46. Addio

Derek mi baciò.
E io ricambiai il bacio.

Inizialmente, rimasi ferma, immobile, come paralizzata. Non riuscivo a capire quello che stava succedendo, come fosse possibile quel contatto.
Derek aveva le mani sulle mie guance e le labbra contro le mie che, adesso, si stavano muovendo contro le sue, mentre gli occhi si erano chiusi. Senza nemmeno accorgermene mi lasciai prendere dalla situazione e mi ritrovai a baciarlo.
Avvertii le labbra che si scontravano e scorrevano le une contro le altre, poi la sua lingua che sfiorava il mio labbro inferiore e poi le nostre lingue che si intrecciavano. Le mani di Derek scivolarono lungo il mio corpo, fermandosi sui fianchi, che strinsero leggermente.
Sentii le farfalle nello stomaco per quella vicinanza e quel contatto. Posai le mani sul suo petto e avvertii il battito veloce del suo cuore e il calore emanato dal suo corpo, oltre alla pelle dura e ruvida della vecchia e logora giacca di jeans che indossava.
Però poi mi allontanai, spingendolo leggermente, e abbassai lo sguardo, ancora confusa.
Mi era piaciuto oppure no? Era un tradimento nei confronti di Andrea? Lo volevo anch'io o era solo stato l'istinto? Stavo diventando istintiva come i Sangue di Lupo?
Non lo sapevo. Non sapevo nulla.
«Scusa» disse Derek a bassa voce, accennando un sorriso «No... in realtà non me ne pento. Volevo farlo e quindi l'ho fatto e mi è piaciuto» ammise «Ma so che tu sei fidanzata, quindi... non importa. Beh... circa» continuò a parlare, ma non lo stavo ascoltando. La mia mente stava ragionando. Era stato un bacio più "spinto" rispetto al primo con Andrea.
Certo, all'epoca del primo bacio eravamo entrambi più piccoli e imbarazzatissimi; per me era anche la prima esperienza. Quello con Derek aveva qualcosa di istintivo, come era lui.
Ecco, Andrea era stato più razionale e più attento, aveva cercato di non spaventarmi e di non rovinare tutto con gesti bruschi; Derek se ne era fregato e ci aveva provato.
Però entrambi ci erano riusciti ed entrambi i baci mi erano piaciuti.
Era strano baciare un licantropo, non c'era nessuna differenza rispetto a baciare un umano. Con l'Andrea vampiro, invece, era estremamente diverso: le sue labbra erano fredde e dure e aveva un sapore e un odore dolcissimi. Non avevo mai baciato Seth o qualcuno come lui, ma immaginavo che le sue labbra sarebbero state bollenti e che avrebbe avuto un sapore e un odore fin troppo muschiato.
I licantropi odiavano l'odore dei vampiri e i vampiri quello dei licantropi. Io non apprezzavo l'odore di nessuna delle due specie e, anzi, ogni tanto mi metteva a disagio la consapevolezza di avere un profumo totalmente diverso da chiunque. Con Derek era diverso, non mi dava fastidio il suo odore.
Non riuscivo però a capire se il bacio mi fosse piaciuto o meno... ero tentata di provarlo nuovamente, ma sapevo che era sbagliato.
«Chiara?» mi richiamò Derek «Non volevo rovinare tutto... fai finta che non sia esistito questo momento».
Scossi la testa. «No... io...» mormorai senza riuscire ad articolare una frase.
«Ti è piaciuto?» chiese con tono più leggero.
«Non lo so...» ammisi ed era la verità.
Non sapevo nemmeno se Derek stesso mi piaceva. Forse sì, ma come potevano piacermi due persone contemporaneamente? Perché, teoricamente, anche Andrea continuava a piacermi, ma mi rendevo benissimo conto che le farfalle nello stomaco e l'imbarazzo che mi faceva arrossire lo provavo con entrambi i ragazzi.
«Se vuoi riproviamo» disse scherzosamente, senza sapere che per me non era poi così tanto uno scherzo.
Alzai lo sguardo e restai in silenzio, dubbiosa. Riprovare era una soluzione che avevo vagliato anch'io, ma non era giusto... stavo con Andrea.
Potrei riprovare con Derek, poi tornare a casa e provare con Andrea e poi scegliere. Pensai, mentre Derek agiva.
Di nuovo, si avvicinò a me e mi baciò.
Decisi che potevo davvero fare questo esperimento per capire. Per funzionare, però, dovevo fare anch'io qualcosa.
Così, baciai il licantropo.
