Capitolo 22 "Primo Flashback"

(*leggete la nota a fine capitolo perfavore♡).

/5 mesi prima/

Jake's Point of View:

Jason continuava a baciarmi il collo, mentre io mugulavo per la stanchezza.

"Jason, basta mi stai torturando!"

In risposta ebbi una sua mano sulla mia intimità.

"L'abbiamo fatto due volte stanotte, ora sono stanco fammi dormire..."

Mi guardò negli occhi, facendo un tenero labbruccio e io sospirai.

"Ti amo Jake..." sussurrò al mio orecchio.

"Non corrompermi!"

Ridacchiò e si mise sopra di me.

"Il fatto è che non riesco a resisterti, piccolo mio."

Sentii il cuore uscirmi dal petto e sorrisi, con labbra tremanti.

"Sei tutto rosso." disse.

"Ah vieni qua!" esclamai.

Lo presi da dietro il collo per farlo avvicinare di più a me e lo guardai negli occhi, per poi baciarlo. Ero felice, lui era lì con me e non c'era nessun altro posto in cui volevo stare, se non tra le sue braccia.

"Posso entrare? Va bé io entro dai!"

Mi staccai dalle labbra di Jason e mi spostai un po' per vedere chi fosse.

"Sarah, oh mio Dio! Hai mai sentito parlare di qualcosa chiamata privacy?" chiesi, scocciato.

Jason si scostò e si mise accanto a me.
Sarah stava ancora sulla soglia della porta, con le mani sugli occhi.

"Li puoi aprire, guarda che non siamo nudi." disse Jason, ridacchiando.

Lo guardai a bocca aperta e lui ammiccò. Certo che eravamo nudi, l'avevamo fatto due volte. Mi coprii con la coperta, mentre Jason se la tolse, mettendosi in posa. Sarah aprì gli occhi e urlò.

"Stronzo, stronzo, stronzo!" esclamò, mentre io e lui morivamo dalle risate.

"Dai calmati rossa, non hai mai visto un coso in vita tua?"

Lei si girò, incrociando le braccia.

"Vestiti pervertito! E sì ho già visto cosi, compreso quello del qui presente Jake, ma il tuo è un qualcosa di disumano..."

Sprofondai nella coperta per l'imbarazzo e Jason iniziò ad atteggiarsi da vincitore.

"Lo so, ho delle doti molto sviluppate." disse.

Si mise i boxer e lo feci anch'io.
A quel punto Sarah si buttò in mezzo a noi, sul letto.

"Ora che abbiamo parlato abbastanza delle doti del mio ragazzo, parliamo del motivo per cui sei qui." iniziai.

"Sì, allora, conoscete quel tipo che frequentava il quarto, Andreas Green?"

"Ah sì, quello strafigo con la madre spagnola e il padre inglese." dissi, sorridendo.

"Quello strafigo?" chiese Jason, dandomi una pacca sulla spalla.

"Ma no, era per dire...cioè, tu sei più bello."

"Ma se una volta hai detto che Andreas è il ragazzo più bello del mondo, anzi, dell'universo!" esclamò Sarah.

"Ragazza dai capelli rosso tinti, vuoi che il mio ragazzo mi uccida davanti ai tuoi occhi?!"

Jason mi guardò con un sopracciglio alzato.

"Mi sento ferito, devi farti perdonare." disse.

"Ti offro un caffè più tardi?"

"Preferisco che tu mi offra il tuo bel culetto."

"Sarah aiutami, vuole uccidermi! L'abbiamo fatto due volte stanotte!" esclamai, stringendomi a lei.

"Ragazzi non voglio sapere niente della vostra vita sessuale. Ciò che volevo sapere l'ho saputo: Jason sta sopra. Ma ora...torniamo ad Andreas! Ha organizzato una festa e ci ha invitati!"

"Quel 'ci' comprende tutti noi?" chiesi.

