47| Lizzie, James & the secret
Eliza Greenway non sorrideva da almeno una settimana, né scherzava, né lanciava incantesimi. Era strana, più del solito, e James Potter non riusciva a capire che cosa lei avesse. Ci aveva provato, così tante volte, ad estorcerle almeno una frase, ma aveva fallito miseramente.
L'unica cosa strana di quella situazione era che la strega spariva per ore e ore. Di solito, quando aveva un problema per la testa o c'era una qualsiasi cosa ad affliggerla, girava in tondo per la stanza delle sue migliori amiche fino a quando non trovava una soluzione. Quella volta, invece, pareva essere determinata a vedersela da sola.
<<Ma dov'è Lizzie?>> chiese Remus a James a lezione di Pozioni, chinandosi verso di lui e sussurrando piano <<Non ha mai saltato un'ora di questa materia fin dal primo anno, eccetto quando è andata via dopo che avete litigato. È successo qualcosa tra di voi?>>
<<No>> si affrettò a rispondere il Malandrino <<È questo che mi dà fastidio. Lizzie non vuole dirmi che diamine le prende. Non lo so, vuole già piantarmi? Non abbiamo festeggiato nemmeno un mese!>>
<<Signor Potter!>> la voce di Lumacorno dietro di lui lo fece saltare dalla sedia. Gli si drizzarono i capelli più del normale <<Vuole condividere con noi ciò di cui sta parlando con il signor Lupin?>>
<<Volentieri>> annuì James, facendo un sorrisetto sfrontato ed alzandosi in piedi. Sirius, che già immaginava tutto, ghignò insieme a Peter <<Sa, professore, la mia ragazza... beh lei la conosce no? Sì, sì, è una sua studentessa dopotutto. Dai, chi è che non conosce Lizzie Greenway di questi tempi? Comunque, dicevo, la mia ragazza mi sta ignorando da una settimana. Il che sarebbe anche normale, considerando questo ben di Dio che sono e la sua voglia di saltarmi addosso, però sa... c'è qualcosa di strano in lei>>
<<James!>> strillò Marlene, incapace di trattenere una risata <<Se Lizzie scopre quello che hai detto, ti ucciderà in maniera così violenta che rimpiangerai il silenzio! Lo sai, no?>>
Lily si piegò verso di lei <<Credo che l'abbia detto così di proposito>>
<<Che vuoi dire, Lils?>>
<<Voglio dire, conosciamo Lizzie. Non smetterebbe mai di lanciare incantesimi senza motivo. Probabilmente vuole che lei lo scopra e che torni ad essere la solita sé...>>
<<Ha senso, in effetti>>
Ed aveva davvero senso.
Era inutile negare di essere preoccupato. Non avrebbe portato a niente. Temeva sinceramente che ad Eliza fosse successo qualcosa di grave ed aveva paura che lei si fidasse di lui così poco da non ritenerlo degno di sapere: stare insieme significava condividere, giusto? Il bene ed il male, tutto.
Aspettò la fine delle lezioni per andare a cercarla. Non aveva idea nemmeno di dove trovarla. Hogwarts era così grande che lei sarebbe potuta essere ovunque. Poi, però, gli venne un'idea geniale.
Corse fino all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll e si fermò per prendere fiato. La Stanza delle Necessità era esattamente davanti a lui.
Lizzie non era in Biblioteca, e questo significava soltanto una cosa. Che c'era già stata e non aveva trovato ciò di cui aveva bisogno. Quindi, quale posto migliore per far apparire il mucchio di libri più grande al mondo?
<<Biblioteca dei maghi di Parigi>> annunciò, incrociando le dita. L'Incantatrice aveva citato quel posto più e più volte, dicendo quanto fosse perfettamente attrezzata. Bene, non gli restava che aggrapparsi alla fortuna.
Quando l'ingresso si aprì e gli permise di accedere, James per poco non si sentì male. L'odore di carta dentro quella Stanza era immenso e quasi troppo forte, sembrava un incrocio tra una foresta ed una biblioteca.
Incamminandosi, Potter trovò Lizzie seduta ad un tavolino da sola al centro della Biblioteca. Era sommersa da libri, alcuni stesi davanti a lei, altri impilati in colonne pendenti sul pavimento, altri ancora fluttuavano intorno alla sua testa, alternandosi ritmicamente.
<<Lizzie>> chiamò, facendo spaventare <<Che diamine stai facendo?>>
Bastò il suono della sua voce per far crollare i vari incantesimi di Eliza. Tutti i libri che reggeva con la magia le caddero addosso, alcune pergamene smisero di venire trascritte tramite incantesimo e il profumo di carta cessò.
