2| Lizzie, James & the blackberries

Le ore di lezione preferite da Liz erano quelle di Pozioni. E come biasimarla?

Le piaceva primeggiare in tutto ed era chiaro che anche in quella materia era la migliore, a pari merito con il suo compagno di Casata preferito. Si divertiva a stracciare gli altri, collaborando insieme a Severus. Ci provava un vero e proprio gusto.

<<Butta dentro la lavanda>> Eliza si rivolse all'amico, chinandosi per sistemare il fuoco sotto al calderone <<Io intanto penso alle alghe>>

<<Ce ne metto un rametto solo, secondo te? Lumacorno ha detto che ne basta uno ma penso sia poco>>

<<L'importante è l'odore. Metticene uno più qualche pezzetto sbriciolato per bene>>

Severus Piton era fenomenale in quella materia e Liz non era altro che la sua anima complementare. Insieme, avevano iniziato a scrivere appunti sul libro di pozioni e lo arricchivano man mano che dai loro esperimenti uscivano dei risultati positivi. Alle volte si trattava solo di aggiungere qualche ingrediente, altre di toglierli o semplicemente metterli in quantità minori.

Insomma, erano diventati due pozionisti abili. Forse anche più di Lumacorno stesso.

La pozione nel calderone assunse un forte odore di lavanda ed i due ragazzi capirono di non aver sbagliato affatto. Si scambiarono un'occhiata veloce, che sembrava dire "Anche questa volta abbiamo avuto ragione".

Nel frattempo, James e Peter sembravano avere almeno un centinaio di problemi rispetto alla coppia d'oro. Innanzitutto, non riuscivano a tritare la lavanda senza distruggerla, in più le alghe tagliate dal secondo erano talmente piccole da non contare quasi niente.

<<Ma che bisogna fare?>> chiese Potter, sistemandosi gli occhiali sul viso e curvando il collo, cercando di sbirciare nel calderone di Sirius e Remus.

<<Non dirlo a noi! Vedi se riesci a capire qualcosa dalla Greenway e da Pivellus!>>

Niente di niente.

I Serpeverde erano troppo avanzati per riuscire a capire cosa stessero facendo. Gli sembrava che addirittura stessero aggiungendo più ingredienti del necessario!

<<Okay, è ora di finire la lezione, facciamo implodere qualcosa!>> sussurrò Sirius, impugnando la bacchetta e sollevando delle more. Le infilò vicino alle bacche di Liz e ne fece cadere alcune nel calderone suo e di Piton, sperando che scoppiasse.

Quando la Greenway andò ad assaggiare una bacca per capirne la stagionatura, impugnò per errore anche una mora. Ciò che il rampollo dei Black non poteva sapere riguardava l'allergia della ragazza proprio a quel frutto.

<<Ma che diamine!>> l'esclamazione di Eliza attirò l'attenzione di Lumacorno. Il suo viso aveva assunto fin da subito delle chiazze rosse e lei aveva iniziato a grattarsi le mani. Come se non bastasse, la pozione aveva incominciato a bollire e a divenire inutilizzabile.

<<Signorina Greenway! Sta bene?>> le chiese il professore, appoggiandole una mano sulla spalla e guardandola <<Che le è successo?>>

<<More>> affermò subito, sicura, afferrandole e mostrandole all'uomo <<Non le avevamo prese, non servono. Ed io sono allergica>>

<<Chi è stato?!>> Lumacorno ora sembrava furibondo. Era evidente che Liz Greenway e Severus Piton fossero i suoi studenti preferiti e chi toccava loro andava incontro a punizioni terrificanti <<Potter, tanto la tua pozione è orribile, accompagna la signorina Greenway in infermeria e rimani con lei fino a quando non arriverò io personalmente>>

<<Ci vado da sola in infermeria, professore>> Liz fumava di rabbia <<Sia mai che Potter trovi un modo per aggiustare la sua pozione>>

<<Potter, accompagnala>> ordinò nuovamente l'insegnante, con tanto di gesto plateale verso la sua studentessa. Non potendo ribattere oltre, i due ragazzi si incamminarono da Madame Pomfrey (il ritmo era piuttosto lento, considerando che lei faticava anche a respirare).

