Conclusione Parte 1
Jack accettò di andare a cena da Meredith con suo padre e dovette ammettere di essersi divertito molto. Meredith gli aveva raccontato molte cose positive sulla scuola, studio escluso, e gli aveva promesso di aiutarlo a integrarsi se avesse voluto. Non gli era affatto sembrata perfida come aveva detto Rachel, anzi era graziosa e gentile almeno quanto lei e poi c'era la sua bellezza. Era fantastica. I suoi occhi scuri e i capelli rosso fuoco...quel sorriso perfetto e bianco panna. Questa volta sentiva verso di lei qualcosa di più simile al suo concetto di amore. Il suo aspetto lo aveva colpito fin da subito del resto e pensava che la cosa fosse reciproca visto che durante la serata, mentre lei gli stava facendo strada verso il bagno, lo aveva preso per mano e lo aveva fissato con i suoi dolci occhietti ammiccanti. Capì che Rachel invece era soltanto un'amica, che molto probabilmente non era interessata a lui in quel senso.
Fu così che decise di andare a scuola per la prima volta in vita sua. La prima cosa che odiò fu la fatica che fece ad alzarsi al mattino. La seconda invece fu l'autobus pieno come un uovo. Eppure tra tutte quelle persone, ci furono dei ragazzi che lo riconobbero e gli vollero fare delle domande su come si fosse salvato, attirando l'attenzione di tutti i presenti verso di lui. Jack preferì non rispondere e si scusò, ma loro sembrarono capire.
-Ciao!- disse Meredith all'entrata della scuola.
-Hey!-
-Vieni ti accompagno a fare un giretto, sarò la tua guida-
-Ok, grazie-
In quel momento notò Rachel che lo stava fissando da almeno cinque metri di distanza con aria esterrefatta. Lui la salutò e lei ricambiò incerta. Meredith la vide e decise che ,se davvero voleva fare colpo su Jack, non poteva permettere a Rachel di parlargli e allontanarlo da lei, così gli prese un braccio e lo trascinò dentro. Rachel rimase sbigottita: cosa diavolo ci faceva lui lì? Perché non le aveva detto che aveva accettato di andare a scuola?
Dopo aver fatto il giro di tutto l'edificio, Jack incontrò il preside che gentilmente gli disse che lo avrebbe aiutato a integrarsi e gli diede le chiavi del suo armadietto.
Non poteva crederci. Lui aveva una chiave per un armadietto! Era ufficialmente entrato nel mondo normale dei ragazzi della sua età. Sorrise soddisfatto.
Rachel cercò di avvicinarsi più volte a lui durante la giornata, ma spesso Meredith o lo portava via o lo presentava a qualcun altro e così Rachel spariva dalla sua vista. Jack si sentiva un po' in colpa perché era consapevole del fatto che la stesse trascurando, ma da un lato non poteva neanche offendere Meredith che era così gentile con lui. Grazie a lei conobbe almeno altre dieci persone a pranzo e una quindicina di vista. Lei lo coinvolse al punto che, appena si allontanò per buttare via i suoi avanzi, lui continuò a parlare con gli altri come se fossero amici da sempre. Di tanto in tanto balbettava, ma sembrava che i suoi nuovi compagni lo trovassero buffo. Rachel lo raggiunse in quel momento.
-Vieni- disse facendolo alzare -Che cosa ci fai qui?-
-Sono un nuovo studente- disse entusiasta.
-Perché non mi hai detto nulla?-
-Scusa, ma credevo che t-tu a-a-avresti- respirò a fondo -apprezzato una sorpresa-
-Balbetti, sei nervoso-
-S-sì perché sembri a-arrabbiata-
-Non lo sono, solo non me lo aspettavo tutto qui...e come mai sei amico di Meredith?-
-Credo di piacerle-
-Cosa?-
-Penso...non lo so-
-Jack non ti fidare è solo perché sei tu, il figlio di Michael Smith!-
-Non è vero! É gentile con me-
-Ma-
-Non deve piacere a te, ma a me-
-Sai che c'è- cominciò con un tono controllato, ma furibondo -fai quel cavolo che ti pare-
Jack sospirò.
-Hey- riprese Meredith -ti va di venire a prendere un gelato più tardi?-
-Ehm...ok c-certo!-
Jack non sapeva se fosse un appuntamento o no, ma decise di pensare che fosse così. Doveva provarci? Come si faceva? Doveva baciarla? Avrebbe voluto. Quelle labbra erano così belle. Sì l'avrebbe baciata che cavolo, poteva finalmente recuperare sedici anni di vita e lo avrebbe fatto.