"Sì, Dio ci credete?! Andremo a casa di quel figo!"

Saltai giù dal letto, inciampando e cadendo a terra.

"Amore, tutto okay?"

"Sì Jason, tutto o-okay."

"Tranquillo, penso sia abituato ad essere sbattuto." disse Sarah, scoppiando a ridere con Jason.

"Ragazzi non è divertente!"

Mi alzai dal pavimento e mi massaggiai il fondoschiena.

"Che botta." mormorai.

"Avvertiamo gli altri!" esclamò Sarah, alzandosi.

"Sì, okay." dissi.

"Ah no, tesoro, tu non vai da nessuna parte. Sarah noi vi raggiungiamo, abbiamo delle faccende da sbrigare prima." mi bloccò Jason.

Sarah alzò le spalle e uscì, chiudendo la porta.

"Queste 'faccende' implicano noi due nudi e me sotto di te su quel letto?" chiesi.

"Esattamente! Abbassati i boxer piccoletto."

-

Jake's Point of View:

Ci incontrammo al Regency per parlare della festa di Andreas Green. Era uno dei ragazzi più famosi della scuola e forse anche di Londra. Quando entrammo nel locale, i ragazzi erano già al nostro solito tavolo. Io mi sedetti a fatica e sospirai, salutando.

"Ciao ragazzi..."

"Ehi Jake, sembra che ti abbiamo torturato." disse Teo, dandomi una piccola pacca sulla spalla.

"Bé è stato come una tortura."

Fulminai Jason con lo sguardo e lui mi mandò un bacio volante.

"La festa è domani sera, non ci credo quasi!" esclamò Sarah.

"Ehi rossa, guarda che è una festa, chi se ne frega se chi l'ha organizzata è Gesù o il presidente." disse Helen.

"Okay, okay, però Andreas Green..."

"È uguale ti dico!"

"Secondo voi non c'è qualcosa sotto? Voglio dire, perché invitare proprio noi?" intervenne Tomas.

"Ragazzi, basta con tutte queste pippe mentali. Ordiniamo del cibo e godiamoci questa meravigliosa giornata di sole." disse Daniel.

"Dan ha ragione, dai."

Così ordinammo da mangiare e sentii un po' la mancanza della mia Alana, ma cercai di non pensarci troppo. L'importante era che lei fosse felice nel posto in cui era andata.

-

Jake's Point of View:

Non sapevo nemmeno come ci ero finito lì, ma c'ero e basta. Io, Cassie, Helen e Sarah, eravamo a casa di quest'ultima, in camera sua, intenti a cercare cosa mettere per quella sera.

"E questo blu?" chiese Sarah.

"Troppo semplice." dissi.

"Quello rosso?"

"Troppo da zoccola."

"Questo a righe?"

"Ti fa grassa."

Le tre mi guardarono e io alzai un sopracciglio.

"Che c'è? Non ho detto che sei grassa." mi giustificai.

"Spiegami ancora, perché sei qui?" chiese Helen.

"Perché Sarah ogni volta che c'è un evento importante mi assume automaticamente come suo personal stylist."

Cassie e Helen guardarono la rossa, con aria confusa.

"Che c'è? È bravo, o non sarebbe gay!"

"Guarda che non tutti i gay sanno vestirsi bene. Prendi Jason ad esempio: a volte sembra che si bendi gli occhi prima di scegliere i vestiti che indossa, ma lo amo lo stesso."

"Siete così teneri, sembrate già una coppia sposata." disse Cassie.

Roteai gli occhi e mi alzai.

"Ora che mi sono annoiato abbastanza, sedetevi e fatemi lavorare."

Le spinsi sul letto, per farle sedere e aprii l'armadio di Sarah. Frugai un po' qua e là, per poi tirare fuori tre vestiti.

"Sarah, tu metti questo qua, Helen questo e Cassie...questo!"

Gli lanciai letteralmente gli indumenti addosso e chiusi l'armadio, sorridendo soddisfatto.

