nascosero i loro sorrisi divertiti con le mani. Era sempre bello vedere la loro migliore amica rimettere la Sharp al suo posto <<Voglio dire, non tutti hanno la possibilità di passare del tempo con i propri genitori, credo che il minimo che io possa fare sia dedicare tutto ciò che ho a mio padre>>

<<Sì, è solo che...>>

Liz però ormai pareva più infastidita che altro e per mostrarlo si separò anche dall'abbraccio di James. Scosse il capo, interrompendo la ragazzina <<Il treno sta arrivando, credo che dovremmo andare ragazzi>>

<<Posso sed...>>

<<Prendiamo il vagone quello alla fine del treno? Quello dove la signora con i dolci passa prima>> proposero Sirius e Peter in coro, battendosi poi il cinque per la soddisfazione <<Almeno ci entriamo tutti per bene e mangiamo quello che vogliamo>>

<<Va bene>> confermarono gli altri, Liz in primis. Salutò Emily con la mano giusto per cortesia <<Ciao Sharp, ci si vede in giro>> e poi sparì con i suoi amici.

Aveva reagito un po' male, se ne rendeva perfettamente conto, ma davvero... il modo in cui aveva parlato di suo padre l'aveva fatta innervosire. Da quando aveva perso sua madre, il suo intero mondo si era focalizzato su Simon, desiderava "proteggerlo".

Dovette ammettere tuttavia che lasciarla lì, incredula, fu piuttosto soddisfacente. James non sbagliava più di tanto quando le descriveva la soddisfazione.


Liz non parlò per gran parte del viaggio, non fu difficile notarlo. James era furioso. Oh, se solo avesse avuto la Sharp davanti! L'avrebbe strangolata con piacere. Riuscire a buttar giù la sua streghetta preferita di quei tempi era piuttosto difficile, bisognava colpire il suo punto più debole.

Era ovvio che per lei si trattasse di suo padre. Simon Greenway contava per la figlia molto più di quanto egli stesso potesse lontanamente immaginare. Lui era tutto per lei. Lo amava in una maniera incredibile, eterna. Senza il supporto di suo padre, probabilmente Liz non sarebbe mai diventata la ragazza che tutti conoscevano. Chi glielo toccava, seppur inavvertitamente, rischiava grosso.

L'unica volta in cui la strega aprì bocca fu per salutare i ragazzi alla stazione di King's Cross. Non disse altro, se non "Scriviamoci per sapere quando incontrarci, eh! Mi raccomando! Papà ha trovato un posto meraviglioso per andare in vacanza tutti insieme, fatelo sapere alle vostre famiglie e ditemi! Ciao!"

Poi puff. Era scomparsa tra la folla di persone, con i suoi mini-bagagli stretti nel palmo della mano. Nessuno la vide più.

Marlene rimase a fissare il punto in cui la sua amica era scomparsa e scosse il capo, stringendo i pugni <<Detesto vederla così>> mormorò <<La Sharp non l'ha fatto di proposito sicuramente ma...>>

<<Ma Simon è così importante per lei che qualsiasi cosa suoni storta la fa innervosire>> completò Remus, sospirando <<Lasciatela da sola con suo padre per qualche ora e vedrete che si calmerà. Adesso ha bisogno solo di lui>>

James annuì <<Hai ragione, Moony>> bisbigliò <<Hai ragione>>


James fece scorrere delicatamente le dita tra i capelli di Liz, giocando con le sue ciocche morbide e lucenti. La strega aveva gli occhi chiusi e dormiva con la testa poggiata sopra le gambe del suo ragazzo.

Quel giorno si erano sistemati a villa Greenway ed avevano deciso di fare alcuni dei compiti delle vacanze insieme. O meglio, Liz li aveva fatti e James si era limitato a copiarli. Però era stato divertente, era sempre bello studiare in compagnia, soprattutto se la compagnia in questione si metteva a commentare su qualsiasi cosa.

Dopo aver confessato di non aver chiuso occhio quella notte a causa di una specie di mini-discussione avuta con sua padre riguardo ad un motivo che Liz non gli aveva voluto dire, James l'aveva convinta a riposarsi un po' e l'aveva lasciata stendere.

Ed ora se ne stava così, fermo il più possibile per non svegliarla, a farle tenere carezze sul viso. Adorava vederla dormire, era come se quello fosse l'unico momento in cui Liz lasciava cadere le sue difese.

Per una volta, però, non si parlava di magia.

Ogni giorno, l'Incantatrice sentiva il bisogno di mostrarsi in una certa maniera, come per interpretare quel personaggio che si era creata, e raramente era TOTALMENTE onesta. Né James né Marlene potevano dire di averla vista brutalmente onesta, veramente e unicamente sé stessa.

James si chinò piano, poggiando le labbra sulla spalla della Serpeverde e gustando per un attimo la dolce fragranza del profumo di lei. Le sussurrò all'orecchio, in modo da non svegliarla, qualche parola da innamorato e tornò ad osservarla riposare.

Meryl, l'elfa della famiglia Greenway, si avvicinò piano al Grifondoro e gli porse qualcosa da bere, forse succo di zucca, con un gran sorriso. Più la creatura guardava la sua padrona e più non aveva dubbi sulla perfezione di James per lei.

Non aveva mai visto, in tanti anni con quella famiglia, Liz dormire in un posto che non fosse la sua stanza. Era come se non si sentisse sicura, diciamo: eppure, con quel ragazzo, con quel mago occhialuto e dai capelli scompigliati, la strega era crollata sul divano senza problemi.

