56| Lizzie, James & the nightmares

Il bracciale di Morgana era un gingillo molto carino, a detta di tutti. Era abbastanza grosso ma le raffinate decorazioni lo rendevano incantevole. Al centro brillava una pietra ovale di un colore a metà tra l'azzurro ed il blu opaco.

Indossandolo, Marlene McKinnon aveva smesso di tremare. Era tornata la solita sé, quella sicura, quella che sorrideva sempre. E doveva tutto alla sua incredibile e straordinaria migliore amica, che aveva rischiato di annegare insieme a Remus ed aveva dato tutta sé stessa per aiutarla.

Ma da un lato Marlene stava bene, dall'altro non si poteva dire la stessa cosa per Lizzie Greenway.

La giovane Incantatrice aveva dato fondo alla sua magia per sconfiggere Nimue e ce l'aveva fatta. Ma aveva dovuto pagare un prezzo molto alto. Remus, che si era gettato in acqua solo per salvarla, non aveva visto quello che aveva visto lei. È vero, erano quasi annegati entrambi, ma Liz aveva subito le conseguenze peggiori.

Si diceva che la dama del lago avesse il potere di predire il futuro di chiunque entrasse nel suo territorio, nel suo specchio cristallino. Lei non era stata da meno.

Quello che aveva visto, tuttavia, continuava a tormentarla. Erano passati quasi quindici giorni e febbraio aveva preso il posto di gennaio, eppure non riusciva a lasciarsi quella visione alle spalle.

Aveva visto sé stessa. In una stanza poco illuminata e lurida, circondata da bottiglie di birra vuote e semi-distrutte. Era da sola, non c'era nessuno con lei. Se ne stava in ginocchio per terra, con le schegge di vetro a pungerle le gambe, e piangeva, gridando il nome dei suoi amici. Le sue mani erano segnate da alcune cicatrici ed erano ferme sul suo viso, come a cercare di contenere le sue urla.

Sentiva quel futuro così prossimo, così reale, da non riuscire ad ignorarlo. Spesso si svegliava nel cuore della notte in preda al sudore e ad attacchi di panico. Aveva imparato a lanciare un incantesimo protettivo intorno al suo letto, cosicché le sue compagne di stanza non sentissero nulla, peccato non poter far lo stesso su di sé.

Non aveva voluto dire niente ai suoi amici, tantomeno a Marlene. Conoscendola, si sarebbe sentita doppiamente in colpa. Aimee? Beh, avrebbe potuto confidarsi con lei, certo, ma forse non era la persona migliore, non dopo che sua sorella l'aveva vista mezza morta a Dozmary Pool.

Così, si era costretta al silenzio. Era forte, poteva farcela. Poteva superare qualsiasi ostacolo. E poi, non si sarebbe mai perdonata il rovinare San Valentino al suo meraviglioso ragazzo, che sarebbe stato l'indomani. Anche lui aveva rischiato la vita per aiutarla, non poteva fargli quello.

Quando quella mattina James la vide si preoccupò subito di chiederle come stesse. Aveva due occhiaie così profonde da far quasi paura e la stanchezza la circondava come un'aura scura.

<<Nena>> le baciò la guancia, facendola sentire già un po' meglio <<Hey, che è successo? Stai bene?>>

<<Sì sì, tranquillo>> gli rispose, sistemandosi nel suo abbraccio e rilassandosi <<Ho dormito poco stanotte>>

<<Hai avuto un incubo?>>

La domanda la fece irrigidire ma cercò di non darlo a vedere <<Più o meno>>

<<Cos'hai sognato, petite?>>

<<Ah niente d'importante, non ti preoccupare>> fece, smorzando tutta la sua ansia con una risata <<Piuttosto, che combini?>> chiese, osservando quella specie di armamento da guerra che James teneva vicino alla propria scopa e alla divisa da Quidditch <<Hai intenzione di uccidere quelli di Tassorosso?>>

<<Nah, soltanto di terrorizzarli>>

<<Ah beh, ottima strategia, direi>> commentò la ragazza, accennando un sorriso e lasciando che James le mordicchiasse delicatamente la guancia sinistra <<Per la partita con i Corvonero suggerisco direttamente una bomba>>

<<Come sei simpatica, Greenway>>

<<Sempre e comunque più di te, Potter>> ribatté, divertita <<Ti avviso già, se non mi fai un complimento, non ti faccio gli auguri per San Valentino>>

<<Ma... perché, lo festeggio? Non sapevo di avere una ragazza>>

<<Spiritoso>>

<<No, sul serio. Con chi sono fidanzato?>>

<<Oh, con nessuno di speciale. Direi solo che si tratta della strega più potente che sia mai esistita, ma dettagli...>>

