Capitolo 32 "Lo rendi felice"

"Allora? Cazzo Sarah! Mi dici che è successo?"

in ospedale! Ha avuto un incidente! Corri, noi siamo già qui!"

"Noi chi?"

Troppo tardi: aveva staccato il telefono. Corsi al piano di sotto.

"Eric! Eric!"

Non c'era. Chiamai l'unica persona che mi venne in mente...

-

"Allora...che succede?" chiese.

"Daniel è in ospedale. Mi serve un passaggio."

Jason poteva essere anche un egoista, uno stronzo...ma ero sicuro che sarebbe corso appena ricevuta la mia chiamata.

"Sali in macchina."

Arrivati all'ospedale ci precipitammo all'interno dell'edificio e andammo al pronto soccorso.

"Sarah!"

"Jake...?"

L'abbracciai e lei iniziò a piangere. C'era anche Tomas, che quando vide che Sarah non avrebbe smesso di singhiozzare facilmente, la prese per mano e la portò fuori, a prendere aria. Sospirai.

"Jake tutto okay?"

Mi girai verso di lui asciugandomi le lacrime.

"Vieni qua..." sussurrò, prima di abbracciarmi.

"Scusa per prima..." dissi.

"Non pensarci, ora andiamo a sentire come sta Daniel."

Annuii. Mi prese per mano e andammo a chiedere informazioni. Entrammo nella stanza 56 del terzo piano, come ci aveva indicato l'infermiera del pronto soccorso.

"Ehi Jake!" esclamò Daniel, appena entrammo.

Era draiato sul letto, ma appena ci vide si tirò leggermente su. Gli andai incontro e lo abbracciai.

"Scemo! Mi hai fatto prendere uno spavento."

"Ma che?! Io sono una roccia! È stata solo una piccola caduta... "

"Ti ho sempre detto di stare attento col motorino, ma no! Tu devi fare il grande uomo!"

"Scusa, non volevo farti preoccupare..."

"L'importante è che stai bene."

"Sì, sto abbastanza bene a parte qualche dolore qua e là... Quindi per festeggiare sabato si va ad una festa! La organizza Teo, uno del 5°."

"Ecco bravo, sei in ospedale e già pensi alle feste!"

"Jason, tu vieni?" chiese Daniel.

"Perché no?" rispose lui, sorridendo.

Salutammo e ucimmo dalla camera. Jason mi prese per mano e mi portò in bagno. Mi spinse al muro e mi baciò.

"Jason! Non qui!"

"Ma io ti voglio...e ora."

"Perché così all'improvviso?"

"No, ti sbagli. Ti voglio sempre: a scuola, a casa, quando sto a lavoro. Io ti..."

"...amo?"

Mi coprii la bocca: perché l'avevo detto?!

"Cosa?"

Fummo interrotti dal suo telefono.

"Sì? Ah ah...okay. Arrivo subito."

Mi guardò.

"Devo andare, mio padre è in città e vuole incontrarmi."

Annuii con la testa. Quando la porta del bagno si richiuse dietro le sue spalle, mi sentii un po' sollevato. Che mi era preso?

Nel parcheggio dell'ospedale c'erano Sarah e Tomas.

"Jake..."

"Daniel sta bene." dissi.

Sarah sorrise.

"La porto a casa."

"Okay Tom. Ciao ragazzi."

-

Era sabato mattina. Mio fratello era partito con il padre di Jason, per l'Australia. Avevo casa libera. Mi alzai dal letto e sentii delle calde braccia che mi stringevano.

"Non andiamo a scuola, rimaniamo a letto..."

"Dai Jason! Dobbiamo..."

Mi sedetti sul bordo del mio letto. Lui si mise in ginocchio dietro di me e iniziò a darmi dei baci sul collo.

"Non cercare di corrompermi Jason McCurthy!"

"Oh ma quanto sei noioso! Dai vado a farmi una doccia." disse, alzandosi e uscendo dalla camera.

Dopo qualche istante tornò.

"Cosa fai? Non vieni?"

Sorrisi e lo seguii. Niente, non potevo resistergli...

-

Entrato in classe mi sedetti al solito posto. In quel momento entrò Daniel.

"Daniel?"

"In persona." disse, facendo un buffo inchino.

"Ma non è troppo presto per tornare a scuola?"

"Ma che? Ricorda! Io sono una roccia amico!"

Scossi la testa.