Posai nuovamente le mani sul suo petto, non osando di più, e lasciai che mi stringesse i fianchi per farmi avvicinare a lui. Seguii i suoi movimenti, lasciandomi trasportare dal bacio e tutto si rivelò decisamente bello e facile. Istintivo.
Derek si allontanò sorridendo e sorrisi anch'io. Avevo capito una cosa: baciare Derek mi piaceva.
Poi un applauso interruppe tutto e mi voltai, vedendo Andrea. Era ancora lontano e non lo avevo sentito arrivare, ma ero consapevole che aveva visto tutto.
Mi guardava indignato, mentre scuoteva la testa e batteva lentamente le mani, con amarezza. Si avvicinò. «Ecco perché eri così smaniosa di stare sola con Derek e di cercarlo» disse fermandosi a circa cinque metri da noi. «Ecco perché prima che uccidesse mia nonna, voi eravate spariti per tutto il giorno. Chissà quante altre volte è successo».
«Mai...» sussurrai quasi senza accorgermene «Non era mai successo».
Andrea ridacchiò «Beh, ne sono felice». Poi guardo Derek, che stava palesemente trattenendo un sorriso «Hai vinto tu. Sei felice?».
«Era ovvio che sarebbe successo» ammise «Tu lo avevi già capito... io no. Ma è successo comunque».
Vidi Andrea stringere i pugni e guardai male il licantropo.
«Derek smettila. Non è successo nulla» dissi seria.
«Ah, no? Io ho visto che vi baciavate» mi contraddisse Andrea, acido.
Deglutii agitata e guardai i ragazzi, prima uno e poi l'altro. «Andre... possiamo parlare?» gli chiesi.
«Di cosa? Di quante altre volte mi hai tradito? No. Ma grazie comunque» sbuffò prima di voltarsi e correre via.
«Non combatti nemmeno?» gli urlò Derek.
Andrea si fermò dopo pochi metri e rise amaramente «Fottiti. Hai vinto. Tieniti la ricompensa» disse prima di ripartire.
«Ma io speravo in un combattimento!» continuò lui, ma questa volta il vampiro era sparito.
Mi trasformai e partii all'inseguimento di Andrea, ignorando Derek che mi chiamava. Lo sentii trasformarsi e seguirmi, ma non mi interessava. L'unica cosa importante era l'odore di Andrea.
«Chiara, che cosa è successo?» sentii chiedere dalla voce di Seth.
Nulla. Sbuffai continuando a correre. Decisamente, non era il momento adatto.
«Perché non è il momento adatto?» domandò Quil.
«Quello è l'odore di Andrea... l'hai trovato?» chiese invece Embry «Era venuto da te. Dovrebbe essere una sorpresa, ma se lo stai seguendo...»
«Oddio! Andrea sta bene?» di nuovo Seth.
Non lo so. Mi lasciai sfuggire e sentii la paura nei pensieri del licantropo color sabbia.
«Cosa è successo, Chiara?» intervenne Jacob e pensai, involontariamente, al bacio con Derek, che adesso mi abbaiava alle spalle.
«COSA?!» commentò Seth «E Andre vi ha visti? Perché quel lupo ti sta seguendo?».
«Lascia perdere i maschi. Tutti ti infrangono il cuore» commentò Leah.
Che palle, tutti presenti oggi?! Mi lasciai sfuggire, irritata al massimo. Andrea stava scappando via e dovevo parlargli, ma Derek mi stava seguendo e avevo paura che si attaccasse con Andrea.
«Come Edward, Bella e Jacob» commentò Leah «Jake ci ha sofferto ma ci ha anche guadagnato. Edward ci ha sofferto e ci ha guadagnato. Bella ci ha sofferto e ci ha guadagnato, ma è quasi morta» .
«Ma Chiara non è umana...» le fece notare Embry.
«Dieci dollari che torna con Andrea. È andato fin lì per vederla... la ama» disse Quil.
«Mh... dieci che si mette col lupo» ribatté Embry.
«Ci sto!» confermò Quil.
«Smettetela!» ringhiò Jacob, fermando all'istante quelle scommesse sulla mia vita sentimentale. «Chiara. Fermati» ordinò «Andare da Andrea adesso è pericoloso».
«E se il lupo le fa qualcosa? No! Continua! Ma non da Andrea, è davvero pericoloso» disse Seth, intervenendo.
Uggiolai e poi ringhiai, frustrata. Troppe voci, troppi pensieri, troppe informazioni che distoglievano la mia attenzione. Mi "scollegai" dalla mente del branco, benedicendo il silenzio della mia "mente privata", come ero solita chiamarla.
