Otto

Nuvolette scure pezzano l'azzurro del cielo terso del sabato mattina rendendolo a tratti minaccioso mentre alcune goccioline di pioggia scendono pigre dal cielo.

Iwaizumi sospira pensieroso distogliendo lo sguardo dalla finestra ed osservando distratto una scansia piena zeppa di libri da sistemare:
anche lui si sente nello stesso modo della giornata di oggi... triste.

Mancano solamente cinque giorni al ritorno di Oikawa in Giappone e al solo pensiero un enorme nodo allo stomaco lo attanaglia facendogli pensare di essersi, pur non volendo, già un pochino perso.

Hanno trascorso tutta la serata precedente seduti stretti stretti sulla panchina mano nella mano, a raccontarsi a bassa voce delle rispettive vite, a studiarsi di sottecchi e a rubarsi baci che sapevano di meraviglioso stupore.

Ma quando erano tornati ognuno a casa propria ed il giorno dopo era arrivato, il sole aveva cancellato la fiducia acquisita la sera precedente, sporcandola di mera illusione ed Iwaizumi si era domandato se avesse sognato tutto o fosse successo veramente.

Si trascina tra i corridoi dagli alti ripiani sbattendo i piedi a terra e sfiorando con i polpastrelli alcuni scaffali mordendosi il labbro affranto.

Cosa dovrebbe fare ora? Andare da lui e cercarlo?
E con che scusa poi...?

Un rumore alla porta lo fa sobbalzare e lo porta immediatamente a sbucare fuori dalle mensole con la testa e con lo sguardo straripante di carica aspettativa, prima di ritornare indietro nella posizione precedente digrignando i denti contrariato.

-Ah, sei tu...-

La sorella di Iwaizumi gonfia le guance infastidita dal solito tono poco cordiale e collaborativo che ha utilizzato il fratello nei suoi confronti.

-Aspettavi per caso qualcun altro?- Domanda acida raggiungendolo da dietro gli enormi volumi ammassati uno sull'altro, fino a produrne una lunga pila che lo nasconde quasi totalmente dagli occhi degli altri.

-Nessuno.- Ribatte lui secco scrollando le spalle nervoso e continuando a sistemare i libri negli scaffali con bruschi gesti stizziti.
Ha le spalle rigide e la mascella tirata e deve aver dormito pochissimo stanotte.

-Sei strano... è per caso successo qualcosa che dovrei sapere?-

Il movimento della mano si blocca: Iwaizumi si volta a scrutarla, perdendosi nei suoi occhi verdi identici ai propri prima di sospirare piano ed aprire la bocca per spiegargli cosa c'è che lo sta turbando così maledettamente tanto, ma il suono della porta gliela fa richiudere subito di scatto.

-Iwa-chan, ci sei?-

Fratello e sorella girano entrambi la testa verso l'ingresso arrossendo sulle guance in contemporanea.

Oikawa con la sua solita andatura fluida e la sua espressione annoiata si sta intrufolando nei vari scaffali con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni.
Volta la testa a destra e a sinistra prima di scorgerli soddisfatto e salutarli producendo un meraviglioso sorriso sulle labbra.

-Tōru ...- cinguetta la donna trattenendo il fiato quando gli occhi dorati del modello si posano dentro ad i suoi.

-Ciao Himari.- La saluta di nuovo lasciandogli le iridi posate addosso quel tanto che basta da farla balbettare instupidita.

-Sei.. ehm... sei venuto per scegliere un altro libro?-

-Ah si... l'ultima volta tuo fratello mi aveva detto che me ne aveva preparato uno apposta per me... qual'era pure il titolo Iwa-chan?- Domanda sbattendo innocentemente le lunga ciglia nella sua direzione e lasciando da solo a sistemare l'enorme bugia che ha appena rifilato alla donna.

Il libraio alza gli occhi al soffitto scocciato, prima di afferare un libro a caso dai nuovi che doveva sistemare e porgeglielo convinto.

-Eccolo... Si intitola "La stanza di Giovanni."- Dice alzando un sopracciglio e girandolo per leggere velocemente la parte dietro della copertina dove viene spiegato di cosa tratta la storia.

- Parla di due uomini che beh... si innamorano tra di loro...- Borbotta infiammando sul collo e bloccandosi senza riuscire più a dire nient'altro.