<<Greenway, stai bene?>> le chiese James, titubando leggermente. Liz era spaventosa di suo normalmente, ma se era arrabbiata... oh cielo, se era arrabbiata era ancora più terrificante.

Lo ignorò.

<<Greenway, dai... si vede che stai tremando!>>

Finse di non sentirlo, però era vero. Aveva iniziato a sentire dei brividi lungo tutto il corpo, segno che la reazione allergica era peggiorata rispetto a quando l'aveva manifestata la prima volta.

<<Liz!>> spazientito, le afferrò il braccio e se lo portò intorno alle spalle <<Accidenti, fermati! Dobbiamo arrivarci in infermeria, non farti morire qui!>>

<<So che siete stati voi, Potter, lo so>> sputò acidamente la strega, cercando di ritirarsi ma non riuscendoci <<Quindi fammi il favore di tacere, o giuro che ti schianto dall'altra parte del corridoio>>

<<Io non c'entro niente! Perché per te è sempre colpa mia?>>

<<Perché sei un irresponsabile, borioso e sbruffone>> recitò lei, dandosi una spinta con le gambe e cercando di accelerare <<E soprattutto perché non mi piaci affatto>>

<<All'inizio non era così...>>

<<All'inizio mi facevi ridere, lo ammetto. Poi hai iniziato a farmi venire voglia di lanciarti sette Stupeficium di fila>> il gelo con cui Liz lo disse fece rabbrividire James, che deglutì e sistemò la propria presa sulla giovane.

Erano quasi arrivati da Madame Pomfrey quando Liz stramazzò tra le sue braccia. Il viso le era diventato completamente rosso e scottava da morire.

<<Hey, Greenway!>> James provò a schiaffeggiarla delicatamente, ma non riuscì a farle aprire gli occhi. Allora la sollevò di peso e prese a correre. Aprì la porta dell'infermeria con una spallata piuttosto violenta, la testa dell'omero gli bruciava dal dolore.

<<Potter, che stai... che le è successo?>>

<<Reazione allergica durante la lezione di Lumacorno. Mi sa che è urgente!>>

<<Sbrigati, ragazzo!>>

James adagiò il corpo inerme di Liz sul lettino indicatogli dalla donna e le si sedette accanto, ad aspettare che l'infermiera facesse qualcosa. Non si azzardò a guardare la compagna: conoscendola, se si fosse svegliata e l'avesse trovato ad osservarla lo avrebbe ucciso all'istante. Non dubitava della sua parola, l'avrebbe fatto sicuramente!

<<Sai che cosa le ha causato la reazione?>> gli domandò Madame Pomfrey, facendo ingerire alla ragazza un liquido ambrato <<Questo dovrebbe bastare per aiutarla, ma se non fosse abbastanza serve un qualcosa di più specifico>>

<<Le more>>

Solo in quell'istante James si accorse di avere tra le mani l'unica informazione disponibile riguardo alle debolezze della "grande e spaventosa" Eliza Greenway, che aveva sempre fatto in modo di mostrarsi forte e impenetrabile. Lui era l'unico a poter dire di averla vista vulnerabile.

Perché sì, Liz in quel momento assomigliava più ad un pulcino indifeso che a una strega potentissima.

Lumacorno rispettò la propria parola e si presentò lì esattamente quindici minuti dopo il loro arrivo. Ringraziò Madame Pomfrey per la sua efficienza e poi chiese di poter scambiare qualche parola con James.

<<Signor Potter, devo pensare che sia stato lei? Il signor Piton ritiene che si tratti di voi soliti quattro. Quindi...?>>

<<Sono stato io>> si assunse la colpa <<Volevo fare uno scherzo innocente ma non pensavo che Liz... voglio dire, che Eliza... fosse allergica. Altrimenti non l'avrei mai fatto!>> ed in effetti diceva la verità. Se avesse saputo che effetto avrebbero avuto le more sulla Serpeverde avrebbe impedito a Sirius di scaraventargliele nel calderone.

