42| Lizzie, James & the unique Christmas
Simon Greenway era convinto di non aver mai visto sua figlia felice al ritorno da Hogwarts come in quel momento. La ragazza scese dal treno con un sorriso di almeno settanta denti in viso e splendeva di gioia.
<<Papà!>> gridò, correndo ad abbracciarlo <<Mi sei mancato tantissimo!>>
<<Anche tu, figliola!>> rispose lui, baciandole la guancia e tossicchiando un po' <<Ma cos'hai in faccia? Stucco?>>
Lei si passò confusa la mano sulla pelle e scrutò con attenzione il prodotto sparso per le sue dita <<Ah sì! È il fondotinta che ho fatto io che ho regalato a Mary! Ti piace?>>
<<Odora e sa di legno bruciato!>> la prese in giro lui, passandole una mano tra i capelli con fare divertito <<Ma gli altri? Dove sono?>>
<<Lily e Marlene sono andate in bagno e Peter, Sirius e Remus stanno facendo a gara a chi dei tre è più demente da quando il treno è partito>> fu la risposta di Eliza, che fece scaturire un pensiero particolare nell'uomo.
Aveva mancato un nome, quel meccanismo perfetto che era il cervello di sua figlia. Alzheimer? Nah, era più probabile che fosse un qualcosa fatto di proposito.
<<E James, invece?>> incalzò Simon, strizzando l'occhio destro alla Serpeverde <<Che mi dici di lui? È andato a comprare le arance in Argentina?>>
Le guance della strega diventarono così rosse da fare invidia al più bel pomodoro della stagione estiva <<Papà... noi...>>
Ma il signor Greenway aveva già capito tutto. Conosceva sua figlia meglio di chiunque altro e sapeva perfettamente cosa stesse passando per quella sua testolina dura. Le sorrise e lei si calmò all'istante <<Lo immagino già, tesoro>>
<<E tu...>>
<<Ed io sono felicissimo per te, amore mio>> le rispose, afferrandola per il polso e smaterializzandosi. Certo, sua figlia avrebbe anche potuto farlo da sola ma non era il caso di dare sfoggio alla sua magia in mezzo a tanta gente.
Casa Greenway ad Eliza non era mai sembrata così accogliente come lo era in quel momento.
<<Tesoro? Posso chiederti una cosa?>> domandò Simon, seduto sulla poltrona e con l'ultima copia della Gazzetta del Profeta in mano. Sul suo viso, un grugno strano.
<<Sì, dimmi, papà>>
<<La senti anche tu?>> chiese, mettendo mano alla propria bacchetta <<La traccia magica qui intorno, dico. Riesci a percepirla?>>
Liz annuì cautamente, concentrandosi su quella magia. Ognuno aveva un odore particolare quando lanciava incantesimi, bastava soltanto riconoscerlo per distinguere la persona. James, per esempio, ogni volta che teneva la bacchetta aveva un profumo buonissimo di ciliegie.
<<Ci pensi tu, tesoro? Non ho voglia di alzarmi>>
<<Certo>> a Liz bastò schioccare le dita per avere la visione periferica della casa nella sua mente. In quel modo, poteva controllare con attenzione ogni angolo, anche il più nascosto <<Cielo...>> sbuffò, passandosi una mano in fronte.
<<Che è successo?>>
<<È James che sta facendo il cretino con Aimee>> rispose, scrollando le spalle e correndo verso la porta. La aprì velocemente, facendo saltare sua sorella per lo spavento nel porticato. Il ragazzo, invece, spostò subito lo sguardo su di lei, sentendo il forte impulso di abbracciarla.
<<Che ci fai qui?>> gli domandò infatti Liz, sorridendogli <<Ci siamo salutati nemmeno tre ore fa!>>
<<Volevo solo... ehm... invitarti ad andare con me e gli altri a Diagon Alley. Mi ha aiutato Aimee a materializzarmi, io, lei e Sirius ci siamo incrociati per caso. Volevamo divertirci un po' tutti insieme. Solo che Lily non ci sarà, peccato!>>
<<Va bene>> esclamò la strega, annuendo felice. Si sporse dentro <<Papà?>>
<<Che c'è, tesoro?>>
<<Io vado con James e gli altri a Diagon Alley! Ci vediamo dopo! Ti voglio bene>> gli gridò, chiudendosi poi la porta dietro le spalle. Si rivolse ad Aimee, prima di fare qualsiasi altra cosa <<Sorellona, grazie per il vestito per ieri sera! Era bellissimo>>
<<Ah ah, sono straordinaria! Ci ho preso anche questa volta!>> esultò la maggiore delle Greenway, facendo un gran sorriso <<Che mi dici, James, com'era mia sorella? Era bella?>>
<<Mozzafiato>>
Liz sentì il proprio cuore perdere un battito mentre James pronunciava quell'unica parola. Le tolse completamente la capacità di parlare ed infatti rimase a guardare il proprio ragazzo con fare tenero.
