III
~ c'è speranza per questa gioventù sottovalutata~
La notte lenta aveva preso passo nella capitale inglese e la casa antica sembra immergersi in quella dimensione nera con eleganza.
I due fratelli erano stravaccati su di un divano stanchi dal viaggio e felicemente con la pancia piena dopo una cena degna di un palazzo reale,certo era stato strano ,quasi surreale si poteva aggiungere ,lo stregone farneticava di una difficoltà nel trovare delle antiche collane che aveva smarrito stranamente le descriveva come quelle che indossava.
Fu buffo sentirlo lamentarsi per un ora di quelle collane per poi capire che le stava indossando e che era stralunato da una bella sbornia.
Amon lo guardava rassegnato mentre era poggiato con la schiena alla sedia e si rigirava tra le mani un bicchiere colmo di liquido cremisi,un buon vino rosso d'epoca aveva detto,peccato che il vino non aveva quel colore così intenso ed una consistenza quasi cremosa. Tralasciando questo la serata fu molto interessante Il demone più anziano si mostrò dotato di una parlantina animata e di una curiosità che a tratti spaventava,Mizuiro parlava e scherzava con il suo solito fare da simpaticone che riusciva a trasportare allegria.Mentre Yuki era ancora un po' restio nel parlare tanto,non perché non sapeva cosa dire era solo bloccato da un imbarazzo iniziale,superato dopo aver gradito un assaggio di ottimi liquori inglesi.
I due nuovi inquilini sembravano aver superato le perplessità iniziali e parlavano tranquillamente con il ragazzo dagli occhi freddi,la sua voce si sentiva viaggiare per la sala dove si erano parlati per la prima volta qualche ora prima.
La sala era illuminata da un lampadario antico a goccia che incombeva nel centro del tetto,tanta era la luce emanata, che sembrava aver preso il posto del sole in quella casa per la maggior parte celata nell'ombra.
Quasi come un attore al centro della scena sotto quella luce c'era il mezzo demone,dovevano ammetterlo,sapeva come cominciare una discussione demone o essere quale era.
>come vi sembra questa casa? Troppo scontata per dei demoni,credo che urli "se passate per qui vi mangiamo"<
La voce di Lux era divertita e vivace mentre guardava i due fratelli che alla sue parole avevano cominciato a guardarsi in torno,certo quel posto era magnifico,molto d'istinto ed affascinante,ma forse un po' estremo. Le pareti erano tutte scure senza nessuna eccezione e perfino i mobili erano tutti scuri,su di essi erano poggiati spesso e volentieri vasi di fiori e candele,così tante candele da poter far invidia ad emporio di oggetti per culti Pagani.
>non è una casa da tutti e forse un po' di paura la fa<
Mizuiro gli rispose quasi subito mentre il fratello era preso ancora a guardarsi intorno incuriosito. Il fratello maggiore gli diede una gomitata facendolo sobbalzare,evidentemente in sovrappensiero. Lux vedendoli sorrise in modo spontaneo,credeva fosse bello avere un fratello con il quale crescere e divertirsi .
>vi scambiate pochi anni giusto?<
Il ragazzo dagli occhi freddi era molto curioso e voleva scoprire di più su di loro
>solo un anno<
Il corvino finalmente ripreso dallo stato di quasi assenza rispose al ragazzo prima che il fratello ci riuscisse
>questo fa sì che io sia il maggiore è quello rispettato tre i due!<
Mizuiro si mise una mano sul petto alzando il viso e drizzando le orecchie sulla testa,Yuki gli diede una sberla dietro la testa per farlo riprendere da quel momento di superbia.
>il maggiore e anche più stupido tra i due<
Lux rise guardando i due sbeccarsi come dei bambini piccoli e dispettosi,i fratelli tornarono subito composti,ma si lanciavano occhiate da vendetta.
Yuki si schiarì la voce guardando il ragazzo dagli occhi freddi che gli era di fronte
> tu invece? Hai fratelli o sorelle magari ? <
Yuki gli fece quella domanda senza pensar troppo così per discutere
>no no sono figlio unico,niente fratelli o sorelle urlanti in giro!<
Il mezzo demone sorrise
>poi mi farebbe davvero pena Amon con un altro moccioso che gli gira intorno credo di avergli levato la voglia di aver figli da piccolo<
Amon che correva dietro un bambino che voleva giocare?!
I due fratelli non riuscivano nemmeno ad immaginare una scena del genere,poteva quel demone serissimo che sorseggiava del palese sangue a tavola esser un bravo genitore?
>so che facce sono quelle,vi starete chiedendo come un demone grosso è cattivo possa tira su un figlio vero? <
Il demone aveva fatto centro nei loro pensieri e si imbarazzavano parecchio,pensando di esser risultati come due impiccioni.
>crescere con un demone che ti accudiva mentre sistemava maledizioni e ne creava delle nuove forse non è il sogno di ogni bambino,ma senza di lui sarei morto o schiavo ai piani bassi. È stato il padre che mi serviva.Quindi gli devo tutto,inoltre chi ti cresce è genitore non chi ti fa nascere,no?<
Il demone osservò il maggiore dei due fratelli accostarsi al fratello mettendogli una mano sulle spalle come a confortarlo e diventare un po' più serio mentre parlava.