<<Che ci fai tu qui? E come hai fatto a...?>>
<<Che ci faccio qui? Sono preoccupato per te!>> rispose subito lui, scrollando le spalle e fissando con espressione addolorata la sua ragazza <<Eliza...>> sussurrò qualche secondo dopo <<Che succede?>>
<<Niente>>
<<Ti conosco ormai. E quando dici niente, in realtà nascondi l'oceano. Quindi, te lo sto chiedendo con il cuore. Dimmi che ti prende>>
<<Non mi prende niente, James. Sto bene>>
<<Senti...>> il ragazzo prese un respiro profondo, sentendo il proprio cuore battergli sempre più velocemente nel petto <<Io non ho la più pallida idea di che cosa tu stia facendo, né tantomeno di quello che sta succedendo... ci provo veramente a capirti, a starti vicino, me l'hai sempre permesso, stavolta no... e non capisco se ho fatto qualcosa di sbagliato. Ascolta... se vuoi mollarmi, per qualche motivo di cui io non sono a conoscenza, dimmelo ora. Non farmi stare male, per favore>>
Gli occhi di James si perdevano in quelli profondi di Eliza, mentre aspettava una risposta. Più i secondi passavano e più si sentiva come trafitto da centinaia di coltelli. Deglutì nervosamente.
<<Non voglio lasciarti>>
Quelle parole furono come una boccata d'aria <<No?>>
<<No, assolutamente no>> proseguì lei, scuotendo la testa. Si alzò in piedi di scatto, ma lo fece troppo velocemente. La sua testa prese a girare, costringendola ad aggrapparsi al tavolo con forza.
<<Hey, st...>>
<<Sto bene>> la sua voce uscì più fredda del previsto e se ne accorse con dispiacere. James si era irrigidito di nuovo e sbatteva le palpebre incredulo. Non riusciva a capire e la cosa lo faceva impazzire.
<<Va bene>> fece lui, annuendo <<Va bene, non vuoi lasciarmi. Ma io non voglio essere in una relazione con te se tu non ti fidi di me. Io non sono Craig, a me puoi dire tutto e lo sai... allora perché non mi dici la verità?>>
Liz abbassò lo sguardo <<Mi spiace, ma...>>
<<Non vuoi parlarne, vero?>>
<<Preferirei di no>>
James non le disse altro, infilando le mani nelle tasche della divisa e dandole le spalle. Prese a camminare spedito verso la porta. Sperava con tutto sé stesso che lei lo fermasse, che gli corresse dietro per baciarlo o semplicemente per dirgli che davvero andava tutto bene.
Ma Eliza non lo fece. Rimase lì, al suo tavolo. Circondata dai suoi amati libri. Le uniche cose che potevano trovare una soluzione al suo problema.
Era riuscita a nascondere perfettamente il tremore della sua mano destra, ma non avrebbe potuto continuare così.
Se non avesse trovato una soluzione... lui sarebbe... no, non l'avrebbe sopportato. No, non voleva nemmeno pensarci. Era troppo presto per guardarlo andare via. Avrebbe trovato una soluzione, anche a costo di passare ogni minuto a sfogliare libri.
Aspettò che la Stanza delle Necessità tornasse ad essere solo sua per ricominciare le sue ricerche. Schioccò le dita e tutti i libri che erano caduti ripresero a fluttuarle intorno.
Si tirò su la manica della divisa, notando come la stella sul suo avambraccio destro si fosse parecchio ingrandita. Non aveva quasi più tempo. E la pressione gravava su di lei come un macigno.
Era una settimana che mangiava pochissimo e si teneva sveglia soltanto con l'ausilio della magia. Poco dopo l'incontro con i Malandrini, aveva ricevuto una notizia e da allora era sempre sull'attenti.
James raggiunse Sirius e Peter, che si stavano esercitando per diventare Animagi nello stesso luogo dove anche lui si era allenato. Alla fine, i due maghi erano stati più che d'accordo nel fare una sorpresa a Remus ed avevano iniziato a studiare fin da subito. Non vedevano l'ora di trasfigurare completamente!
