It's gon' get you in trouble
Tutto iniziò con un semplice: "Ciao, io sono Kim Namjoon!".
La prima volta che Seokjin vide Namjoon aveva 8 anni. Si era trasferito da poco e quel pomeriggio sua madre lo portò al parco nella speranza che potesse trovare qualche nuovo amichetto, il piccolo Seokjin rimase incantato dinanzi al sorriso contornato dalle adorabili fossette di un bambino, tanto da non accorgersi di essergli avvicinato, il quale notandolo si presentò.
Da allora la sua vita iniziò a girare intorno al ragazzo dal tenero sorriso - così lo chiamava Seokjin – ma, come esistono gli alti, esistono anche i bassi in amore. Seokjin soffriva perché Namjoon era maledettamente etero, ed in qualità di suo migliore amico era costretto a sopportare il dolore che gli graffiava il petto dall'interno e quel nodo alla gola, che quelle volte in cui si scioglieva rigava le sue guance, morendo sul suo cuscino, unico testimone del suo dolore.
Ultimamente, Namjoon, continuava ad assillare Seokjin riguardo ‘Hyun’ la ragazza che era innamorata di lui: gli chiedeva consigli, non sapendo cosa fare, quando quest’ultimo vorrebbe solo urlargli quanto lo ama e che nessuno potrà mai farlo più di lui. Vorrebbe, ma teme di non poter reggere un suo rifiuto, non riuscirebbe a sopportarlo, la sola idea di poterlo perdere per sempre lo faceva stare male.
La vita di Kim Seokjin cambiò con un semplice: "Ciao, io sono Kim Namjoon!".
***
Quel giorno Seokjin si trovava fuori scuola, lo stava aspettando come ogni mattina; eccolo stava arrivando, gli stava sorridendo, un sorriso che lui prontamente ricambiò, quando una voce lo distrasse.
"Jin Hyung possiamo farti una domanda?” Ormai tutti lo chiamavano così: ‘Jin'.
"Dovete proprio?" rispose infastidito con un'altra domanda.
Lui teneva molto a Pan e a Yoongi però odiava quando lo costringevano a distogliere l'attenzione dal suo Joonie.
"Dai vieni con noi." lo afferrarono per il braccio e lo trascinarono lontano.
"Jin, abbiamo una teoria e vorremo sapere se è giusta."
"Ditemi." disse esasperato e un po' curioso.
"A te piace Namjoon?" Vedendolo spalancare gli occhi, incredulo, poiché non riusciva a capire come avessero fatto ad accorgersene, Pan aggiunse un esaltato
"Abbiamo fatto centro, vai!" battendo poi il cinque a Yoongi.
"Come avete...?" balbettò il maggiore sorpreso: nessuno se ne era mai accorto fino a quel momento.
"Dai, te lo si legge in faccia! Ogni volta che parlate...che vi guardate."
"Non ti preoccupare non lo diremo a nessuno." disse Pan che con un sorriso se ne andò.
"Jin noi entriamo, tu che fai?" la voce di Namjoon lo riportò alla realtà, lui si girò e lo guardò: si stava avvicinando.
"Si, entriamo." disse andandogli incontro e raggiungendo l'entrata.
"Hyung tutto bene?"
"Si, tutto bene non preoccuparti." gli disse sforzando un sorriso.
La giornata scolastica terminò in fretta. Fuori scuola tutti parlavano della festa che si sarebbe svolta, quella sera stessa, a casa di Jimin. Namjoon ci avrebbe partecipato e Seokjin non poteva fare a meno di accompagnarlo; tutti si salutarono e tornarono finalmente a casa.
Al ritorno da scuola Jin faceva sempre la strada più lunga per poter stare più tempo con lui anche se di solito era un tipo abbastanza pigro.
"Hyung, stasera i miei genitori partono, vieni a dormire da me?".
"Si!" esclamò, forse, con un po' troppo entusiasmo.
"Va bene, allora ci vediamo stasera e andiamo alla festa insieme." gli disse sorridendo entrando nel palazzo.
Jin non riuscì a trattenere un sorriso: era felice e non vedeva l'ora che arrivasse la sera.
Angolo del bradipo
È la mia prima storia, non ci credo che la sto pubblicando oddio.
Ok cerco di calmarmi.
Spero che vi piaccia, vi prego fatemelo sapere: la vostra opinione è molto importante :)
*\\\*
*scappa*
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top