"Con te ci rinuncio: non cambierai mai."

"Non ti piaccio così?"

Alzai lo sguardo e sorrisi.

"Sei perfetto."

"Oh...che bella dichiarazione d'amore!"

"Taci Maicol!" esclamò Daniel.

Maicol era un nostro compagno di classe: alto, moro con gli occhi celesti. Era un tipo simpatico, ma anche estremamente maturo quando serviva.

"Maic che c'è? Sei geloso?" scherzai.

"Sì! Mi tradisci col biondino!"

Scoppiammo in una risata che coinvolse anche altri della classe. Quel giorno mi sentivo felice, quindi passò in fretta...

-

Me ne stavo sdraiato sul mio letto. Il telefono squillò.

"Pronto?"

"Stasera esci?"

"Sì vado alla festa di Teo."

"Quello strafigo del 5°?"

"Sarah! Sei impegnata!"

"E allora? Non dirmi che non lo trovi attraente."

Sospirai. In quel momento suonarono alla porta.

"È arrivato Jason, io vado. Ci vediamo fra mezz'oretta."

Scesi e aprii la porta.

"Sei bellissimo." mi disse.

Lo baciai, e lo feci entrare.

"Anche tu."

Presi le chiavi di casa e uscimmo insieme, dirigendoci verso la sua macchina. Durante il tragitto lo guardai più e più volte, ripensando a quel "Ti amo". Dovevo scoprire se lo provava sul serio o se era la foga del momento che gli aveva fatto pronunciare quelle due parole.

"Jake!"

"È...?!"

"Siamo arrivati."

"Oh...sì, okay."

Scesi dalla macchina e mi ritrovai davanti ad una bellissima casa a due piani. Entrammo, e ci ritrovammo in un grandissimo salone. Davanti a noi vi erano due rampe di scale che si univano verso il piano di sopra.

"Ehi Jason!" lo chiamò un tipo.

Era un ragazzo alto e magro. Aveva i capelli castani con dei colpi di sole biondi, e dei bellissimi occhi color nocciola.

"Teo!" rispose Jason.

I due si abbracciarono.

"Non mi presenti il tuo amico?"

"Lui è Jake, il...un mio amico."

Rimasi un po' deluso dalla sua risposta: non eravamo ufficialmente fidanzati, ma ero comunque deluso. Io e Teo ci stringemmo la mano.

"Devo andare in bagno..."

"Ti faccio vedere dov'è." disse Teo.

Guardai Jason, poi mi feci guidare al primo piano, fino al bagno.

"Ecco."

"G-grazie."

Quel tipo era troppo bello, e io non riuscivo a guardarlo negli occhi.

"Aspetta..."

Mi fermò, prendendomi per una spalla.

"Quando Jason ha detto che siete amici la tua espressione è mutata di colpo..."

"Ti sbagli."

"Conosco Jason da anni e so che a volte può sembrare insensibile, ma credimi lui tiene a te. È strano, ma era da tanto che non lo vedevo così felice. Tu lo stai cambiando in un certo senso."

"Ma che dici..."

"Non sei Jake? Jake Smith?"

"Sì, sono io."

"Molti mi hanno parlato di te, sai?"

"Ormai a scuola non fanno altro che parlare di me..."

"In modo positivo! Tu sei riuscito a far sorridere Jason! Lui non lo faceva da anni, non era felice da quell'estate..."

"Allora tu sai cosa è successo?"

"Che?"

"Tra Blane e Jason..."

In quel momento sperai davvero che Teo lo sapesse ma...

"No, penso che nessuno lo sappia relmente."

"Conosci Helen?"

"Chi non la conosce? È l'ex ragazza di Jason."

Sgranai gli occhi.

"Ho detto qualcosa di sbagliato?"

"Ecco..."

"Non lo sapevi?"

"No, no... I-io devo andare in bagno. Aprii la porta e la richiusi dietro le mie spalle. Helen era l'ex di Jason...Helen stava cercando di rovinare il nostro rapporto per gelosia. Tutto ciò aveva un senso. Allora, invece, non riuscivo ancora a trovare senso al litigio di quei tre: Jason, Blane e Helen avevano un segreto, e io l'avrei scoperto, a tutti i costi.

Mi rinfrescai il volto e uscii dal bagno. Andai verso le scale che conducevano al piano di sotto, ma qualcosa mi fece bloccare di colpo: non potevo credere ai miei occhi...

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