Capitolo 26 "Daniel"

Stavo camminando per il corridoio, quando vidi Daniel, davanti al suo armadietto. Il mio era accanto al suo, così mi avvicinai, lentamente. Aprii il mio armadietto, e iniziai a guardare il biondino con la coda dell'occhio.

"Daniel?"

Lui si limitò a sospirare e a sbattere lo sportello del suo armadietto. Iniziò a camminare e io lo seguii.

"Ehi! Daniel!"

"Che vuoi?"

"Che? Non ti fai vedere da una settimana!"

Lo bloccai per una spalla, facendolo girare verso di me.

"Che hai?"

"Perché non lo chiedi al tuo ragazzo?"

"Jason?"

"No! Blane!"

"Bl...aspetta cosa?"

"Voi due non..."

"No! Siamo solo amici! A me piace...Jason."

"Quel figlio di puttana, io lo ammazzo! Ma non hai ancora capito il suo piano? Lui vuole metterci contro per averti tutto per sé."

Lo guardai confuso.

"Ma che ti ha detto?"

"Quel giovedì, quando sei uscito a ricreazione, sono andato in bagno e lui mi ha detto che stavate insieme e che dovevo starti lontano."

Ora capivo perché Daniel era sparito così di punto in bianco.

"Senti...ci parlo io con Blane. Deve esserci stato un malinteso."

Mi afferrò per un polso.

"Mi fai male!"

"Nessun malinteso, non preoccuparti ci penso io a lui." detto questo mi lasciò e iniziò a camminare.

"Daniel! Daniel! Picchiandolo non risolversi niente!" urlai.

Alcuni si girarono verso di me. Io iniziai a corrergli dietro.

"Daniel!"

"Non immischiarti Jake!"

Lui girò l'angolo, imboccando un altro corridoio. Cercai di raggiungerlo, ma lo persi, perché c'erano troppe persone immezzo. Mi bloccai di scatto facendo un espressione delusa e rimasi lì immezzo a fissare il nulla. Delle mani mi coprirono gli occhi: le toccai e notai che erano molto delicate.

"Indovina chi sono?"

"Ehmm...chi sei?"

Mi fece girare e mi ritrovai Sarah e Tomas davanti a me. Sarah si era tagliata i capelli fino alle spalle e al castano aveva aggiunto dei riflessi rossi. Tomas si era fatto dei colpi di sole che coprivano alcune ciocche del suo colore naturale( il castano). Feci un'espressione scioccata, mentre Sarah continuava a guardarmi con un sorrisetto malizioso.

"Cos'è...?"

"Cos'è cosa?"

"Q-questo!" dissi, accompagnando la mia frase ad un gesto che li indicava.

"Come? Mancano meno di due mesi alla fine della scuola e dobbiamo essere fighi! Quest'estate sarà...un sballo! Pieno di feste, alcool e sesso!"

"Sarah! Tomas le hai insegnato tu ha parlare come un camionista rude e maleducato?"

Tomas alzò le spalle scambiandosi un sorrisetto complice con lei.

"E poi un nuovo taglio di capelli non guasta mai!" concluse.

"Non cambi mai. Comunque ora devo andare ad impedire a Daniel di uccidere Blane."

"Il famoso Blane Johnson...allora è vero che state insieme." disse Sarah.

Guardai Tomas, ma tanto ormai lo sapeva tutta la scuola che ero gay, quindi parlai senza vergogna.

"No, lui è solo un amico. A me interessa..."

"Jason! Il grande amore della tua vita! La fiamma di..." mi interruppe Sarah, con voce melodrammatica.

"Sarah! Ora basta, ci guardano tutti!" esclamai, dandole una pacca sulla spalla. "Ora devo andare piccola sognatrice, ho lezione."

Le diedi un bacio sulla fronte.

"Okay, ma chiamami uno di questi giorni: devo parlarti."

Andai in classe e naturalmente, Daniel non c'era. Dopo la scuola andai a casa. Entrai e prima che potessi anche solo sfiorare le scale sentii Eric chiamarmi.

"Jake Smith!"

Sospirai e andai in sala.

"Che vuoi?"

"Ehi calmati! Volevo solo darti un messaggio da parte di Blane." enfatizzò molto su quest'ultima parola.

"Sì? Ha chiamato?"

"Sìì...e ha detto che gli dispiace e che appena puoi dovresti passare a casa sua."

"Okay, ora vado in camera."

"Jake! Un'ultima cosa."

Mi porse una busta bianca con un fiocco verde.

"Cos'è?"

"Non lo so, l'ho trovata attaccata la porta. Qualcuno ha un ammiratore segreto..!!"

"Ma smettila!"

Scoppiammo in una risata e io salii le scale, quasi correndo. Qualcuno aveva messo a posto la mia camera: le coperte del mio letto erano verde acqua, e non più rosse, la luce filtrava molto di più attraverso le finestre pulite, il cestino era stato svuotato...e c'era il profumo di Meredith. Quella ragazza era fantastica, era stata come una seconda mamma da quando si era fidanzata con Eric.

Mi sdraiai sul letto a pancia in giù e aprii la busta, con un po' di esistazione. Era un album dei Bring Me The Horizon. Sorrisi e capii subito chi me l'aveva regalato...

Era un noiosissimo sabato mattina e io non avevo voglia di alzarmi dal mio comodissimo letto. Erano passati due giorni dalla mia ultima "conversazione" con Daniel. Mi alzai e mi vestii: una t-shirt grigia, dei jeans e delle vans nere.

Arrivato a scuola andai in classe sperando che Daniel fosse lì ad aspettarmi. Entrai e lo vidi a testa bassa, seduto all'ultimo banco. Mi sedetti accanto a lui.

"Ehi..."

"Che vuoi?"

"Come?"

Sospirò e si girò dall'altra parte.

"Ah! Va bene! Puoi ignorarmi oggi, domani, anche la prossima settimana se vuoi; ma non potrai farlo per sempre!"

Si rigirò verso di me e mi abbracciò. Io ricambiai, poi lui si alzò prendendo il suo zaino. Si diresse verso la porta della classe.

"Non puoi saltare tutte le lezioni Daniel..."

"A me non piace matematica, pensavo l'avessi capito."

"Ma c'è filosofia!"

"E allora? Fa schifo lo stesso." detto questo, uscì.

Sospirai. Quello era Daniel: un ragazzo capace di passare dall'ignorarti, all'abbracciarti, per poi sparire...

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