Silenzio

Jack era terrorizzato a morte. Sarebbe bastato un minimo rumore e quell'uomo lo avrebbe trovato. Doveva averlo visto entrare nel bosco e aver seguito i rami spezzati e le varie tracce che aveva lasciato nella sua fuga. Rimase completamente immobile, con il suo cane accanto. Pregava che Andy non si mettesse ad abbaiare o a fare rumore con le unghie in qualche modo o a sbattere la coda sul pavimento. Aveva così paura che per un momento pensò di trattenere il suo stesso respiro.

-Ehi! Ehi Richard- gridò lo sceriffo Price che camminava con difficoltà in mezzo ai fitti rovi al contrario del suo giovane collega -Richard, lascia perdere...era solo un ragazzino-

-Magari è scappato di casa e ci sono dei genitori spaventati che lo staranno cercando, dobbiamo trovarlo- ringhiò Richard. Dunque era questo il nome del suo assassino, ma non gli diceva assolutamente niente.

-Possiamo cercarlo per tutta la notte, ma il bosco è troppo grande per noi due da soli-

-No! Cerca delle tracce non può sparire nel nulla!-

Lo sceriffo Price sospirò infastidito. Rimasero lì per quella che a Jack parve un'eternità, poi improvvisamente, Richard trovò una serie di rami spezzati e subito si mise a seguirli, ma quelli lo condussero dritto davanti ad un cinghiale enorme che lo attaccò. Richard fu costretto a sparargli alcuni colpi. Jack, pensando che lo avesse visto, rimase sdraiato con le mani sulla testa, sperando che nessun proiettile lo colpisse. Rachel, che non poteva neanche immaginare cosa fosse successo, sentì solo gli spari. In quel momento avvertì una stretta spaventosamente forte al petto: Jack poteva essere morto.

-Che cavolo fai?!- esclamò lo sceriffo Price.

-Questa bestia stava per uccidermi!-

-Adesso basta! Ti ho detto che quel ragazzino ormai se n'è andato, è inutile rimanere qui a perdere tempo-

Richard si guardò ancora intorno, ma non vide niente. Si odiò per aver perso il suo obiettivo e nel mentre il suo livello di rabbia repressa aumentò vertiginosamente.

-Coraggio andiamo- disse lo sceriffo Price e cominciò ad incamminarsi verso la strada.

-Arrivo- 

Richard aspettò che Price fosse abbastanza lontano e poi mormorò rapidamente -Ragazzino se sei qui nei dintorni sappi che se non ti consegni ora, io questa sera stessa farò del male a tuo padre- 

Jack ebbe un brivido lungo tutta la colonna vertebrale. Stava per arrendersi, ma si ricordò che Rachel gli aveva detto che se lui lo avesse fatto, quell'uomo lo avrebbe ucciso insieme a suo padre. Fu la scelta più difficile che Jack prese in tutta la sua breve vita, ma alla fine decise che non si sarebbe consegnato. Gli dispiacque da morire per suo padre, ma almeno avrebbe avuto la certezza che entrambi fossero vivi.

-Complimenti per la tua scelta- disse dopo pochi minuti Richard e finalmente se ne andò.

Jack aspettò ancora un po' di tempo per muoversi, poi si andò a rannicchiare in un angolo e, tremando, tirò fuori dal suo zaino le coperte. Mandò un messaggio a Rachel: "Sto bene...sono nella casetta...mi hai salvato la vita". Aveva le lacrime agli occhi e per la seconda volta non riuscì a trattenerle. Si sentiva terribilmente in colpa per suo padre e quello che gli sarebbe capitato e gli mancava, gli mancava moltissimo. Non si era mai separato da lui così a lungo. Frugò al fondo dello zaino e tirò fuori la cosa che stava cercando e che lo aveva fatto scoprire: era un ciondolino dorato. Lo aprì e vide una foto dei suoi genitori. Glielo aveva dato suo padre quando lui era più piccolo e non se n'era mai e poi mai separato. Si addormentò infreddolito e affamato, con il ciondolo ben stretto in mano.

Rachel lesse il messaggio dopo appena due secondi dal suo arrivo e tirò un sospiro di sollievo. Vide i due poliziotti ritornare alla volante senza il suo amico e finalmente il suo cure spaventato ritornò a battere normalmente. Scese al piano di sotto.

-Pensa te...- brontolava ancora suo padre -Un ragazzino piccolo poi, avrà avuto circa la tua età Rachel...chissà cosa faceva lì dentro-

Rachel si limitò ad annuire ed ascoltare pazientemente tutte le raccomandazioni dei suoi ora che c'era un "pericoloso" ragazzino alto e abbastanza esile che girava lì intorno.


Michael stava cercando di rompere alcune delle schegge di legno della porta che bloccava la sua unica via di fuga. Era convinto che se fosse riuscito a renderla più sottile, avrebbe potuto sfondarla. Non aveva davvero idea di dove fosse, ma era certo di trovarsi sottoterra data la mancanza di finestre. Magari si trattava di uno scantinato buio e umido. Grazie al cielo c'era una sola lampada al neon che restava costantemente accesa. Con quella riusciva a capire se quello che gli lasciavano in cella fosse cibo o se avessero messo qualcosa nell'acqua. Certo se si fosse trattato di qualche veleno, avrebbe potuto non accorgersene, ma ormai non ci pensava neanche più. 

Richard entrò nella stanza come una furia e richiuse immediatamente la porta.

-In ginocchio- gli gridò con la pistola ben stretta in mano.

Michael obbedì e si portò anche le mani dietro la nuca, intuendo quale sarebbe stato l'ordine seguente.