<<Non penso di conoscerla>>

<<Io dico che cominci ad avere i primi principi di Alzheimer>>

<<Pff>> sbuffò lui, aumentando la presa sulla Serpeverde <<Non penso di dimenticarmi di te prima di almeno ottant'anni. Dopotutto, te l'ho promesso che saremmo stati insieme per un bel po' di tempo, no?>>

La visione della sé futura rimasta da sola si fece spazio nella mente di Liz e la costrinse a non rispondere a James. Si separò dal suo abbraccio e guardò l'orologio che indossava <<Oh, accidenti, è tardi. Devo andare, ci vediamo dopo>>

Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere e scappò via. Potter notò subito la stranezza di quel gesto e non si fece ingannare dal sorriso particolarmente diverso della giovane strega. Si decise ad indagare ma senza destare sospetti.

Aspettò che le lezioni finissero per accollarsi di nuovo ad Eliza e cercò di farla parlare nel modo più intelligente che conosceva. Facendola rilassare. Si sistemarono da soli nella Torre Ovest, per non essere disturbati.

James si sedette a terra, appoggiato alla parete, e Liz scivolò addosso a lui, la sua schiena contro il petto del ragazzo. Il mago le posò delicatamente le mani sul viso e le fece delle carezze leggere. La osservò chiudere gli occhi, gettando piano la nuca indietro.

Stando attento a non infilarle le dita nelle orbite, le passò i polpastrelli sopra le palpebre, spostandole poi alcuni capelli dal viso.

Le baciò dolcemente la spalla destra, facendole venire i brividi in ogni parte del corpo.

<<James>> sussurrò lei <<Sei fai così ogni volta che non dormo, giuro che ti sposo entro stasera>>

Il Grifondoro sorrise <<Mi sa tanto che dovrai affrettarti a comprare degli anelli, ma belle>> le disse in risposta, strofinando la punta del naso contro la sua guancia.

La ragazza si zittì per un attimo, come se stesse pensando a qualcosa di profondo ed importante. Aprì la bocca per parlare ma la richiuse all'istante. Ciò non sfuggì a James, anzi. Ne fu quasi soddisfatto.

<<C'è qualcosa che volevi dirmi?>> domandò piano, chiudendo gli occhi a sua volta <<So che te l'ho già chiesto, ma... va tutto bene?>>

<<Sì, sì, tranquillo>> mentì lei, mascherando nuovamente le sue paure con un sorriso <<È tutto okay>>

<<Liz...>>

<<Davvero, va tutto bene>>

<<Perché non vuoi dirmi la verità?>>

<<Perché non potresti capire, James. Non è come con Mike, tesoro. Non è la stessa cosa. Mi faresti una promessa che so che non manterrai>> rispose Liz, alzandosi in piedi e fissando James dall'alto.

Gli occhi del Malandrino rifletterono l'ultimo flebile raggio di sole prima del tramonto, confusi <<Che vuol dire? Come fai a sapere che non manterrò la promessa se tu non mi dici di che tipo di promessa si tratta?>>

<<Davvero James, non preoccuparti. Non voglio litigare con te, è meglio se lasciamo perdere>> si voltò per cercare di andar via ma James fu più veloce di lei e scattò in piedi, afferrandole il polso e trattenendola.

<<No, ora mi dici che diamine ti succede. Capito Liz? Nemmeno io voglio litigare ma se non mi spieghi io non posso capire e continuerai a guardarmi come se avessi commesso un peccato mortale pur sapendo che in realtà non ho fatto niente!>>

La strega socchiuse gli occhi per un istante <<Non capiresti>>

<<Come fai a saperlo, se non ci provi?>>

<<Non posso, mi spiace... non è perché non mi fido di te, anzi. Ti affiderei la vita e tu lo sai ma dire questo... dire questo spezzerebbe il cuore a me e a te>>

<<Non ho paura di farmi male, dovresti saperlo meglio di chiunque altro>>

<<Tu sei innamorato di me?>> domandò lei, in modo quasi retorico. Aspettò, piantando gli occhi in quelli del ragazzo.

