Il Fiume

Jack entrò in contatto con l'acqua in pochi secondi. Era gelata. Nonostante fosse quasi estate, il torrente era freddo al punto da dimezzare il respiro e intorpidire gli arti. In più, essendo un fiume di montagna, esso scorreva rapidamente e spingeva il corpo del ragazzo verso valle, senza nessuna fatica. Opporsi non era un'alternativa considerabile. Riemerse a fatica. Aria...che bella sensazione. Cercò Rachel con lo sguardo, sperando di scorgerla in mezzo al caos. Ne intravide la testa dopo che una piccola onda si distrusse sulla sua faccia. Rachel scomparve sott'acqua. Jack, spaventato da ciò che aveva visto, nuotò verso di lei. Evidentemente il fatto di avere le mani dentro quelle manette, doveva rendere il restare a galla molto più faticoso per lei.

"Vi prego, vi prego" si disse con la dolce voce della mente rivolgendosi alle gambe "non cedete ora...non adesso"

Chissà se Rachel fosse ancora dall'altro lato del fiume, dove l'aveva vista sparire. La corrente gli afferrò un piede e lo tirò giù, verso l'oscuro fondale. Lui lottò contro di lei per ritornare verso l'alto. Improvvisamente si sentì cadere, strisciando contro delle rocce e dopo pochi secondi la sua caviglia andò a sbattere contro un'altra roccia. Riemerse e vide la piccola cascata appena superata. Finalmente ora il tratto di fiume sembrava più placido. Riuscì a raggiungere il lato in cui Rachel era scomparsa e finalmente la vide poco davanti a lui. Quando l'afferrò per la maglietta, si rese conto che era quasi priva di sensi.

-Jack...- mormorò.

-Tranquilla...ci penso io, ce la faccio- disse anche se non era vero. Il peso dell'amica contribuiva a ricacciarlo sott'acqua e se lui fosse annegato, anche lei sarebbe morta. In più c'era quella dannata caviglia che bruciava.

-Jack! Jack, afferra la mia mano!- gridò una voce dall'alto. Jack alzò lo sguardo e vide Tom. Si trattava di darsi una leggera spinta per afferrare la sua mano, per salvarsi. La bestia che li stava portando via, li avrebbe aiutati? Nel momento in cui Jack decise di immergersi per darsi la spinta per risalire, se ne pentì. La corrente tornò potente e questa volta lo afferrava trascinandolo a sinistra, lontano da Tom. Jack piantò i piedi su una roccia sul fondo e provò comunque a saltare. Mancò la mano di Tom per due soli centimetri. Nuovamente immerso nel gelido manto, si maledisse per non aver fatto di più. Riemerse. Questa volta sentì qualcosa cadere in acqua. Richard? Un animale? Semplicemente un passante che voleva aiutarli? La risposta era molto più logica. Era Tom. Stava nuotando verso di loro. Jack si voltò solo per vedere dove stavano andando a finire. Numerose rocce emergevano dall'acqua. Somigliavano tutte a degli artigli. Lì Jack sapeva che la corrente sarebbe stata più forte. Lì sapeva, che sarebbe morto. Voleva avvisare Tom prima che fosse tardi anche per lui, ma non ci fu nulla da fare e Jack sparì sott'acqua. 

Non seppe mai quanto tempo passò, ma quando tornò a vedere, le rocce erano dietro di lui. Rachel non gli rispondeva. Era già debole quando lui l'aveva raggiunta, ora chissà. Si voltò e vide un tronco sporgente sul suo lato. Di nuovo doveva spingere verso l'alto e questa volta non avrebbe commesso nessun errore. Saltò e lo prese col braccio destro. Solo in quel momento si rese conto che la testa di Rachel era rimasta dentro l'acqua e si affrettò a tirarla fuori. Con un grande sforzo la mise a pancia in giù sul tronco e vi salì sopra anche lui. Scorse un pezzo di terra con della sabbia pochi metri davanti a lui e lo raggiunse. Era finita. Erano entrambi salvi.

-Rachel! Rachel! Rispondimi, coraggio! Non ti voglio perdere, non posso perderti, ti prego- disse e la mise sdraiata su di un fianco. Di lì a poco lei cominciò a vomitare acqua. Disgustoso, ma efficace.

-Jack?-

-Sei viva!- esultò e l'abbracciò stringendola a sé.

-Stai bene?- chiese lei.

-Io? Sì, sì sto bene...che fatica- e si sdraiò accanto a lei esausto per i numerosi sforzi compiuti.

-Dov'è Richard?-

-Non lo so...-

Si alzò per vedere dove fosse finito Tom, ma di lui non c'erano tracce. In lontananza le rocce che avevano attraversato si ergevano sempre minacciose. Qualcosa saltò da una roccia alla riva. Che fosse lui?

-Jack-

-Che succede?-

-Cosa facciamo ora?-

-Non lo so...riesci a camminare?-

-Sì, tu?-

Guardò la sua caviglia. Poteva? Ci provò e, nonostante un leggero dolore dovuto alla botta, tutto sembrava funzionare.