<<Bene, ne sono contenta!>>
Potter passò il braccio sulle spalle di Liz, baciandole la guancia <<Andiamo, madame? Moony, Sirius e Peter ci stanno già aspettando, dato che hanno usato la Polvere Voltante. Marls invece ha detto che ci raggiungerà dopo>>
<<Sì, andiamo>> confermò la ragazza, salutando la sorella e dicendole di spupazzare Aurora <<Pronto, JP? Non vomitare, eh!>>
<<Non posso promettere!>>
<<Tu trattieniti lo stesso>>
<<Sissignora>>
Natale era il periodo dell'anno preferito dalla maggior parte dei maghi. Era bellissimo vedere come Diagon Alley si fosse completamente riempita di decorazioni luminose e regalasse uno spettacolo magico.
Potersi godere l'atmosfera con James accanto però, per Eliza, era la cosa più bella, quella che rendeva quella festività la migliore della sua vita. Si materializzarono in un vicolo appartato e cercarono di risultare discreti mentre uscivano dall'ombra mano nella mano.
Come già annunciato da Potter, gli altri tre Malandrini li stavano aspettando davanti alla Gringott. Sirius e Remus stavano fumando qualche sorta di sigaretta babbana e Peter si stava lamentando del freddo mentre si sfregava le braccia freneticamente.
<<Ciao!>> salutò Liz, allegra <<Quanto tempo è che non ci vediamo, vero? Quanto saranno? Due o tre anni?>>
<<Direi più cinque anni>> rispose Lupin, sorridendo e buttando fuori una nuvoletta di fumo. Passò la propria sigaretta a Sirius, che la prese e lo ringraziò <<Marls?>>
<<Qui!>> trillò una voce femminile, saltando addosso a Liz e abbracciandola. Marlene quasi scacciò James, spedendolo lontano dalla sua ragazza in meno di cinque secondi <<Amore mio, mi sei mancata da morire!>>
<<Non vi vedete da nemmeno mezza giornata>> commentò Peter, alzando le sopracciglia <<Nemmeno James è così geloso!>>
<<Hey, io non sono geloso!>>
<<Ah no, proprio no. Come ti viene mai in mente una cosa del genere?>>
<<Muori, Remus>>
<<Sei un cucciolotto, James>>
<<Muori anche tu, Sirius>>
<<Ahah>>
<<E ovvio, anche tu Pete!>>
<<Io che ho fatto?>>
<<Ehm? Esisti?>> la buttò lì Sirius, scoppiando a ridere insieme all'amico <<Dai, Pete, che prima o poi qualcuna che te la dà la trovi!>>
James non poté fare a meno di sorridere quando percepì la sua straordinaria Lizzie afferrargli la mano ed intrecciare le dita alle sue. Stavano camminando insieme per le vie di Diagon Alley da soli.
Tutti gli altri erano andati via. Ylene McKinnon, la madre di Marlene, aveva acconsentito ad accompagnare Remus e i ragazzi a casa e così loro due erano rimasti un po' da soli. Ne approfittarono per acquistare un paio di regali.
Per i rispettivi... beh, per quelli ci sarebbe voluto un po' più di tempo.
<<Hey Prongs, guarda qui!>> esclamò la ragazza, correndo verso una vetrina illuminata e sorridendo, indicando un oggetto. Esposta vi era una sfera di vetro con la neve che all'interno presentava una fedele riproduzione di Hogwarts <<Non è bellissima?>>
<<Sì>> annuì lui, avvicinandosi alla propria ragazza ed osservando i suoi occhi. Okay, forse aveva trovato un primo regalo! <<È molto, molto bella>>
Liz si voltò verso di lui, sorridendo pimpante <<Sento che questo Natale sarà meraviglioso!>>
<<Dici?>>
<<Sì!>>
<<Cosa ti fa essere così convinta di questo?>> domandò James, ridacchiando. Adorava quando lei si mostrava così allegra: lo metteva di buonumore.
