Capitolo 27 "L'album"
Sempre quel sabato, di pomeriggio chiamai Sarah e lei mi disse di andare a casa sua.
"Jake!" mi accolse.
Sorrisi ed entrai. Andammo in sala e iniziammo a parlare.
"Allora, il sedici è il compleanno di Jason."
"Sì, lo so."
"Pensavo...facciamogli una festa a sorpresa!"
"L-lui...non so se sia pronto a perdonarmi."
"Sì che lo è! Ma non lo guardi mai negli occhi? È cotto di te! Deve solo mettere da parte l'orgoglio! Noi faremo quella festa."
"No che non la faremo."
"Oh sì che la faremo." disse in tono di sfida.
"A lui non piacciono le feste a sorpresa! Soprattutto se si tratta del suo compleanno."
"Che ne sai tu?"
"Me lo stai chiedendo sul serio?"
"Ah giusto, l'amore della tua vita dice solo a te i suoi segreti. Va be comunque questo non è un compleanno qualsiasi: compie diciotto anni! Diciotto!"
"Okay! Ma non dire che non ti avevo avvertito."
Lei sorrise e mi abbracciò. Poi mi lasciò un bacio a stampo.
"Oddio scusa! Non..."
"Non preoccuparti, sono gay. Non...non puoi tradire Tomas con un gay!"
Lei rise e mi diede una pacca sulla spalla.
"Un gay molto sexy!"
Ebbi un po' di nostalgia della nostra relazione, ma essere suo amico era anche meglio.
"Io vado."
"Okay, ma è sabato! Stasera non esci?"
"Non lo so..."
"Parla con Jason. Lui ti fa stare bene, da quando avete litigato siete tutti e due più tristi. Poi stai diventando uno stecchino, cerca di mangiare..."
Tornai vicino al divano e l'abbracciai. Avevo bisogno di amicizie come quelle, ma soprattutto avevo bisogno di Jason.
Quando uscii dalla casa di Sarah andai da Blane.
"Jake."
Alzai gli occhi al cielo ed entrai.
"Jake io..."
Mi girai verso di lui e sospirai.
"Tu sanguini..." dissi.
Lui si toccò il labbro e andò in una stanza in fondo al corridoio che stava accanto alle scale. Lo seguii ed entrai: era il bagno. Blane si stava disinfettando la ferita con un panno umido. Glielo presi dalle mani e continuai.
"Chi ti ha ridotto così?"
"Daniel, un paio di giorni fa, ma questa ferita non vuole rimarginarsi. Ahi!! Mi fai male..."
"Scusa..."
Mi prese le mani e cercò di baciarmi, ma glielo impedii.
"Blane...pensavo avessimo chiarito! Perché hai detto a Daniel che stiamo insieme e che lui deve allontanarsi da me?"
Lui mi sfilò il panno dalle mani buttandolo nel lavandino.
"Perché...senti immagina ciò che provi per Jason. È un'emozione forte?"
Annuii con la testa.
"Bene! Tu sei il mio "Jason": tu non vuoi uscire dalla mia mente, nonostante continui a rifiutarmi."
Quella frase mi spiazzò.
"Così rendi il tutto più difficile Blane..."
"Ma è tutto così semplice, basta che tu lasci perdere quell'egoista e ti metta con me."
"Non farla così facile."
"Ma è facile..."
"Io devo andare, stare con te mi confonde..."
Lui mi bloccò per un polso.
"Scusa..."
"Non fa niente."
Mi avviai verso la porta del bagno.
"Ah! E grazie per l'album dei Bring Me The Horizon."
"Quale album?"
Lo guardai sorpreso.
"Ah niente..." detto questo uscii di casa.
Se non me l'aveva regalato lui, chi era stato?
Quel sabato sera non uscii, non mi andava proprio. Non aveva senso farlo...
Lunedì mattina mi svegliai con una strana malinconia e con i crampi allo stomaco.
"Jake svegliati!" urlò Eric dall'altra parte della porta.
"S-sì! Arrivo!"
Mi aspettava un'altra durissima e noiosissima giornata di scuola.
Arrivato in classe vidi Daniel affacciato alla finestra, dalla quale si vedeva l'altra ala della scuola.
"Signorino Taylor." dissi, appoggiando lo zaino a terra.
"È? Ah sei tu Jake."
"Hai picchiato Blane..."
"Il cielo è azzurro."
"Ma che centra?" chiesi spazientito.
"Che ne so, sei tu che hai iniziato a dire cose senza senso."
"Daniel non cercare di cambiare discorso: perché l'hai picchiato?"
Suonò la campanella.
"Se lo meritava e basta."
Ci guardammo negli occhi per qualche istante, poi la professoressa entrò in classe.
A ricreazione andai al terzo piano, fino al 4°C. Presi un respiro profondo e prima che potessi entrare la mia mano fu trattenuta da qualcuno. Mi girai e vidi i suoi bellissimi occhi.
"Jason." dissi con un sorriso.
"Jake."
Il mio cuore stava per esplodere.
"Sei tu che mi hai regalato l'album dei Bring Me The Horizon?"
Lui sorrise e si aggiustò i capelli.
"Non ti è piaciuto?"
"Molto."
Ci scappò un sorriso imbarazzato.
"Io devo andare." disse.
"Oh, certo. Allora ci vediamo..."
"Certo."
Mi lasciò un delicato bacio sulla guancia destra ed entrò in classe. Corsi verso le scale e mi precipitai in classe.
"Jake sei tutto rosso, stai bene." chiese Daniel.
"S-sì." risposi, cercando di sembrare il più distaccato possibile.
Alla fine delle lezioni Sarah mi fermò, davanti a scuola.
"Ehi Jake! Dobbiamo organizzare la festa."
"Sì."
"Faremo il tutto a casa di Tomas, perché è molto spaziosa e vicino al centro."
"Okay, e gli invitati? La festa è fra due giorni..."
"Non preoccuparti! Ci penso io."
"È per questo che mi preoccupo."
"Non ti fidi di me? Sarah Brown?!"
"Ah ma smettila! Comunque, se tu fai tutto questo, io come ti aiuterò?"
"Tu avrai il compito più importante, il tassello fondamentale."
"E cioè...?"
"Portare Jason alla festa senza fargli sospettare di niente." detto questo iniziò a camminare verso la macchina di Tomas, che la stava aspettando.
"E come dovrei fare?" le urlai da dietro le spalle.
"E che ne so io?"
Entrò in macchina e se ne andò.
Sospirai e rimasi un po' davanti a scuola a riflettere. Gli studenti se ne stavano andando a poco a poco.
Come? Come potevo fare ciò che mi aveva chiesto Sarah? Io sapevo che a Jason non piacevano le feste a sorpresa, e organizzargliene una sarebbe stata una cosa stupida...estremamente stupida.
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