Tornare ad Hogwarts dopo le vacanze era una cosa estremamente pesante. Soprattutto dopo quelle di Natale. E specie dopo quelle grandi mangiate e tutto quel riposo.
Liz Greenway sedeva nel vagone del treno mezza assonnata, con gli occhi semi-chiusi, e Marlene McKinnon che dormiva appoggiata sulla sua spalla.
James Potter era seduto alla sua sinistra ed ogni tanto si girava a guardarla per sorriderle. Sirius Black e Peter Minus stavano giocando agli Scacchi dei Maghi, con la scacchiera regalata al secondo dalla Serpeverde. Remus Lupin stava leggendo pazientemente, anche lui con delle occhiaie, mentre invece Lily Evans sonnecchiava con la testa contro il finestrino.
Quel gruppetto aveva passato gran parte delle vacanze insieme. Erano usciti almeno ogni due giorni e avevano passeggiato tra il manto bianco che copriva il suolo, giocando a tirarsi palle di neve. Sembravano dei bambini un po' troppo cresciuti!
Era strano, per Liz, trovarsi così bene con qualcuno.
Stava per addormentarsi definitivamente, quando la porta dello scompartimento si spalancò ed una voce fredda pronunciò <<Greenway, c'è Piton che vuole parlarti>>
Lei scattò, Marlene si svegliò di colpo e si sollevò dalla sua spalla.
<<Che vuole?>>
<<Chiede di te>> le rispose gelidamente e poi sparì, tornando nel proprio vagone.
Liz sbuffò, alzandosi in piedi e spolverando la divisa della propria Casa <<Stavo riposando così bene. Proprio quel nanetto estramemente simpatico doveva svegliarmi, eh?>> commentò, scuotendo la testa. Si fermò sulla soglia, voltando la testa per parlare agli altri <<Ci vediamo direttamente pomeriggio o a cena? Tanto stiamo per arrivare>>
<<Liz, non ti ricordi? Noi due dovevamo parlare con Lumacorno>> James le lanciò un'occhiata, che la fece realizzare. Era un modo per dirle che doveva aiutarlo ad esercitarsi per diventare Animagus.
Annuì subito, portandosi la borsa alla spalla <<Sì, hai ragione. Allora io e te ci vediamo dopo!>>
Raggiunse lo scompartimento in cui Severus si trovava ed entrò. La fulminata tra i due ragazzi fu evidente, l'aria si tese subito.
<<Mi diceva Rodwick che volevi parlarmi...>>
<<Già, a meno che tu non abbia da fare con i tuoi nuovi amici>>
<<No, prego, dimmi pure. Ci siamo proprio dati appuntamento adesso, ho tutto il tempo del mondo per te>> replicò, con il suo miglior sorriso falso. Si appoggiò con la schiena al vetro, incrociando le braccia al petto. Tutti gli altri spostavano lo sguardo tra i due ripetutamente, seguendo la conversazione.
<<Per quanto riguarda ciò che ci siamo detti prima delle vacanze...>>
Liz lo interruppe subito, alzando una mano <<Non ho cambiato idea e rimango del mio pensiero, però non voglio che le cose restino così. Rovinate, voglio dire. Per questo...>> si bloccò, frugando nella borsa ed estraendo un pacchetto che porse al ragazzo <<Ti ho preso un regalo>>
Qualcuno spalancò lo sguardo, incredulo dalla strana gentilezza della Greenway. E lì Liz capì veramente che nessuno poteva dire di conoscerla sul serio, i ragazzi erano l'eccezione.
<<Che cos'è?>>
<<Aprilo e vedrai>>
Severus scartò confuso il pacchetto e ci trovò dentro tanti ingredienti per pozioni. Alcuni di quelli erano anche rari e molto costosi, difficilissimi da trovare.
<<Io...>>
<<Considerala come un'offerta di pace, in memoria dei vecchi tempi>> mormorò lei, sentendo il treno fischiare e poi fermarsi <<Beh, siamo arrivati. Io vado, ho appuntamento con Finn>>
<<Io però non ti ho preso niente>> le gridò dietro Piton, facendola fermare e sorridere. Era già arrivata a metà corridoio.
<<Lo so, e va bene così>>
<<Greenway...>>
<<Sei passato a chiamarmi per cognome, Severus?>> rise lei, camminando verso l'uscita. Non si voltò nemmeno per una volta, dopo quell'affermazione. Alzò soltanto la mano per salutarlo.