<<Beh...>> fece, abbracciandosi a lui e ricominciando a camminare per Diagon Alley <<Innanzitutto quest'anno ci sei tu. E poi c'è anche Aurora! È il primo Natale per la mia bellissima nipotina!>>
<<È vero!>>
<<Ti sei dimenticato di mia nipote?>>
<<Nooo>>
<<James?>>
<<Okay, forse>> il Grifondoro scoppiò a ridere, sistemandosi la sciarpa intorno al collo e contemporaneamente facendo lo stesso con quella di Liz, rigorosamente verde ed argento. Il Malandrino era seriamente convinto che la sua amata streghetta non uscisse mai di casa senza almeno un qualcosa che ricordasse la sua Casa di Hogwarts.
<<Come fai a dimenticarti di una bambina così carina? Come?! Voglio dire, l'abbiamo vista insieme appena nata!>>
<<Lizzie, tesoro, sei davvero convinta che io, avendo te, TE, vicino, considerando che a maggio ero già bello che perso per te, abbia guardato quella bambina? Per carità, è bella quanto vuoi, ma io guardavo te. Non mi importava niente dei pianti o delle mangiate di Aurora, io volevo solo vedere il tuo di sorriso>>
La strega sentì il proprio cuore stringersi nel petto <<Amore mio...>> sussurrò, facendo gli occhietti dolci <<Sei un patato, James>>
<<Non inizierai a chiamarmi così ora, vero?>>
<<Perché no? È carino!>> rise lei, sistemandosi meglio nell'abbraccio del ragazzo <<Oh giusto, hai ragione. Intaccata la tua virilità, vero?>>
<<Come fai a prenderci sempre? Per Merlino, Eliza, come farai!>>
<<Stupido>>
<<Ma mi adori anche per questo!>>
<<Purtroppo sì. Purtroppo ti adoro perché sei un idiota...>>
<<Vedi, Schatz? Ci completiamo!>>
Il campanello di casa Greenway trillò ed Eliza si tirò su dalla poltrona del soggiorno in fretta e furia. Si affrettò davanti allo specchio vicino al caminetto e si passò le mani tra i capelli, controllando almeno sei volte che il proprio trucco fosse perfetto. Sistemò la scollatura del proprio vestito un'ultima volta, giusto in tempo per vedere Meryl correre ad aprire.
Suo padre le apparve accanto, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Era davvero davvero felice di quella giornata e si vedeva: l'ultima - e in realtà anche la prima - volta che una delle sue figlie aveva portato i genitori del proprio ragazzo, le cose erano terminate con un matrimonio ed una bambina.
Okay, forse era un po' presto per parlare di matrimonio, ma Simon era emozionantissimo. Conosceva già Euphemia e Fleamont però sperava comunque di non far fare brutta figura a sua figlia.
<<Signore, Lizzie, sono arrivati i nos... ah, siete già qui>> fece Meryl, voltandosi verso i due Greenway e sorridendo, come se già sapesse tutto <<Bene, vi lascio>>
<<Grazie tesoro>> le rispose Liz, chinandosi e lasciandole un bacio sulla "guancia" sottile <<Ci avverti quando è tutto pronto?>>
<<Sì!>>
Lasciando andare l'elfa, la ragazza si rivolse ai signori Potter, salutandoli felice <<Ciao! Che bello vedervi! Come state?>>
<<Ciao tesoro!>> esclamò Euphemia, allargando le braccia ed invitando la strega in una stretta calda ed amorevole <<Noi stiamo benissimo e ne approfittiamo per ringraziarvi dell'invito!>>
<<Esatto!>> le diede manforte Fleamont <<Quando James ci ha detto dell'invito eravamo così contenti! Abbiamo portato dei dolci!>>
<<A proposito di James, dov'è?>> si interessò Liz, andando ad abbracciare il signor Potter <<Non lo vedo>>
<<Eccomi!>> rispose proprio il diretto interessato, trascinando dentro l'ingresso di casa Greenway un orso di peluche alto almeno due metri. La Greenway spalancò la bocca, indicandolo. Era bellissimo, con due occhi di vetro così perfetti da sembrare bottoni decorati.