Raggiunsi Andrea. Fortunatamente, lui non aveva più tutta la forza e la velocità iniziale dei neonati e io ero ancora veloce come un tempo. Mi parai davanti a lui, ma saltò superandomi.
Saltai anch'io, ringhiando, e gli afferrai con i denti la caviglia per fermarlo.
Andrea atterrò a terra e cercò di colpirmi per liberarsi, ma tornai umana.
«Dobbiamo parlare» dissi guardandolo.
«Non voglio parlare. Voglio solo andarmene e non vederti mai più! Mi fai schifo e mi faccio schifo anche da solo».
«È stato involontario, non volevo tradirti».
«Però lo hai fatto». Strinse i pugni e fece una smorfia, mentre mi guardava con i suoi nuovi occhi dorati. I vampiri nascevano con gli occhi rossi, ma il colore poteva diventare di un giallo ambrato se si nutrivano per tanto tempo di sangue animale.
«Ho rovinato la mia vita per seguirti» continuò «Ho dovuto lasciare la mia famiglia, la scuola, il mio futuro».
«Nessuno te lo ha chiesto» sbuffai in risposta.
«Sono anche diventato un vampiro contro il mio volere. Avevo sempre parlato di diventare un vampiro, certo. Ma non ero pronto e mai lo sarei stato. Avrei preferito morire» concluse stringendo i pugni.
«E tu credevi che lo sapessi? Come avrei potuto?».
«Non lo so. Ma avresti potuto aiutarmi in qualche modo, dopo. Dopo che ho ucciso quegli umani, ad esempio, invece di andartene per venire qui a tradirmi».
«Non sono venuta qui a tradirti» sbuffai irritata.
«Però lo hai fatto».
«È stato un errore! Tu non hai visto com'è accaduto».
Andrea mi guardò e, per un attimo, sembrò tentennare. Poi si voltò. «Addio Chiara. Buona fortuna con Derek» disse prima di correre via.
«Andrea!» lo richiamai pronta a trasformarmi, per inseguirlo. Derek, però, mi saltò addosso. Caddi a terra, sbattendo contro il terreno duro. L'ultima cosa che sentii fu un forte dolore alla testa e odore di muschio e foglie morte, poi chiusi gli occhi, mentre un lupo ululava disperato.

Tornai a casa dei Cullen subito dopo la litigata con Chiara.
Quasi.
Tornai dopo aver litigato con Chiara e aver ucciso un branco di cinque cervi e il cacciatore che stava per sparargli. Tanto sarebbero morti comunque. Mi ero detto. Non li avevo uccisi per sete, ma semplicemente perché volevo uccidere.
E ora mi ritrovavo seduto sul divano del salotto, con i piedi ben piantati per terra, i gomiti posati sulle ginocchia e le mani affondate tra i capelli. Non sapevo che cosa fosse cambiato, non sapevo che cosa quel licantropo avesse più di me e non sapevo se era stata davvero l'unica volta o se c'erano stati altri tradimenti.
«Sono sicura che ci sia stato un fraintendimento. Chiara non ti tradirebbe mai» disse Alice, convinta.
«Li ho visti. E anche tu» sussurrai. I vampiri sapevano tutto perché, a quanto pareva, Alice aveva avuto una visione proprio prima che io trovassi Chiara. Non riusciva a vedere Derek, ma la presenza di Chiara l'aveva relativamente aiutata.
Così, sulla strada del ritorno, Emmett, Jasper ed Edward mi avevano rintracciato per evitare che scappassi chissà dove e che combinassi qualche guaio.
«Sì, ma...».
«No, "ma" niente» la interruppi «È finita. Mi ha tradito e sta con loro. E preferisce loro, altrimenti sarebbe già qui a scusarsi con me o a dire a voi come sono andate le cose».
«Magari non è qui perché non c'è nulla da dire. Non ha fatto nulla e non deve dire nulla» suggerì ancora Alice.
Sbuffai scuotendo la testa e mi tirai leggermente i capelli.
«Alice...» suggerì Jasper a bassa voce. Probabilmente, sentiva la mia ira.
«Ma so che a Chiara piaci tanto. Tornerà qui e parlerete» disse Renesmee, seduta su di una poltrona «È amore forte, no?».
«Non tornerà. Sta con il licantropo» sbuffai.
«Ma quando un licantropo trova una compagna è per tutta la vita» continuò la ragazzina «E sicuramente è così anche al contrario. E anche per i vampiri vale così».
«Io l'ho incontrata da umano e i sentimenti cambiano e non sono sempre uguali e ricambiati» dissi amaramente «E la cosa dei licantropi vale per l'imprinting. Chiara non ce l'ha con me».
