Incubi
La luce ormai era scomparsa e la stanza vuota gli sembrava invece piena dei suoi pensieri dipinti ovunque dal soffitto al pavimento. A un certo punto il sonno vinse su di lui. Jack sognava di essere alla serata degli Oscar con suo padre, la sua agente e tutti gli altri attori, quando però, tra la folla, non riuscì a vedere nessun volto familiare. Iniziò a cercare, ma gli sembrava di essere muto e invisibile perché nessuno gli rispondeva o gli prestava attenzione. Improvvisamente si accorse che un uomo dal fondo della sala lo fissava, così decise di avvicinarsi a lui, anche se, più camminava, più percepiva un senso di disagio, più gli sembrava che la luce dei lampadari sparisse con le chiacchiere della gente.
-Salve- disse una volta davanti all'uomo.
Lui rispose con un ghigno inquietante. Mostrava dei denti perfettamente bianchi e aveva due occhi neri che lo fissavano maligni.
-Non potrai scappare per sempre, e quando ti troverò stai certo che non avrò pietà!-
Si svegliò di scatto. Il suo cuore batteva velocissimo e il buio non lo aiutava di certo a calmarsi. Lo aveva sempre spaventato...
Andy si avvicinò per leccargli la faccia, quando Jack sentì dei passi provenire dal giardino. Impugnò il suo fucile e la scatola delle munizioni, ma udì un sussurro:
-Jack...Jack stai già dormendo?-. Era Rachel senza dubbio.
-No, vieni dentro a destra-
Gli si presentò scalza e indossava un grande, pesante pigiama blu. Aveva una torcia in una mano, mentre nell'altra aveva un sacchetto di plastica simile a quelli del supermercato.
-Come va tutto bene?-
-Si tutto ok- disse nascondendo il fucile in modo che la ragazza non lo vedesse.
-Ti ho portato qualcosa da mangiare- e iniziò a tirare fuori dal suo sacchetto un pezzo di stracchino, del pane, del prosciutto cotto, che diede anche a Andy, e due pesche.
-Lo so che non è molto, ma non potevo prendere troppe cose da mangiare senza essere scoperta- continuò.
-Grazie- rispose lui -Ma come hai fatto a portare tutto qui senza destare sospetti?-
-Semplice: basta prendere qualche cosa che c'è sempre in frigo sapendo che tua madre darà la colpa a tuo padre nel caso sparisca e, come sempre, lui negherà tutto. Poi dici di dover far uscire il cane e voilà-
-Io non ci sarei mai arrivato-.
Lei sorrise, ma improvvisamente cambiò espressione portandosi una mano sulla fronte -Cavolo, non ti ho portato nemmeno una coperta! Aspettami qui, ne vado a prendere una-
-Lascia stare. Sto bene...grazie per la cena- disse e senza sapere perché la voglia di piangere tornò. Forse perché non si aspettava di trovare qualcuno così gentile con lui, come lo erano stati in pochi. Decise di non pensarci e mangiare il più velocemente possibile, così che i genitori di Rachel non si insospettissero.
Poco dopo, lui aveva finito di mangiare quando lei gli chiese:
-Hai avuto un incubo poco fa?- Lui si ritrovò nuovamente spiazzato: come poteva sapere dell'incubo?
-C-come fai a saperlo?- le chiese.
-Deduzione: ho pensato che visto quello che ti è successo oggi, fosse normale averne uno-.
-Ah, be' può darsi- disse. Era sorpreso dall'abilità della ragazza, ma forse non era una cosa così impossibile da capire. Non poteva saperlo, non aveva mai dovuto aiutare qualcuno in difficoltà.
-E...ti va di raccontarmelo?- chiese lei.
-No-
-Ok, va bene-. Disse raccogliendo la carta del prosciutto e ciò che restava del formaggio -Ora devo andare...vuoi che ti lasci la torcia?-
-No, non importa grazie-
-Ok buonanotte-
-Grazie ancora Rachel, notte- e la vide scomparire nel buio.