"Ma come cazzo ci riesce?" chiese Helen, sgranando gli occhi.

"Ve l'avevo detto che è bravo!"

"Ora che siamo pronti, signore, la festa può iniziare!"

-

Jake's Point of View:

Avevamo parcheggiato le macchine davanti alla grande villa dei Green e stavamo camminando sul lungo vialetto che portava alla casa. Erano tutti curiosi ed emozionati. Io rimasi un po' indietro e Blane, iniziò a camminare accanto a me.

"Bella camicia..." iniziò.

"Oh, grazie."

La situazione era imbarazzante e anche molto.

"E quindi vi...sposate."

Il mio cuore si fermò per un istante, poi ricominciò a battere in modo irregolare.

"S-Sì, cioè, penso di sì..."

Strinsi la mano sinistra per sentire la superficie dell'anello.

"Sapevo che avresti scelto lui. Tu sceglierai sempre lui, fino alla fine."

Quella frase mi colpì prima il cervello, poi si riversò con tutta la sua potenza, nel mio cuore.
Blane aveva ragione, perché io amavo Jason. Non riuscivo più a vedermi senza di lui al mio fianco.

"Spero che ti divertirai alla festa, piccoletto." disse con un sorrisetto strano, prima di darmi un leggero bacio sulla guancia e correre dagli altri.

Cassie lo vide, quella ragazza vedeva sempre tutto e lo nascondeva dentro di sé, facendo uscire i segreti al momento giusto e con la persona giusta. Lei vide e incrociando il suo sguardo, fu come se lei sapesse, inconsapevolmente, che da quella sera sarebbe cambiato tutto.

Venne ad aprirci Andreas in persona, che quando aprì ci guardò tutti dalla testa ai piedi. Si soffermò su di me, mordendosi il labbro inferiore e sorridendo. Tutti gli altri guardarono prima lui, poi me.

"Ciao ragazzi, entrate!"

Entrarono tutti, io per ultimo. Sentii una mano toccarmi il fondoschiena. Mi voltai, pensando fosse Jason, ancora non soddisfatto delle tre scopate avute nelle ultime ventiquattro ore. Mi sbagliavo.

"A-Andreas...?"

"Bel culetto Smith."

Alzai un sopracciglio e mi girai, raggiungendo gli altri in piscina.

"R-Ragazzi pensate che io abbia un bel fondoschiena?"

"Che razze di domande...?" disse Daniel, ridacchiando.

"Andreas Green mi ha appena toccato là sotto facendomi i complimenti."

"Cosa? Ma come si permette? Solo io posso toccarti il culo!" esclamò Jason.

"Aspettate un secondo, perché stiamo parlando del culo di Jake?" chiese Helen, bevendo un bicchiere di vodka.

"Bé Andreas non ha tutti i torti, Jake ha un bel sedere." intervenne Teo, alzando le spalle.

"Teo Anderson, stai parlando del mio ragazzo!" esclamò Jason.

Andai ad abbracciarlo da dietro, appoggiando la fronte sulla sua schiena.

"Non essere geloso, io voglio essere toccato solo da te." sussurrai, facendo si che gli altri non sentissero.

Lui si girò e si impossessò delle mie labbra.

"Ma che gli ha detto?"

"Qualcuno mi spiega che succede?"

Ignorai gli altri, assaporando le sue labbra, ma prima che potessimo approfondire il bacio, Sarah ci divise.

"Okay tesori miei, se non la smettete di pomiciare vi butto in piscina con i vestiti addosso."

Io e Jason ci scambiammo un'occhiata complice.

"No, ragazzi, io non intendevo...no!"

L'afferrammo e la buttammo in acqua, con indosso ancora il suo bel vestito viola.

"Vi ammazzo bastardi!" esclamò, quando riemerse.

"Non uccidetemi la ragazza! Amore ti salvo io! Dan tienimi il telefono, grazie, prego, ciao." disse Tomas, buttandosi in acqua.

