...E Muori

Jack non voleva piangere, ma le lacrime fremevano. Non voleva morire. In quel momento Richard rientrò con una pistola puntata alla schiena di Michael. Suo padre era dimagrito in maniera preoccupante e presentava diverse ferite sul suo volto...chissà quante sul corpo. I suoi occhi passarono da vuoti e persi a vivi e luminosi non appena lo vide. La sua angoscia era fortissima, ora che suo figlio era lì e la sua rabbia aveva raggiunto i suoi limiti e li aveva distrutti non appena aveva notato le sue ferite. Di sicuro erano colpa di Richard. Che razza di mostro poteva ridurre in quello stato un ragazzino senza nessun rimorso?

-Papà- disse Jack e si alzò un po' a fatica.

Michael corse verso di lui e lo abbracciò stringendolo forte.

-Giuro che ti farò uscire da qui- gli disse dandogli una carezza sulla testa.

-Vorrei proprio vedere come farai- ridacchiò Richard.

Michael lasciò Jack e si mise davanti a lui per proteggerlo. -Sei solo un bastardo-

-Io? No io non lo sono...quel ragazzino lo è-

Michael era pronto a scagliarsi contro di lui, ma Richard alzò il braccio e puntò la pistola al suo petto.

-Papà no! Fermo!-

-Allora Michael...perché non racconti a Jack chi sono, eh?-

Michael sospirò e si voltò verso Jack.

-Ho cercato di proteggerti da lui, mi dispiace di aver fallito-

-Tutta la storia Michael- disse Richard caricando la pistola.

Suo padre sembrava riluttante, ma non aveva scelta se non obbedire a Richard. Non gli diede le spalle, ma si mise di profilo, per tenere d'occhio sia suo figlio, che la canna della pistola.

-Non volevo raccontarti tutta la storia così, ma non ho altra scelta. Quando ero ancora un giovane attore e la mia carriera non era ancora decollata io feci un provino per una serie TV, The Law of Strength. Fui assunto. Conobbi una donna meravigliosa sul set, ma appresi subito che lei era già sposata. Suo marito era Richard. Io mi arresi subito ovviamente, ma scoprii una cosa terrificante su di lei. Quel mostro la picchiava-

-Che melodrammatico- commentò amaramente Richard.

-É quello che è successo! Tu sei sempre stato un mostro! La picchiavi, c'erano volte in cui arrivava sul set con entrambi gli occhi neri!-

-Finisci la storia!- gridò più forte.

Michael tornò accanto a Jack.

-Io cercai di aiutarla. Convincerla a chiedere il divorzio e assicurarle di poterla proteggere. La nostra amicizia divenne qualcosa di più serio e lei rimase incinta di...di te-

Jack impallidì visibilmente -Cosa?-

-Quando lo venni a sapere decisi di proteggervi entrambi e dissi a tua madre di venire a vivere da me. Lei intanto fece causa a Richard per violenza domestica e chiese il divorzio. Mentre stava andando dall'avvocato una sera...lei...lei è stata uccisa...non trovarono il colpevole, ma io...sapevo che si trattava di Richard ed avevo ragione. Se ci trasferivamo spesso e se ti dicevo di non far sapere alla gente chi fossi, era solo per difenderti. Non volevo che questo pazzo ti trovasse e ti facesse del male. Mi dispiace tanto di non avertelo mai spiegato Jack.-

Il ragazzo era sconvolto e confuso. Sua madre. Non aveva ricordi di lei, ma suo padre aveva fatto di tutto perché lui la rimembrasse come la fantastica donna che era. Lei era stata la prima vittima di Richard che ora teneva sotto tiro sia lui che suo padre.

-Un pazzo? Un attore da quattro soldi ti rovina la vita e sei pazzo? Michael...sei proprio un fallimento come essere umano. Ascolta me Jack perché tuo padre ha omesso parte della storia. Quando tua madre è uscita quella sera, ti aveva portato con lei. Io fermai la sua macchina con la mia e noi due uscimmo dai veicoli per discutere immagina di cosa. Le nostre grida ti svegliarono e cominciasti a piangere. Lei andò verso di te e ti prese in braccio per calmarti. Mi disse che non aveva tempo da perdere con me. Per la furia le diedi una spinta...bastò solo quel gesto. Lei cominciò a cadere e io allungai un braccio per prenderla, ma lei...lei mi diede te! Si lasciò morire per salvare te!-

Mentre Richard urlava le ultime due frasi si era alzato e si stava avvicinando a Jack. Michael gli mise una mano sul petto spostandolo dietro di lui.

-Michael...pensaci: lei sarebbe ancora tra noi, se questo ragazzino non fosse mai esistito-

-Non osare ripeterlo! Sei folle...un bambino di tre mesi non è la causa di quello che è successo! Sei tu! Tu sei l'assassino- Michael lo colpì con un pugno molto forte dritto in faccia.

Si voltò verso Jack -Scappa-

Jack aveva due lacrime che gli correvano lungo il viso. Sua madre era morta per colpa sua. Tutto il dolore che suo padre aveva provato per la sua perdita lo aveva causato lui...l'errore. Corse verso la porta e cercò di aprirla, ma qualcuno l'aveva chiusa; probabilmente gli scagnozzi di Richard. Non si diede per vinto e cercò di sfondarla.