Si accucciò di nuovo nel tentativo di evitare il terribile mondo degli incubi... un tentativo inutile. Stava per rinunciare al sonno, ma non dormire significava pensare a Michael e a tutto quello che poteva essergli successo. Sentì nuovamente dei passi. Ancora una volta si alzò per prendere il fucile, ma udì la voce di Rachel -Jack? Jack sei sveglio?-
Jack sentì ancora quella maledetta stretta alla gola. Non voleva che Rachel lo vedesse piangere, così si sdraiò e chiuse gli occhi fingendo di dormire. Rachel entrò nella stanza: aveva una coperta in mano. Sorrise quando lo vide riposare tranquillo e cercando di non fare rumore, gli mise la coperta addosso e se ne andò. Jack sorrise.
Il mattino seguente fu ancora peggiore della sera che lo aveva preceduto. Jack si svegliò presto come promesso e constatò con dispiacere che ciò che era successo non era stato un incubo. Quando sbirciò fuori dalla finestra vide la nebbia più fitta che mai. Gli sembrava che oltre la casa dove si trovava non ci fosse più nulla, nemmeno il giardino di quest'ultima.
Scese rapido le scale della terrazza e uscì dal cancello. Da lì in poi seguì Andy che sembrava riconoscere il posto, ma ad un certo punto il cane s'infilò sotto dei rovi e Jack rimase lì, in piedi, come uno scemo. Decise, allora, di accamparsi nei dintorni in caso fosse tornato in dietro. Poco dopo Andy spuntò fuori dai cespugli e corse via nell'erba alta abbaiando a più non posso...sembrava quasi giocare a fargli gli agguati. Il ragazzo si mise a corrergli dietro cercando di catturarlo. Quello era il gioco che più amava fare quando era solo: gli piaceva inseguire il suo cane, anche se la maggior parte delle volte quest'ultimo vinceva lasciandolo indietro solo ed esausto, ma con la gioia nel cuore, perché non gli importava di essere visto mentre correva dietro a un cane facendo, di tanto in tanto, dei capitomboli ridicoli, perché quando si è felici di fare qualcosa non si fa caso a niente e a nessuno. Sono momenti unici e magnifici, dove viene fuori la vera natura di ognuno. Stavano ancora giocando quando entrambi sentirono il rumore di una macchina avvicinarsi rapidamente. Jack riprese Andy per il collare e si accucciò nell'erba. Aveva realizzato di trovarsi ad un passo dalla strada e quindi sarebbe stato perfettamente visibile perché intanto la nebbia si stava diradando velocemente. Dopo circa mezz'ora, Jack riusciva a vedere l'ultimo tratto di strada che congiungeva la casa di Rachel alle altre e ancora prima due camion carichi di roba e delle persone che parlavano.
Strisciò all'indietro per un po' quando vide una figura più piccola rispetto a quelle persone avvicinarsi: era sicuramente Rachel.
-Ciao- mormorò lei in piedi senza neanche guardarlo.
-Ciao?- rispose lui che non aveva capito perché la ragazza non cercasse il suo sguardo.
-Striscia più indietro, sei visibile-disse e corse nel campo verso l'accampamento di Jack.
Poco dopo i due erano lì seduti a chiacchierare mentre lui mangiava i biscotti che lei gli aveva portato.
-Forza, dobbiamo entrare nel bosco, sbrigati a finirli-.
-Ok tranquilla, abbiamo tutto il tempo con questa nebbia-
-Be' qui il tempo è simile a quello che c'è in montagna, cioè cambia in fretta-.
E così poco dopo, i due si ritrovavano a percorrere lo stesso sentiero del giorno precedente.
-Vedi questo sentiero collega due vie: la mia e la Milligan Road, che prima erano unite...poi però un tizio ricco ha deciso che voleva la casa in collina e la costruì proprio nel punto in cui le due vie si incontravano, così nacque questo sentiero...-. A Jack non importava nulla del sentiero né della sua storia. Lui voleva trovare un modo per liberare suo padre, senza essere ucciso. A un certo punto, Rachel si voltò a destra e uscì dal sentiero per raggiungere una quercia enorme, prese la corda che aveva in spalla e gettò un capo sul ramo più basso.
