Aunque nunca me lo preguntaste

I primi accenni di primavera le scombussolavano l'umore. La rinascita le metteva ansia e pressione. Lei aveva poco per cui rinascere. Si sentiva nervosa, come non si era mai sentita.
Ivy lo sapeva bene che questo era a causa delle sua solitudine, di nome e di fatto.

Era passato un mese dal suo litigio con Eli, un mese da quando Felicity le aveva rivolto la parola.

Le sue spallucce erano rassegnate.

Da lontano vide suo fratello ridere e scherzare con Lucas, il suo unico amico fedele.

"Forse, nel male ho fatto bene", pensò.
"Sembra così felice".

Lucas incontrò il suo sguardo per qualche secondo, Ivy lo girò immediatamente. Buona azione o no, non poteva dare questa soddisfazione al biondino sbruffone, anche se sapeva che Lucas glielo aveva già riferitò, lo percepì dall'aria di sufficienza con cui le passò a fianco.

"Cretino".

"Hai detto qualcosa?"

"Sì!", si gira "Sei un cretino!"

"Ti fai una vita o muori d'invidia perché vivo meglio senza di te?"

Potrebbe dire di essere rimasta a corto d'insulti; per la prima volta nella sua vita, la mente non partorì abbastanza frasi a effetto per sotterrarlo. Intervenne l'amichevole Lucas di quartiere.

"Lasciala stare, non essere troppo duro con lei".

"Troppo duro?"

Risposta sbagliata, Lucas.
Eli alzò il tono, tirandogli uno spintone.

"L'hai sentita? Sei dalla sua parte?"

"Non sono dalla parte di nessuno. Sto solo dicendo che state soffrendo tutti qui, non è continuando a litigare che starete meglio".

Eli sorrise. Era amaro.

"Le tue perle di saggezza non regalarle a gente come lei".

Se ne andò e se lo meritava. Meritava che lui le desse le spalle, meritava il silenzio.
Si voltò verso Lucas con il labbro inferiore tra i denti.

"Lucas noi non abbiamo bisogno di te".

"Lo so, sono io che ho bisogno di vedervi uniti".

"Perché?"

"Siete Ivy e Eli, non potete stare separati".

Avrebbe voluto dirgli grazie, ma lui era già andato via tra la folla.

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