<<Hai trovato Lizzie?>> chiese Black, ansimando dopo il suo breve giro di corsa per sciogliere i muscoli <<Hai una faccia da morto>>
<<L'ho trovata, sì, ma miss solitudine ha deciso che non vuole dirmi che le prende. Vuole stare da sola? Bene, che ci stia>>
<<Dai, non arrabbiarti>> disse Peter, cercando di confortare l'amico <<Evidentemente ha qualche problema a casa. Qui non è successo niente, quindi...>>
<<Credi che c'entri la sua famiglia?>>
<<Non lo so>> rispose James, riflettendo <<L'ultima volta che ci sono state complicazioni le cose non sono finite benissimo, ma... adesso non è agitata, è nervosa. Sta studiando da almeno dieci libri contemporaneamente>>
<<E se stesse cercando di creare un incantesimo?>> la buttò lì Sirius, posandosi le mani sui fianchi e respirando affannosamente <<Voglio dire, Lizzie non ha bisogno di studiare e ne siamo tutti a conoscenza. Per quale motivo dovrebbe avere così tanti libri intorno a sé? Sarà la persona più geniale che conosciamo, ma rimane sempre un essere umano ed è impossibile rimanere concentrati in quel modo>>
<<Potrebbe essere, in effetti...>>
<<Senti>> Peter si buttò per terra, stendendosi per la fatica <<Torna da lei e chiedile spiegazioni, ma veramente stavolta. Non parlarle da fidanzato, mi raccomando. Usa l'empatia più che puoi>>
<<Sì, per farmi trattare male di nuovo, Pete>>
<<Lizzie la conosci, James. Lo sai che se c'è qualcosa che non va tenterà di risolverla da sola prima di disturbare gli altri! Se stesse facendo esattamente quello?>>
<<Pete, amico, so che sta facendo esattamente quello. Ma se non vuole dirmi di cosa si tratta, non posso costringerla a farlo, per quanto la cosa mi infastidisca>> borbottò il mago, alzando le spalle e sbuffando <<Per lo meno, ha detto che non vuole lasciarmi>>
<<Meglio, no?>>
<<Voi lo sapete che sono innamorato perso di lei, lo sapete addirittura più di quanto lo sappia Lizzie ma... ma non voglio stare insieme a lei se questo significa che non si fida più di me. Quando eravamo solo amici, almeno, mi confidava le sue preoccupazioni. Adesso nemmeno quello>>
<<Non fare cazzate, fratello>> commentò Sirius, mimando il gesto della pace con le dita <<Probabilmente alla Greenway passa qualcosa per la testa che non è ancora pronta a condividere. E fidati, James, se non l'ha detto a Marlene, dubito che lo dirà a chiunque altro!>>
Il Malandrino annuì seppur non convinto e si lasciò cadere accanto a Peter <<Tu e Moony avete risolto o continuato ancora a non parlarvi?>> domandò, cercando di distogliere l'attenzione da sé. Lo sguardo triste che Sirius assunse gli fece intuire di aver fatto la domanda sbagliata.
Le volte in cui Black aveva menzionato di provare qualcosa di più per Remus, James, poteva contarle sulle dita di una mano - a partire da quella volta, dopo la serata di gioco con le ragazze nel dormitorio, la sera del suo primo bacio con Lizzie. Era difficile che ne parlasse... era come se avesse paura di qualcosa...
<<Ci ho provato a parlargli, ma ogni volta che mi trovo lì non riesco a dirgli 'Hey Moony, mi dispiace'. C'è qualcosa che mi blocca>>
Peter si stiracchiò leggermente <<Ancora non ho capito perché avete litigato, ragazzi, comunque>>
In effetti, capire senza sapere era impossibile. L'unico davvero a conoscenza di come stavano le cose era James, solo che Liz era troppo intelligente per loro comuni mortali e Lily e Marlene non erano stupide. Avevano capito che c'era qualcosa sotto, solo che non volevano rischiare di sembrare delle ficcanaso.
Sirius fece un mezzo sorriso <<Ahh, il buon vecchio alcol... qualche volta credo che faccia davvero dei danni>>
<<Continuo a non capire>>
<<Credo che sia un modo per dirti di non ubriacarti, Pete>> si intromise James, buttando lì un commento per non costringere Sirius a dover dire la verità.
Il ragazzo scoppiò a ridere, estraendo la bacchetta e lanciando degli schizzi d'acqua ai suoi amici. Quell'incantesimo gliel'aveva insegnato Lizzie e fin dal primo momento gli era piaciuto tanto. Si divertiva parecchio ad infastidire i ragazzi.
<<A parte gli scherzi...>> affermò Sirius, asciugandosi il sudore dalla fronte con il dorso della mano <<Va di nuovo da Lizzie. Non ti ucciderà, e già questo è un passo avanti. Se non vuole dirti cosa le prende non lo farà, tu stalle soltanto vicino. Lo apprezzerà e la spingerà a raccontarti tutto>> suggerì, annuendo piano e posando una mano sulla spalla del suo migliore amico.