Quando improvvisamente due persone comparvero nel camino di casa Greenway James fece il possibile per non far venire un infarto alla strega. Si mosse il meno possibile, notando con sollievo del fatto che si trattasse soltanto di Simon e di...

Oh no.

Oh no no.

Oh no no no.

Se lo sentiva, quella casa sarebbe esplosa entro pochi minuti.

Deglutì, abbassando per un solo secondo lo sguardo sulla ragazza, che dormiva ancora - e per fortuna. La sua mano scattò immediatamente sul fianco di lei, come a giurare che l'avrebbe protetta da tutto ed a qualsiasi costo.

<<James...>> lo chiamò Simon, intuendo già i pensieri del Grifondoro <<Puoi svegliare Liz?>>

Il mago scosse il capo <<No>> rispose piano <<Non posso>>

<<Per favore...>>

<<Non riesci nemmeno a svegliare tua figlia?>> borbottò scorbuticamente la zia di Liz <<Accidenti, e ti fai comandare da questo ragazzino?>>

James prese un respiro profondo e riuscì a mantenere la calma necessaria per non sbroccare. La sua espressione, tuttavia, scagliava fulmini rivolti totalmente alla donna <<Non è comandare, è sapere cos'è meglio per Lizzie>>

<<Pensi di saperlo tu?>>

Diamine, se quella donna avesse parlato ancora con quel tono così stridulo Liz si sarebbe svegliata!

<<Credo di conoscere la mia ragazza abbastanza bene da sapere che vorrebbe disintegrarla, signora, quindi sì. Sì, penso di saperlo io>>

<<Dovresti portare rispetto. Simon, digli qualcosa. Tu lasci che tua figlia esca con un maleducato del genere?>>

Innervosito dalla piega scomoda che la conversazione aveva preso, James non si era accorto di come Liz avesse mosso le palpebre. Era voltata sul fianco destro, con il viso rivolto verso la pancia del ragazzo, ed era difficile vedere cosa stesse facendo.

Aprì gli occhi piano, come infastidita dal brusio. Riuscì a percepire perfettamente il momento in cui il proprio cuore capì che James non sarebbe mai stato uno dei tanti, che sarebbe stato l'unico.

<<No, forse non le è chiaro, signora. Non la lascerò mettere le mani su Eliza, non si deve nemmeno azzardare a toccarla o a parlarle. Lei forse non si rende conto che sua nipote non la sopporta, e ci credo che non ne è al corrente. Forse tutta quella tinta che ha in testa le ha annebbiato il cervello. Fatto sta che se vuole parlare con Liz dovrà prima passare sul mio cadavere e le assicuro che sono un osso piuttosto duro a morire>>

<<Simon!>>

<<James...>>

<<No, niente James. Simon, ci tieni così tanto a litigare di nuovo con Liz? Non hai visto come stavate entrambi? Lo sai anche tu che non vale la pena discutere per qu...>> James si interruppe quando sentì la mano di Liz correre lungo il suo braccio ed afferrargli il polso. Si immobilizzò, chiudendo gli occhi per un istante.

L'aveva svegliata, alla fine.

<<Liz>> esclamò Simon, aprendo leggermente la bocca per dire qualcosa ma richiudendola subito dopo <<Figliola, io...>>

La Serpeverde si sollevò dalle gambe di James, rivolgendo un sorriso al suo fidanzato ed intrecciando le dita alle sue mentre si alzava in piedi <<Papà... che volete da me?>> domandò, il tono freddo e rigido.

<<Tua zia aveva...>>

<<Non è mia zia>> sentenziò subito l'Incantatrice <<Ha smesso di esserlo quando mamma è morta. Ora, dimmi cosa volete>>

<<Alicia si sposa>> le rispose la donna e James pensò che si trattasse di una dei suoi figli. Ebbe la conferma quando lei stessa lo confermò <<Mia figlia voleva invitarti>>

<<Okay>>

<<E dice che puoi portare qualcuno>>

<<Bene>>

<<Non hai altro da dire?>>

<<Oltre al fatto che spero che tu te ne vada al più presto da casa mia e non vi faccia più ritorno? No, credo proprio di non avere niente da aggiungere>> dichiarò Liz, indossando una specie di ghigno soddisfatto in volto <<Ah, sì, una cosa sì...>>

<<Ossia?>>

James non ebbe bisogno di ascoltare oltre per sapere che cosa la sua incredibile e meravigliosa ragazza avrebbe fatto. Anzi, non dovette nemmeno vedere i suoi occhi colorarsi di azzurro.

Gli bastò vedere sua zia, che ancora non aveva capito come si chiamasse, gonfiarsi velocemente. Ogni singola giuntura del suo corpo si ingigantì così tanto da sembrare sul punto di scoppiare.

<<Eliza, rimettila a posto, per favore!>> la supplicò suo padre.

Ma la strega non ascoltava.

Solo l'intervento di James le impedì di trasformare la donna in uno spezzatino di pelle umana. Il mago si precipitò davanti alla ragazza e le piantò le mani sul viso, baciandola e distraendola da quel suo incantesimo così violento.

Era quello il momento di agire.

Simon gettò la cognata nel camino e le cacciò in mano della polvere volante e la fece scomparire. Poi si rivolse alla figlia e la trovò furiosa.

<<Liz...>>

<<No>>

<<Parliamone, per favore...>>

<<Non voglio litigare con te>>

<<Ma...>>

<<No>> mormorò seccamente. Poi afferrò il braccio di James e lo trascinò con sé verso la sua stanza. Chiuse la porta e scoppiò a piangere, rifugiandosi tra le braccia dell'unica persona su cui poteva sempre contare.

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