>ovviamente<
La voce del minore era lieve,ma sicura mentre pensava all'ultima affermazione del ragazzo.
Come poteva non pensarla come lui?
Anche lui era stato cresciuto da una famiglia adottiva che avrebbe ringraziato fino all'ultimo respiro che aveva in corpo,doveva a loro tutto e non sapeva ancora come ringraziarli.
Passato un attimo quel alone di tristezza i tre ragazzi ripresero i loro discorsi.
>da come appari non si direbbe che sei per metà demone e angelo,sai?<
Mizuiro aveva tra le mani un piccolo bicchiere che si stava riempiendo sotto la generosa offerta di Lux
>di solito mi dicono tutti il contrario,anzi sembra che ho scritto in fronte cosa sono<
Il ragazzo dagli occhi freddi sistemò la bottiglia sul basso tavolini alla sue spalle
>forse perché immagino i demoni come li vedo nei film<
>quindi dei così grossi mezzi marci con zampe da capra,coda,artigli e corna?<
>bhe si più o meno così<
La voce di Lux era ironica e divertita esattamente come quella del neko
>alcuni sono anche peggio da quello che ricordo,non è il mio caso per fortuna. Pensami come un demone con corna,coda,artigli, ma con le ali e la voce da angelo<
Mizuiro fu quasi sollevato a quella risposta un demone non troppo demoniaco?
Più che perfetto pensò.
>questa cosa per te non vale,si vede che sei un neko<
Lux si era portato alla bocca il bicchiere mentre parlava del ragazzo che gli era di fronte
>non posso nasconderlo dovrei andare in giro completamente coperto,poi non è che mi dispiaccia il mio aspetto<
La figura del neko era molto piacevole,certo era inusuale,ma riusciva a strappare un sorriso a chi lo guardava.
Le orecchie e la coda erano di un bianco molto chiaro che spiccava sulla sua figura in particolare con i capelli,anche essi bianchi tinti con sfumature che andavano dal viola pastello all'azzurro;ricadevano mossi sul suo viso incorniciandolo.
Esso era poco allungato con una carnagione rosata,gli occhi sembravano truccato per quanto erano innaturali e felini. La bocca era fina e spiccava per i piercing,uno era posizionato sotto il labbro inferiore mentre altri due erano hai lati superiori della bocca.
>tranquillo ti troverai bene da queste parti,anzi ti accadrà di far foto in giro con i turisti<
Lux era abituato a quei tipi di comportamenti e quell'apertura mentale che tanto era strana per i due fratelli.
>poi immaginavo i giapponesi tutti con i capelli neri,invece mi ritrovo voi che siete uno una busta di caramelle e una copia di qualche anime o come si chiamano<
Mizuiro rise sentendosi paragonare ad una busta di dolciumi mentre Yuki si rigirò delle ciocche di capelli tra le dita. Non poteva obbiettare contro il ragazzo,che aveva ragione in pieno,i suoi capelli lunghi fino al petto e tutti asimmetrici battevano anche la fisica per come riuscivano a star fermi,rovinati dalle frequenti tinte che li avevano portato ad essere dei lampi neri e rossi
Lux vide che aveva un viso quasi triste e pensò che avesse preso la sua frase come un commento malevolo.
>scherzavo li trovo molto belli!
E preparati anche tu alle foto,non per i capelli,ma per gli occhi non è una cosa comune vedere qualcuno che li ha tatuati<
Come detto prima aveva gli occhi neri,o meglio, la sclera era nera e l'iride era verde acceso. Essi erano grandi ,poco truccati e contornati da delle leggere occhiaie. Il resto del viso era pallido fatta eccezione per le gote leggermente rosse,per colpa del liquore che stavano bevendo.
La cosa che colpì Lux furono però le cicatrici che aveva sul volto,erano fin troppi grandi,una sormontava il naso e cominciava dallo zigomo sinistro fin sotto l'occhio destro mentre le altre due passavano dal centro della guancia sinistra fino l'altra parte del collo.
Yuki sentì lo sguardo del ragazzo su di lui,lo scrutava cercando ogni dettaglio visibile,il ragazzo si sentiva molto in suggestione,ma cercò di dimostrarsi il più aperto possibile
>in realtà li ho sempre avuti così,non sono tatuati<
Lux drizzò le orecchie ascoltandolo,sapeva che solo i demoni e i vampiri potevano avere quella caratteristica e gli sembrò strano riscontrarla nel ragazzo. Il suo pensiero passò dagli occhi alle cicatrici che aveva,la sua curiosità lo portava a volerne sapere di più,ma si trattenne non volendo aprire quello che poteva essere un argomento delicato per il ragazzo.
Yuki ,dopo quel breve intervento,si annullò da questo discorso chiaramente più interessato a capire che a far parte della discussione.
Si trovò a viaggiare con lo sguardo trovandosi le figure di Amon e Marcus quasi di fronte mentre lasciavano la sala da pranzo salendo per le scale che conducevano ai piani superiori.