-Che cosa fai?- le chiese.
-Scendo senza farmi male-
-Cosa?- chiese lui tra lo stupito e il confuso.
-Vieni qua.-
Si avvicinò e vide che la quercia era esattamente sul bordo di un burrone. Esso era poco ripido e profondo, ma era pur sempre un burrone!
Si voltò e vide che Rachel si era allacciata un capo della corda alla vita e l'alto al tronco del grande albero.
-Dove vuoi andare?- disse Jack che inziava a pensare che Rachel non fosse poi così normale come il suo aspetto faceva credere.
-Sul fondo del burrone c'è un sentiero che porta in una radura nascosta... ho pensato che ti potresti nascondere lì di giorno-
-Senti non voglio nascondermi tutta la vita, quindi aiutami a pensare a un piano per salvare mio padre!-
-ok però se da qui passano i rapitori che ti cercano sei fregato, perché ti possono vedere perfettamente!- disse aggiungendo un sorrisetto ironico durato un secondo alla fine della frase.
Silenzio...
-Sbrigati a scendere- disse lui in fine. Aveva semplicemente pensato che siccome Rachel era l'unica che lo poteva aiutare, tanto valeva assecondarla.
Poco dopo i due erano seduti su un tronco nella "radura nascosta di Rachel", o almeno così era come la chiamava Jack. Il posto era carino: un tronco abbattuto in un piccolo prato circolare, nulla di più.
-Allora- disse Rachel -ragioniamo facendo il punto. Tuo padre è stato rapito e siamo entrambi testimoni, ma non possiamo chiamare né la polizia né i giornalisti perché: uno non crederanno mai a una ragazzina; due non lo faranno sopratttutto se lei dice che il secondo testimone è una persona che secondo loro non esiste. Ma qualcuno dovrà pur sapere di te, no?-
-Si solo una persona- esclamò Jack con un lampo negli occhi - Shannon Nelson, l'agente di mio padre, ma non possiamo chiamarla perché non ho il suo numero-.
-E allora andiamo da lei! sai dov'è?-
-Sì, so che è sul set del prossimo film di mio padre, ma non posso uscire da qui perché se i rapitori mi vedessero...- non finì la frase, il silenzio lo faceva per lui.
-E se ti mascherassi?-.
-È rischioso-
-Però se andiamo da questa Sharon...Shannon? Va be' se andiamo da lei e le raccontiamo tutto, lei ci aiuterà-.
Jack ci pensò su un attimo...-Ok-
-Bene aspettami qui-
Così adesso Jack sedeva sul tronco ad aspettare mentre Andy era sparito chissà dove per i boschi. Pensava a suo padre, all'ultima volta che lo aveva sentito, pensava al suo sogno e a quell'uomo...lo aveva già visto? Forse, non ricordava, ma la voce dell'uomo gli era familiare.
Poco dopo comparve Rachel con una parrucca bionda, un cappellino, occhiali da sole e una matita per gli occhi di colore arancio.
In un secondo Jack era diventato biondo, con le lentiggini e...ridicolo.
-Ora dimmi, dove stanno producendo il film di tuo padre?-.
-Al 472 William Street-
-Ci possiamo andare in autobus-
Salve a tutti!🌸 Scrivo solo ora perché da questo momento in poi ci sarà una svolta nella trama e sentivo di doverlo annunciare :D.
Coooomunque mi farebbe molto molto piacere se lasciaste un commento riguardo a cosa potrei migliorare o anche solo domande su ciò che ho scritto fin ora o qualsiasi cosa che vi possa venire in mente (Qualsiasi sì).
Spero di aver catturato la vostra attenzione/curiosità al momento! ☺️A presto <3 :3
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top