{2}Chi sono io? (Pt.2)

Merida

Ricordo perfettamente che pioveva. A dirotto. Ricordo che era tutto strano: per una volta i miei non erano lì a ridire sul mio comportamento, sulla mia postura, sul mio abbigliamento; non erano neanche lì a rassicurarmi, purtroppo. Per una volta i miei fratelli, ormai undicenni, non combinavano disastri, non ridevano, non scherzavano. Se ne stavano immobili, senza parlare o alzare lo sguardo. Eravamo tutti e quattro bagnati, ma non ce ne importava. Vedemmo mano mano le due piccole imbarcazioni allontanarsi, portandosi dietro le ceneri di due straordinari sovrani.

Tornai verso il castello, seguita dai tre minori. Sospirai e corsi in camera mia, non a piangere, no. Non avrei più pianto. Ero troppo grande per farlo, avevo troppe responsabilità per permettermi di sembrare debole.

Sotto, nella sala del trono, c'erano i rappresentanti degli altri clan, che aspettavano irrequieti di vedere la loro nuova regina. L'incoronazione avrebbe avuto luogo l'indomani, al sorgere del sole. Sarebbe stato tutto diverso, ma non potevo tornare indietro, non più. La ragazzina ribelle di sette anni fa magari lo avrebbe fatto, sarebbe scappata, lasciano il regno in mano ai suoi fratelli, legittimi eredi al trono dopo di me. Il problema era che quella ragazza era scomparsa da tempo.

Regina di Dumbrock. Non suonava male. Chiunque avrebe desiderato essere regina, ma io, a causa di mia madre e del mio carattere, no. Mi avevano sempre detto che essere una principessa vuol dire fermezza, responsabilità e soprattutto niente stravagantismo, ribellione, niente libertà.
Mia madre mi diceva che questo era il mio destino, ma ora, a venticinque anni, orfana e sola, mi rendo conto che forse la giovane Merida coraggiosa e ribelle aveva ragione. Magari avessi potuto godermi al massimo la gioventù, non dico cambiare il destino, ma assaporando ogni attimo di libertà come se fosse l'ultimo.
Quella Merida, però, era scomparsa 7 anni prima, quando erano iniziati i problemi, quando anche mia madre aveva capito che si può cambiare il destino, ma era arrivata la guerra, la crisi e le rivolte. Mi avevano addestrato per essere una guerriera, ma alla fine nessuno aveva vinto.
Guardai l'arazzo della mia famiglia, la ricucitura ormai visibile solo se concentrati. Osservai la ragazza sorridente con i ricci rossi ribelli, l'arco in spalla e il vestito verde smeraldo.
Ormai di quella me non era rimasta che L'ombra. Persino la mia chioma si era sbiadita e accasciata, come il mio animo.
-Chi sono io?- sussurrai.
-CHI SONO IO?!- gridai, senza pensare a niente altro, ne ai Clan, ne all'incoronazione, né che il popolo voleva una regina.
Volevo solo scappare, essere di nuovo libera.
Presi il mio arco dall' armadio, mi tolsi quel vestito ingombrante, per mettere il più comodo che avevo, casualmente verde smeraldo.
Saltai dalla finestra e percosi la strada fino alle stalle, dice Argus mi aspettava.
-Andiamo, bello! Come ai vecchi tempi!

Angolo autrice
Ecco un nuovo capitolo!!!
Spero che vi piaccia😊❤
Scusate se è corto, ma ne ho già in "working progress"  altri due😂
Buona notte
Beth❤😘

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