James si tirò su, rivolgendo un'occhiata rapida ai ragazzi <<Lo faccio?>>
<<Fallo, che ti costa?>>
<<La vita?>>
<<James, Lizzie non ti uccide. Sta tranquillo. Ti vuole troppo bene per farlo!>>
<<Sapete che questo non mi consola, vero?>> fece James retoricamente, togliendosi delle macchie di terra dalla divisa e voltandosi <<Beh, ci vediamo dopo. Se invece Lizzie decide di uccidermi, voglio che la mia bara sia spedita in aria, okay?>>
<<Poi la facciamo saltare in aria?>>
<<You got it, babe>>
<<Ah ah ah>> urlò poi Sirius, esaltandosi <<E poi possiamo sparare di nuovo i pezzettini del tuo cadavere in aria come dei coriandoli!>>
Peter fece una faccia schifata e contemporaneamente scoppiò a ridere <<Non è una cattiva idea. Poi facciamo portare le sue esequie dal gufo di Lizzie, tanto Rory è sempre disponibile per queste cose!>>
<<Buona idea, Pete! E poi possiamo...>>
I due erano così impegnati a discutere del presunto funerale di James che non si accorsero nemmeno del fatto che il ragazzo se n'era ormai andato da un paio di minuti. Smisero di blaterare solo quando videro Remus e Lily camminare insieme e sorridersi.
Il fegato di Sirius bruciava in un rogo ardente fatto di gelosia.
<<Ciao ragazzi!>> li salutò la strega, agitando la mano in aria. Il sorriso scomparve dal viso di Remus in fretta, mentre posava gli occhi su di lui.
<<Ciao>> replicarono loro.
<<Stiamo cercando Lizzie, sapete dov'è?>> domandò il lupo mannaro, posando gli occhi dappertutto tranne che su Sirius.
<<Lo sa James, ma è andato a parlarle di nuovo. Diciamo che la prima volta non è andata come sperava...>> rispose Peter, dispiaciuto.
<<Perché?>> Lily aggrottò le sopracciglia, appoggiandosi a Remus e sbattendo velocemente le palpebre <<Che è successo, hanno litigato?>>
<<Lizzie non ha voluto dire a James che le prende e lui non era contento. L'abbiamo convinto a tornare indietro e a risolvere le cose. Sono troppo carini, anche se non lo ammetterò mai ad alta voce di fronte a lui, per mollarsi così!>>
Per la prima volta, Sirius sentì lo sguardo di Remus scottargli addosso.
<<Beh allora non importa. Remus, andiamo in Biblioteca? Almeno finiamo il lavoro per Lumacorno>> propose Lily, rivolgendosi all'amico e prendendolo a braccetto <<Se ci cercate>> fece diretta agli altri due <<Sapete dove trovarci!>>
<<Sì, ciao Lils!>>
Barnaba il Babbeo non era mai stato così bello. Per lo meno, James ormai era riuscito a memorizzarne anche i dettagli più piccoli, dato che era stato per almeno dieci minuti fermo ad osservarlo.
Il coraggio che aveva trovato per andare a parlare con Lizzie si era completamente dissolto durante il tragitto e la cosa lo faceva imbestialire. Non aveva mai avuto paura di niente, nemmeno quando insieme a Remus aveva impedito a degli imbecilli di Serpeverde dell'ultimo anno di appendere dei bambocci del primo a testa in giù.
Eppure, in quel momento era terrorizzato.
Ci volle un po' prima che James si decidesse ad entrare. Quando lo fece, però, si rese conto del fatto che Eliza stesse parlando con qualcuno. Il suo tono pareva disperato e quasi distrutto. Teneva la mano stesa di fronte a sé e sul palmo giaceva in piedi una specie di ologramma umano.
<<No, non capisci>> diceva alla persona. Il Malandrino non riusciva a capire chi fosse, dato che la schiena di Lizzie faceva da 'scudo' <<Troverò una soluzione, te l'ho promesso. Non ti lascerò morire, costi quel che costi. Dimmi quello che vuoi ma sta pur certo che non permetterò alla morte di portarsi via un'altra delle persone che per me contano di più!>>
<<Liz...>> quella voce... quella voce era...
Ecco perché, allora...
<<Dammi del tempo. Ti giuro che ti salverò, ti giuro che lo farò. Non posso, non possiamo, perderti, non anche te>>
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