Lo sguardo del minore fu catturato da quelle sue figure ,che furtive, cercavano di non dare nell'occhio.
Erano pur sempre un demone ed uno stregone,due esseri secolari e dotati di capacità che a stento di potevano immaginare.
Yuki cercò di non cadere vittima di pensieri intrusivi e di paranoie,spostò lo sguardo dai due e tornò a puntarlo sui due ragazzi che stavano parlando.
Qualche bicchiere e ora dopo tutti e tre si fecero forza per tornare nelle proprie stanze senza cader giù dalle scale o inciampare negli angoli dei mobili,si lasciarono ognuno di fronte la porta della propria stanza cadendo sfiniti nei propri letti,o per meglio dire,i due fratelli caddero sfiniti nei letti visto che Lux non sentiva stanchezza o altre sensazioni umane.
Mentre i tre riposavano,nella zona nascosta e vietata della casa i due più anziani cercavano di confrontarsi e di farsi un idea sui due nuovi arrivati.
La stanza che li ospitava sembrava uscita da un libro di magia,ampolle,libri ,erbe e recipienti pieni di tutto quello che poteva occorrere nelle sue arti,facevano da padroni in quel posto illuminati da candele e fiammelle che con una sola occhiata del demone aumentavano e diminuivano l'intensità. Al centro della stanza vi era una grande scrivania,una di quelle antiche e massicce scalfita ed usurata dal tempo,lì sopra vi era poggiato lo stregone,non curante della mole di oggetti che vi era riposta con cura.
I suoi occhi luminosi seguivano ogni movimento del demone ,in simbiosi completa con lo spazio che lo circondava.
La sua figura era affine e concorde a tutto quello che lo circondava in quella specie di studio da alchimista,sistemava e controllava i suoi oggetti con leggiadria,quasi come se gli venisse naturale,per lui era naturale avere tra le mani armi e ossa come lo era stringere tra di esse fiori ed erbe con la stessa delicatezza che aveva per matite e pennelli.
Travato quello che cercava si sedette alla scrivania poggiando le mani ai lati delle gambe dello stregone elegantemente incavolate
>un po' di alcool e mi fai la moina così?<
La voce dello stregone era mirata ad infastidire il demone che senza farci caso si era praticamente seduto a pochi centimetri dallo stregone.
Il demone buttò la schiena contro la spalliera della seduta poggiando un po' anche la testa,distanziandosi da Marcus,tra le mani aveva un quaderno di pelle vecchio,in esso aveva appuntato anche quello che sapeva dei due ragazzi e ora ricercava quelle pagine.
>saranno ottimi allievi,quei due<
La voce dello stregone irruppe nella mente del demone concentrato in altro
>insomma sono aperti a conoscere cose nuove e sembrano anche capaci,certo si vede che tu gli fai paura,ma si abitueranno<
Amon staccò gli occhi dai fogli guardando lo stregone
>certo che sapranno essere dei bravi allievi,non sbaglio mai con le persone, a tempo debito capiranno che si possono fidare,ma fino a quel momento si dovranno abituare ad avermi intorno<
Marcus era consapevole che il sesto senso del demone sbagliava molto di raro,anzi mai se si voleva essere azzardati,ma sapeva anche che i due non sì sarebbero fidati facilmente.
A prima vista non era poi così affabile,di certo non lo era per nessuno,il suo aspetto e tutto di lui urlava la sua natura soprannaturale e demoniaca ne faceva sfoggio e motivo di vanto,mostrando orgoglio e superbia così radicati da esser segno della sua diretta discendenza con Lucifero stesso.
Lo stregone sapeva anche che oltre quella corazza demoniaca e quell'anima nera,secoli fa c'era anche un cuore umano che batteva con sentimenti,repressi dalla sua controparte e forza demoniaca,ma pur sempre compassione e sensibilità umana;che lo portavano a dimostrarsi una guida per chi non ha avuto la fortuna di incontrare brave persone disposte ad loro aiuto.
>lo faranno a tempo loro,ma lo faranno<
Amon riprese a leggere,ma stizzito dal non trovare la pagina giusta lasciò cadere il quaderno sulla scrivania,promettendosi che la giornata dopo avrebbe ricercato con più attenzione. Marcus prese in quaderno rigirandolo tra le mani,ma perse quasi subito interesse tornando a guardare il demone che si massaggiava le tempie con le mani.
>per ora stiamo a vedere Mizuiro mi sembra molto più a sua agio con la sua natura e sembra essere molto più consapevole del fratello<
Lo stregone se ne uscì così mostrando una lieve preferenza per lo studente che gli era stato affidato trovandolo più affine a lui avendo lo stesso fare aperto e socievole.
Il minore dei due aveva catturato ,invece, l'attenzione del demone fin dal primo momento che lo aveva visto e lo aveva a incuriosito ancor di più con la sua sottile capacità nel captare le auree.
Amon aveva una buona sensazione su entrambi e sapeva di poterli rendere ancor più capaci e brillanti di quanto inconsapevolmente già erano.
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