The NamJin is untouchable
Era un pomeriggio soleggiato quando Pan e Yoongi passeggiavano per il parco.
"Secondo te riusciranno a mettersi insieme?" domandò Pan.
"Lo spero, formano una bella coppia, però mi preoccupa il fatto che per colpa della loro timidezza non si dichiareranno mai." disse preoccupato Yoongi.
"È per questo sto cercando di realizzare un piano che chiamerò: 'Missione cupido!'." disse gesticolando Pan.
Cadde il silenzio tra i due: entrambi stavano pensando ad un modo per far parlare i due ragazzi. Pan così presa dai pensieri non notò una radice che sbucava dal terreno e cadde. I suoi gemiti di dolore fecero ritornare alla realtà l'amico che la guardò stesa a terra per qualche secondo e poi scoppiò a ridere. Pan offesa si rialzò pulendosi i vestiti ricoperti di terreno, alzò lo sguardo e notò una figura familiare.
"Deficiente, smettila di ridere. Quello non è Jin?" disse indicando d'avanti a sé e Yoongi seguì con lo sguardo
la direzione del dito trattenendo a stento le risate.
"Sembra lui.-affermò smettendo di ridere- Ma quella vicino è Elis?" domandò sgranando gli occhi.
"Yoongi, tu credi alle coincidenze e al karma?"
"Sì, non vedo ragione per non farlo. Perché me lo chiedi?" domandò il ragazzo guardando l'amica fissare un punto d'avanti a se. Pan indicò un ragazzo seduto su una panchina e Yoongi seguì ancora una volta la traiettoria.
"Namjoon!" esclamò e Pan annuì per poi sorridere.
"Ho un idea." Yoongi la guardò sorridendo.
"Ti ascolto."
Dopo aver illustrato il suo piano, i due complici si divisero, Pan andò da Namjoon e Yoongi da Seokjin.
***
"Hyung." Attirò l'attenzione lei, il ragazzo si girò e le sorrise a mo' di saluto, "Aspetti qualcuno?"
"In realtà no volevo solo passeggiare un po' per il parco per schiarirmi le idee ma sono solo più confuso di prima." disse il ragazzo.
"Posso aiutarti io o almeno posso provarci." disse lei ridendo, Nam la osservò poi annuì.
"Mi manca Jin, vorrei che tutto potesse tornare come prima. Sono giorni che non lo vedo." Si sfogò il ragazzo per poi alzare lo sguardo verso Pan, che stava sorridendo: la prima parte del suo piano era andata a buon fine, sperava solo che fosse lo stesso per Yoongi.
***
Yoongi si avvicinò al ragazzo, "Jin-Hyung." Esclamò lui beccandosi un sguardo omicida da Elis.
"Yoongi, qual buon vento?" disse Elis con una punta di odio.
"Passavo di qui e vi ho visti." rispose guardando Jin.
"Io sono venuto per rilassarmi e poi ho incontrato Elis." spiegò il maggiore.
"Hyung ti devo chiedere un favore." Disse Yoongi, cercando di separarlo da Elis ma la ragazza era furba e capì le sue intenzioni.
"Jin stava parlando con me." Disse infatti la ragazza mettendosi di fronte a Jin, ma Yoongi aveva tutte le intenzioni di staccare il ragazzo da quell'arpia.
"Lui me l'ha promesso ieri quindi tu vieni dopo." disse con aria di sfida.
Jin avvertì la tensione fra i due e decise di intervenire, odiava quando qualcuno discuteva, escludendolo. "Calma, non ci sono per nessuno, ciao ragazzi."
Non diede nemmeno il tempo di protestare che se ne andò, non aveva voglia di stare dietro alle loro stranezze, era troppo impegnato ad auto commiserarsi ed a pensare a come sciogliere la tensione che si era creata con Namjoon. Elis subito lo seguì mentre Yoongi prese il telefono.
"Pan, se ne sta andando."
"Maledizione, aspetta mi è venuta un'altra idea." disse per poi riagganciare.
Nam guardò la ragazza con aria confusa, lei ricambiò lo sguardo osservandolo attentamente dalla testa ai piedi per poi rubare il cappello del ragazzo e iniziò a correre verso l'uscita; Nam scattò subito urlando il suo nome. Pan intravide Jin.
"Non mi prenderai mai Namjoon hyung!" urlò ridendo, doveva avvicinarsi il più possibile, notò che Jin iniziò a guardarsi intorno, era riuscito a sentirla, lei sorrise compiaciuta.
A Jin era parso di aver sentito la voce di Pan urlare il nome di Nam, di conseguenza si guardò intorno per trovarlo. Quando poi riuscì a capire da dove provenissero le urla, vide Pan correre, stringendo tra le mani un cappello e Nam che cercava di prenderla. Jin rimase immobile. "Ma cosa stanno facendo quei due?" domandò Elis. Yoongi vide la maratona improvvisata di Pan e scoppiò a ridere. Quella ragazza era pazza, a volte si chiedeva se avesse dovuto rinchiuderla in un manicomio ma si limitava a non perderla mai d'occhio, insomma lo faceva per il bene dell'umanità, Pan era un pericolo pubblico.
La ragazza corse verso Jin che usò come nascondiglio, Nam vedendo lo scudo umano della ragazza si fermò e lo fissò senza dire una parola. Quando i loro occhi si incontrarono il resto sparì, esistevano solo loro due. Non si vedevano da due giorni ma a loro era parso un'eternità, l'assenza dell'altro pesava, faceva male, era come se un pezzo della loro anima non ci fosse più. Sin da piccoli erano abituati a stare sempre insieme e adesso quella sensazione di disagio che si creava quando si incontravano li faceva soffrire, li dilaniava dall'interno.