<<Ti credo, Potter. Ma voglio informarti, e sarai tu a dirlo alla signorina Greenway quando si sveglierà, che dovrai recuperare la pozione insieme a lei. Il signor Piton e il signor Minus lavoreranno insieme, così come voi due. Avete due settimane di tempo, dato che il tempo di riposo deve essere di minimo cinque giorni dopo la preparazione. Chiaro?>>

<<Chiaro, professore. E mi scuso>>

<<Non è a me che dovresti chiedere scusa, signor Potter. Penso proprio che ne vedrò delle belle tra te e la signorina Greenway. Chissà, magari vi farò lavorare insieme fino alla fine dell'anno...>>

<<È una punizione per chi, professore, me o lei?>> James si lasciò scappare la battuta che stava trattenendo fin da quando Lumacorno aveva iniziato a parlare. Lo sguardo dell'uomo lo attraversò proprio come aveva fatto quello di Eliza pochi minuti prima.

<<Oggi resti con lei, signor Potter. Almeno fino a quando non si riprende. E se vengo a sapere che te ne sei andato, toglierò trenta punti a Grifondoro!>>

<<Certo, professore. Rimarrò qui>>

E così fece.

Liz si svegliò circa tre ore dopo, indolenzita. Il liquido datole da Madame Pomfrey le aveva intorpidito le articolazioni ed infatti dovette farsi aiutare da James. Non lo voleva lì, per niente, però non poté evitare di pensare che fosse una cosa carina da parte sua l'essere rimasto.

<<Tirami su il cuscino>> comandò, cercando di recuperare il proprio tono autoritario. Ormai Potter però l'aveva vista fragile e lei se lo sarebbe rimproverato per sempre, ne era certa.

Sapeva già che lui avrebbe raccontato a tutti i suoi amichetti di come gli era svenuta tra le braccia, di come aveva dovuto comportarsi da principe azzurro. Poteva vedere la schiera degli idioti di Grifondoro schernirla per quello.

Oh, li avrebbe schiantati uno ad uno.

Ancora peggio era stato per lei il venire a sapere di dover lavorare alla pozione con la persona che odiava di più al mondo.

<<Cosa?!>> aveva gridato quando James le aveva spiegato la richiesta di Lumacorno <<È una punizione per chi, me o te?!>>

Il Grifone trattenne una risata, avevano detto praticamente la stessa cosa. Forse, dopotutto, non erano così tanto incompatibili come pensavano.

<<Non preoccuparti, non ti rovinerò la media perfetta>> aveva detto James, mentre si passava una mano tra i capelli.

<<Non è la media che mi urta, Potter, sei tu in generale>>

Non avevano terminato la conversazione che avevano avuto andando verso l'infermeria e il Malandrino ebbe la sensazione che una fine non ce l'avrebbe mai avuta. Per come si comportava, Liz dimostrava davvero di odiarlo.

Un po' gli dispiaceva.

Sì, insomma, lui piaceva a tutti meno che a lei. E a Piton. E a Gazza. E a qualche altro Serpeverde. Beh, okay, c'erano diverse persone a cui non piaceva... ma Eliza era l'unica di cui gli importasse qualcosa, sinceramente.

<<Senti, possiamo anche provare ad andare d'accordo per una volta. Non ti sto dicendo di diventare migliori amici...>>

Liz lo interruppe con un secco <<Non ho nemmeno intenzione di diventare tua amica!>>

<<Sì sì, va bene. Però se non lavoriamo bene, tu ti rovini la media ed io faccio perdere trenta punti a Grifondoro>>

<<Come se ti importasse qualcosa dei punti della Casa, Potter!>> sbuffò Liz, agitando una mano in aria e tirandosi a sedere seppur a fatica <<Le lezioni sono iniziate da quanto, dieci giorni? E tu e il tuo gruppetto di disadattati siete riusciti a perdere tutti i punti guadagnati!>>

<<Oh andiamo, devi ammettere che lo scherzetto del meteo era carino!>>

<<Sarebbe stato anche carino, se il bersaglio non fossero stati i Serpeverde!>>

<<Non eravate solo voi, anche i Grifondoro si sono bagnati!>>

<<E ci credo, avete fatto piovere persino sopra alla McGranitt>> Liz diede un colpo di tosse, ancora rossa in viso dalla reazione allergica <<Siete fortunati che non vi ha ucciso>>

<<Siamo i suoi studenti preferiti>> proferì James con un sorrisetto malizioso, battendosi orgogliosamente una mano sul petto <<Dai, devi ammetterlo. Se non fosse per noi, tutto sarebbe estremamente più noioso!>>

Fu all'ultima affermazione di Potter che Liz si rese conto di aver intavolato una conversazione con la persona che odiava di più, ma soprattutto realizzò di non provare disgusto nel parlargli. Forse, alla fine, anche lei, così orgogliosa, non era che una pappamolla.