Era cambiata, osservò il suo ex-migliore amico. Non sapeva dire, però, se in meglio o in peggio. Ora rideva, non si faceva problemi ad essere gentile. Prima non avrebbe mostrato nemmeno uno straccio di affetto a nessuno.
Finn Craig gli sfilò accanto, correndo verso Liz e posandole il braccio attorno alle spalle. Già, c'era anche quello...
Parevano aver preso tutti il suo posto. A partire da quel viziato del settimo anno e terminando con Potter. POTTER, per Merlino! Come poteva Liz aver scelto uno come lui? Uno che odiava? Uno che aveva distrutto l'ultima lettera di sua madre? Uno che aveva detestato per due anni?
Non lo sapeva...
Però era certo di una cosa, che il suo rapporto con Eliza Greenway non sarebbe più stato lo stesso.
Ed era tutta colpa di quel maledetto Grifondoro e dei suoi amichetti.
<<Sei pronto, James? No, perché qui si gela>> chiese Liz, rabbrividendo nel suo cappotto e appoggiandosi ad uno dei grandi alberi vicino al Lago Nero <<Fuocondro>> bisbigliò, e la punta della sua bacchetta si scaldò. Ci strofinò le mani, sentendosi subito meglio.
<<Sì, dammi solo qualche minuto. Devo concentrarmi>>
<<Sai cosa devi fare, non preoccuparti. Andrà tutto bene>>
<<Tu dici? E se...>>
<<Se succede qualcosa, sono pronta a tirarti fuori dai guai, sì. James, sta tranquillo!>>
<<Chi l'avrebbe mai detto?>> fece retorico, sarcastico e divertito.
<<Chi avrebbe mai detto che cosa?>>
<<Che un giorno tu avresti dichiarato di essere disposta ad aiutarmi>> le sorrise, divertito, beccandosi una palla di neve in faccia <<Hey!>>
Liz non rispose, ma le sue guance rosse erano più che evidenti. Gli fece un cenno con la testa e lui tornò a prestare attenzione all'allenamento.
Non era ancora riuscito a trasformarsi in Animagus, né completamente né parzialmente, però non si arrendeva. Certo, se da una parte era felice di continuare a passare del tempo solo con Eliza, dall'altra si sentiva un idiota.
<<Non ce la faccio!>> sbuffò, dopo il quarto tentativo fallito consecutivo.
La Serpeverde si fermò a riflettere, ci doveva essere un modo per facilitare la trasformazione di James. Si portò la mano al mento, come faceva sempre quando era indecisa su qualcosa.
Il Malandrino si concesse di fissarla per un momento di più. Di solito, per paura di essere beccato, faceva più attenzione, però Liz diventava ogni giorno più bella e luminosa. Era impossibile non notarla, brillava come una stella.
Era proprio per quel motivo che il suo regalo di Natale per lei erano state delle stelle cadenti. Era qualcosa di non banale (anche se nella busta consegnatale dal suo gufo aveva fatto il modesto), e Liz nella lettera che gli aveva spedito la mattina seguente lo aveva ringraziato almeno settanta volte, dicendogli che era stato il più bel regalo che avesse mai ricevuto.
Alla faccia di Craig, aveva pensato subito, Ti ho battuto.
<<Ci sono!>> esclamò la ragazza, schioccando le dita ed esultando fiera di sé <<So come posso darti una mano>>
<<Ah sì?>>
Si avvicinò a lui e si sfilò i guanti. Li gettò per terra, incurante della neve, e gli afferrò le mani. A quel contatto, James rabbrividì ma riuscì a farla comunque passare per una reazione al freddo.
<<Che vuoi fare di preciso, Greenway?>> le domandò, nervosamente. Non aveva mai avuto l'opportunità di osservare l'amica da una distanza così ravvicinata, perché sì, erano davvero, DAVVERO, vicini.
<<Qual è il tuo più grande sogno? Qual è quell'obiettivo che vuoi realizzare sicuramente?>> lei lo ignorò, e gli porse quella strana domanda.
Baciarti, fece subito la sua mente.
<<Credo div...>>
<<No, no, no! Non dirlo ad alta voce!>> lo interruppe lei, con un sorriso <<Chiudi gli occhi e pensaci. Pensaci così intensamente da sentire tutte le tue sinapsi dedicarsi solo a quello. Pensaci così tanto da non riuscire a produrre nessun altro pensiero>>
E lui eseguì.