Quel pomeriggio lui e Meredith erano seduti su una panchina a finire i loro gelati. Avevano chiacchierato a lungo di un sacco di cose, in particolare dei ragazzi che aveva conosciuto Jack. C'era Matt, figlio di un campione di rugby, Sidney, figlia di un primario di pediatria e di una giornalista di fama nazionale, Paul, figlio di un grande scienziato che...beh nessuno aveva mai veramente capito cosa facesse, ma era qualcosa di importante. Facendo il punto su di loro con lei, Jack notò che tutti loro avevano in comune solo una cosa: genitori di successo. Si chiese se si trattasse di una coincidenza o no, ma lasciò presto perdere. Improvvisamente sentì che quello era il momento giusto per baciare Meredith. Lei lo stava fissando sorridendogli e lui doveva avvicinarsi solo di pochi centimetri. Doveva? Poteva? Lo fece. Fu strano. Era qualcosa di nuovo, di piacevole, ma non era allo stesso livello della sua fantasia. Non gli aveva fatto provare qualcosa di molto forte, solo...forte. Meredith gli sorrise e ricambiò. Nemmeno il secondo fu così potente, ma Jack concluse che doveva trattarsi della sua inesperienza.
I mesi passavano e le cose miglioravano per Jack: lui e Meredith si erano fidanzati. Lei lo aveva anche cambiato come spesso succede in amore. Rachel non era per niente felice del nuovo lui che lei aveva creato. Jack non era più lo stesso ragazzo che aveva conosciuto e lui l'aveva tagliata fuori dalla sua vita. Semplicemente un giorno lui le aveva detto che Meredith era invidiosa del tempo che lui passava con lei, soli, così lo aveva costretto a scegliere e lui ovviamente aveva scelto l'amore, ma lei non si era offesa. Sapeva fin troppo bene che non esistono i lieto fine dei film, dei libri o delle canzoni. Si era sbagliata su di lui.
Un tardo pomeriggio verso le sei, Jack, Meredith e il loro gruppo di amici erano saliti sul pullman per tornare ciascuno a casa propria. Jack notò Rachel seduta verso il fondo con le cuffiette e un libro. Anche lei lo vide e lo salutò silenziosamente. Jack invece le disse ad alta voce -Ciao!-
Il gruppo si zittì e si voltarono verso Rachel. Lei ammutolì un po', ma non distolse lo sguardo. Jack stava per andare da lei per salutarla, ma Meredith gli sussurrò -Hey vieni a sederti qui- portandolo dalla parte opposta.
-Aspetta dai, la saluto solo-
-Ma tu sei suo amico?- chiese Sidney.
-Beh sì...più o meno-
-Davvero?-
-Sì...perché?-
-Niente è solo...lei è un po' strana. Pensa che per hobby, credo, va su Internet e cerca tutte le malattie mentali di questo mondo, cioè non è molto normale-
-Sì è vero- aggiunse Meredith.
-Lei vorrebbe diventare un medico, una-una neurologa- disse Jack ricordandosi che lei gliene aveva parlato.
-E cosa c'entra? Uno si occupa dei pazzi, l'altro del funzionamento del cervello, no? Non sono mica collegati-
Jack tacque. Si rese conto che Meredith aveva appena detto una cavolata, ma non voleva litigare con lei davanti a tutti. Gli capitava di tanto in tanto di sentirsi fuori posto con loro, ma erano i suoi unici amici quindi cercava di adattarsi. Si sedettero tutti e tornarono alle loro chiacchiere. A un certo punto passarono vicino agli Infinity Studios. Un brivido percorse la schiena di Jack. Era terrorizzato da quel posto, gli ricordava troppe cose. Nessuno si accorse che lui era chiaramente a disagio. Non stava parlando, sospirava e tamburellava per terra con la gamba.
Gli arrivò un messaggio.
Rachel: -Tutto bene?-
Jack: -Sì perché?-
Rachel: -Nulla, credevo che vedere gli Infinity Studios potesse farti stare male, ma evidentemente sbaglio-
E invece aveva ragione. Lui l'aveva trattata malissimo per mesi, ma nel momento in cui era ricaduto nei suoi terribili ricordi, lei era tornata ancora. Doveva scusarsi, subito. E doveva anche fare una cosa. Quel dubbio che aveva accantonato quando aveva visto suo padre abbattuto per quell'articolo era rimasto nel fondo della sua mente, ma ora era ritornato. Non poteva chiedere a Michael. Non gli avrebbe saputo rispondere di sicuro. Doveva andare alla Southern County Jail e chiedere all'unica persona che poteva davvero sapere.
Erano le tre del pomeriggio quando dovette dare tutti i suoi dati a un ufficiale. Alla domanda "Relazione col detenuto?" Jack rispose -Amici-
Richard aveva indicato lui e Michael in una lista di persone che potevano incontrarlo, ma Jack non sapeva perché. Si sedette ad un tavolo chiedendosi se davvero fosse sicuro di quello che stava facendo e si rispose di sì.
Richard aveva le manette ai polsi e un sguardo maligno, ma rilassato e divertito come se vedere Jack seduto lì fosse parte di uno spettacolo comico.
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