-Questa sera- iniziò l'altro mettendosi a camminare intorno a lui tenendolo sempre nel suo mirino -Ho ricevuto una chiamata interessante. Un ragazzino in una casa disabitata- il cuore di Michael accelerò il battito -Sono arrivato, ma non ho trovato niente nel posto quando ho pensato che potesse essere corso via, dentro il bosco. L'ho seguito e ad un certo punto, l'ho sentito camminare. Ho iniziato a correre in quella direzione e mi sono ritrovato su una strada e allora l'ho visto...proprio tuo figlio e il suo stupido cane- Michael cercava di tenere i nervi saldi e di non mostrare alcuna emozione, ma era impossibile.

-Dimmi che-

-Non mi interrompere più- disse poggiando la canna della pistola sulla sua nuca. -Stavo dicendo: ho visto il tuo ragazzo correre via e mi sono lanciato all'inseguimento, ma lui è ritornato nel bosco. Per un po' l'ho seguito, ma alla fine, purtroppo, l'ho perso- Michael sospirò di sollievo -Tuttavia, ho gridato che se non si fosse consegnato, ti avrei fatto passare l'inferno e come puoi dedurre dalla sua assenza, ha fatto la scelta di abbandonare suo padre-

Michael invece preferì credere che Jack non lo avesse sentito.

-Dimmi un po'...com'è il tuo rapporto con lui? Fallimentare?-

Michael non disse una sola parola. Dio, come avrebbe voluto potersi difendere! Se solo quell'uomo non avesse avuto una pistola. Pensò a Jack. Gli mancava da morire...avrebbe fatto qualsiasi cosa solo per poter stare con lui anche solo per pochi minuti, solo per spiegargli quello che stava succedendo e per dargli un abbraccio.

-Ti ho fatto una domanda- riprese minaccioso Richard.

Silenzio.

-Non importa...infatti basta che tu tenga a lui perché la sua scomparsa ti causi dolore e tu ci tieni, ci tieni eccome. In ogni caso...una minaccia va mantenuta, no?- prese una mazza da baseball, pur tenendo la pistola nell'altra.

-Ricorda che tutto questo è colpa di tuo figlio-


Rachel si svegliò presto quella mattina. Scese e vide i suoi che stavano uscendo per andare a lavorare, così li saluto e si poté assicurare che se fosse andata da Jack, loro non lo avrebbero mai saputo. Uscì poco dopo con alcune provviste per l'amico. Stava camminando lungo la strada quando sentì il rumore di una macchina. Si fermò e si voltò per vedere chi fosse. Si trattava di una volante. Subito si nascose dentro un cespuglio e scrisse un messaggio a Jack "Non muoverti da dentro la casetta". Dopo pochi minuti la macchina la superò senza vederla e le arrivò la risposta da Jack "Ok".

Rachel non seppe mai per quanto tempo fosse stata lì, ma le era sembrato tanto. Alla fine la volante fece la sua ricomparsa e scese giù a valle. Lei uscì dal suo nascondiglio e si mise a correre da Jack. Trovò la pietra ed entrò nel bosco, ma quando arrivò all'albero dove aveva appeso il giubbotto fluorescente, vide che quest'ultimo era stato gettato a terra e al suo posto era stata appesa una foto.

Inorridì appena capì di cosa si trattasse. Il volto e il busto di Michael erano massacrati. Aveva un grosso bernoccolo sulla testa, poi un occhio viola e un naso gonfio e sanguinante. Il suo labbro inferiore aveva un paio di tagli che lo deformavano, mentre sulle spalle e l'addome c'erano dei segni di bruciatura, come se fosse stato ustionato da qualcosa. Anche lì c'erano diversi lividi come un paio in faccia. Le braccia presentavano anche tre tagli poco profondi, ma preoccupanti. Sotto questa foto erano state scritte su un foglio due semplici parole: "YOUR FAULT", colpa tua. Rachel non aveva idea di cosa fosse successo, ma decise che Jack non poteva vedere quella foto, non in quel momento. La tolse e la nascose nel suo zaino.

-Jack?- chiese da terra.

Una scaletta le cadde quasi addosso.

-Scusa- disse lui -sali-

Lei obbedì ed entrò. Lo trovò con lo sguardo spento e il volto posseduto dalla tristezza e la stanchezza. Fu istintivo dargli un abbraccio che lui ricambiò come se lo aspettasse.

-Stai bene?- chiese lei.

-Ho solo fame...tranquilla-

-Tieni- disse aprendo lo zaino e dandogli alcuni biscotti ma anche due carote, prosciutto, pane, formaggio e cioccolato. -Ora che sei più lontano sarà difficile per me raggiungerti spesso come prima-

-Immaginavo...-

-Ehi, non disperare: vedrai che troveremo tuo padre, va bene?-

Jack si limitò ad annuire -Ieri quell'uomo...ho scoperto che si chiama Richard e lui mi ha minacciato. Ha detto che se non mi fossi fatto prendere, avrebbe fatto del male a mio padre. Ho così paura di quello che potrebbe avergli fatto per colpa mia...-

-No ehi, ehi non è colpa tua...è un pazzo, tu hai fatto bene a restare qui. Vi avrebbe uccisi se non lo avessi fatto-

-Sì ma se ora mio padre sta soffrendo è perché io non l'ho...non l'ho salvato-

-Jack guardami- disse voltandolo verso di lei -Andrà tutto bene-

-Qual'è il piano ora?- chiese dopo alcuni secondi di silenzio.

-Non lo so...ci penserò su ok?-

-Ok-

In realtà Rachel aveva già deciso cosa fare, ma non aveva nessuna intenzione di coinvolgere Jack. In quel momento era fin troppo fragile e spaventato. Sapeva che mettere al corrente qualcun altro era molto, molto rischioso, ma non aveva nessun'altra scelta.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top