-Sì credo-

-Dobbiamo tornare dov'era Derek...la polizia potrebbe essere lì-

-Sei pazza? Anche Richard potrebbe essere lì-

-Ma non sappiamo dove altro andare! E poi potrebbe aver seguito il fiume...-

-Appunto proprio per questo io direi di continuare a camminare lungo il fiume fino ad arrivare a valle, al sicuro-

-D'accordo-

Lui la aiutò ad alzarsi e iniziarono a camminare lungo il fiume che fino a pochi minuti prima li aveva quasi uccisi. I loro vestiti erano bagnati e un vento debole ma freddo peggiorava le cose. Entrambi erano stanchi e infreddoliti...e se fossero morti lì?  Fame o ipotermia? In ogni caso andarono avanti e nessuno dei due sembrava voler cedere alla tentazione molto forte di sedersi e riposare un po'. Giunsero sul fianco della montagna dove il fiume si trasformava in cascata.

-E ora?- chiese Rachel.

-Non lo so-

-Torniamo indietro...magari c'è un sentiero per scendere-

-Va bene-

Si voltarono e Jack vide qualcosa impigliato in un cespuglio vicino al fiume. Si avvicinò e lo prese. Giubbotto antiproiettile. Perché era lì? Da dove veniva? Pazienza, era una difesa in più no?

-Rachel guarda cosa ho trovato-

-Mettitelo allora-

-Cosa? No mettilo tu-

-Jack, Richard non vuole uccidere me e poi ho le mani legate dietro la schiena, non potrei-

-Ma...posso provare a liberarti-

-Non importa-

-Si invece, le spalle ti dovranno far male-

Era vero, le spalle le facevano davvero malissimo, così come i polsi e avendo sbattuto sulle rocce del fiume, aveva lividi sulle gambe e la schiena, ma sarebbe stato inutile cercare di spezzare una catena di chissà quale metallo a mani nude.

-Si ma non abbiamo strumenti per toglierle-

-Potrei usare una pietra-

-Non essere ridicolo, non puoi farlo! Metti il giubbotto e va avanti tu...io ti seguirò-

-Fammi vedere le manette dai-

Le osservò per capire come funzionasse il meccanismo. I dentini del bracciale si incastravano con altri dentini su una piccola levetta come i pezzi di una zip, rendendo impossibile sfilare il bracciale dal suo posto. La protezione in plastica, doveva essere saltata via per colpa di una roccia nel fiume. Ora restava solo un frammento di plastica piuttosto affilato a coprire una parte non fondamentale del meccanismo. Un pezzo di metallo curvo premeva sulla levetta e la manteneva al suo posto. Doveva premere indietro la levetta, tutto lì.

-Hai una molletta?-

-No-

Notò la sua collana e il ciondolo a forma di spada e decise di usarlo come leva.

-Jack ahi! Mi fai male-

-Fatto!- esclamò soddisfatto.

Rachel finalmente riportò le mani davanti al corpo constatando le ferite lungo tutto il polso. Jack le prese una mano per esaminarle...

-Mi dispiace molto...-

-Non è colpa tua-

-Io...io credevo che le lettere fossero vere...mio padre ha detto che era così...se Derek è morto è solo...mi dispiace-

Rachel lo abbracciò. -Tu non hai fatto nulla di male-

-Andiamo- rispose lui lasciandola e dandole il giubbotto. Lei accettò senza discutere.

Il buio stava per calare su di loro. Cosa avrebbero fatto se nessuno li avesse trovati? O se Richard li avesse trovati? Jack non ci pensava. Nulla di ciò che aveva letto su sua madre era vero. Suo padre. La colpa era sua. Non aveva saputo riconoscere la calligrafia di sua madre, non aveva fatto nulla per far arrestare Richard per l'omicidio di sua madre, non gli aveva mai detto nulla su di lei. Un uomo era morto per questo. Rachel era stata ferita e aveva rischiato la vita per questo. Lui stesso era quasi morto per questo. E la colpa era solo sua.

-Jack-

-Cosa?-

-Ci sono delle luci laggiù! Sono torce-

-Sono troppe perché si tratti di Richard, ma...fai attenzione-

-Sei tu quello senza giubbotto-

-Siamo qui!- gridò lui.

I poliziotti li soccorsero e li portarono in ospedale per sicurezza. Jack aveva dei lividi, ma fortunatamente nessun danno irreparabile e la caviglia stava già meglio. Rachel era stata molto fortunata a non essere morta per l'annegamento. Le disinfettarono le ferite sui polsi e si assicurarono che non avesse nulla di rotto.


Ciao a tutti! Giusto per chiarire la storia delle manette, nel caso foste curiosi:

https://art-of-lockpicking.com/wp-content/uploads/2015/12/How-to-Pick-Handcuffs-Full-e1484838118407.png

Così è com'è fatta una manetta e ho pensato che la spada andasse inserita nello spazio tra i dentini e la leva verde per essere usata come leva per spingere via la leva verde e aprirle.

A presto con un nuovo capitolo! :3

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