Scoppiammo tutti a ridere e anche molte altre persone là intorno.

La serata stava andando bene. Eravamo tutti in piscina, con il costume da bagno stavolta, e ci stavamo divertendo.
Eppure per tutto il tempo ebbi una strana sensazione, un peso allo stomaco. Più cercavo di reprimerlo, più esso spingeva contro la mia pelle, come se avesse voluto avvertirmi. Ma di cosa?

-

Jason's Point of View:

Avevo bevuto decisamente troppo. Il fatto era che mi sentivo così felice e mi ero lasciato un po' andare.

"Qualcuno è ubriacoooo!" esclamò Sarah, saltandomi addosso, incrociando le gambe dietro alla mia schiena.

"Anche tu s-sei ubriaca! E S-Sarah sono g-gay, ma se ti me-metti in certe posizioni..." mormorai, ridendo.

Lei mi baciò la guancia e si tolse.
Sentii qualcuno sfiorarmi la schiena.

"Jason, posso parlarti un minuto?" sussurrò Blane al mio orecchio.

Mi voltai, scostandomi bruscamente.

"Che vuoi?"

"Ti aspetto di sopra." disse, facendomi un cenno e uscendo dalla piscina.

Guardai i mie amici e tutta la gente in piscina. I suoni erano un ammasso di rumori amplificati e i colori, luci accecanti.

"Vado in bagno!" urlai.

"Vai pure amico e cerca di non cadere per le scale!" rispose Teo, ridacchiando.

Uscii dalla piscina, passandomi una mano tra i capelli e beccandomi delle occhiate da alcune ragazze sedute là vicino. Entrai in casa e salii le scale, cercando di non cadere. Arrivato al piano di sopra, entrai nell'unica camera con la porta aperta e cioè la stanza di Andreas.

"Blane spero che sia importante, perché stavo per cadere dalla scale." dissi, strascicando le parole.

Lui chiuse la porta e mi sorrise, con uno di quei sorrisi che mi rivolgeva solo un tempo.

"Oh sì, in effetti è molto importante."

-

Blane's Point of View:

Mi guardò stranito, d'altronde non sapeva cosa intendevo.

"Che vuoi da me?"

"Non sposarlo."

"Oh cazzo, ma ti prego."

Fece per aprire la porta, ma io gli bloccai la mano e lo guardai negli occhi.

"Non andartene, Jason..."

Socchiuse la bocca e sentii la sua mano tremare.

"Voglio solo averti per un'ultima volta..." continuai.

Sembrò esitare, ma poi scosse la testa.

"N-No, fammi tornare dal mio ragazzo, mi sta aspettando."

Non potevo accettarlo. Lui era sempre il migliore, lui otteneva sempre tutto, lui era sempre al centro dell'attenzione. E io? No, io ero sempre l'ultimo, i ragazzi non sceglievano mai me, Jake non aveva scelto me.
Volevo vendicarmi e avere una piccola parte di Jason tutta per me, anche se per poco. Infondo era stato il mio migliore amico e il mio primo amore, un tempo.
Lo baciai. Fu improvviso e inaspettato. Era come se anch'io fossi sorpreso di quel gesto. Esitò per qualche istante, prima di sbattermi violentemente al muro, attirandomi a sé. Il suo alito era un misto di alcool e nicotina.
Lui non avrebbe mai tradito il suo Jake, dopo aver combattuto per averlo. Stavo approfittando di quel ragazzo, stavo rovinando la sua relazione, perché prima o poi tutto ciò sarebbe stato scoperto. Mi sentii in colpa per un momento, ma poi schiacciai quel sentimento, continuando a baciarlo. Era fatta.

-

Jake's Point of View:

"Dov'è Jason?" chiesi.

"Aveva detto che andava in bagno, ha bevuto un po' troppo, penso che stia vomitando." rispose Teo.