Michael continuò a colpirlo pensando a tutto il dolore di cui era stato causa, ma Richard sparò un colpo in aria.

-Papà!- gridò Jack fermandosi dopo un paio di tentativi inutili.

-Tutti e due contro quel muro!- urlò Richard furibondo.

Jack e Michael obbedirono.

-Tuo figlio, Michael. Lui deve morire. É colpa sua se ora Sarah è morta-

-Non è vero!-

-Invece lo è! É colpa sua se è morta, è colpa sua se mi sono divertito a ridurti come sei ora-

-Di che diavolo parli?-

-Non si è consegnato quando gliel'ho chiesto e ho dovuto mantenere la mia minaccia-

-Mi dispiace tanto papà...scusami-

-Jack non è colpa tua, non devi starlo a sentire, va bene?-

-Invece no. Ha ragione tuo figlio, ha capito che è tutta colpa sua e che merita di morire-

-Scordatelo!-

-Avanti Michael, fermami. Se ti sacrificherai, ucciderò tuo figlio dopo di te, se non lo farai, potresti ancora vivere-

-Facciamo un patto: rinuncio alla mia libertà, a tutti i miei averi e tu potrai farmi ciò che ti pare quando vorrai, ma lascerai mio figlio. Lo farai andare via da qui e non lo seguirai. Gli darai due mesi di tregua-

Richard scoppiò a ridere come se Michael avesse detto qualcosa di divertente. -Non ci posso credere! Pensi davvero di essere in grado di potermi convincere a scendere a patti con te?!-

-Papà- bisbigliò Jack -É la fine...non abbiamo nessun'altra scelta-

-Non dirlo mai più, non è la fine-

Afferrò la corda che teneva ferme le mani del figlio e, coprendolo col proprio corpo, riuscì a slegarlo.

-Non è la fine- gli ripeté sorridendogli e con gli occhi gli indicò la finestra alle sue spalle.

Jack capì. Doveva abbandonarlo e cercare di salvarsi. Non c'era nessun'altra scelta.

-Ti voglio bene-. Fu tutto quello che riuscì a dirgli. Lui si stava sacrificando per permettergli di fuggire e Jack avrebbe voluto poter trovare un'alternativa, anche se non ce n'erano.

-Anch'io piccoletto- e gli diede un ultimo abbraccio.

-Spostati da lì Michael-

L'uomo si voltò verso di lui. Copriva il figlio con il suo corpo e sperava davvero che il suo piano folle potesse funzionare.

-Se vuoi lui, prima dovrai uccidere me-

In quel momento Richard notò la finestrella aperta. Jack stava scappando. Furioso, spinse Michael in un angolo, ma l'uomo reagì e afferrò il braccio con cui teneva la pistola. I due cominciarono una lotta accesa per l'arma. Jack intanto, anche se avrebbe voluto aiutare suo padre, sapeva che non sarebbe stato abbastanza forte, così fece un salto per raggiungere la finestrella.

In quel momento qualcuno sparò un colpo.

Michael e Richard smisero subito di lottare e si voltarono entrambi verso Jack. Il ragazzo era cauto a terra e una grande macchia di sangue si stava formando sulla sua maglietta a livello della cassa toracica.

Michael gridò disperato e lasciò la pistola. La porta venne sfondata e quattro poliziotti entrarono. Arrestarono subito Richard e Michael, facendo entrare i medici per Jack. Il ragazzo era ancora vivo e respirava a fatica. Quando lo portarono fuori verso l'ambulanza, Rachel lo vide. Pensò di essere arrivata troppo tardi. Corse verso di lui e salì con lui sul veicolo diretto al più vicino ospedale. 

Michael era sotto shock e due poliziotti lo tenevano fermo mentre lui gridava -É mio figlio! Vi prego, devo andare via con lui! Vi prego!-

-Signor Smith, si calmi- disse lo sceriffo Price -Dobbiamo solo portarla in centrale appena sapremo qualcosa su suo figlio glielo faremo sapere-.

-No, lui non ha nessuno oltre a me io...io dovevo proteggerlo io...non posso averlo perso-. disse con la voce rotta dal pianto.

-I medici faranno del loro meglio-

-Richard sei un maledetto bastardo- disse sperando che potesse sentirlo.

-Hai sparato tu Michael- rispose dalla sua volante.

Nuovamente i poliziotti trattennero Michael. L'uomo questa volta sentì un forte dolore alla mano destra. Aveva due tagli profondi e simmetrici sul medio e indice. Aveva tenuto una mano sulla canna per rallentare il proiettile nel caso fosse partito un colpo, ma forse non era stato affatto utile.

-Signor Smith la prego di calmarsi e di venire con noi in centrale-

Michael obbedì, non potendo fare diversamente.

Una volta arrivato, lo misero in cella per aggressione e ovviamente per aver nascosto al governo l'esistenza di Jack. Non poteva importargli di meno. Voleva solo sapere come stesse suo figlio, nulla di più.

-Ha diritto a una telefonata- disse un agente.

Michael si alzò e con un'inquietante calma prese il telefono. 

-Pronto?-

-Scott...ho bisogno di aiuto-

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