A spezzare il silenzio tra i due fu Elis " Ciao Namjoon, Pan." disse con una sfumatura di fastidio nella voce.
Nam sembrò non avvertire neanche la sua presenza, continuava a fissare Jin che ricambiava lo sguardo.
"Jin." lo chiamò scuotendolo Pan. Il ragazzo si costrinse a guardarla. I suoi occhi erano lucidi e stracolmi di tristezza.
"Hyung! Io e Nam stavamo per giocare a 'palm push match' ma io sono una frana, ti va di sostituirmi? Così Nam non si annoia." disse Pan sorridendo innocentemente, era il primo gioco che le venne in mente, ma quel sorriso era tutto tranne che innocente e Jin tornò a fissare Nam arrossendo.
"Si! Voglio giocare anche io!" si intromise Elis afferrando Jin per il polso e trascinandolo alla ricerca di un posto dove giocare.
"Ma io non stavo parlando con quella troia." Borbottò Pan infastidita, non aveva pensato che quella sottospecie di gallina potesse mettersi in mezzo, cioè aveva dei prosciutti che le coprivano gli occhi? Non vedeva che Jin aveva altri gusti? Si mettesse l'animo in pace e andasse a fanculo.
Nam prese per il braccio Pan e seguì gli altri due. La ragazza guardò Yoongi e gli face cenno di avvicinarsi.
"Yoongi hyung anche tu qui?" domandò Nam cercando di controllare il tono di voce. Lui gli sorrise, poi la sua attenzione si spostò su Pan. Non servì alcuna parola avevano già capito perfettamente cosa fare.
Arrivarono in una parte del parco non molto affollata, Yoongi si offrì come arbitro. Le due ragazze si guardavano con aria di sfida, per loro non era un semplice gioco ma una guerra dove tutto era lecito. Si posizionarono una di fronte all'altra.
"Via!" esclamò l'arbitro. Le due ragazze iniziarono a far scontrare i palmi delle loro mani nel tentativo di far cadere l'altra però nessuna delle due aveva intenzione di perdere, chi per un motivo chi per un altro.
La guerra fra le ragazze continuò per tutto il tempo, lasciando i tre ragazzi ad osservarle increduli. "Sembra che vogliano ammazzarsi." Sussurrò Nam facendo annuire Jin che non riusciva ad emettere un suono. "Stanno combattendo tra loro Nam." Chiarì Yoongi ma ottenne solo due paia di occhi confusi che lo osservavano. "Se volete mentre loro continuano potete iniziare anche voi così appena una delle due si arrenderà sapremo già chi deve sfidare." I due ragazzi si guardarono arrossendo e scuotendo la testa, era troppo imbarazzante ci sarebbe stato troppo contatto e nessuno dei due avrebbe resistito.
Era quasi sera e Yoongi avrebbe tanto voluto tornare a casa quindi stava per fermare quella ridicola guerra che le ragazze continuavano a portare avanti. "Si! Ho vinto Hyung!" disse Pan saltando sulla sua schiena, solo allora si accorse di Elis sdraiata per terra con il fiatone. "Si, si brava adesso torniamo a casa che ho fame e ho sonno." Disse Yoongi avviandosi verso l'uscita con la ragazza sulle spalle, seguito dagli altri due.
Elis chiamò il padre che venne a prenderla e rimasero solo Seokjin, Namjoon, Yoongi e Pan.
"Ti accompagno a casa?" disse Nam alla ragazza quando era arrivato il momento di prendere strade separate. Pan aveva capito che non voleva restare da solo con Jin, infatti, i suoi occhi le stavano supplicando di aiutarlo.
"No!-si affrettò a dire- non ti preoccupare. Va con lui e cercate di parlare. Ci vediamo domani sera da Jimin." disse facendogli l'occhiolino e, senza dargli il tempo di protestare la ragazza trascinò via Yoongi salutandoli.
"Non ti sembra di aver esagerato oggi con Elis?"
"Hyung si è intromessa nella mia ship sai questo quanto mi infastidisce. La NamJin non si tocca per nulla al mondo." Quando si trattava delle sue ship nessuno poteva fermarla, le avrebbe difese a qualunque costo e questo Yoongi lo sapeva benissimo.
Jin e Nam camminavano guardando avanti, senza aprir bocca; era troppo l'imbarazzo che provavano, anche se nessuno dei due credeva possibile che l'altro potesse ricambiare. La tensione tra i due era palpabile, impregnava l'aria che li circondava impedendoli di respirare normalmente. Quel 'ti amo' mai detto pendeva sulle loro teste e spingeva sulla punta della lingua per uscire ma alla fine quelle due parole non riuscivano mai a venir fuori e a respirare la libertà che i cuori dei due ragazzi cercavano. La libertà da quel dolore opprimente che stringeva il cuore come a volerlo stritolare e chiudeva lo stomaco non facendoli mangiare.
Si salutarono a malapena quando arrivarono d'avanti casa di Namjoon. Non si guardarono neanche in faccia. Come due sconosciuti si allontanarono l'uno dall'altro, così si sentivano, due sconosciuti e questa sensazione era terribile.
Nessuno dei due riuscì a dormire quella notte.Jin pensava al silenzio in cui Namjoon si chiudeva ogni volta che lo vedeva;Nam a come potrebbe superare la sua timidezza nei confronti di Seokjin perpoter tornare come prima oppure perdere il suo Hyung per sempre. Era questa ciòche spaventava a morte Nam ma doveva risolvere quella situazione non ce lafaceva più ad andare avanti così.
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