Si concentrò solo sul suo desiderio. Stare con lei.
<<E poi, quando ti sarai soffermato davvero bene sul tuo desiderio, rapporta quella tua voglia, quel tuo desiderio, sul diventare Animagus. Rendi il trasformarti qualcosa di tanto importante quanto il tuo desiderio>> la sua voce, lieve e dolce come il venticello estivo, si dissolse lentamente. Poi riprese dopo qualche minuto <<Ora, pronuncia la formula>>
James lo fece e subito si sentì strano.
Sentì un cambiamento.
Sentì una presenza strana sopra la propria testa.
La risata di Liz risuonò per i dintorni e lui aprì gli occhi di scatto. La vide staccare le mani dalle sue e portarsele alla bocca. Stava piangendo dal ridere.
<<Che c'è?>> domandò, confuso. Non capiva che cosa mai potesse aver provocato una tale reazione nella giovane Serpeverde, che di solito era anche abbastanza composta.
Lei, in risposta, mormorò qualcosa e agitò la bacchetta, facendo apparire un piccolo specchio. Lo sistemò davanti a James, in modo che lui potesse vedere a sua volta.
<<MA CHE DIAMINE...?!>> sbottò, quando vide il paio di corna che gli era spuntato sulla nuca.
<<Scusa, ma non sono riuscita a non ridere!>> fece l'altra, cercando di tornare seria <<Però, comunque, hai visto?! Qualcosa è cambiato!>>
<<Ah beh, sì, quello sì. Ma avrei preferito un paio di zoccoli rispetto a delle corna!>> borbottò Potter, sbuffando <<Riesci a togliermele e quindi risparmiarmi l'umiliazione di andare da Madame Pomfrey così oppure devo farmi vedere da tutti?>>
<<Ci riesco, ci riesco>> sussurrò Liz, serrando i denti per non ridere. Un movimento rapido del suo polso e le corna sparirono.
<<Fatto?>>
<<Fatto!>>
<<Ti prego, non ridere!"
<<È divertente...>> si zittì un secondo per pensare, e poi esordì con <<Prongs>>
<<Ah ah ah, che carina>> la scimmiottò lui <<Protuberanza è molto... beh, come dire... orribile>>
<<Io dico che ti si addice alla perfezione!>> ridacchiò la Serpeverde <<Sì, d'ora in poi per me sarai Prongs>>
James estrasse la bacchetta e cominciò a tirarle contro palle di neve. Lei non provava nemmeno a difendersi, anzi. Rideva ancora di più. I fiocchi gelidi erano fermi tra i suoi capelli e scintillavano, rendendola ancora più incredibile di quanto non fosse già.
La vide buttarsi lunga a terra, allargando le braccia.
<<Che stai facendo?>>
<<L'angelo di neve>>
James non poté evitare di pensare che Liz di per sé lo fosse già, un angelo intendeva. Ai suoi occhi, appariva come una delle persone più perfette che avesse mai visto.
<<Ti sei bloccato?>> gli domandò, guardandolo dal basso. Poi batté la mano sullo spazio innevato accanto a sé <<Forza, giù. Dobbiamo festeggiare. Hai iniziato a trasfigurare, è un grandissimo passo avanti!>>
<<Mi sono spuntate le corna!>> replicò stizzito, anche se si sedette comunque accanto a lei <<Non è un passo avanti!>>
<<Consideralo come un punto di partenza, allora>>
<<Già meglio>>
Liz sorrise, chiudendo gli occhi e respirando profondamente <<Sai, prima della morte della mamma ero innamorata persa della neve. Ci passavo le giornate intere. Io ed Aimee eravamo le campionesse della famiglia in fatto di sculture di neve. Ci sfidavamo sempre con i nostri cugini e puntualmente vincevamo sempre>>
Il ragazzo spostò lo sguardo su di lei <<Ah sì? Non facevo tua sorella portata in qualcosa del genere. Mi è sembrata un terremoto umano>>
<<Lo è, però quando nevicava si trasformava. Forse era il suo spirito da vincitrice nata>>
<<Le vuoi davvero bene...>>
<<Non è solo mia sorella. È... Aimee è una parte del mio cuore. Credo che sia perché abbiamo parecchi anni di differenza. Mi ha sempre capita e ha sempre dei consigli perfetti, ancora prima che l'evento succeda. Dire che le voglio bene è rimpicciolire totalmente quello che sento per lei>>