Si zittì, afferrando la propria bacchetta da sopra il comodino e lanciandosi addosso un incantesimo rigenerante da sola. Sommato alla pozione di Madame Pomfrey, le consentì di alzarsi in piedi.

<<Vattene>> disse freddamente, rivolta al ragazzo <<Ora>>

<<Cosa? Ma Lumacorno ha detto...>>

<<Non mi interessa cos'ha detto Lumacorno, sparisci, Potter>>

<<Ma stavamo chiacchierando, sembrava che...>>

<<C'è bisogno che io ti ripeta ancora una volta che ti detesto? Sì? Bene, ti detesto>> lo scandì perfettamente, parola dopo parola <<La tregua vale solo per completare quella pozione e adesso non mi sembra di essere a lezione. Quindi sparisci>>

<<Ma Liz...>>

James non fece in tempo a muoversi che si ritrovò con la bacchetta della strega puntata al petto. Sarebbe bastata una leggera pressione e gliel'avrebbe conficcata nella pelle <<Ci vogliono cinque secondi per lanciare uno Zilerius fatto per bene. Ti conviene andartene>>

Il ragazzo cercò di ricordare dove avesse sentito quell'incantesimo. Zilerius, Zilerius, Zilerius... gli era familiare. Poi nel suo cervello si accese una lampadina: Zilerius era un incantesimo in grado di far riempire i polmoni con un liquidio, se non curato poteva far morire di edema polmonare.

<<Okay, okay>> si arrese, alzandosi in piedi e arrotolandosi le maniche della camicia <<Io ci ho provato ad essere gentile con te!>>

<<Bene, puoi anche smettere>>

James annuì distrattamente, facendo schioccare la lingua contro il palato. Cominciò a camminare ed andarsene ma si fermò, si voltò e tornò a guardarla <<Sai cosa, Greenway? Puoi comportarti da stronza quanto vuoi, ma se continuerai a trattare tutti gli altri come spazzatura rimarrai da sola>>

<<Sì, quello che dici è giusto. Ma c'è un colossale errore. Io non mi comporto da stronza, lo sono e basta>>

<<Fingi quanto vuoi, non importa. Non mi riguarda. Però ricordatelo questo, Greenway. Hogwarts è indimenticabile perché non avrai mai più l'opportunità di essere una studentessa qui, quindi goditela. Sì, forse lo stai già facendo, ma ti sei mai davvero chiesta perché solo Pivellus ti è amico amico? No? Beh, io un esame di coscienza me lo farei>>

Detto questo, si affrettò fuori dall'infermeria, lasciando Liz ferma lì come un allocco.

L'aveva colpita.

Davvero tanto.

Lei sarebbe stata più propensa ad utilizzare un incantesimo per risolvere la questione, mentre Potter... Potter aveva preferito rischiare i polmoni piuttosto che stare zitto. Quella cosa la mandava in bestia.

Perché quello stupido non riusciva a comportarsi come un normale studente?!

Quella sera Liz non tornò in dormitorio. Madame Pomfrey la fece fermare lì per sicurezza, costringendola così ad una nottata di riflessioni.

Le dolse ammettere che forse, FORSE, Potter non aveva tutti i torti. In effetti, ripensando a quei due anni passati lì, lei non aveva ricordi davvero belli: ovvio, c'erano stati dei momenti più gratificanti di altri, ma comunque niente degno di nota.

Strinse i pugni sotto le coperte, bisbigliando parole verso il soffitto. Le piaceva credere che sua madre la stesse ascoltando e così ogni volta che ne aveva bisogno si sfogava. Quella volta pronunciò fiumi e fiumi proprio sul ragazzo.

Una domanda la accompagnò fino al sonno.

Cos'ho fatto di memorabile, eccetto comportarmi da stronza?

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