<<Sì>> fece lui senza esitazioni <<Ed è per questo che voglio sapere che diamine ti passa per la testa, Lizzie>>

Le labbra della ragazza tremarono leggermente, come se stesse cercando di tenerle chiuse. Più lo sguardo di James era su di lei e più si sentiva morire <<Dozmary Pool...>> sussurrò, deglutendo <<Ha...>>

James le prese la mano, lasciandole un bacio sul palmo <<Coraggio, Li, sfogati con me. Lo sai che puoi farlo>>

<<Dozmary Pool è un lago magico, e questo lo sappiamo. Il fatto è che... secondo le leggende, la magia che generò la dama del lago creò anche una seconda figura mistica. Una figura capace di predire il futuro, che però venne confinata negli abissi...>>

Il mago rimase in silenzio, aspettando che lei continuasse. La sua mente in quel momento era come frammentata in centinaia di pezzetti che aspettavano di essere connessi uno all'altro. Lentamente, quel puzzle si stava riunificando.

Liz doveva aver sicuramente visto qualcosa che l'aveva scossa nel profondo. Ed ovviamente, non potendo dirlo a Marlene - che altrimenti si sarebbe sentita troppo in colpa -, era stata zitta e chissà per quanti giorni aveva sopportato in silenzio.

<<Ho visto il mio futuro... ho visto che tra non molto, perché non mi sembravo così anziana, rimarrò da sola. Non avrò più nessuno vicino, né te, né Marlene, né gli altri. Starò da sola, circondata da una stanza vuota ed insignificante con cicatrici sulle mani>> confidò, respirando affannosamente <<Succederà qualcosa, James. Succederà qualcosa e voi non sarete con me. Quelle cicatrici... possono voler dire una sola cosa. Perderò il controllo. Non è come quando ho combattuto con Nimue, lì ero io a dettare la forza>>

James, non sapendo bene cosa dire, rimasto a bocca aperta, si affrettò a gettare le braccia intorno al corpo esile della sua ragazza. La strinse forte, lasciandola aggrapparsi e sfogarsi <<Io... Lizzie, io non...>>

La strega ansimò, separandosi dall'abbraccio <<Non voglio rimanere da sola>> mormorò piano <<Non ora che ho capito quanto sia bello avere amici tanto importanti da essere famiglia>>

<<Non rimarrai da sola>> la confortò lui <<Non rimarrai da sola>> ripeté <<Quello è solo uno dei tanti futuri possibili. Tesoro mio, possiamo cambiare strada in ogni momento. Potresti gettarti da questa torre ed il futuro che era "previsto" per domani cambierà immediatamente. Siamo noi i padroni del nostro fato>>

<<E se quello, in un modo o nell'altro, fosse il mio unico futuro? Se io fossi destinata a rimanere da sola?>>

<<Amore...>> James le fece gli occhi dolci, sorridendole nel modo più tenero che conosceva <<Non rimarrai da sola. Dato che prima dubitavi della mia promessa, te ne faccio una. Te ne faccio una solenne. Finché ci sarò io con te, tu non sarai mai da sola. Prometto di starti sempre accanto e di sostenerti quando avrai dei dubbi o delle difficoltà, o qualsiasi cosa. Va bene?>>

La strega annuì piano, le guance colorate di rosso a causa del respiro troppo accelerato <<Va bene>>

<<Non aver paura, nena. Perché dubito fortemente che Marlene ti lascerebbe da sola. Che Lily, che Remus, che Sirius, che Peter lo farebbero. Che io lo farei. Siamo tuoi amici ed in quanto tali ti staremo accanto fino alla fine>>

Liz deglutì, sbattendo le palpebre e sentendo una piccola lacrima calarle sul viso. Se la asciugò, allungando le braccia davanti a sé e venendo stretta da James <<Grazie per aver capito>>

<<Non devi aver paura di dirmi le cose, piccola. Non bisogna mai portare da soli il dolore. Io ti sosterrò sempre, ti farò da spalla. Solo... fidati di me>>

<<Mi fido di te, mi fido più di chiunque altro... ma non volevo che pensassi che creda che tu mi lascerai. Voglio dire, in quel futuro ero da sola, però non so per quale motivo. Potrei subire uno scarico di potere, potrebbe essere colpa mia... non volevo che ti sentissi responsabile, soprattutto se per qualcosa che potrei causare io, ecco>>

James passò una mano tra i capelli di Liz, annusandone il buon profumo <<Lo so, lo so. Sta tranquilla, nena. Non ho mai dubitato di questo, nemmeno per un attimo>>

<<Grazie>> ripeté lei. Era così piccolina vista accanto a James che la sua fronte riusciva ad arrivare soltanto all'inizio del collo del ragazzo. Le piaceva tanto, però, nascondervi il viso. Si sentiva estremamente più protetta quando se ne stava buona in quella posizione.

Passarono alcuni minuti ed Eliza sentiva crescere in sé un bisogno forte. Un bisogno inarrestabile. Doveva parlare con Nimue e così lo confessò a James. Lui, come previsto, la appoggiò ma le strappò una promessa, quella volta sarebbe dovuta tornale da sola!