-Ehm, grazie. Molto... beh, molto interessante come trama.
Ma... vi ho per caso disturbati? Stavate parlando?-

-No!- Rispondono concitati in coro i due.

La donna sgrana gli occhi stupita girandosi ed esaminando accuratamente in volto il fratello che ha le gote ancora completamente rosse ed un'espressione veramente strana.
Iwaizumi sente il suo sguardo vagargli addosso, abbassa gli occhi schiarendosi piano la gola e cercando di calmare sia il battito impazzito del cuore che il tono della voce.

-Stavi andando via, vero?-Domanda rialzando il mento e rivolgendosi direttamente alla sorella che arriccia il naso confusa.

-In realtà non avevamo ancora iniziato a parlare, ma visto che hai fretta di mandarmi fuori, mi sbrigo a farlo. Ero soltanto passata per ricordarti che stasera ti aspettiamo alle venti a casa mia.
Sai... casa mia... serata mistica che organizziamo con i vicini una volta al mese...-

Aggiunge cercando di catturargli gli occhi che continuano a rifuggire lesti.

-Ah, già... si... stasera.- Ripete azzardandosi a scrutare per qualche istante la figura del modello e pensando che Oikawa se ne andrà proprio tra pochi giorni e lui avrebbe preferito di gran lunga passare il suo sabato sera in maniera completamente diversa.
-Ok .- Borbotta frustato incapace di dirle di no.

-Posso venire anche io?- Domanda tutto d'un fiato Oikawa portandosi una mano dietro la testa a massaggiarsi la nuca.
- E' una delle ultime sere che resterò qui, visto che mi hanno confermato che tra tre giorni ho il volo di rientro, e beh... mi piacerebbe moltissimo stare ancora in vostra compagnia.-

-Ma certo che puoi!- Trilla subito la donna.
-Oddio... Tōru Oikawa in casa mia - Dice sventolandosi la mano sul viso e sospirando piano.

-Va bene se mangiamo la pizza? Tu ... sai cos'è la pizza vero?-

-Ti sembra forse un minorato mentale che ha vissuto in una caverna fino ad oggi?- Grugnisce Iwaizumi secco facendo alzare una risatina trattenuta dal petto di Oikawa che la nasconde dietro ad una mano.

-Non sto dicendo quello! Ma in Giappone non c'e'! E quello che si riesce a trovare è un surrogato fatto male di...di...-

-Io mangio qualsiasi cosa, non dovete preoccuparvi per me, tanto al mio rientro dovrò tornare e fare la mia classica sessione di allenamenti quotidiana e a rimettermi in forma per il campionato.-

-Allora pizza e serata mistica! Non vedo l'ora sia stasera!-

Quando la porta si richiude alle spalle dell'emozionatissina donna, Oikawa sofferma i suoi occhi dorati sul volto del libraio osservandone la linea dura delle labbra atteggiate in una smorfia irritata.

-Che cosa ho fatto adesso che non ti è andato a genio?- Domanda sbuffando ed incrociando le braccia davanti al petto in un gesto sconsolato.
-Non ti va mai bene nulla di quello che faccio! Cattivo Iwa-chan!
Tra qualche giorno riparto per casa ed io volevo solamente stare ancora insieme a te...- Aggiunge con tono lamentoso notando come la guance di Iwaizumi prendano fuoco all'istante.

-Avrei potuto dirgli che avevo già un impegno e ci saremmo visti da soli.-

La bocca del modello si spalanca stupita.
-Ah beh, adesso che me lo dici avrebbe avuto più senso. Non ci avevo pensato.-
-Pfff. Minorato mentale.- Borbotta facendogli un ghigno sarcastico e ricevendo indietro una linguaccia.

-Comunque che cosa sarebbe una serata mistica ?-

-Un mucchio di persone che stanno insieme, fanno gossip, mangiano in continuazione e si fanno leggere le carte, la mano... togliere il malocchio.-

-Ok.- Dichiara confuso senza averci capito poi molto ma alzando le spalle tranquillo.

-Ok... cioè verrai lo stesso?- Domanda Iwaizumi con voce tremante, trattenendo il fiato e guardandolo apprensivo.

-Se me lo chiedi in questo modo sembri proprio un disperato..- Ribatte Oikawa atteggiando gli angoli delle labbra verso l'alto.