«Magari non può averlo. Non è perfettamente come Jacob». Mi venne quasi da ridere. Quella bambina era in grado di infilare Jacob ovunque e nemmeno se ne rendeva conto. «Non è come Jacob perché non è fedele, non è innamorata di me e non ha l'imprinting con qualcuno».
«Anche Jake non ha l'imprinting» ribatté lei, innocentemente.
«Ne sei proprio sicura? Sai, una cosa in comune ce l'hanno: sono due codardi nel dire le cose importanti».
«Jake non è un codardo!» lo difese lei, saltando in piedi sulla poltrona.
«Ehi, perché non ci calmiamo tutti?» intervenne Jasper, frapponendosi tra noi, con le braccia tese.
«Beh, allora perché non ti ha detto che ha l'imprinting con te?» mi lasciai sfuggire, alzandomi per andarmene. Jasper si protese leggermente verso di me, come per fermarmi se avessi attaccato «Nessuno te lo ha detto, tutti ti hanno mentito. Sono tutti dei codardi» continuai senza ragionare, prima di andare verso la porta.
«Non è vero!» urlò la bambina, ma la ignorai. Non mi interessava più.
«Renesmee... Calma» sentii dire ad Alice, mentre aprivo la porta d'ingresso per uscire. Mi scontrai con Jacob che stava entrando, quasi come se qualcosa lo avesse spinto a venire dove stava per scoppiare la catastrofe. «Ehi, dobbiamo...» iniziò a dirmi, fermandomi posando una sua mano bollente sulla mia spalla. Poi sentii che qualcosa non andava e corse dentro. «Ness! Che succede?».
Sbuffai scuotendo la testa e scesi i gradini, mentre sentivo la piccola che urlava delusa, arrabbiata e confusa: «Perché non me lo hai detto, Jake? Io mi fidavo!».
«Non ti ho detto... Cosa?» fece il licantropo, stupito.
«Lo sai! Non fingere di non sapere!» e il suono di uno schiaffo, attutito come le voci dalle pareti, risuonò nell'aria.
Probabilmente Edward mi avrebbe ucciso. Poco male... avrei evitato di pensare a Chiara.
Mi accesi una sigaretta, mentre la bambina mi sfrecciava davanti, inseguita dai richiami dei vampiri e del licantropo. Nemmeno me ne resi conto e continuai a fumare. Il fumo continuava ad avere un sapore disgustoso ma, almeno, non avrebbe più potuto farmi male come da umano.
Mentre mi rilassavo, un enorme lupo dal mano rossiccio mi travolse.
Rotolai a terra con lui e lo spinsi via, sibilando irato. «Che ti passa per la testa, cane?» chiesi e ottenni un ringhio minaccioso seguito da un abbaio. Sembrava molto un insulto.
Poi il lupo si voltò e corse via.
«Ecco! Scappa!» gli urlai contro e vidi i vampiri -Alice e Jasper, perché gli altri erano a caccia- inseguirlo. A quel punto capii: Renesmee era scappata! Mi passai una mano tra i capelli, tirandoli leggermente, e iniziai a correre per provare a prenderla.

Mi svegliai su di uno scomodo letto, duro e freddo. L'ambiente era buio ed era rischiarato solo da un paio di luci a gas. Mi alzai, confusa, e provai un forte dolore alla schiena e alla testa.
«Chiara!» mi chiamò la voce di Derek «Senti, io... Mi dispiace. Non volevo» mormorò titubante, avvicinandosi al letto.
«Cos'è successo?» chiesi. Un attimo prima stavo litigando con Andrea, volevo seguirlo... E adesso... Ero in un posto imprecisato.
«Tu stavi per seguire il vampiro e io ti sono saltato addosso per fermarti. Lui sembrava pericoloso, non volevo che ti facesse del male. Però sei atterrata su di una pietra... Giuro che non l'avevo vista! La tua testa ha iniziato a sanguinare e sei svenuta». Istintivamente, portai una mano sulla tempia sinistra e avvertii la presenza di un grosso cerotto. «Da quanto sono qui?».
«Un paio d'ore».
Sospirai e poggiai i piedi sul pavimento di piastrelle irregolari e sporco. «Devo andare da Andrea. Devo parlargli. Forse è giusto lasciarci, ma devo parlarne con lui» dissi convinta.
«Chiara... Devi riprenderti un attimo, non puoi affrontare un viaggio del genere in queste condizioni» si lamentò lui, prendendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
«Posso, invece» risposi tenendogli la mano «E devo farlo. Per... Capire».