La materializzazione riuscì senza problemi, anzi. Quella volta la strega riuscì persino a trasportarsi fino alla riva del lago. Chiamò a gran voce il nome della dama ed aspettò.

<<Che sorpresa, giovane strega. Non pensavo saresti venuta davvero di nuovo da me>> furono le prime parole che Nimue rivolse alla Serpeverde <<Credevo di averti spaventata>>

<<Oh, ci sei riuscita, infatti>> decretò Liz, annuendo <<Il potere del tuo lago magico ha colpito in maniera eccelsa. Non ho paura di morire, ma di rimanere da sola invece sì. La visione avrebbe potuto riguardare qualsiasi cosa ed invece ha centrato proprio il mio timore più grande>>

<<Il lago mostra ciò che l'uomo vuole sapere>>

<<È per questo che mi sono vista sola? Perché volevo sapere cosa mi capiterà?>>

<<Esatto, giovane strega>> confermò Nimue <<Ma dimmi, come sta la tua amica? Quella a cui hai dato il bracciale>>

<<Il bracciale ha assorbito ogni sua paura, adesso è tornata la solita di sempre>>

<<Posso darti un consiglio, giovane strega?>>

<<Quale?>>

<<Il futuro cambia a seconda delle scelte che compi durante tutto il percorso di vita. Quello è lo scenario che avverrà stando a ciò che hai deciso fino ad oggi ma basterà un piccolo cambiamento domani per modificare tutto ciò che verrà. Non pensare troppo a quello che hai visto, semplicemente perché non è detto che accadrà>>

<<Perché mi stai dicendo questo? Perché mi conforti?>>

<<Ho visto quello che sai fare, giovane strega. E anche per l'antica religione il tuo potere è sovrumano. Non si è mai visto niente del genere ed infrangerei i patti se ti lasciassi credere che quella è l'unica opzione per te>> rispose Nimue, seria <<Hai la possibilità di cambiare le redini, di portare il manico del coltello dalla tua parte, sta a te decidere cosa fare>>

Liz annuì <<E come faccio a sapere di aver cambiato le cose? Potrò tornare ad immergermi?>>

<<Potresti, giovane strega, ma non credo che ti sarebbe davvero utile. Il futuro può cambiare da un momento all'altro. Se alla tua amica serve poco, utilizza tu quel bracciale. Assorbi il panico, assorbi ogni forma di debolezza che potrebbe portarti ad avere paranoie. Hai bisogno di essere calma, di rilassarti>>

<<Per quale motivo?>>

<<Sappiamo tutti bene che la guerra è imminente. Negare l'evidenza è soltanto un modo per ingannare sé stessi. Il tuo potere sarà fondamentale in questa lotta>>

<<Grazie, Nimue>>

La dama del lago accennò un sorrisetto <<Torna quando vuoi, giovane strega. Ho il sospetto che io e te ci assomigliamo molto più di quanto possiamo pensare, potremmo esserci d'aiuto a vicenda>>

Liz fece un cenno con il capo <<Perché no? Ci rivedremo, Nimue. Grazie per i consigli>>

<<Di niente, giovane strega>>

<<E un giorno mi spiegherai anche perché continui a chiamarmi giovane strega e non con il mio nome...>>

<<Semplice, Eliza, perché il tuo nome presto diventerà leggenda. Ma non è ancora il tempo giusto per pronunciarlo e sciuparlo>>

<<Possiamo dire che stai preparando il terreno per la mia gloria, alla fine, no?>>

<<Possiamo dire così>>

Liz sorrise <<Nimue, riguardo a Voldemort... che succederà?>>

<<Immagino che tu sappia già la risposta, giovane strega. Solo che non osi pronunciarla ad alta voce>>

<<È quello che temo, quindi?>>

<<Sì, giovane strega. Sì. Scoppierà la guerra e le vittime saranno innumerevoli>>

<<Lo fermeremo?>>

<<Non posso dirtelo, purtroppo. Non sono a conoscenza di questo evento. Posso dirti soltanto che la guerra ci sarà, poiché evitarla sarà impossibile in qualsiasi caso>

<<Combatterò?>>

<<Questo spetta a te deciderlo>> rispose Nimue, chinando leggermente il capo <<Torna ad Hogwarts, giovane strega. E non pensare al futuro, altrimenti rischierai di non goderti il presente>>

<<Allora... grazie ancora. Addio, Nimue>>

<<Preferirei arrivederci>>

Eliza storse le labbra, stirandole verso l'alto <<Arrivederci, Nimue>>

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