Uno


Il famoso nome di Tōru Oikawa riecheggia in ogni dove.

Il meraviglioso modello giapponese conosciuto in tutto il mondo non solo per essere uno degli uomini più belli e ricercati dagli sponsor sportivi, ma anche per essere uno dei migliori ed indubbiamente capricciosi giocatori di pallavolo, sta girando in alcuni luoghi d'Italia per svolgere importanti shooting fotografici.

Oikawa si guarda attorno annoiato, osservando perplesso il bicchiere pieno di costoso champagne che lui oltretutto odia e che tiene stretto nella mano.

E' ad una festicciola fatta in suo onore, ma si annoia, cavolo si annoia proprio da morire.

Per l'amore del cielo, lui adora le luci della ribalta, il fatto che tutti lo acclamano come se fosse una divinità appena scesa in terra. Ama come tutte le donne e gli uomini lo mangino con gli occhi ad ogni suo passaggio, ma inizia ad essere un pochino stufo di essere guardato come un fenomeno avente soltanto un bel faccino vuoto.

Non riesce mai a capire se le persone che stanno con lui lo fanno soltanto per il suo aspetto fisico o perchè vedano che dietro ci sia molto altro.

Storce il naso disgustato verso il liquido presente nel bicchiere smuovendolo appena. Questi pensieri idioti gli possono venire in testa soltanto perchè sono dati da questo intruglio maleodorante ed alcolico... non possono assolutamente essere i suoi.

Lui dopotutto è il migliore in tutto.

Alza le spalle convinto, raggiungendo i suoi sponsor e accampando a qualche scusa. Si dilegua dall'aperitivo adducendo al fatto di essere molto stanco prima di incamminarsi per alcune stradine del paese campano.

Viottoli in salita, gradini enormi, ciottoli spostati e città abbarbicate sulla collina a strapiombo sul mare.

Cammina rilassato nel pomeriggio inoltrato di questa giornata quasi conclusa, mettendosi gli occhiali scuri, le mani in tasca e fischiettando tranquillamente.

Guarda alcune vetrine distratto prima di notare come alcune ragazze lo indichino dandosi delle gomitate.

Un sospiro rassegnato si alza dal suo petto prima di infilarsi con molta fretta nella prima stradina buia che trova, e fiondarsi nell'unico negozio aperto che vede.

Si toglie gli occhiali scuri, osservando l'ambiente attorno con un sopracciglio alzato.

E' dentro ad una polverosa libreria che sembra uscita da un romanzo dell'ottocento.
Tomi ammassati uno sopra l'altro, mensole di legno stracariche e generi letterali scritti a penna.

Si infila nella prima scaffalatura che scova per nascondersi dalla vetrina e dagli sguardi dei passanti, prendendo un primo libro e sfogliandolo velocemente.

-Vuole per caso comprarlo?-

Un bel ragazzo moro con grandi occhi verdi lo sto fissando intensamente.
Oikawa emette un lungo sospiro prima di portarsi una mano dietro alla nuca e fare un largo sorriso sfrontato.

-Veramente no. Mi stavo soltanto nascondendo.- Ribatte ridacchiando.

Sicuramente il commesso capirà e al massimo se la caverà con un selfie o un autografo.

-Allora visto che non è interessato può anche uscire.- Ribatte questo prendendogli il libro seccato dalle mani e chiudendolo con uno scatto impaziente.

-Ma è una libreria. Non li posso neppure guardare? – Risponde alzando un sopracciglio e avvicinandosi di più per farsi esaminare e magari pure riconoscere meglio.

-E io infatti sono qui apposta a vendere i libri. Non a fare autografi.- Ribatte acido.

Si scrutano di traverso per alcuni minuti prima che Oikawa senza togliergli gli occhi di dosso schiocca la lingua seriamente divertito.

-Lei è giapponese come me?-

-Nooo, ma da cosa le è venuta in mente questa enorme botta di genio? Oltre che essere ritenuto, se posso permettermi, erroneamente uno dei più belli uomini del mondo, è anche molto intelligente, lo sa?-  Borbotta il moro alzando lo sguardo e ficcandogli per bene in volto quegli occhi color smeraldo.

Oikawa sbatte le iridi alcune volte confuso.

-Ok... ehm Hajime Iwaizumi... - Dice leggendo il nome sulla targhetta che porta appuntata alla giacca.
-Allora che libro mi consiglia?-

-Sicuramente "Il ritratto di Dorian Gray" ... sono convinto che il protagonista potrebbe piacerle.-
Le labbra nel rispondere rimangono sempre rivolte verso il basso, nessuno sorriso nel tono atono e glaciale.

-Va bene lo prendo.-

-Ottimo.- Gli dice Iwaizumi dirigendosi verso la cassa e fermandosi solo un attimo a prendre un libro dallo scaffale.

Gli fa il conto velocemente mettendoglielo dentro ad un sacchetto senza mai degnarlo di uno sguardo.

-Lei è stato per caso espulso dal Giappone?- Chiede Oikawa guardandolo fisso interessato.

-Io... Cosa...?- Le iridi confuse e la bocca spalancata dell'altro portando il modello a maledirsi mentalmente per la domanda veramente strana e a dir poco inopportuna.

-Nulla. Mi lascia gentilmente un biglietto da visita nel caso intenda tornare a cercare un altro libro?-

Gli chiede beandosi come per un attimo abbia catturato finalmente la sua totale attenzione addosso.

-E perchè mai dovrebbe? Tra qualche giorno dovrà ripartire per il nostro amato paese e non penso che tornerà in questo paesino dell'Italia dimenticato dal mondo... Signor Oikawa. O no?-

——
Ok iniziamo pure questa!

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