Rischiare
Jack non aveva ancora capito di chi si trattasse quando l'uomo gli disse -Jack, Rachel, restate con me-
Era Scott. Lui aspettò che lo raggiungesse e lei tornò verso di loro.
-Scott, Tom è sparito! É uscito allo scoperto e quell'uomo gli ha sparato, ma non sappiamo se lo abbia colpito o no-
Scott rimase paralizzato dal terrore. Tom era morto? Cosa avevano combinato mentre lui era via?
-Dov'è mio padre?- chiese Jack.
-Non lo so...l'ho cercato per tutto il piano, ma non l'ho trovato-
-Cosa?! E gli agenti che lo hanno portato via?-
-Io...ehm non lo so, saranno usciti, forse ora che ci sono stati degli spari inizieranno a far evacuare il posto. Voi due però dovete andare via, venite-
-L'urlo di prima?-
-Un'infermiera giura di aver visto un uomo armato- rispose rapidamente.
Jack e Rachel lo seguirono per pochi metri e si fermarono davanti ad una finestra che lui aprì. Davanti ad essa c'erano delle scale antincendio che raggiungevano il suolo.
-Andate, io cerco Tom- disse e corse via sparendo nel buio.
Rachel e Jack uscirono e cominciarono a scendere. Faceva freddo, ma almeno c'era la Luna che rendeva la notte meno scura. Una volta giunti al suolo, decisero di andare all'entrata dell'ospedale dove forse avrebbero potuto trovare qualcuno degli agenti.
-Jack-
-Sì?-
-E se Tom morisse?-
-Non-non morirà- rispose, ma era poco convinto.
-Perché lo ha fatto? Lui si è sacrificato per noi!-
-Rachel...non pensiamo subito al peggio, magari Scott ha già preso Richard e lo starà arrestando. Tra l'altro come vanno i polsi?-
-Meglio, hai ragione comunque...non ci abbattiamo-
In quel momento videro alcune auto della polizia e delle figure in divisa muoversi per entrare nell'edificio. Due uomini stavano discutendo.
-Michael!- disse Rachel -Michael!- gridò più forte -Siamo qui!-
L'uomo si voltò e li vide e cominciò ad andargli incontro. Jack però sentì un rumore dietro di lui e si fermò solo per vedere cosa stesse succedendo. Quello che vide, accadde in pochissimo tempo. Tom si gettò fuori dalla porta di emergenza continuando a correre disperato verso il bosco, mentre il suo inseguitore, che era a circa due metri da lui, si fermò e prese la mira, pronto a sparargli.
-No fermo!- gridò lui, avvicinandosi. Facendo ciò l'aggressore si voltò verso di lui e lo tenne sotto tiro. Tom invece rimase immobile dove si trovava.
Parte degli agenti trattennero Michael e Rachel e l'altra invece tirò fuori le pistole puntando l'inseguitore. Scott giunse in quel momento con ancora il fiatone ed estrasse l'arma.
-FBI! Getta a terra l'arma! Gettala subito!-
-Fermi tutti o giuro che sparo!-
-Non farlo...prendiamo tutti un bel respiro, d'accordo?-
-Io non prendo nessun cazzo di respiro!-
-Ascolta, la situazione non è a tuo favore. Ci sono tre agenti pronti a colpirti da tre angolazioni diverse-
-Non lo faranno finché ho lui sotto tiro-
-Avanti lascialo andare, non hai possibilità di fuga e io non vorrei doverti uccidere-
-Tu, ragazzino biondo- disse rivolto a Tom -vieni qui-
Tom guardò gli agenti e improvvisamente capì qualcosa di terribile. L'unico ad avere una reale possibilità di colpire quell'uomo era Scott. Gli altri due agenti, che erano ancora alle spalle di Jack, erano troppo lontani per sparare e non colpire anche il ragazzo, che nella loro prospettiva copriva l'uomo.
-Metta giù quella pistola- riprese uno dei due agenti, avvicinandosi.
-Se non state fermi dove siete io lo ammazzo-
-D'accordo...che cosa ti serve? Perché sei entrato in ospedale?-
-Dovevo sparare ad un persona e andarmene. Ho detto vieni qui!-
-D'accordo, Tom avvicinati, Jack arretra lentamente-
-Fermo dove sei, nessuno oltre al ragazzino biondo si deve muovere-
Scott era teso come una corda di violino. Suo figlio stava andando incontro ad un uomo armato che lo voleva usare come scudo per poter fuggire. Doveva mantenere la calma e sarebbe andato tutto bene. L'ansia avrebbe potuto farlo sbagliare. Tom raggiunse l'aggressore e questi lo afferrò e gli mise la pistola contro la tempia. Tom non lo dava a vedere, ma era terrorizzato a morte da quella situazione.