-Mi stai facendo passare seriamente la voglia di stare con te stasera, Crappykawa-

Con una falcata Oikawa gli è addosso, e gli si stringe vicino... molto vicino.
-A me invece la voglia non è passata per niente.-



L'atmosfera che si respira a casa di Himari è intima e leggera.
L'odore di pizza appena sfornata, le alte risate, le parole strascicate in accenti napoletani che spesso Oikawa non comprende... e avere di fianco a lui Iwaizumi... è tutto perfetto.

A Oikawa piace l'atmosfera che si è andata a creare, il modo in cui lo guardano e sopratutto lo guarda il ragazzo seduto vicino a lui.

-Vieni che ti leggo la mano.- Gli dice una signora anziana con un lungo scialle colorato avvolto sul collo e che gli copre anche parte dei capelli bianchi.

Oikawa spalanca il palmo, osservando incuriosito come con un dito inizi a seguire le sue linee con espressione assorta, come quasi tutti i componenti della casa si allunghino per osservarli in silenzio e come invece Iwaizumi rimanga in disparte senza prendere parte al "gioco".

-La linea della vita è lunga e poco frammentata, potremmo quindi dire longeva e senza problemi importanti da mostrare...
ma sicuramente più interessante trovo invece quella dell'amore.
Sembra... sembra quasi divisa, come se ad un certo punto tu dovessi trovarti davanti ad un bivio, e dovessi prendere un'importante decisione relativa al tuo futuro.
Quando sei nato?-

-Il venti di Luglio.-

-Oh beh, abbiamo qui con noi un bel cancro... un essere delicato, emozionale... vanesio...-

La donna alza lo sguardo cercando la figura di Iwaizumi che sta giocando in un angolo con alcuni rimasugli di cibo rimasti sulla tavola senza seguire il discorso.

-Hajime, se non mi sbaglio tu sei nato il dieci di Giugno?-

Il libraio alza gli occhi dalla tavoglia distratto, sentendosi puntati addosso moltissimi occhi.

-Ehm... si perchè?-

-La data di nascita di Alessandro Magno e la data della sua morte. Siete legati da una coincidenza veramente particolare...- Dice assottigliando gli occhi e fissando prima un ragazzo e poi l'altro con ostinazione.

-Volete un caffè?- Domanda Himari mettendo fine all'assurda piega che ha preso il discorso sopratutto preoccupata che il modello possa sentirsi preso troppo nel mezzo da argomenti assurdi.

Oikawa annuisce perso in qualche suo pensiero, prima di sorridere grato quando gli atterra una tazzina sulle mani e buttandone giù il contenuto in un colpo solo.
Tossicchia piano portandosi stupito le mani sopra alla gola.

-Qui insieme al caffè si mette il limoncello... non te lo avevano detto?- Ridacchia Iwaizumi prendendolo in giro.






Quando escono dalla casa di sua sorella è tardi, le stradine sono buie, l'aria fresca porta a rabbrividire il modello sulle braccia nude, e lui si stringe nelle spalle fermandosi a ridosso di un muretto e guardando per alcuni istanti rapito le stelle.

-Dove hai l'Hotel che ti accompagno?- Domanda Iwaizumi strappandolo dai suoi pensieri.

-In realtà pensavo di dormire fuori stasera. Magari da te. - Dichiara serio in volto abbassando il mento ancora rivolto verso l'alto e girandolo verso quello sconvolto del libraio.

Gli si avvicina sinuoso, con la solita camminata lenta e molle che solo a guardarla lo porta a battere i denti agitati tra di loro.

-Iwa-chan...- Gli sussurra vicinissimo alla sua bocca.

Ma Iwaizumi è perso, andato... annegato nella consapevolezza che stava aspettando questo momento da stamattina ma allo stesso tempo è bloccato dalla paura di compiere il passo di non ritorno, quello successivo.

-Mmmm- Mugula in risposta riuscendo ad articolare soltanto quel suono nel sentire le labbra sottili dell'altro quasi appoggiate alle sue.

-Perchè tu non hai bevuto il caffè?-

-Non mi piace il sapore che lascia in bocca.- Ribatte senza pensare alle parole che escono di getto da sole.

-Che peccato allora non poterci baciare.- Mormora prima di  ridacchiare soddisfatto quando una mano gli si aggrappa brutalmente alla nuca spostandolo in avanti e la lingua entra prepotente nella cavità orale facendolo gemere di gola.

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Si, prossimo capitolo Smut.
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