"Cazzo, vado ad aiutarlo, perché non me l'hai detto prima?"

Corsi fuori dalla piscina ed entrai in casa, bagnando il pavimento, dato che non mi ero nemmeno asciugato.
Andai in bagno, ma ci trovai solo una ragazza e un ragazzo che pomiciavano.

"Scusate!"

Chiusi la porta. Provai anche con l'altro bagno, ma niente. Rimasi lì in corridoio, guardandomi intorno. Sentii dei gemiti provenire da una camera. Deglutii, sentendo quella sensazione allo stomaco, stava urlando di scappare, di non aprire quella porta, ma senza nemmeno realizzarlo, iniziai a camminare.
I rumori si facevano più forti ad ogni passo, e con essi, cresceva la consapevolezza. Conoscevo la sua voce ormai, avevamo fatto l'amore un'infinità di volte, ma decisi di non ascoltare la mia testa e di andare verso quella porta, convincendomi che non fosse lui. Non poteva, anzi non doveva essere lui.
Sfiorai la superficie della porta, facendo poi scivolare la mano fino alla maniglia. Presi un respiro profondo e la spalancai, perché ormai sapevo e se dovevo soffrire, volevo farlo in fretta.
Jason e Blane erano in quel fottuto letto a scopare. E Blane, quello stronzo aveva le sue mani sul mio ragazzo e gemeva il suo nome.

"I-Io...volevo solo aiutarti. Pensavo s-stessi vomitando..." balbettai, iniziando a singhiozzare.

Jason si girò, scostandosi subito da Blane. Si coprì con le lenzuola e sgranò gli occhi.

"J-Jake..."

Scossi la testa e gli angoli della mia bocca andarono all'ingiù. Di sicuro avevo una faccia da cucciolo bastonato ed era già abbastanza imbarazzante, non volevo fare anche la figura del debole.
Jason si alzò, mettendosi i suoi boxer e vedendomi incontro.

"Amore, guardami, amore."

Mi prese il volto tra le mani e io sentii quel calore che solo lui sapeva darmi.
Lo guardai, a fatica, perché i miei occhi erano pieni di lacrime.

"Perdonami, n-non..."

Corse via, nella stanza accanto, in bagno e sentii i suoi lamenti, per i conati di vomito. Chiusi gli occhi e sentii le mie guance raffreddarsi, private dal contatto con la calda pelle di Jason.
Blane intanto si era alzato e si era rimesso il costume da bagno. Mi guardava con un'espressione confusa e mortificata allo stesso tempo.

"I-Io..."

"Spero che tu ora sia contento, perché ci sei riuscito. Hai rovinato la mia vita Blane, perché lui è la mia vita!" urlai.

Ripresi fiato e lui abbassò lo sguardo.
Corsi via, andando fuori e prendendo i miei vestiti. Tutto finito. Ormai la musica era rumore per le mie orecchie e un senso di nausea mi stava salendo nello stomaco. Era tutto finito.

"Ehi Jake, dove vai?" chiese Cassie.

"Devo andarmene, ci vediamo a scuola."

"Che? La scuola iniza tra un mese e mezzo!" esclamò, per farsi sentire, dato che la musica era altissima.

"Infatti, penso che dormirò molto, allora."

Dopo essermi vestito, corsi velocemente verso il cancello e lo aprii, uscendo da quella casa. Guardai le luci provenienti dalla piscina e la musica che ormai era solo un eco. Toccai la superficie dell'anello, per sentire qualcosa, per sentire un piccolo legame con Jason, ma rabbrividii.

Non c'era più.

Era tutto finito.

Spazio autrice:
Q

uesta è solo la prima parte del flashback. Spero che alcuni dei vostri dubbi siano stati chiariti ♡.

♡Grazie mille per tutto, un bacio a tutte/i e non esitate a scrivermi per qualsiasi cosa, cercherò di rispondere appena possibile♡

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