Derek si morse il labbro inferiore «Capire se ti piaccio più io o il vampiro?».
Pensai per un attimo a quella frase e poi annuii. «Sì... Esatto» sussurrai. Mi sentivo in colpa nei confronti di Andrea, ma forse era anche giusto così. Magari avrebbe trovato una vampira per lui, con cui vivere insieme per l'eternità. Si dice che, quando un vampiro trova una compagna, lo è per tutta la vita, ma lui mi aveva conosciuta quando era umano -e quando anch'io credevo di esserlo- poi ci eravamo messi insieme quando io ero un licantropo e lui un umano. Probabilmente non era l'amore eterno delle storie romantiche.
«Ti posso accompagnare?» chiese allungando nuovamente la mano verso di me «È un lungo viaggio e non so se stai bene».
«Va bene» annuii. In verità, mi faceva piacere avere qualcuno che venisse con me. «La ferita ora sarà guarita?».
«Non so quanto guarisci veloce, ma credo di sì» disse staccandomi il cerotto. Guardò la mia fronte e annuì. «Sì. C'è solo più una cicatrice».
«Andrà via. Ora dobbiamo muoverci» risposi sbrigativa.
Derek mi prese per mano e uscì fuori dalla struttura. Capii solo in quel momento che mi trovavo nell'infermeria improvvisata del branco.
«Dobbiamo andare a dire qualcosa a qualcuno?» chiesi titubante. Non volevo perdere tempo, per quanto Greymark e Keyla fossero stati dolci con me, così come Nicholas e altri.
«Quindi ve ne andate?» chiese Nicholas, avvicinandosi.
Mi morsi il labbro inferiore. «Tornerò. Vado solo a chiarire delle cose» risposi non sapendo se il ragazzo sapeva la storia, ma presumevo che Derek gliela avesse raccontata.
«Ok» sorrise e mi abbracciò «Ciao» mormorò prima di abbracciare Derek. «Vedi di tornare. Mi servi» sussurrò sorridendo.
Il ragazzo lo salutò, dicendogli di parlare agli Alpha, e poi si trasformò. Feci lo stesso e lo seguii.

Ripercorrere al contrario la strada che avevo fatto per trovare i Sangue di Lupo, insieme a Derek, mi sembrava molto strano.
In silenzio, seguimmo le tracce di Andrea per molte ore, finché io non sentii un altro odore.
Eppure, siamo ancora lontani da casa... Pensai fermandomi.
«Chiara? Che c'è?» chiese Derek, trotterellando per tornare da me.
Un odore... Mormorai. Renesmee. Aggiunsi.
Il lupo nero annusò l'aria e annuii «Sì... Forse. L'ho già sentito e potrebbe essere quello della bambina».
Decisi di lasciar perdere le tracce di Andrea e seguire il nuovo odore. Senza dire nulla, partii al galoppo, seguito dal lupo.
Ed ecco che trovammo Renesmee. Stava correndo, con un vestitino blu scuro che svolazzava per la velocità, così come i lunghi capelli ramati. Si fermò, impaurita. «Chiara?» chiese titubante, osservando prima me e poi Derek.
Tornai umana e feci un passo verso di lei, che mi corse incontro per abbracciarmi.
«Chiara!» esclamò felice, stringendomi forte.
«Cosa ci fai qui?» chiesi.
«Sono scappata perché ho scoperto che mi hanno mentito, ma anche perché volevo trovarti».
«Ti hanno mentito? Chi? Su cosa?» domandai stupita, anche se dai suoi pensieri potevo già capirlo, così come potevo già conoscere la risposta all'altra domanda: «Perché mi stavi cercando?».
«Sapevano tutti che avevo fatto venire l'imprinting a Jacob; ma questo probabilmente lo sapevi anche tu e forse avete una spiegazione razionale e ragionevole. Però sono scappata per trovarti perché Andrea sta male e sono sicura che lui e zia Alice abbiano visto male e che a te piaccia ancora lui».
Mi morsi il labbro inferiore. Entrambe le risposte mi facevano sentire così in colpa.
Renesmee posò una mano sulla mia guancia, facendomi vedere Andrea disperato, che poi sbottava e le diceva dell'imprinting, lei che si arrabbiava e scappava e che poi trovava me e Derek.
«Dobbiamo parlarne... Sì» mormorai «E quindi andiamo a casa. Ti staranno cercando tutti e saranno preoccupati».
«Sì» annuì lei.
Poi sorrise. «Sapevo che saresti tornata» ammise e io sentii un altro tuffo al cuore.

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