-Jack, ora vattene-
Il ragazzo obbedì e a quel punto si udirono due spari. Uno colpì l'uomo su una spalla, l'altro sulla mano che reggeva l'arma. Tom, finalmente libero, corse verso l'agente più vicino, Scott. Un agente arrestò l'uomo e prese la sua pistola, mentre l'altro andava a chiamare un medico.
Scott invece non seppe mantenere il suo solito atteggiamento distaccato e abbracciò Tom, stringendolo forte.
-É finita, tranquillo-
-Che stai facendo?- chiese lui liberandosi.
Dal suo punto di vista, un agente dell'FBI visto tre o quattro volte in vita sua, prima gli offriva dei soldi, poi gli diceva di avvicinarsi al criminale e ora lo abbracciava. Si chiese chi dovesse essere quell'uomo. Da quello di Scott invece, le dinamiche erano completamente diverse. Suo figlio con una pistola sulla tempia poteva bastare come dimostrazione del fatto che aveva avuto ragione a darlo in adozione.
-Scusami...pensavo fossi spaventato, tutto qui-
-Tom! Stai bene?- chiese Rachel.
-Sì sì sto bene-
-Vi lascio parlare- disse Scott andandosene.
Si stava versando sale sulle ferite. Vide Michael abbracciare Jack e sapeva che di lì a poco sarebbe nata una breve discussione sul gesto imprudente del ragazzo. Lui e Michael avevano provato la stessa identica paura, eppure solo lui poteva riabbracciare suo figlio. Non se la prese con la vita, ma con il suo lavoro.
-Agente Johnson- disse uno dei due agenti di prima -Sono l'agente Collins-
Scott tese una mano e strinse quella dell'uomo davanti a lui.
-Ha messo a rischio la vita di un ragazzo-
-No, ho liberato la visuale a lei e la sua collega facendo spostare Smith-
-Lei è troppo coinvolto in questo caso-
-Perché Smith è un vecchio amico? So gestire queste situazioni-
-Hanno intenzione di sospenderla da questo caso-
-No...io rimarrò con loro fino a quando sarà necessario-
-Ascolti non è una mia scelta, la sto solo avvisando- disse e se ne andò.
Scott sospirò.
-Papà, mi dispiace, ma non volevo che Tom morisse-
-Non farlo mai più, capito?-
-Scusami intendi dire che lui può sacrificarsi per me, ma io non posso per lui? E poi sapevo che Scott era lì- disse con decisone anche se stava mentendo.
-Quello che hai fatto è stato molto pericoloso Jack-
-Rispondi alla domanda-
-La tua vita vale moltissimo. Siete entrambi due ragazzini e sinceramente, credendo che quel tizio fosse Richard, pensavo che vi avrebbe uccisi entrambi-
-Lo so...mi dispiace ma non potevo avere la vita di quel ragazzo sulla coscienza-
-Tu non...non ti rendi conto di quello che fai-
-Cosa?-
-Vai in prigione da Richard senza dirmelo, nei boschi con un solo agente e ora questo?-
-Ok è stato imprudente va bene, ma cos'altro potevo fare?-
-Restare qui Jack. Gridare a quell'uomo e correre verso di lui è...è da pazzi-
-Mi dispiace, ma non volevo che morisse e se dovesse succedere ancora lo farei, perché ritengo che sia giusto rischiare per salvare qualcuno che ha messo in gioco la sua vita per te!- disse e se ne andò verso Tom e Rachel.
-Jack!- chiamò Michael -Jack torna qui!-
Nulla, suo figlio non si voltò nemmeno. Michael si chiese da quando fosse diventato così. Faceva fatica a riconoscerlo. Di solito lui non disobbediva mai e se mai litigavano, non nominava mai sua madre come aveva fatto poco prima. Ora invece si comportava in quel modo odioso. Si chiese se fosse colpa sua.
-Michael- chiamò Scott avvicinandosi -cosa ti hanno detto gli altri agenti?-
-Mi hanno fatto delle domande su Sarah-
-Perché?-
-Dicevano che volevano sapere il più possibile su di noi...è strano?-
-No...forse vogliono capire meglio il profilo psicologico di Richard-
-Cosa?-
-É una sorta di novità. Si chiama Profiling ed è una scienza che si occupa dello studio del comportamento dei criminali. Può essere utile per identificarli o anticiparli prima che riescano a compiere un crimine-
-Ah beh sembra interessate-
-Già...ho scoperto che quell'uomo è un cacciatore locale e che è stato pagato per uccidere te. Indovina su commissione di chi?-
-Richard-
-Risposta esatta. In ogni caso adesso tu, Jack e Rachel verrete riportati a casa e credo che o vi piazzeranno degli agenti fuori casa o entrerete nel programma di protezione-
-Ok...a me basta che questa storia finisca- disse guardando Jack.
-Già...- "per me è appena iniziata" pensò Scott lanciando un'occhiata verso Tom. Sapeva che di lì a poco si sarebbero separati di nuovo, senza nessuna possibilità di restare in contatto.
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