<<E quello?>> domandò la Serpeverde, incredula <<Ti sei dedicato all'artigianato?>>
<<È uno dei tuoi regali di Natale, simpatica!>> la rimbeccò James, tirando un sospiro di sollievo quando il peluche passò perfettamente per la porta.
<<Davvero?!>> gli occhi di Liz scintillarono, mentre prendeva a saltellare e si tuffava tra le braccia del Malandrino. Questi la afferrò al volo, rischiando di finire addosso all'orso e di buttare tutto per terra.
<<Sì>> riuscì a dire lui, quasi soffocando. La presa della Greenway era così stretta che per poco non lo strozzò. James si ricompose, sorridendo a Simon <<Buon Natale, a proposito! E grazie ancora per l'invito!>>
<<Di niente, caro ragazzo. Prego, accomodatevi. Il pranzo sarà pronto tra poco>>
<<E tua figlia?>> chiese Euphemia <<Non si unisce a noi?>>
<<Teoricamente dovrebbe>> rispose Eliza, scuotendo la testa <<Però Aimee è una ritardataria cronica, quindi credo che dovremo aspettarla un bel po'!>>
<<Ah beh, non abbiamo fretta, no?>>
<<No!>>
<<Ahhhh>> esclamò James, gettandosi indietro contro lo schienale della sedia e sfregandosi le mani sulla pancia <<Che pranzetto, signor Greenway!>>
<<Chiamami Simon, James>> lo corresse l'uomo per la quattordicesima volta divertito <<E sì, devo ammetterlo, era più buono del solito!>>
Aimee annuì, facendo la linguaccia alla figlia ed afferrandole la manina <<Rory, amore, fai ciao a nonno Simon!>>
La bambina mosse la testa, piuttosto che la mano, facendo storcere il naso a sua mamma. Mike scoppiò a ridere, baciando la nuca della figlia <<Brava Rory, così si fa!>>
<<Mike, non incoraggiarla!>>
<<Scusa, tesoro>>
<<E non prendermi per il culo!>>
<<Nossignora>>
Aimee fece un bel respiro profondo, assumendo un'espressione zen. Poi, come se nulla fosse, si voltò verso il marito e gli fece un sorriso luminoso e a trentadue denti <<Mike?>>
<<Sì, amore?>>
<<Strozzati>>
Fleamont per poco non si soffocò con il vino che stava bevendo. Aimee Greenway era una vera comica, era incredibile! Spostò l'attenzione sul figlio, per commentare quella breve scenetta, ma si interruppe giusto in tempo.
Liz e James nel frattempo avevano ingaggiato una lotta con i cucchiaini sopra le loro coppe di gelato, gentilmente offerto dai Potter. Il suono metallico che i due oggetti producevano scontrandosi si univa alla lista della colonna sonora del loro rapporto.
<<Ma che state facendo, voi due?>> domandò Simon, convinto di star perdendo anche la figlia sana. Se Aimee era scatenata, Eliza era sempre stata più calma - non poteva veder uscire di testa anche lei! Non l'avrebbe sopportato! No, a parte gli scherzi: se Liz era felice, lui lo era per lei.
<<James mi ha rubato la cioccolata!>> rispose Eliza, battagliando con forza contro il suo ragazzo.
<<Sì, perché tu hai rubato la nocciola a me!>>
<<Non è vero!>>
<<Ah no? Guarda, hai il cucchiaino sporco!>> replicò James, sbuffando e riuscendo a strapparle dalla coppa della panna <<Mhh, che buona!>>
Liz fece una faccia meravigliosa, come a dire 'Tu sei morto!' e riprese a duellare con il mago <<Questa me la paghi, James!>>
<<Sì sì, che paura!>>
Aimee, che osservava la scena in uno strano e religioso silenzio, non poté fare a meno di notare quanto teneri fossero sua sorella e James insieme. Riuscivano a far scaturire la competitività dell'altro e ciascuno voleva vincere, era come se si completassero.
Si appoggiò a Mike, ricordando come un tempo anche loro - seduti nello stesso posto in cui Liz e James erano in quel momento - avevano lottato per del gelato. La differenza è che quella volta i genitori di suo marito e sua madre non c'erano.
<<Sono bellissimi, vero?>> sussurrò lui, baciandole la punta del naso e tornando a concentrarsi sui due maghi <<Mi ricordano tanto me e te>>
<<Sì, sono stupendi>> confermò Aimee, sorridendo <<Spero tanto che possano essere felici come lo siamo io e te>>
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