<<Avrei voluto un fratello o una sorella anche io, sai? Ma i miei genitori mi hanno avuto molto tardi e quindi non è mai stato possibile>>
<<Però non ti è mancato niente. Mi è bastato guardare tua madre negli occhi per un solo istante per capire che ti ama incodizionatamente. Ti hanno viziato un po', eh, Prongs. Però darei tutto l'oro di questo mondo per rivedere lo stesso sguardo in mia madre>>
James si sporse, posandole la mano sulla spalla <<Ancora sento di non essermi scusato abbastanza, Liz>>
<<Davvero, è acqua passata>> rispose lei, aprendo un occhio e continuando a fissarlo dal basso <<Quello che è stato è stato>>
<<Sì, però...>>
<<James>> lo interruppe <<Sono stata arrabbiata per tanto, troppo, tempo. Sì, bruciare la lettera è stato deplorevole, però sono sicura di una cosa. Ossia che se avessi saputo che cosa quella busta contenesse non l'avresti mai e poi mai fatto>> sentenziò Eliza, tirandosi su e spolverandosi la neve via dalla spalla <<Possono dire quello che vogliono su di te, ma non sei un bastardo. Ed io lo so>>
<<Pivellus non...>>
<<Severus non sa tutta la storia. Chi deve davvero sapere com'è andata sono io. Ed io lo so>> affermò, decisa. I loro sguardi erano intrecciati <<Ti ho perdonato, James. Siamo andati entrambi avanti. Non rimuginiamo su questo. Avrei voluto leggere quella lettera? Sì, certo. L'ho fatto quando ne avevo la possibilità? No. E quindi che cosa ne esce fuori? Che sono stata una codarda. Tu non c'entri niente>>
<<Non sei stata codarda>>
<<Se fossi stata coraggiosa, James, l'avrei letta. Però così non è stato>>
<<Soffrire non vuol dire essere codardi, Lizzie>>
<<Tu dici?>> James percepì chiaramente la domanda retorica e non proferì altra parola. Rimase a guardarla, silenzioso, mentre giocherellava con un bastoncino e scriveva qualcosa sul manto bianco.
I don't want to lose anybody anymore.
Non voglio più perdere nessuno.
<<Non perderai nessuno>> le sussurrò, osservandola irrigidire la schiena e sollevare la nuca.
<<Credi?>>
<<Credo>> annuì <<Non posso prometterti che sarà così, perché non posso predire il futuro. Non come quella schizzata della professoressa di Divinazione, per lo meno. Però andrà tutto bene>>
Le afferrò la mano sinistra e gliela strinse, per confermare ciò che aveva appena detto. Non si era ancora rimessa i guanti e le sue dita erano congelate.
<<Accidenti!>> brontolò James <<I tuoi anelli sono più freddi della neve>>
Lei sorrise <<Io ormai ci ho fatto l'abitudine, non li sento più>>
<<Ne porti quanti, dieci?>>
<<Quindici>> lo corresse, ora più calma <<Sono tutti regali di papà. Tranne questo>> si sfilò l'unico cerchio attorno all'anulare sinistro e glielò mostrò <<Questo era di mamma>>
Era un anello non molto sfarzoso ma comunque ricco di eleganza. L'argento brillava vivo e le foglioline che lo decoravano era colme di minuscoli diamantini.
<<È bellissimo>> mormorò <<Però durante le lezioni, ci ho fatto caso, non li indossi mai>>
<<No, li indosso>> lo contraddisse <<Solo che c'è un incantesimo sopra che li rende invisibili. La professoressa McGranitt mi aveva detto per più di una volta che non voleva che li indossassi ed io per non toglierli li ho nascosti>>
<<Ingegnoso>>
<<Ricordati sempre con chi stai parlando!>>
<<Hey, adesso non vantarti troppo!>>
Scoppiarono entrambi a ridere, poi Liz si tirò su e si asciugò i vestiti zuppi con la magia. Fece lo stesso con James.
<<Direi che per oggi basta così, no?>>
<<Già>>
<<La lingua ti consente solo di rispondere a monisillabi?>> lo prese in giro, scherzando <<No okay, a parte gli scherzi. Ci vediamo dopo a cena!>>
<<Sì, ciao Lizzie!>>
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